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NEXUM

Un soggetto, a causa di un delitto nei confronti di un altro soggetto, cede se stesso attraverso il nexum per saldare il debito.

La forma del nexum è la mancipatio, ma la causa è spignorare se stessi al fine di garantire e pagare il proprio debito.

Colui che fa nexum di se stesso, il cedente, spiega i motivi per cui sta cedendo se stesso, spiega che non è uno schiavo, ma concede volontariamente la forza lavoro per adempiere ad un debito. Spiega quindi la differenza tra una mancipatio di un servo e la mancipatio di un uomo libero a causa di debiti.

Il cedente che ci spiega la causa per la quale la cessione sta avvenendo, i Romani la chiamano "NUNCUPATIONES".

"Ium nexum faciet mancipiumque, uti lingua nuncupossit, ita ius est"

"Quando si fa una mancipatio, così come la lingua ha pronunciato, così si ha il diritto, cioè quello che hai detto avrà valore di legge fra di voi"

Ricorda un articolo del Codice civile moderno in cui

Si dice che il contratto ha valore di legge tra le parti; comunque nel caso dellamancipatio non si ha contratto. Le erano quelle formulazioni orali che le parti della mancipatio, quasi sempre il cedente, pronunciavano mentre mettevano NUNCUPATIONES in piedi quella scena. Le nuncupationes non possono, però, essere definite 'clausole'. La 'clausola' ha il compito di chiarire il contenuto di un negotio e non influisce sul titolo, sulla causa del negotio. Il negotio sarà compravendita, deposito, comodato, contratto di trasporto e qualsiasi altra cosa, ma indipendentemente dalle clausole; quest'ultime chiariranno il contenuto, ma non lo definiranno. Il è compravendita in base alla sua, che è la funzione economico-sociale che la compravendita esprime, cioè lo CONTRATTO CAUSA cambio cosa-prezzo. Il deposito sarà tale in base alla sua causa e non in base alle clausole. Esso consiste nel fatto che uno dà in custodia a un

altro una cosa dietro il pagamento di un prezzo (colui che prende in custodia, paga). Se non ti do in custodia la res, ma in locazione, non userò il deposito, ma la locazione come strumento contrattuale. Sia il 'deposito' che la 'locazione' non dipendono dalle clausole: - se, per es., nel contratto di deposito scrivo una clausola che dice che il depositario può usare la res, ho snaturato il contratto in quanto non può usare la res. - a differenza il conduttore usa la res Le non possono essere definite clausole in quanto non chiariscono il contenuto della mancipatio, ma lo definiscono, NUNCUPATIONES definiscono la causa, gli obiettivi che le parti perseguono mettendo in piedi la scena della mancipatio. La mancipatio definisce la causa del negotio. La nuncupatio fa la differenza tra: - una mancipatio tesa all'acquisto del dominium di una res mancipi; - e la mancipatio tesa all'acquisto della potestà sulla.

moglie.Le nuncupationes sono quindi formule che definiscono il contenuto del negozio, e producono un effetto importante sulla mancipatio:rompono lo schema sul quale la mancipatio vive.Inserire, all'interno di un negotio formale come la mancipatio, delle parole significa rompere il rigido formalismo della scena.Il ruolo della nuncupatio è duplice:

  • da un lato mi permette di capire il contenuto della mancipatio;
  • dall'altro, rompendo il rigido schema formale della mancipatio, introduce all'interno di un negotio, che si basa sulla forma, una sostanza.

Quando la mancipatio aveva come contenuto l'acquisto del dominium di una res mancipi si poneva il problema della sicurezza degli scambi,che si basa sul fatto che, io che sto acquistando, devo essere garantito di fronte all'eventualità che la cosa che mi hai ceduto sia tua. Per es.,colui che mi sta vendendo la res non è il dominus, ma noi non lo possiamo sapere.2000 anni fa, il catasto

(strumento attraverso il quale abbiamo la certezza della provenienza di beni immobili e beni mobili registrati) non esisteva. Di fronte a delle incertezze così importanti, il sistema doveva prendere delle contromisure, perché ogni sistema vive in una logica interna, e se la logica interna cede, cede il sistema e occorre rimetterlo in piedi. Si deve pensare, quindi, a una società che non aveva messo in piedi questa eventualità, cioè che la cosa non appartenga a colui che me la cede. Di fronte a tale assenza, gli scambi si sarebbero assottigliati e ciò avrebbe provocato il tracollo del sistema e per evitare ciò, si trovò una soluzione. Tale soluzione prende il nome di obligatio auctoritatis. La obligatio auctoritatis era un onere del venditore. Il venditore era tenuto a garantire l'acquirente che nessuno avrebbe vantato diritti sulla cosa che gli stava cedendo e se qualcuno lo avesse fatto, sarebbe intervenuto nel processo per difenderlo.

L'obligatio auctoritatis è una sorta di potere che esprime il venditore nei confronti della res. Se il venditore non riuscisse a dimostrare che la cosa era veramente sua? Colui che prestava l'obligatio auctoritatis era tenuto al pagamento del doppio del prezzo che il compratore a suo tempo aveva pagato. Si tratta di un sistema fenomenale. Non si rivendica solo ed esclusivamente un bene, si può rivendicare il diritto su un bene. Il quel caso non si pagava il doppio del prezzo che era stato ricevuto, ma il doppio della diminuzione di valore della cosa. XII Tavole (6.3) "Usus auctoritas fundi bienium est, citerarum rerum omnium animus est usus" "l'usus, che è l'usucapione, e l'auctoritas, che è l'obligatio auctoritas nei confronti di un fondo, dura due anni, per le altre cose un solo anno. In questo versetto si notano due cose: - il fatto che l'obligatio auctoritatis è messa in parallelo con l'usucapione;

L'obligatio auctoritatis, cioè l'obbligo di prestare la garanzia, non vale per tutta la vita, ma ha un termine di prescrizione: 2 anni per i fondi ed 1 anno per le altre cose.

Perché i romani mettono in parallelo l'usucapione con l'obligatio auctoritatis? L'usucapione è un modo di acquisto del dominium tramite il possesso prolungato nel tempo di una res.

Perché è messa in parallelo con l'obligatio auctoritatis? Nel caso in cui il cedente di una mancipatio non fosse stato il dominus, avremmo avuto un difetto nella mancipatio stessa, perché nella mancipatio è necessaria la presenza del dominus cedente e dell'acquirente. Se il cedente non è dominus, significa che non sta trasferendo al cessionario il dominium, quindi il cessionario acquista la possessio. Questo significa che dovrà attendere un certo numero di anni per poter acquistare il dominium, e dovrà quindi rivolgersi alla usucapio.

perché si tratta di uno straniero, che non può acquisire il dominio tramite usucapione.in cui l'acquirente nella mancipatio fosse stato uno straniero e non un cittadino romano? Se la mancipatio era un negotio iuris civilis, cioè di diritto civile, e come tale accessibile esclusivamente ai romani, come poteva uno straniero accedere alla mancipatio? Era possibile perché i Romani usavano concedere alle comunità amiche 'non romane' determinati diritti. Per es., i Filatini che erano vicini ai Romani, avevano il diritto di usare la mancipatio pur non essendo romani. Quindi gli stranieri potevano accedere a dei negoti. I Romani sintetizzavano ciò con la parola ius commerci (diritto commerciale). Quindi lo straniero dotato di ius commerci poteva andare alla mancipatio. Perché nel caso dello straniero, l'obligatio auctoritatis è eterna? (uguale alla prima domanda) Perché la usucapio, a differenza della mancipatio, non era accessibile a nessuno, se non ai cittadini Romani. Quindi solo i cittadini Romani avrebberotrovato nella usucapio una soluzione ad un eventuale difetto del titolo di acquisto. Gli stranieri pur avendo accesso allamancipatio, non avrebbero potuto avere accesso alla usucapio e quindi se avessero acquistato la "non dominus" non avrebbero mai potutousucapirne. Quindi poiché lo straniero non può accedere alla usucapio, il cedente, per sempre, dovrà prestare obligatio auctoritatis nei confronti del cessionario. Che fine fa la mancipatio? La distinzione fra le res mancipi e res nec mancipi cade nel 531 d.C. con una costituzione di Giustinano. Caduta questa distinzione, di conseguenza cade anche la mancipatio, poiché serviva anche per l'acquisto del dominium delle res mancipi. La mancipatio trasferisce il dominium della res mancipi, con tutti i dovuti presupposti, cioè se la scena viene rispettata e se l'acquisto avvenga a domino, cioè dal padrone. E il possesso? Il possesso può essere separato dal dominium. Vipuò essere un dominus che non è possessore e un possessore che non è dominus. Si può rispondere come Gaio, I libro, par. 121. La registra una differenza nei confronti della mancipatio delle altre due res mancipi, cioè servi ed animali da lavoro. Nel caso di queste due res, la mancipatio può svilupparsi solamente con la presenza di queste due res, cioè queste res non possono essere emancipate se non sono presenti. In questo modo chi prende in mancipio, quindi l'acquirente, prende anche la res oggetto della mancipatio, nel momento in cui gli viene data in mancipio. In questo caso c'è anche il passaggio del possesso oltre al passaggio del dominium. Se il possesso è l'acquisto del corpus, prendendo per mano lo schiavo o prendendo la cavezza del bue di cui ho fissato il dominium, prendo anche il possesso, perché dispongo anche del corpus della res. Quindi attraverso la scena della mancipatio.do, ma è necessario che sia presente un testimone.
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A.A. 2011-2012
80 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher niobe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof De Bonfils Giovanni.