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DIRITTO URBANISTICO
Il diritto urbanistico comprende un complesso di norme che regolano la pianificazione e l’utilizzazione del
territorio. L’esigenza di un regolamento nasce in seguito all’ampliamento delle città in età moderna a causa
dell’industrializzazione.
L’urbanistica ha il compito di promuovere lo sviluppo edilizio, controllandone i livelli di sovraffollamento,
inquinamento e inadeguatezza dei servizi igienici, e la protezione dell’ambiente.
Nell’ambito del diritto urbanistico rientra, oltre all’urbanistica, anche la materia dell’edilizia, entrambe
riguardano il governo del territorio ma la prima consiste nella programmazione di pianificazioni delle
modifiche del territorio, la seconda stabilisce le modalità attraverso cui possono realizzarsi le
trasformazioni territoriali ammesse dal piano. Questa distinzione è ancora più evidente con l’introduzione
del Testo unico in materia edilizia (2001), che riunisce e riordina tutte le norme in materia edilizia.
Per attività edilizia, in particolare, si intende la costruzione di manufatti stabili destinati a soddisfare
bisogni abitativi o produttivi.
L’urbanistica, come aspetto del governo del territorio, rientra tra le materie attribuite alla potestà
legislativa e amministrativa delle Regioni.
In ambito legislativo le Regioni hanno una potestà legislativa concorrente poiché è comunque lo Stato a
decidere, tramite leggi, i principi fondamentali a cui le Regioni si devono ispirare. Vi sono poi alcune
Regioni, le Regioni ad autonomia speciale, che hanno una competenza legislativa esclusiva in materia
urbanistica, infatti possono emanare leggi autonomamente purché esse rispettino la Costituzione e il Testo
unico in materia edilizia.
La funzione amministrativa in materia urbanistica è una funzione essenzialmente di pianificazione e si
esplica attraverso l’emanazione di piani urbanistici e il rilascio di atti autorizzatori di interventi edilizi. La
funzione amministrativa è esclusiva delle Regioni a partire dal 1977. Queste hanno il compito di:
• Approvare piani territoriali di coordinamento e piani intercomunali
• Approvare i piani regolatori generali e le relative varianti
• Fissare i termini per la formazione dei piani particolareggiati
• Approvare i regolamenti edilizi comunali e i programmi di fabbricazione
La tutela dell’ambiente e dei beni culturali è competenza esclusiva dello Stato. Questo ha anche il compito
di identificare le linee fondamentali dell’assetto del territorio nazionale, con riferimenti all’articolazione
territoriale delle reti infrastrutturali, ai valori naturali e ambientali, alla difesa del suolo, al sistema delle
città e delle aree metropolitane. Inoltre, spettano allo Stato i rapporti con gli organismi internazionali ed il
coordinamento con l’Unione europea, in materia di politiche urbane e di assetto territoriale.
La prima disciplina di carattere generale venne posta, in Italia, dalla Legge del 17 agosto 1942 n.1150. La
legge introdusse nell’ordinamento italiano la distinzione fra due livelli di pianificazione dell’uso del suolo:
1. quello riguardante i singoli aggregati urbani: a questo livello vengono redatti i piani regolatori
generali, che si attuano attraverso i piani particolareggiati di esecuzione
2. quello avente ad oggetto più ampie porzioni di territorio: a questo livello vengono redatti i piani
territoriali di coordinamento, i piani regolatori intercomunali e le licenze edilizie
La legge del 1942 presentava varie lacune e venne travolta dall’opera di ricostruzione economica ed
industriale del dopoguerra, finalizzata esclusivamente al profitto e alla speculazione fondiaria. Le città
crebbero nel disordine, con progressivo depauperamento dei centri storici.
Per questi motivi nel 1967 venne emanata la Legge-ponte, che venne presentata come normativa parziale e
temporalmente limitata nella prospettiva di una riforma urbanistica. Gli aspetti essenziali di tale legge
riguardano:
• l’introduzione dei piani di lottizzazione come piani attuativi del piano regolatore generale
• l’estensione dell’obbligo di richiedere la licenza edilizia a qualsiasi costruzione da realizzare
• la determinazione di standards minimi di servizi pubblici
• la fissazione di limiti tassativi di edificabilità