Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il quadro si fa più complesso nel momento in cui prendiamo in considerazione una modalità di costituzione di un rapporto personale e patrimoniale insieme, a mezza strada tra la famiglia communi iure da un lato e la gens dall'altro
Una premessa dal punto di vista del significato che questa figura ha avuto nello sviluppo degli studi romanistici e anche nel modo grazie al quale è arrivato alla conoscenza degli studiosi di diritto romano, modo che ci lega ad una figura di donna sola che lega.
Il suo nome alla città di Firenze. L'inizio richiama le nozioni della scoperta del testo delle Istituzioni di Gaio, siamo ripartiti dal riprendere in esame in modo più dettagliato il Digesto come base della conoscenza del diritto romano e della esperienza giuridica sino alle soglie del '900. Consideriamo il Digesto come raccolta delle testimonianze e quindi della giurisprudenza classica anche se non abbiamo l'opportunità di leggere l'intera opera, ma solo i frammenti. Il fatto che il frammento fosse accompagnato non solo dal nome dell'autore ma anche dal nome dell'opera, ha consentito di rimettere insieme tutti i frammenti che vengono assegnati alla stessa opera dello stesso autore ricostruendo a ritroso la compattezza delle opere, ordinati a questo punto per appartenenza bibliografica. Dunque manca la testimonianza di un'opera.
giuridica che abbia la forza di un testo in cui si possa verificarel'intendimento dell'autore, l'obiettivo complessivo del testo. Tutto questo fino ad un anno decisivo per glistudi di diritto romano e per la costruzione della modernità, il 1816 arriva in Italia, destinato allo Statopontificio, un grande studioso tedesco, un filologo, che trova in Germania attorno a Savigny un terreno fertiledi crescita in cui c'è questa vocazione al recupero dei testi classici, al loro studio, all'apprendimento dellelingue antiche e dunque alla lettura dei materiali latini e greci e alla loro traduzione, nella prima metàdell'800 si ha la grande stagione delle traduzioni; questo rifiorire dell'interesse e di studi sull'antichitàclassica sul pano letterario e archeologico e conseguentemente sul piano filologico. Questo filologo è GeorgNiebuhr nato a Copenhagen da genitori tedeschi e si trasferisce in Germania poco
dopo la nascita. Arriva in Italia diretto nello Stato pontificio e nel 1816 avviene una scoperta epocale, la scoperta del palinsesto veronese: nella biblioteca Capitolare di Verona, Niebuhr scopre che sotto un testo (codex, consiste in fogli interamente occupati dalla scrittura cuciti sul dorso usato come contrario di volumen, che è il foglio diviso è una scrittura sottostante, perché il codice che c'era pergamena) che conteneva le epistule di S. Girolamo, prima era stato grattato per togliere il testo e riscriverci sopra (tipo carta riciclata) il codice palinsesto è quindi un codice usato due volte; però la scrittura sottostante aveva lasciato tracce, dei solchi lasciati dal pennino che scrive, tracce intuibili a occhio nudo, quindi Niebuhr si rende conto che sotto il testo di S. Girolamo vi è una scrittura giuridica. Sotto vi si trovavano le Istituzioni di Gaio, di cui fino a quel momento si sapevano soltanto i frammenti. Come avvenne ilpassaggio a ritroso, eliminare cioè le epistule di S. Girolamo per recuperare i segni impressi del testo d Gaio? Ancora non avevano strumenti tecnologici raffinati, usarono soprattutto agenti chimici, in particolare la noce di galla che ha reso molte delle pagine del codice nere. Questi reagenti chimici hanno generato delle lacerazioni in alcuni punti, hanno rovinato anche la carta; negli ultimi anni ci sono stati progetti di studi che hanno cercato di recuperare i punti in cui vi erano alcune tracce residue, ma è tutto molto difficile, quindi vi sono delle parti del codice veronese in cui la lettura si ferma. Una di queste lacune generatesi in questi passaggi tecnici è situata al terzo libro (le Istituzioni sono divise in 4 libri che Gaio chiama "commentari"), nella parte in cui Gaio espone ai propri studenti affinché li studino dei contratti, in particolare dei contratti consensuali capitolo 154 libro terzo.
società (società che si costituisce mediante il semplice consenso), contratto consensuale, unico contratto plurilaterale in cui due o più soci si obbligano a mettere insieme beni e servizi, oppure chi beni e chi servizi (la prestazione dei conferimenti varia a seconda dell'accordo), perché si ricavi una utilità in seguito alla distribuzione di frutti e perdite, operazione che avverrà secondo quanto deciso nel contratto, in caso contrario la distribuzione avverrà in modo eguale tra i soci. Questa è la sintesi del contratto consensuale di società sicuramente vigente quando Gaio scrive il testo, quindi è la figura di società vigente a quel momento. I contratto di società. Come mandato, compravendita, locazione e conduzione (sempre contratti consensuali), rappresenta il contratto della stagione più evoluta sul piano economico e commerciale dell'esperienza giuridica storica di Roma, siamo nella.fase della fine dell'età pre-classica e inizio età classica, dopo la sconfitta di Cartagine, il controllo del Mediterraneo, l'esigenza di modelli contrattuali in grado di tenere insieme gli stranieri, di riprendere le pratiche dello ius gentium, cioè la prassi delle relazioni mercantili già messe in opera tra le popolazioni che gravitavano sul Mediterraneo e tradurre queste prassi dello ius gentium in modelli contrattuali resi accessibili all'interno dello ius civile, ecco la configurazione dei 4 contratti che rispondono all'esigenza di questo sistema economico dinamico grazie alla loro perfezione mediante il semplice consenso manifestato, contratti che si perfezionano mediante il semplice consenso tra le parti. Dopodiché, con la chiusura del capitolo 154, la lettura del testo così come reso disponibile, vedeva Gaio passare all'altro contratto consensuale, quello di mandato.→Qua si vede coinvolta una figura didonna con un nome evocativo di un destino di grandi riconoscimenti etragedie - Medea (Vittoria Irma) Norsa - siamo appena 60 anni dopo la scoperta del codice veronese. Nasce a Trieste nel 1877 dove compie il suo percorso di studio, nel 1906 si laurea a Firenze e dopo la laurea entra a far parte dell'Istituto Papirologico di Firenze, presso il Gabinetto dei Papiri della Scuola di Paleografia, allora diretto da Giromolo Vitelli, papirologo. La sua figura si affianca al nome del latinista Giorgio Pasquali. Perfezionandosi con il massimo dei voti, Medea conosce Vitelli e da qui nasce un sodalizio scientifico che la segnerà per tutta la vita. Torna a Trieste dopo il perfezionamento nel 1907 e ottiene la cattedra di lingue e letteratura presso il liceo femminile di Trieste, ma la sua passione è lo studio scientifico vicino a Vitelli. La lontananza rende difficile il loro lavoro insieme. Alla fine Medea torna in Toscana, si mantiene come conservatrice dei manoscritti del Gabinetto dei Papiri e continua la sua ricerca scientifica.Gabinetto di Papirologia, fino al 1925 viene istituito presso l'Università di Firenze. Finalmente Medea Norsa ha la possibilità di sostentamento economico oltre che di un riconoscimento professionale nell'ambito del Gabinetto. Una volta ottenuta questa nomina, Medea inizia questo periodo di 10 anni di collaborazione quotidiana con Vitelli, il maestro ormai anziano che trova in Medea una collaboratrice che diventa esperta oltre ad essere anche molto dinamica; sarà un sodalizio che interpreterà il rapporto tra la mente, Vitelli, e il braccio, Medea che collabora con lui con una straordinaria energia, contribuisce anche al lavoro sul piano editoriale perché dal Gabinetto esce la rivista "I papiri della società italiana". Questo fa sì che in questi 10 anni, sino alla morte di Vitelli del '35, Medea Norsa si conquista uno straordinario prestigio come papirologa, figura accreditata.
Anche sulpiano internazionale, viene anche invitata a convegni, le vengono affidati insegnamenti senza che mai abbia occupato una posizione accademica, il suo ruolo di direttrice non si accompagna ad una posizione di un ruolo. Questo sarà un elemento importante nell'evoluzione dell'ultima parte della vita di questa universitario. Donna antesignana nel suo rapporto esclusivo con la scienza, con l'attività di reperimento di materiali e di edizioni attraverso la lavorazione della rivista. Gli anni successivi alla morte di Vitelli vedranno cambiare lo scenario, lei stessa lo percepisce, ci sono lettere scritte ad alcuni amici in cui si esprime in termini apocalittici, dice che tutto per lei è finito, percepisce che con la morte del maestro, del nome di fronte al quale tutti si inchinavano, lei è indebolita. È una donna sola, nubile, viene percepita come soggetto debole e soprattutto la componente più rigorosamente maschile.
Dell'Accademia della quale non fa parte inizia a maltollerare la sua posizione gerarchicamente superiore. Negli anni che seguono, Medea viene progressivamente marginalizzata, prima a Firenze poi anche sul piano internazionale. Il dramma si completerà con la guerra nel suo Firenze del '44, bombardamento del 23 marzo che ebbe come bersaglio la linea ferroviaria a Campo di Marte, Piazza Alberti e Le Cure durante il quale la sua casa andò completamente distrutta; lei si lavò perché in quel momento era in università, ma andò distrutto tutta la sua biblioteca i materiali del suo lavoro e perse anche una parente. Nel '49 si ammalò, negli ultimi anni venne ospitata presso istituti religiosi e nel '52 muore. Questo profilo di una donna modello di dedizione alla scelta, di reperimento di materiali, di pubblicazione della rivista, di sacrifici per avere pienezza di risorse all'attività è.
collegato alle Istituzioni di Gaio perché nel decennio tra il '25 e il '35 in cui Medea mette a frutto le competenze acquisite e il rapporto di devozione e fiducia tra lei e Vitelli, viaggia moltissimo soprattutto tra Italia e E