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Il disegno della ricerca relativo
comporta l'assunzione di decisioni in merito alla selezione dei casi stessi da comparare, alle teorie sulla cui base impostare il modello di analisi e, dunque, alle proprietà dei casi da assumere come costitutive del modello.
Si tratta, dunque, di una procedura formalizzata, analogamente alle procedure di analisi quantitativa, tuttavia applicata a una base empirica costruita secondo criteri qualitativi, rigorosi sia sul piano teorico che procedurale.
In generale, gli studi casuali qualitativi sono volti ad una ricerca del perché, e dunque alla spiegazione in senso stretto del fenomeno oggetto di studio, che non può che essere teoricamente orientata.
I disegni di ricerca esplicativi (quantitativa o qualitativa), possono avere due intenti:
- Idiografico: la ricerca è svolta a sviluppare la teoria idiografica, che intende descrivere il mondo nei suoi aspetti spazio-temporalmente circoscritti, caratterizzata da un basso
livello di astrazione.pag. 18
- Nomologico: la ricerca tende a sviluppare la teoria nomologica, che risponde all'obbiettivo di descrivere il mondo nelle sue relazioni di dipendenza fra classi illimitate di eventi.
Nel complesso i disegni di ricerca esplicativi sono caratterizzati da:
- Obiettivo: volto a dar conto del perché e del come di un fenomeno oggetto di studio.
- Ipotesi: di relazione/connessione fra proprietà o eventi, sostenute o giustificate da un forte rapporto con una teoria di riferimento.
- Concettualizzazione: rigorosa di ciò che si intende spiegare (explanandum) e degli elementi che fungono da criteri di spiegazione (explanans).
- Modello di analisi: esplicativo/interpretativo che guida la rilevazione e l'analisi dei dati in modo che essa ne costituisca la sede di controllo.
- Tecniche di rilevazione: strutturate nei criteri di progettazione.
- Tipo di campionamento: ragionato, sia probabilistico.
- Grado di strutturazione del disegno della ricerca: alto, in quanto il controllo delle ipotesi richiede che tutto l'apparato di ricerca sia organizzato con il massimo rigore possibile.
- Disegno sperimentale.
- Che siano costituiti due distinti gruppi di osservazione, uno denominato gruppo sperimentale e l'altro gruppo di controllo.
- Che di ciascun gruppo facciano parte soggetti con le medesime caratteristiche, relativamente a un set di variabili selezionate dal ricercatore come rilevanti ai fini dell'esperimento che intende condurre (requisito dell'uguaglianza).
- per creare una lista puntata.
- Utilizza il tag
- per ogni punto elencato nella lista.
- Utilizza il tag per evidenziare il testo in grassetto.
- Utilizza il tag per creare un indice in alto.
- Utilizza il tag per creare un indice in basso.
Ecco il testo formattato:
- Che il disegno sperimentale preveda la suddivisione dei soggetti in due gruppi: uno sperimentale e uno di controllo.
- Che i soggetti dei due gruppi siano simili per caratteristiche rilevanti ai fini della ricerca.
- Che tali soggetti siano assegnati all'uno o all'altro gruppo in modo assolutamente casuale.
disegno di ricerca che, pur non essendo quello ideale per nessuno degli scopi dell'analisi, risulti il migliore rispetto al carattere multiforme dello studio che intende analizzare.
Nessun ricercatore consapevole del valore della ricerca empirica come esperienza imposterebbe disegni di ricerca esplicativi così rigidi da precludersi la possibilità di scoprire ulteriori aspetti del problema in esame.
Dunque quando nell'ambito della stessa ricerca figurano fini molteplici è opportuna l'elaborazione di disegni di ricerca particolarmente flessibili. La flessibilità dell'impianto cognitivo e operativo può consistere, nella necessità di integrare strategie diverse, che implichino il ricorso a procedure di concettualizzazione, rilevazione e analisi dei dati altrettanto differenziate e variamente integrate.
Altre classificazioni dei disegni di ricerca sociale. Sono state elaborate, nel campo della ricerca sociologica empirica, numerose.
Ricerca applicata: è finalizzata all'applicazione pratica delle conoscenze prodotte, al fine di risolvere problemi specifici o migliorare la qualità della vita delle persone. Le finalità sono quindi di natura più pratica e orientate all'azione. 3. Ricerca valutativa: ha lo scopo di valutare l'efficacia e l'efficienza di programmi, politiche o interventi sociali, al fine di fornire indicazioni utili per il miglioramento delle pratiche e delle decisioni. 4. Ricerca esplorativa: si concentra sull'esplorazione di nuovi fenomeni o problemi sociali, al fine di acquisire una migliore comprensione e formulare ipotesi di ricerca più specifiche. 5. Ricerca comparativa: mira a confrontare e confrontare fenomeni sociali in contesti diversi, al fine di identificare differenze, similitudini e fattori influenti. 6. Ricerca longitudinale: si basa sullo studio di un gruppo di individui o di una comunità nel corso del tempo, al fine di analizzare i cambiamenti e le dinamiche sociali nel lungo periodo. 7. Ricerca partecipativa: coinvolge attivamente i soggetti interessati nella progettazione e nell'implementazione della ricerca, al fine di garantire una maggiore partecipazione e un coinvolgimento più significativo delle persone coinvolte. Queste sono solo alcune delle possibili distinzioni e finalità della ricerca sociale, che possono variare a seconda del contesto e degli obiettivi specifici della ricerca.Ricerca applicata o finalizzata: è indirizzata alla soluzione di problemi sociali di interesse immediato, tanto che la conoscenza prodotta relativamente agli oggetti d'indagine deve poter essere in grado di fornire agli operatori di settore linee guida per un intervento appropriato su di essi.
A avallo tra le due ricerche si trova:
- Ricerca Strategica: mira allo sviluppo delle conoscenze relative a un determinato dominio problematico, allo scopo, però, di ricavarne indicazioni proficue in merito alle possibilità di soluzione di problemi pratici, attuali o futuri, di grande interesse sociale.
In base a questo criterio Bruschi distingue tra:
- Ricerche Cognitive (pure): devono soddisfare un bisogno unicamente conoscitivo.
- Ricerche Operative (applicative): la produzione della conoscenza è orientata al soddisfacimento di un bisogno pratico, sia esso quello di acquisire informazioni su un dato fenomeno, quello di studiare e progettare risorse per un intervento.
Sia quello di analizzare gli effetti di un intervento. La ricerca applicata riguarda un'ampia gamma di social problems di aree di interesse sociologico. Ove la ricerca abbia una funzione applicativa, il suo fine è di estendere le conclusioni dell'indagine al livello delle decisioni politiche o dei programmi di intervento.
In quest'ambito è opportuno distinguere tra:
- Ricerca valutativa: ha il fine di sperimentare il valore pratico di un programma d'azione. Essi, a seconda del loro oggetto d'indagine, variano così dai disegno sperimentali o quasi-sperimentali, ai disegni tipo inchiesta campionaria, agli studi di caso, ai disegni esplicativi che vanno sotto il nome di analisi degli effetti o analisi delle cause, progettati e realizzati secondo una strategia qualitativa, ai disegni previsionali. Proprio per la varietà degli approcci essa viene considerata uno specifico pattern di ricerca, dotato di proprie caratteristiche.
- Ricerca programmatica: svolta invece per servire da guida ad una più efficace applicazione di un programma d'azione futuro.
- Ricerca a Tavolino (desk research): in cui nell'ambito della ricerca si perviene alla costruzione di una base empirica avvalendosi di materiale già disponibile mediante l'accesso a fonti indirette.
- Ricerca sul Campo (field research): in cui la base empirica è ricostruibile solo realizzando un lavoro diretto di rilevazione nel contesto in cui è localizzato il fenomeno d'indagine.
- Ricerca su analisi primaria: basata su dati primari.
- Ricerca su analisi secondaria: il ricercatore deve fare i conti con il fatto che il relativo piano di analisi può non contenere tutte le proprietà desiderabili per
L'analisi stessa e, dunque, richiedere una serie di approssimazioni.
La tecnica prevalente.
I tipi di disegni di ricerca possono essere