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DIRITTO DI OTTENERE LA PIENA RIPARAZIONE
Gli obblighi sono:
- Deve comunicare allo stato responsabile di quella condotta che cosa deve fare per riparare al danno e quale forma di riparazione pretende → Lo stato leso non può aspettarsi che lo stato offensore in modo indipendente decida di provvedere a una riparazione secondo la propria percezione. Sarà lo stato leso ad avere l'obbligo di far sapere allo stato responsabile della condotta l'illecito e dell'ammontare necessario per la riparazione.
- Cercare di risolvere la controversia in modo pacifico → Evitare la legittima difesa, ma soprattutto le contromisure se hanno natura economica come l'embargo (= è il divieto di importazione di una determinata categoria di prodotti da parte di uno stato nei confronti di un altro incide sui produttori di quei determinati prodotti che godono appunto dei guadagni derivati dall'esportazione dei loro prodotti). In questo caso si creano danni.
Il soggetto veramente lesato può intervenire in legittima difesa? Se è un tema dibattuto perché anche in caso vari stati utilizzerebbero la forza che in realtà è vietata dal DI, la risposta è sì. È possibile che altri stati si considerino lesi quando vi è una violazione di valori fondamentali posti alla base della vita della comunità internazionale. Per esempio nel corso del tempo, nonostante ci sia il divieto dell'uso della forza, si sono verificati vari conflitti armati non solo tra lo stato offensore e lo stato leso. La parte lesa è stata qualche volta sostenuta anche da altri stati che sono intervenuti in legittima difesa collettiva, nel momento in cui non riusciva a far fronte da sola allaminaccia (Ciò che successe nella Seconda Guerra Mondiale due alleanze). Può verificare tutto ciò anche senza l'uso della forza quando si parla di Principio di Autodeterminazione.
Dei Popoli: il fatto che stati terzi intervengano a sostegno dei Movimenti di Liberazione Nazionale contro gli stati oppressori non è altro che la manifestazione, se pur indiretta, di legittima difesa collettiva. La legittima difesa collettiva deve essere un tipo di risposta attuale e NON preventiva, non può agire precedentemente alla commissione dell'atto illecito in base al sospetto che quell'illecito verrà compiuto (in passato è successo che alcuni stati abbiano invocato una presunta legittima difesa preventiva per scongiurare un potenziale danno alla comunità internazionale). Perciò, lo Stato aggredito si deve dichiarare, prima, vittima di un attacco armato e in seguito può pronunciare una domanda di assistenza - reale e legittima - agli Stati terzi.
LEZIONE 10
L'uso della forza si verifica quando uno stato utilizza organi militari e attività di tipo militare per relazionarsi con un altro Stato.
non possono essere giustificati in nessun caso. Tuttavia, nella pratica internazionale, ci sono situazioni in cui l'uso della forza può essere considerato legittimo, come ad esempio l'autodifesa o l'intervento autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda il divieto di aggressione, si tratta di una norma di Ius Cogens, cioè una norma imperativa che non può essere derogata. Questa norma si riferisce all'atto fisico o materiale con cui uno Stato entra in modo aggressivo e armato in un altro Stato senza alcuna giustificazione. È importante distinguere tra il divieto di aggressione e il divieto di uso della forza. Mentre il divieto di aggressione è una norma di Ius Cogens, il divieto di uso della forza non lo è. Quest'ultimo si riferisce all'utilizzo di qualsiasi mezzo militare o armato per minacciare uno Stato. Sebbene la Carta delle Nazioni Unite sembri stabilire un divieto "assoluto e onnicomprensivo" degli atti di forza unilaterali, nella pratica questo divieto può essere soggetto a limitazioni o deroghe, come nel caso dell'autodifesa o dell'intervento autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.degliStati sono vietati. Tuttavia, ci sono delle eccezioni. Ex: la legittimaè difesa individuale o collettiva è giustificata in quanto è utilizzataper rispondere a un’azione illegittima. ambito più ampio.
NB: Mentre una norma di Ius Cogens non può essere derogata da unanorma consuetudinaria ma solo da un’altra norma Ius Cogens, la normaconsuetudinaria può essere derogata da qualsiasi altra norma purchéessa sia sulla stessa materia.
Come il Consiglio di sicurezza può autorizzare gli Stati ad usare la forza anche se non si interviene per legittima difesa? Il consiglio di sicurezza dovrebbe far in modo che si mantenga la pace e la sicurezzainternazionale.
39 della Carta: ArticoloIl Consiglio di sicurezza accerta l’esistenza di una minaccia alla pace, diuna violazione della pace o di un atto di aggressione e faraccomandazioni o decide quali misure debbano essere prese inconformità agli articoli 41 e 42
Della Carta per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Queste misure che il consiglio può adottare sono molteplici e si cerca di risolvere le controversie tramite soluzioni che non implicano l'uso della forza. Infatti, secondo l'art. 40 della Carta può decidere di attuare misure coercitive che non implicano l'uso della forza: può invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure provvisorie che considera necessarie.
Quali sono queste misure? totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche, radio e altre (contromisure) e la rottura delle relazioni diplomatiche (ritorsione) spingere gli Stati ad adottare misure che non implicano l'uso della forza.
Le misure vengono adottate dagli Stati terzi della comunità internazionale, non dalle parti in causa. lo Stato A aggredisce lo Stato B, quest'ultimo può intervenire.
In legittima difesa e rispondere all'attacco armato subito. Il consiglio di sicurezza probabilmente definirà quest'aggressione come una violazione alla pace internazionale. Cos possono fare gli altri Stati? La legittima difesa collettiva può essere attivata solo quando lo Stato B si rende conto di non essere in grado di rispondere in modo efficace all'aggressione dello Stato A e CHIEDE AIUTO ad altri Stati. Se il Consiglio si rende conto che la situazione è particolarmente grave, può intervenire e adotta una serie di raccomandazioni dirette a tutti gli altri Stati della comunità internazionale affinché adottino misure che vadano contro lo Stato A ma che non implicano l'uso della forza. Inoltre, il Consiglio di sicurezza può adottare comportamenti che reprimono ulteriormente la condotta dello Stato offensore Secondo l'articolo 42, possono esservi misure coercitive implicanti l'uso della forza, se il
Consiglio ritiene che le misure dell'articolo 41 siano inadeguate. In questo caso, può intraprendere con forze aeree, navali o terrestri ogni azione che sia necessaria per mantenere o stabilire la pace o la sicurezza internazionale. Tali azioni possono comprendere blocchi navali, invasioni ed altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri dei Membri delle UN. Nel Consiglio di Sicurezza per attuare queste misure sono necessari i consensi di 9 Stati su 15, ma con la regola che tra questi 9 devono esserci i 5 Stati permanenti. Negli articoli 43 e 47 della Carta delle NU ci sarebbe scritto che in realtà il Consiglio dovrebbe disporre di forze proprie per provvedere al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali che sarebbero sotto il controllo del Consiglio di Sicurezza e del Comitato di Stato Maggiore, ma quest'articolo non è mai stato applicato perché non esiste una forza militare internazionale -> il Consiglio deve per forzaagiretramite gli Stati membri, tramite le COALITIONS OF THE WILLING, ossia coalizioni di stati membri che mettono a disposizione del Consiglio di Sicurezza le truppe armate. Queste ultime rimangono sempre sotto il controllo dello Stato d'appartenenza, il quale s'impegna a rispondere a una minaccia/violazione della pace o atto di aggressione da parte di un altro Stato. Ogni loro azione dev'essere autorizzata dal Consiglio di Sicurezza.
Situazione 1lo Stato A invade lo Stato B violando una norma di diritto internazionale e una norma di Ius Cogens (violazione del divieto di aggressione).
- Qual è l'elemento soggettivo dell'illecito? Ossia chi ha compiuto l'illecito per conto dello Stato? Se è compiuto dall'esercito, allora lo Stato A è responsabile perché è un suo organo.
- Lo Stato A ha invaso lo stato B, cosa può accadere? Cosa può fare lo stato B e cosa possono fare gli altri Stati della comunità?