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IUS CIVILE vs IUS HONORARIUM:
❖ Lo ius honorarium ha la funzione di modificare, Integrare e correggere lo ius civile
❖ →Lo ius honorarium non può sostituire lo ius civile ma senza il pretore lo ius civile è pura teoria
❖ Il ius honorarium prevale nella pratica
❖ Le regole dello ius civile si applicano ipso iure (automaticamente)
❖ Le regole dello ius honorarium possono essere applicate solo tramite specifica richiesta della parte che vuole avvalersi di uno specifico beneficio dello ius honorarium tramite eccezione (ope exceptionis)
3) 23 a.C. - 235 d.C.: DIRITTO CLASSICO
• Epoca del principato
• Nuove fonti di diritto: allo ius civile e honorarium si aggiunge il ius extraordinarium e affianco al processo formulare nasce un nuovo processo della cognitio extra ordinem
• →Cesare voleva creare un codice per mettere tutto per iscritto ma abbandona il progetto istituisce però lo ius publice respondendi ex auctoritate principis: onorificienza che
attribuisce ai giuristi di maggior fama e valore (i giuristi più vicini al potere) per avere più controllo possibile sull'interpretatio prudentium =>RISULTATO: l'attività dei giuristi non è più libera ma comincia ad essere collegata all'autorità imperiale•
Augusto inoltre inizia a voler direttamente creare nuove norme: constitutio principis/Costituzioni imperiali:
- A carattere generale:
- Editti/edicta: norme che valgono per tutti
- Mandati/mandata: comandi/istruzioni rivolte ai funzionari
- A carattere particolare:
- Rescritti/epistole: rescripta = risposte date per iscritto dall'imperatore a quesiti posti da cittadini privati (il princeps si avvale di una cancelleria di funzionari/giuristi); epistulae = risposte della cancelleria imperiale a domande di altri funzionari imperiali
- Decreti: sentenze emanate dall'imperatore nel nuovo processo extra ordinem
Le Costituzioni imperiali hanno forza di legge,
Vengono equiparate alla legge e prenderanno sempre di più il posto dei Responsi dei giuristi. Le fonti di produzione del diritto pian piano vanno accentrandosi nelle mani del princeps.
212 d.C.: fine ius gentium
Adriano fa una piccola modifica allo ius publice respondendi ex auctoritate principi: se tutti i giuristi conius respondendi sostengono la medesima soluzione, questa viene considerata come vera e propria legge e il giudice deve rimanere vincolato ad essa.
Adriano ordina anche una codificazione dell'editto: raccolta di tutto l'operato dei pretori da quel momento in poi l'editto sarà sempre uguale ogni anno, salvo modifiche su decisione dello stesso imperatore.
235-565 d.C.: DIRITTO POSTCLASSICO
Epoca del dominato (monarchia assoluta): Il princeps diventa un dominus et deus, l'imperatore è l'unico che può creare ed interpretare il diritto e la Costituzione imperiale è l'unica.
- Labeone (contrario ad Augusto), capo scuola dei proculiani
- Capitone (a favore di Augusto), capo scuola dei sabiniani
Muzio Scevola: padre della letteratura schematica: primo giurista che comincia a mettere tutto in ordine (giurista di vecchio stampo che è ancora molto attaccato alla politica) allievo: Gallio Simplicio: padre della letteratura casistica
- Giurisprudenza funzionariale:
- giurisprudenza nell'ultima fase dove i giuristi sono funzionari dell'imperatore
- 2 fonti:
-
- Leges-costituzioni imperiali
- Iura: opere dei giuristi (funzionari del princeps, carica del
prefetto del pretorio) in realtà I giuristi→continuano ad essere ancora piuttosto liberi e cominciano a scrivere i commentari 2 tipologie diopere nell’ultima fase:
- Commentari ad editto
- Commentari ad ius civile
Dopo il 250 d.C. non si scrivono più iura• Per risolvere il problema della certezza del diritto e della conoscenza delle leges che venivano emanate→spesso in modo caotico, si comincia a comporre dei codex (=raccolte private di Costituzioni imperiali)conosciamo 3 codici:
- Codice Gregoriano (fine III sec. D.C.)
- Codice Ermogeniano (fine III sec. D.C.)
- →Codice Teodosiano (438 d.C.) 1° compilazione ufficiale di Costituzioni imperiali che attribuiscevalore ufficiale ai 2 codici precedenti
CORPUS IURIS CIVILIS (IV sec. d.C.) = raccolta di tutte le norme delle epoche precedenti redattodall’imperatore Giustiniano come strumento per contribuire a riportare l’impero all’antico splendore• 4 libri/parti:
raccolta e selezione 2) questa compilazione ha potutosalvare e trasmettere il pensiero giuridico romano influenzando la successiva costruzione dei diversi sistemi del diritto privato dall'età medievale fino al XIX sec. il corpus iuris sta alla base del diritto
Perché Giustiniano ha deciso di lavorare a questo progetto? Si assiste ad un periodo di decadenzadell'attività dei giuristi fino dal regno di Diocleziano; il nuovo centro di produzione del diritto è la cancelleria imperiale diverse reazioni/tentativi da parte di privati e funzionari imperiali per arginare ilfenomeno e semplificare le opinioni giurisprudenziali (ex: legge delle citazioni [426 d.C.] = vengonoindividuati 5 giuristi che hanno solo loro il compito di determinare le controversie; raccolte di testi per semplificare) 429: Teodosio fa un tentativo di riordinare le opinioni giurisprudenziali ma fallisce
Chi era Giustiniano? Nasce nell'attuale Albania
(luogo periferico) e sotto l'imperatore Anastasio I entrano nella macchina burocratica. Quando muore Anastasio I, emerge la figura di Giustino (zio di Giustiniano) che diventa imperatore. Giustiniano affianca lo zio durante il suo ruolo, per poi diventare lui stesso imperatore dopo molti anni. Giustiniano ha l'obiettivo di portare all'antico splendore l'impero romano. I suoi obiettivi includono la lotta contro il paganesimo e le eresie cristiane, il ripristino dell'unità territoriale distrutta dai barbari attraverso la conquista di nuovi territori e la ricomposizione dell'unità legislativa. IL PROCESSO PRIVATO L'iniziativa e la prosecuzione del processo sono lasciate nelle mani dei privati. Ci sono due parti nel processo: 1. L'attore: colui che pretende che vengano tutelati i propri diritti e prende l'iniziativa per l'inizio del processo. 2. Il convenuto: il soggetto contro il quale l'attore esercita l'azione tramite il proponimento di.domanda→giudiziale soggetto passivo• 3 tipi di processo privato:- Legis actiones (età arcaica)
- Processo per formulas (età preclassica)
- Cognitio extra ordinem (età classica – postclassica)
- Abbiamo scarse fonti (ricostruzioni un po' ipotetiche) le informazioni che abbiamo sono contenute nel 4° Libro delle Istituzioni di Gaio
- Actio = “potere d far valere in giudizio ciò che sia dovuto” (Definizione di Celsio)
- 5 forme processuali/Legis actio: 3 azioni dichiarative e 2 azioni esecutive
- Azioni con le quali si va ad indagare la realtà giuridica, si va a verificare se quello che afferma l'attore corrisponde a verità e si arriva alla sentenza che stabilisce le conseguenze della violazione
- Diverse fasi:
- in ius vocatio = atto con il quale l'attore intimava il convenuto a seguirlo in tribunale (chiamata in giudizio)
- l’attore
Era autorizzato a condurre il convenuto anche con la forza se fosse recalcitrante. Tuttavia, il convenuto poteva differire la chiamata in un dato giorno grazie all'intervento del vindex.
La fase in iure è la fase nel tribunale in cui si stabiliscono gli estremi giuridici della controversia davanti al magistrato. Spetta al magistrato decidere se proseguire con il processo, che si svolge tutto oralmente in presenza di testimoni.
Litis contestatio è il momento finale della fase in iure dove si definiscono gli elementi della lite. Le parti rivolgono ai testimoni l'invito a ricordare l'esistenza e i termini della controversia per poi fornire in seguito testimonianza. Da quel momento la causa è dedotta in giudizio.
La fase apud iudicem si svolgeva 2 giorni dopo la litis contestatio, davanti a un giudice che ha il compito di raccogliere le prove fino ad arrivare alla sentenza. La sentenza non poteva essere impugnata, quindi non era necessario motivarla se una delle due parti.
non si presenta davanti al giudice entro mezzogiorno, automaticamente perde la causa e viene condannata. 3 tipologie di azioni dichiarative: - Legis actio sacramenti: azione generale per tutelare ogni diritto esistente a quell'epoca. Ha due applicazioni: - In rem: tutela il diritto di proprietà. L'attore deve portare in iure il bene conteso o un suo simbolo ed effettuare la vindicatio (l'attore rivendica il proprio bene afferrandola cosa, affermando che gli appartiene ponendo sopra di essa un piccolo bastone come segno di essere pronto a lottare per quella cosa). Ci sono due possibilità: 1) contravindicatio del Convenuto se ritiene che il bene sia suo (stessi gesti e parole della vindicatio dell'attore). Il magistrato ordina di lasciare il bene e invita le parti a fare il sacramentum (giuramento/scommessa). 2) restitutio in integrum: se il convenuto non contravindica, l'attore può richiedere la restituzione del bene o il pagamento di una somma di denaro equivalente. - In personam: tutela il diritto di credito. L'attore deve portare in iure il debitore e richiedere il pagamento del debito. Se il debitore non paga, l'attore può richiedere la condanna del debitore a pagare il debito o a subire una pena pecuniaria. - Formula: azione introdotta nel periodo classico del diritto romano. È una procedura più flessibile rispetto alla legis actio sacramenti e permette di adattarsi a diverse situazioni. La formula prevede la presenza di un giudice che emette una sentenza sulla base delle prove presentate dalle parti. - Cognitio: azione introdotta nel periodo tardo del diritto romano. È una procedura più semplice e veloce rispetto alla formula. La cognitio prevede la presenza di un giudice che esamina le prove e decide sulla base delle testimonianze e delle prove documentali presentate dalle parti.