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LE REGOLE DI CONCORRENZA APPLICABILI ALLE IMPRESE

Quadro normativo

Gli artt da 101 a 109 TFUE sono divisi in 2 sezioni.

a a

La 1 sezione (da 101 a 106) è dedicata alle regole di concorrenza applicabili alle imprese; la 2

agli aiuti concessi dagli Stati alle imprese.

Le regole di concorrenza applicabili alle imprese sono il riflesso privatistico delle disposizioni

relative all’unione in quanto mirano a impedire che l’apertura dei mercati nazionali

doganale

avvenuta con l’unione doganale sia poi vanificata da imprese tendenti a isolare i mercati nazionali.

 Ad es. nella sent. Premier League del 2011 il contratto di licenza per la diffusione televisiva

via satellite di incontri di calcio che vietava al licenziatario di diffondere gli incontri di

calcio al di fuori del proprio territorio nazionale, è stato considerato una intesa vietata in

rendeva più ardua l’integrazione dei mercati nazionali.

quanto

Queste fonti di 1° grado sono state affiancate da molte fonti derivate:

1) regolamenti e direttive del Consiglio;

2) regolamenti di 2° grado, decisioni di casi concreti e comunicazioni (o orientamenti) adottati

dalla Commissione.

Con le comunicazioni la Commis precisa il modo in cui intende applicare le norme del Trattato.

Tali atti, pur non avendo valore normativo, creano negli interessati la legittima aspettativa che la

altrimenti l’atto difforme è annullabile.

Commissione stessa li rispetti:

I divieti, ex artt 101 e 102, di intese e di sfruttamento abusivo di posizioni dominanti, hanno

efficacia diretta: producono direttamente effetti nei rapporti fra i singoli attribuendo loro diritti che

sono invocabili in giudizio innanzi ai giudici nazionali, anche ai fini del risarcimento. vietato

Il diritto al risarcimento non è escluso solo perché il danneggiato è parte dell’accordo

dall’art 101, purché sussistano condizioni particolari, come una situazione di inferiorità grave nei

confronti della controparte.

Regole applicabili alle imprese e obblighi degli Stati membri

a

La 1 sez. non solo pone divieti alle imprese, ma anche obblighi agli Stati membri, i quali devono

astenersi dall’emanare o mantenere in vigore provvedimenti che rendano inefficaci tali norme.

Tale obbligo di astensione può risultare violato in 2 casi:

proprie competenze a operatori privati, nell’assunzione di

1) quando i poteri pubblici delegano

decisioni in materia economica (es. fissazione di tariffe obbligatorie o rilascio di autorizzazioni

all’apertura di esercizi commerciali), senza garantire la tutela anche dell’interesse generale o delle

categorie non rappresentate (in genere gli utenti del servizio).

 Non è questo il caso Reiff: la normativa tedesca prevedeva che commissioni tariffarie

fissassero le tariffe obbligatorie dei trasporti su strada a lunga distanza.

Ebbene per la Corte in questo caso i poteri pubblici non hanno delegato le loro competenze ad

operatori privati perché lo stesso Ministro federale dei trasporti può partecipare alle riunioni di

tali commissioni e fissare direttamente le tariffe se non risultino conformi all’interesse generale

(del settore agricolo, delle zone mal collegate ai mezzi di trasporto o dei destinatari del servizio);

32

“Diritto del mercato unico europeo”

gli effetti di un’intesa contraria all’art. 101 oppure ne renda

2) quando una misura statale rafforza

obbligatoria o ne promuova la conclusione.

X es il regolamento belga che rendeva obbligatoria una clausola del contratto tra tour operators e

agenzie di viaggio sul divieto di praticare sconti sui prezzi dei viaggi stabiliti dagli operators.

di intese vietate dall’art 101 escludono o non

Le misure nazionali che impongono la conclusione

escludono la responsabilità delle imprese coinvolte a seconda che le misure nazionali rispettiv

non lascino o lascino alle imprese un potere discrezionale, un margine di manovra agendo

all’interno del quale le imprese possano avere eliminato ogni residuo margine di concorrenza.

tali misure nazionali possono condurre ad un’attenuazione

Comunque delle ammende perché

diminuiscono la gravità del comportamento addebitabile alle imprese coinvolte.

ritenuti responsabili sia l’Italia sia il CNSD (Consiglio nazionale degli

- X es sono stati

spedizionieri doganali) perché è vero che l’Italia imponeva al CNSD di stabilire tariffe

obbligatorie per i servizi degli spedizionieri, ma è anche vero che lasciava loro ampio spazio nel

determinarle.

Portata delle regole applicabili alle imprese.

Segue. Applicazione parallela competenza nazionale o dell’UE

I comportamenti delle imprese sono di a seconda che provochino

effetti anticoncorrenziali a livello di commercio rispettiv nazionale o unico.

Se invece pregiudichino entrambi i livelli di commercio si pone il problema dell’applicazione

del diritto dell’UE e del diritto nazionale della concorrenza ad una medesima fattispecie.

parallela

Esistono 2 soluzioni al problema:

fattispecie può essere applicato il diritto sia dell’UE, sia nazionale;

1) la doppia barriera: alla

le fattispecie che ricadono nel campo d’applicazione del diritto dell’UE

2) la barriera unica:

sono automaticamente sottratte al diritto nazionale. a

Ebbene mentre il legislatore comunitario ha adottato la 2 soluzione in materia di controllo delle

a , purché l’applicazione parallela di entrambi i diritti rispetti il

concentrazioni, la CG preferisce la 1

primato del diritto dell’UE su quello nazionale.

X es le autorità nazionali non possono assumere provvedimenti confliggenti con quelli assunti dalla

Commis. Condannando, magari, un’intesa che il diritto dell’UE fa salva.

Segue. Applicazione extraterritoriale

Le regole dell’UE sulla concorrenza possono anche essere oggetto di un’applicazione

extraterritoriale, cioè possono essere fatte valere nei confronti di imprese appartenenti a Stati terzi:

- quando gli effetti anticoncorrenziali del comportamento delle imprese con sede al di fuori

dell’UE si facciano sentire all’interno del mercato interno (teoria degli effetti); o

- quando tale comportamento è localizzato nel territorio della UE (teoria della territorialità).

33

“Diritto del mercato unico europeo”

 In passato la CG preferiva la teoria della territorialità: bisognava provare che il comportamento

era stato posto in essere, sia pure parzialmente, all’interno del territorio dell’UE, anche tramite

filiali o agenti delle imprese interessate.

 predilige la teoria degli effetti, applicando la normativa dell’UE anche all’intesa,

Oggi, invece,

del territorio dell’UE da imprese stabilite in Stati terzi, purché abbia prodotto effetti

conclusa fuori

restrittivi della concorrenza sul mercato unico “immediati, sostanziali e prevedibili”.

Segue. Nozione di impresa

Il Tratt. non dà una definizione di “impresa” e la CG, in modo molto generale, considera impresa

“qualsiasi entità che esercita un’attività economica”.

“un’offerta di beni o servizi sul mercato”.

Intendendo per attività economica:

Non importa, ai fini dell’applicazione delle regole di concorrenza, che sia un ente pubblico, le

modalità di funzionamento, che sia priva di personalità giuridica o che non persegua fini di lucro.

Se un ente pubblico eserciti contemporaneamente attività economiche e attività in quanto pubblica

autorità, sono assoggettate agli artt. 101 e 102 solo le attività economiche, sempre se separabili dalle altre.

Anche i liberi professionisti sono considerati imprese per la CG.

Invece il Tribunale preferisce una definizione più tradizionale di impresa, come “combinazione di

elementi personali, materiali e immateriali”.

attività economica un’attività che svolga una

Non costituisce, invece, funzione esclusivamente sociale.

X es un sistema di previdenza obbligatoria per agricoltori contro malattia, vecchiaia e maternità.

Sempreché ricorrano alcune condizioni: le prestazioni erogate devono essere stabilite per legge (e

non dal fondo) e non dipendere dai contributi versati da ciascun assicurato.

Il divieto di intese

“sono

Ex art 101 vietati tutti:

1) gli accordi tra imprese,

2) le decisioni di associazioni di imprese, e

3) le pratiche concordate

che possano provocare, anche solo potenzialmente, un pregiudizio:

a condizione affinché un’intesa ricada sotto il divieto).

- al commercio tra gli Stati membri (1

NB: anche un’intesa nazionale, conclusa cioè tra imprese di uno stesso Stato e operante solo su quel

campo di applicazione dell’art 101,

mercato nazionale, anche se in genere sfugge al può

pregiudicare il commercio tra Stati membri perché rafforza le barriere nazionali; e

a

- alla concorrenza (2 condizione) nel senso che abbiano per oggetto o per effetto di impedire,

restringere o falsare il gioco della concorrenza nel mercato interno”.

L’art. 101 (come pure il 102) contiene un elenco esemplificativo di intese anticoncorrenziali.

l’intesa che consista nell’applicare agli altri contraenti condizioni dissimili per prestazioni

Per es

equivalenti, così da svantaggiare questi ultimi nella concorrenza. 34

“Diritto del mercato unico europeo”

l’intesa,

Come si evince, nelle sue 3 forme, presuppone almeno 2 soggetti che la pongano in essere.

non può essere applicato l’art 101, l’intesa è

Tale pluralità di imprese manca, e quindi quando

tanto che si possa parlare di un’unica

stata posta da 2 o più imprese economicamente collegate

dell’unità economica).

impresa (principio

Ma non basta un mero rapporto di dipendenza: occorre che il controllo sia completo e effettivo, in

maniera che la società controllata non sia autonoma.

X es: la società-madre che controlla le società-figlie; un gruppo di società con al vertice una società-

holding.

In definitiva gli accordi infragruppo non sono vietati perché hanno semplicemente lo scopo di

all’interno del gruppo.

ripartire i compiti

Il comportamento anticoncorrenziale di una sola impresa invece esula dal campo di applicazione

dell’art 101 nell’art 102.

e ricade (eventualmente)

Il principio dell’unità economica è stato invocato anche riguardo alla possibilità di imputare

all’intero gruppo la responsabilità di una violazione degli artt. 101 e 102 commessa da un singolo

membro del gruppo.

Segue. 1) Accordo

L’accordo gentlemen’s agreement

presuppone un incontro

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A.A. 2013-2014
51 pagine
16 download
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucyanna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Schepisi Cristina.