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La nascita della giurisprudenza laica

Di nome Nieo Flavio a pubblicare i responsi dei pontefici, rendendoli così scritti e permettendo a tutti di conoscere le sentenze. A seguito di queste riforme, potendo ora il cittadino venire a conoscenza, sia attraverso le sentenze pubbliche, sia attraverso la pubblicazione, delle decisioni dei pontefici, maturò l'esigenza che si dovesse anche interpretare il diritto, sganciandosi dal potere vincolante dei pontefici, e non solo recepire acriticamente quanto veniva deciso. Iniziò, così, a maturare una nuova coscienza sociale, che sentiva l'esigenza di interpretare il diritto, facendo sì che potesse anche essere studiato da persone esterne che non erano i pontefici. Riferendosi a questa giurisprudenza (cioè di studio del diritto non pontefice) si parla di 'giurisprudenza laica'.

Due sono i principi che regolano la giurisprudenza laica:

  1. La volontà del popolo di conoscere il diritto e di studiarlo
  2. La volontà di...

staccarsi dalle regole imposte dal collegio sacerdotale.

IUS CONTOVERSUM: è in questo periodo (tra la fine del III secolo a.C. E l'inizio del II secolo a.C.) chenasce quello che viene chiamato ius controversum, ovvero il diritto controverso. Ildiritto controverso ha origine dal fatto che, avendo i giuristi laici la possibilità dicommentare ed interpretate il diritto secondo il proprio pensiero, discutono e siconfrontano, ognuno proponendo la propria personale interpretazione delle norme. E' un diritto, insomma, che si fonda sulla dialettica. A ricoprire il ruolo di giurista nelloius controversum è la classe sociale detta nobilitas, che nasce dall'unione tra patrizi eplebei. I giuristi potevano, quindi, interpretare il diritto come meglio credevano,sostenendo la tesi a loro più favorevole, sarebbe stato poi il giudice a decidere qualeinterpretazione adottare.

Stando così le cose inevitabilmente accadeva che le tesi di alcuni

giuristi riscuotevano più consensi di altre, magari perché ritenute migliori o più convincenti. Ecco, quindi, che i giuristi ritenuti più bravi acquisiscono più auctoritas. Ovvero: più auctoritas ha un giurista, più i suoi pareri vengono ascoltati dal giudice. I giuristi che acquistano maggiore auctoritas saranno tenuti in grande considerazione. Questa situazione durerà fino all'inizio dell'impero, ovvero fino ad Augusto con cui si avrà la nascita dell'impero (Augusto ebbe la carica di imperatore dal 27 a.C. Al 14 d.C.).

AUGUSTO: con Augusto si ha un nuovo cambio di rotta nel campo del diritto, poiché dallo ius controversum si passa allo ius edicendi, cioè il diritto che acquista i giuristi di emanare soluzioni. Non ci basa più sull'auctoritas, ma sulla concessione imperiale in base alla quale il giurista può emanare le soluzioni da adottare nei casi concreti. È una vera e

propria autorizzazione quella concessa dall'imperatore ad emanare soluzioni nei casi concreti ed è, quindi, l'imperatore che dice al giudice quale è il giurista che deve seguire per risolvere il caso. Se l'imperatore avesse concesso poche autorizzazioni, si poteva correre il rischio di

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Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher suke di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Brutti Massimo.