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Cipro. Nella seconda fase si passa dalla ricerca di difesa dei turchi al tentativo di guadagnare territorio
attraverso una pulizia etnica greca. Di fronte a questa seconda avance turca, vi è uno spaccamento
nell’alleanza internazionale.
In Grecia cade il regime dei colonnelli e ritorna la democrazia; nel 1981 si arriverà all’ingresso della Grecia
nella CEE.
Molto rapidamente quindi il blocco dei 9 stati membri si assume questo compito di stabilizzare e garantire il
mantenimento del sistema democratico in Grecia.
Fra 1974 e 1975 cadono anche i regimi di Spagna e Portogallo. Dal punto di vista est-ovest, il caso più
critico è quello del Portogallo dove socialisti e comunisti sembrano prendere potere dopo il colpo di stato.
Si auspica quindi un intervento della comunità internazionale per sventare il rischio di un regime comunista.
Vi è quindi un grosso intervento della CEE e delle internazionali socialiste e democristiane che metteranno
in piedi delle azioni di supporto ai partiti democratici a scapito di quelli comunisti per far si che si potesse
affermare un governo democratico. Storia delle relazioni internazionali 6/7/8 Maggio
Questo avvierà il Portogallo alla candidatura ed adesione alla CEE. Il negoziato diventerà molto lungo
perché finirà per svilupparsi in parallelo con quello della Spagna.
Il regime spagnolo cade perché alla morte di Franco si è cominciato a preparare un regime non più
autoritario. Tutto il mondo politico spagnolo vuole superare la dittatura. Ci sono una serie di governi che
supportano l’entrata alla CEE nonostante questa non sia così aperta per l’entrata di questo paese dove il
regime autoritario non sembra completamente scomparso.
La Spagna inoltre è molto temuta a livello commerciale per la sua industria, l’agricoltura e la pesca. Per
questa ragione il negoziato sarà molto lento e la vera svolta arriverà nel 1985 e l’accordo un’anno dopo.
La svolta sarà la vincita di un partito socialista che scongiura il regime autoritario.
Nel 1983 inoltre il governo francese preferisce avvicinarsi verso un welfare state in opposizione con la
Germania. Si abbandonano le linee politiche più radicali sul piano interno, rimettendo il processo di
integrazione europea al centro del suo interesse.
Vi è quindi uno spostamento verso sx del baricentro dell’Europa occidentale. Per la prima volta si vede il
ruolo della CEE come promotore della democrazia, rivendicandolo come proprio. La CEE vuole entrare in
gioco per evitare comunismo ma anche limitare alcune istanze autoritarie dell’amministrazione statunitense.
La crisi della Grande distensione
Fra 1971 e 1973 si vede una buona stabilità nell’amministrazione Nixon/Kissinger con l’URSS e la Cina
dal momento che si condividevano molti obiettivi. Già nel 1974, quando ancora si stanno componendo gli
ultimi accordi degli anni ’70, si vedono comparire delle crepe nell’edificio della distensione. L’anno in cui si
fa finire la distensione è il 1979. Sono anni in cui il clima distensivo e dialogato fra USA e URSS perdura per
5 anni.
Negli USA vi è un’opposizione alla distensione nel declino post-elettivo di Nixon che comincia ad essere
etichettato come ambiguo, accusato di una gestione autoritaria del potere con scarso livello di trasparenza
politica, molto potere nella casa bianca a scapito del congresso. Tutto questo emergere negativo contamina
quindi anche la distensione. Lo scandalo Watergate fa scoprire che il Presidente ricorre a mezzi illeciti per
scoprire i programmi politici dei rivali democratici. Attorno a questo scandalo, che indurrà Nixon alle
dimissioni nel 1974, l’opinione pubblica comincia a parlare di presidenza imperiale che ha sbilanciato il
sistema del check & balances, assumendo troppo potere. Anche l’apertura alla Cina, opera personale di
Kissinger, voleva dire che il Presidente aveva agito in modo autonomo. Il realismo politico che Nixon aveva
dimostrato nei confronti dell’URSS sembra essere un cedimento dei valori morali che stanno alla base del
paese.
La critica al compromesso con i sovietici cresce anche dentro lo stesso partito repubblicano dove cominciano
a formarsi delle istanze di Neo-conservatorismo. I neo-conservatori vogliono mettere in discussione il
sistema di Nixon e si vogliono analizzare le pratiche monetarie ed economiche che sostenevano che
l’economia fosse basata su consumi e spesa pubblica (monetaristi). Questi sostengono invece che non è
necessario fare spesa pubblica per incrementare l’economia ma basta controllare la quantità di moneta
rilasciata e dei tassi d’interesse. Questa sfida trova un punto di riferimento nel momento delle nuove elezioni
del 1976 tra Ford e Reagan.
Si aggiunge la critica contro gli accordi di Helsinki che venivano considerati solo a favore dell’URSS.
L’ultimo punto ardente sono le relazioni commerciali fra USA ed URSS il cui accordo non viene ratificato
dal momento che l’URSS, secondo il congresso USA, non rispettava i propri cittadini di origine ebraica
(emendamento Jackson-Vanik). La risposta sovietica è di violazione della sovranità sovietica.
L’accordo Salt 2 verrà progressivamente rinviato fino al 1979, anno in cui non verrò ratificato.
La dimensione competitiva della distensione
Negli anni ’70 nelle repubbliche sovietiche vi è ancora l’interesse a rimanere assieme; si assiste però ad una
trasformazione graduale del sistema che riconosce il primato russo ma nelle repubbliche dell’Asia centrale vi
sono dei leader locali che godono di una relativa autonomia. Il consenso all’intorno della distensione è molto
ampio e non so vedono svantaggi attorno a questo ma solo un benessere generale maggiore.
L’insoddisfazione arriva principalmente dagli USA. Effettivamente non tutto funziona bene e vi sono delle
frizioni che sommandosi a dei contrasti nel mondo statunitense , porteranno alla crisi della distensione.
Inoltre il fenomeno di competizione fra i due paesi permane nonostante lo stallo completo fra questi sia stato
superato. Con la coesistenza competitiva infatti vi è un dialogo ma si continua a competere con l’altra parte
soprattutto nel tema dei modelli.
Da parte dell’URSS gli elementi di conflitto li troviamo nella maniera di incentivo dei movimenti
indipendentisti dell’africa e delle oramai ex colonie portoghesi. vi era una guerriglia indipendentista
incoraggiata con armamenti e risorse umane. In Angola la guerra civile continua per 15 anni fino all’inizio
degli anni ’90 e la fine della guerra fredda quando il Sud Africa rinuncerà a sostenere questa campagna che
coinvolge vari territori. Nel caos angolano si ritrova il caos internazionale
Storia delle relazioni internazionali 6/7/8 Maggio
Fra Somalia ed Etiopia scoppia un conflitto in cui gli USA sono riluttanti a farsi coinvolgere ma l’URSS
vede un’opportunità (costretta) di entrare in gioco per far pendere la bilancia politica a proprio vantaggio.
In Somalia nel 1969 ha luogo un cambio di regime ed ha luogo un governo che crea conflitti con le potenze
occidentali. Vogliono riportare dentro lo stato somalo tutti i paesi dove vivono somali, fra cui Kenya, Ogaden
e Gibuti. Questo irredentismo somalo fa si che sia un paese isolato. Il governo filo-sovietico del 1969 ha un
forte sostegno dell’URSS.La Somalia cerca di invadere l’Etiopia ma senza riuscirci.
Dopo l’URSS come alleato, la Somalia cerca aiuti ad ovest con gli USA. La guerra in Etiopia diventa quindi
un piccolo fronte dal momento che l’intervento sovietico in Africa viene vista in contrasto con lo spirito della
distensione.
In Portogallo si sospetta una volontà sovietica di non rispettare la divisione filo-occidentale dell’Europa
dell’ovest.
Ciò che sembra minare il confine europeo è lo schieramento degli SS 20 ossia armi a corta gittata nei paesi
dell’est Europa e puntati contro i paesi dell’Europa dell’Ovest. Sono armi molto aggiornate,
tecnologicamente molto avanzate e ciò implica un ingente investimento russo in campo nucleare.
La credibilità dell’alleanza europea viene quindi messa in discussione. Se sono solo i paesi dell’Europa
occidentale ad essere sotto scacco sovietico, gli Usa non vogliono rischiare la guerra atomica per difendere
un territorio che non è il proprio.
l’ultimo terreno in contrasto con la distensione è il sostegno sovietico a regimi che hanno iniziative
internazionali che mettono a rischio il territorio internazionale: Il Vietnam (avvia un’offensiva contro la
Cambogia che era filo-cinese ma in realtà filo-statunitense)insurrezioni in America centrale, Yemen del Sud,
Algeria contro Marocco. Non si poteva infatti rifiutare di appoggiare quelle battaglie che sventolavano la
bandiera comunista
La distensione per Nixon non significa rinunciare alla leadership globale, ma semplicemente prendere tempo
per ridimensionarsi ed organizzarsi.
Questa linea della distensione non passa attraverso movimenti militari (amministrazione Carter) ma si cerca
di recuperare il proprio ruolo di mediatore nei conflitti internazionali. Questo è vero nel conflitto
mediorientale, dove nel 1973 si decise di chiamare in causa la ONU per risolvere il conflitto, tanto che nel
1978 Israele ed Egitto arrivano ad un tratto di pace dove gli USA se ne prenderanno il merito.
L’idea quindi che nella distensione ci fosse il riconoscimento americano all’URSS come seconda
superpotenza altrettanto legittimata a giocare il ruolo di grande deus ex machina, con l’accordo di camp
David viene abbandonata.
Il 1968 è un anno di svolta per la progressiva affermazione dei diritti umani con l’affermarsi di
organizzazioni non governative e movimenti di protesta che partirono da Parigi.
Nel 1977 arriva Jimmy Carter, espressione di forti critiche formulate contro Nixon ed il cinismo di
riconciliazione con l’URSS in virtù del realismo politico. E’ un uomo con una forte connotazione religiosa e
con forte spinta etica dietro le sue azioni. Si avvia questa presidenza con discontinuità dei dittatori ed accanto
a questo una forte campagna per fare dei diritti umani una base internazionale sulla quale confrontarsi.
Questo è un nuovo obiettivo mai perseguito da nessun altro nonostante l’Europa li promuoveva.
Vi è una combinazione fra la spinta umanitaria con una condivisione del governo che può essere usato per
chiamare i propri interlocutori del Patto di Varsavia. Nella seconda metà degli anni ’70, in Cecoslovacchia ed
in Polonia incominciano a raccogliersi attorno agli impegni presi ad Helsinki degli oppositori al regime.
Anche se Carter condivide il controllo della corsa al nucleare, con la firma del SALT 2, avvia anche uno
sviluppo della bomba a Neutrone. Quindi anche negli USA quelli che sono i prin