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ANIMALI
Questo perché, già dalla filosofia greca era chiaro che in alcune situazioni, distinguere l’uomo
dall’animale era molto difficile.
Aristotele scriveva: “Certi animali infatti differiscono rispetto all’uomo secondo il più e il meno
(e così anche l’uomo rispetto a molti animali); altri differiscono secondo l’analogo (…). In
questo modo la natura passa gradualmente dagli essere inanimati agli animali, tanto che a
causa della continuità sfugge dove si trovi il confine tra loro e da che parte stia ciò che è
intermedio”.
Sosteneva che gli animali hanno qualcosa in più e qualcosa in meno rispetto agli uomini e
viceversa.
La categoria delle res abbraccia tutto ciò che non è umano e la categoria delle persone
abbraccia solo quello che è umano.
I criteri, sui quali nell’antichità si distingueva l’uomo dall’animale, sono:
La razionalità da cui scaturisce, tra l’altro, il linguaggio (logos): l’uomo è portatore di una
razionalità più alta rispetto a quella dell’animale se non altro perché si esprime tramite un
linguaggio, cosa che gli animali non hanno.
Il possesso della stazione eretta: i romani e i filosofi greci non lo riconnettono solo al fatto
di camminare in piedi, ma di vivere sapendosi elevare dalle cose terrestri (l’animale vive
per mangiare, per allevare i cuccioli, per morire, ecc. mentre l’uomo è capace di elevarsi a
qualcosa di più alto, “di guardare le stelle” dicono gli antichi).
Le mani, da cui consegue (possesso delle mani in contrapposizione alle zampe):
Il dominio della tecnica: ovvero il potere di costruire e di inventare.
La capacità di avere cose e, in senso traslato e giuridico, diritti: la manus indica il
potere dell’uomo e anche la capacità di avere diritti (manus sulla donna, mancipium).
Il potere della manus è testimoniato dai bronzetti.
La condizione giuridica dell’animale nella legislazione italiana vigente
Nel codice civile (1942) l’animale è considerato esclusivamente in relazione al suo valore
economico di cosa:
Artt. 842, 843, 925: si prevede l’obbligo del proprietario di permettere l’accesso nel proprio
fondo per l’esercizio della caccia o per il recupero di un animale;
Art. 820: i parti dell’animale (=cuccioli) sono espressamente qualificati come “frutti della
cosa”, al pari dei prodotti agricoli, della legna, dei prodotti di miniere, cave e torbiere.
La compassione verso gli animali
Nell’epoca dei romani c’era un sentimento verso l’animale che portava l’uomo a ribellarsi
contro degli atti di crudeltà nei confronti di questa particolare categoria di cosa.
Nel combattimento fra uomini ed elefanti che si svolse nel Colosseo nel 55 a.C. organizzato da
Pompeo Magno (raccontato da Plinio), gli elefanti apparivano terrorizzati e cominciarono a
piangere, a emettere dei versi strazianti, a cercare di scappare dall’arena e il pubblico a causa
di questo decise non voler partecipare più a questo.
Quindi la compassione verso gli animali esisteva già all’epoca dei romani, pur nei confronti di
una cosa.
Nel 1871 su sollecitazione di Giuseppe Garibaldi, nasce la società per la protezione degli
animali di Torino, con il fine di proteggere gli animali contro i maltrattamenti, come mezzo di
educazione morale e di miti costumi.
Nel 1874 viene fondata la società romana per la protezione degli animali (divenuta ente
morale e posta sotto il patrocinio del re e della regina il 4 gennaio 1906).
Codice penale Zanardelli
Nel codice penale Zanardelli del 1890 esisteva già un reato di maltrattamento degli animali e
questo reato era posto nella rubrica dei reati contro la moralità pubblica e il buon costume.
Art. 491: chiunque incrudelisce contro animali o senza necessità li maltratta ovvero li
costringe a fatiche manifestamente eccessive è punito con l’ammenda (…). Alla stessa pena
soggiace anche colui il quale, anche per il solo fine scientifico o didattico, ma fuori dai luoghi
destinati all’insegnamento, sottopone animali ad esperimenti tali da destare ribrezzo.
È un’applicazione della compassione.
La bibbia del movimento animalista contemporaneo (1972)
Nel 1972 le cose cambiano radicalmente: viene pubblicato un libro intitolato “Animal
liberation” e questo diventa il manifesto del movimento animalista mondiale.
L’autore sostiene che gli animali debbano essere qualificati come persone, devono avere gli
stessi diritti dell’uomo.
La motivazione è fondata sul possesso della razionalità da parte dell’animale che a volte è
superiore a quella umana.
“Perché richiudiamo gli scimpanzé in spaventosi centri di ricerca e li usiamo per esperimenti
che vanno dallo sgradevole, allo straziante, al letale, mentre non penseremmo mai di
applicare le stesse pratiche su esseri umani ritardati, il cui quoziente intellettivo è di gran
lunga inferiore? L’unica risposta possibile è che gli scimpanzé, per quanti intelligenti possono
essere, non sono umani, mentre le persone ritardate, anche se stupide lo sono”.
Questo libro porta alla dichiarazione dei diritti dell’animale del 1978.
Dichiarazione universale dei diritti dell’animale (1978)
In questa dichiarazione sono presenti principi che ricordano la dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo del 1948 e si attribuisce agli animali la qualifica di persona e tutti i diritti
connessi.
Art. 1: Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti
all'esistenza.
Art. 2: a) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l'uomo, in quanto specie animale, non può
attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli
ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali; c) ogni animale ha
diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell'uomo.
Art. 6: a) Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della
vita conforme alla sua naturale longevità; b) l'abbandono di un animale è un atto crudele e
degradante.
Art. 7: Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di
lavoro, ad un'alimentazione adeguata e al riposo.
Art. 9: Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione deve essere nutrito,
alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà' e dolore.
Art. 10: a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo; b) le esibizioni
di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità
dell'animale.
Art. 11: Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è un biocidio,
cioè un delitto contro la vita.
Art. 12: Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un
genocidio, cioè un delitto contro la specie; b) l'inquinamento e la distruzione dell'ambiente
naturale portano al genocidio.
Art. 14: a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere
rappresentate a livello governativo; b) i diritti dell'animale devono essere difesi dalla legge
come i diritti dell'uomo.
Con questa dichiarazione si passa dall’animale cosa all’animale persona cioè portatore di
diritti che possono essere violati come quelli dell’uomo.
Nell’aprile 2007 il Parlamento regionale delle isole Baleari, primo al mondo, riconosce la
dichiarazione dei diritti delle grandi scimmie antropomorfe la quale ha reso i primati, da
oggetti di proprietà, a soggetti titolari di diritti.
Sulla base della quasi totale comunanza di patrimonio genetico tra scimpanzé, bonobo,
gorilla, orangutan e uomo (98%), i primati hanno acquisito i diritti fondamentali ad una vita
degna e protetta, a non essere maltrattati, ridotti in schiavitù e torturati.
Proposta di legge del 19 novembre 2015:
In Italia, nel 2015, è stata presentata una proposta di legge sulla interoperabilità dell’anagrafe
della popolazione con le anagrafi canine.
Quando si va dall’anagrafe per dichiarare il matrimonio, i figli, ecc. si deve dichiarare anche
gli animali di affezione in quanto in caso di separazione e divorzio anche gli animali fanno
parte della famiglia.
Regolamento comunale di Padova per la tutela degli animali
Art. 1: il presente atto riguarda la tutela e il benessere di tutte le specie di animali che
stabilmente o temporaneamente si trovano su territorio comunale… ha lo scopo di
promuovere la corretta convivenza con l’uomo e di riconoscere alle specie animali il diritto
ad una esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche.
Art. 2: il comune di Padova… riconosce agli individui ed alle specie di animali non umane il
diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche.
Nel 2014 l’orangotango Sandra, prigionieri in uno zoo, è stato scarcerato in quanto la sua
detenzione è stata considerata contraria al suo diritto alla vita, alla libertà, ecc.
Nel 2016 un macaco si era impadronito della macchina fotografica di un fotografo e si è
scattato dei selfie; con questo nacque una controversia giuridica sui diritti di autore; si costituì
la PETA (associazione animalista) il quale sosteneva che i diritti di autore spettano al macaco.
La strada che si sta percorrendo è quella di costruire accanto alle categorie di cosa e persona
esseri senzienti,
una nuova categoria: la categoria degli ovvero quegli animali che hanno la
capacità di provare delle sensazioni e delle emozioni.
Trattato Unione europea (2007)
Nel trattato dell’unione europea del 2007, all’articolo 13 si fa riferimento alla nuova categoria,
ovvero la categoria degli esseri senzienti.
Art. 13: nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione, nei settori
dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e dello sviluppo
tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli stati membri tengono pienamente conto delle
esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel
contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini… per quanto
riguarda… i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale.
Legge federale svizzera sulla protezione degli animali (2009)
Art. 1: scopo della presente legge è di tutelare la dignità e il benessere degli animali.
Art. 2: la legge si applica ai vertebrati. Il consiglio