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L’UNIONE EUROPEA
L'Unione europea fu creata nel 1950 con la dichiarazione di Schumann, che propose la creazione della
Comunità Europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Venne formalmente istituita nel 1951, e a questa
aderirono Belgio, Francia, Repubblica federale di Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. È la
prima unione di stati post-bellica e si pone l'obiettivo di creare un libero mercato di carbone e acciaio in
quanto materie prime indispensabili per la rinascita nel dopoguerra.
Nel 1957 vengono firmati i Trattati di Roma con cui i 6 paesi che avevano già aderito alla CECA decidono di
costituire la Comunità Europea dell’energia (EURATOM) e la Comunità Economica Europea (CEE) per
creare un'area di libero scambio con tariffe doganali esterne all'area comuni e con un mercato interno
all'area che consentisse la libera circolazione delle merci, dei servizi e delle persone. Venivano previste nei
trattati le prime politiche comuni agricole e commerciali, veniva istituito il fondo sociale europeo con lo scopo
di migliorare la mobilità dei lavoratori, nonchè la banca europea degli investimenti, che al fine di raggiungere
gli obiettivi della comunità, concedeva prestiti e garanzie a determinati progetti in base alla propensione che
questi progetti avevano nello sviluppare l'integrazione europea. Per raggiungere questi obiettivi i trattati
prevedevano che la comunità fosse dotata di un potere di tipo legislativo, e quindi vi venne istituita una
prima assemblea parlamentare e anche una prima corte di giustizia che decidevano sulle politiche della
comunità. Le tre comunità hanno quindi tutte e tre degli organi, delle istituzioni parlamentari.
Nel 1965 si decide di fondere insieme le istituzioni che erano presenti nelle diverse comunità per avere
un'unica commissione europea e un unico consiglio che diventano gli organi fondamentali nelle scelta
delle decisioni politiche da attuare.
Negli anni '70 il ruolo della comunità cresce perchè si occupa sempre di più dell'importanza del mercato
interno .
Nel 1973 aderiscono Danimarca, Irlanda e Regno Unito.
Nel 1974 viene istituito un consiglio europeo come organo di indirizzo politico.
Nel 1981 aderisce la Grecia.
Nel 1986 aderiscono il Portogallo e la Spagna.
Negli anni '80 l'Unione rileva sempre più la necessità di costruire un mercato interno degli stati aderenti,
tant'è che nel '86 viene emanato l'Atto unico europeo che prevede l'eliminazione di molte barriere ancora
esistenti nel commercio, nella libera circolazione delle persone, nonchè nella libera circolazione dei
capitali, e contiene il volere degli stati di dar vita ad una più intensa cooperazione non solo in ambito
economico ma anche in ambito politico. L'Unione vuole mettere insieme idee comuni e generali.
Nel 1992 viene firmato il Trattato di Maastricht che vuole dare vita a una struttura più organizzata
fondandosi su 3 pilastri:
1. Raccoglie il passato delle tre comunità esistenti per unirle verso obiettivi comuni
2. Politica estera e di sicurezza comune
3. Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale
Ciò che apparteneva al primo pilastro era affidato all'Unione, che doveva emanare leggi che riuscissero a
raggiungere gli obiettivi delle tre Comunità. La cooperazione a livello di politica estera, sicurezza,
cooperazione e giustizia (2° e 3° pilastro) rimanevano nelle mani del singolo Stato, perché ogni Stato aveva
una propria organizzazione della polizia.
Il Trattato di Maastricht pone anche le basi anche della moneta unica europea, l'Euro, che entrerà in vigore
nel 2002. In considerazione della volontà di arrivare ad una moneta unica viene istituita la Banca Centrale
Europea (creata nel 1992). La BCE è l'organo decisionale in materia di emissione della moneta e di
controllo della liquidità allo scopo di garantire la stabilità dei prezzi.
Nel 1995 aderiscono alla comunità l'Austria, la Finlandia e la Svezia.
Nel 1997 viene firmato il Trattato di Amsterdam che vuole valorizzare il concetto di "cittadinanza
europea", cioè l'insieme dei diritti uniformi e uguali per tutti i cittadini dell'unione, nonché riformare i
procedimenti legislativi, ridefinendo quindi le istituzioni preposte ad emanare gli atti, e rafforzare la politica
sociale europea soprattutto con riferimento al tema dell'occupazione.
Nel 2001 viene firmato il Trattato di Nizza che si occupa di sicurezza, politica estera e difesa.
Nel 2004 aderiscono all'Unione la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l'Ungheria, l'Estonia, la
Lettonia, la Lituania, la Slovenia, Cipro e Malta.
Nel 2007 aderiscono Bulgaria e Romania.
Nel 2013 la Croazia.
Tutt'oggi è vigente il Trattato di Lisbona, che è stato firmato nel 2007 ed è entrato in vigore nel 2009. Con
l'entrata in vigore di questo trattato si parla di "Unione Europea” e non più di comunità. Questo trattato
modifica ed integra tutti i precedenti trattati. È formato da:
• Trattato sull'unione europea (TUE)
• Trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE)
• Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. 1
Il Trattato rafforza il ruolo del parlamento e del consiglio, definisce le competenze dell'unione, dei paesi
membri e le competenze condivise. Amplia i diritti dei cittadini dell'unione poiché integra la carta dei diritti
fondamentali dell'Unione (prima era un documento separato) e rafforza gli strumenti comunitari di politica
estera, soprattutto attraverso l'istituzione della figura dell'Alto Rappresentante dell'unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza. Al vertice dell'unione quindi ci sono i Trattati, al momento il Trattato di
Lisbona.
L'Italia aderisce all'Unione attraverso l'applicazione dell'articolo 11 della Costituzione, poiché questo
stabilisce che l'Italia consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni e che promuove e favorisce
le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Aderire all'Unione Europea significa limitare la sovranità
dello Stato, perché l'Unione emana degli atti che sono vincolanti all'interno del nostro stato e quindi
stabiliscono diritti e doveri dei cittadini in senso lato (quindi anche delle imprese).
ISTITUZIONI EUROPEE
L'unione europea, come formalizzato nell'articolo 13 del Trattato di Lisbona, è composta da 7 istituzioni:
1. Parlamento Europeo
2. Consiglio
3. Consiglio Europeo
4. Commissione Europea
5. Corte di giustizia dell'Unione Europea
6. Banca Centrale Europea
7. Corte dei conti
Parlamento europeo
Esercita congiuntamente al Consiglio la funzione legislativa, che è la più importante, e la funzione di
bilancio. Il Parlamento è composto da 750 membri rappresentanti dei cittadini dell'Unione Europea; sono
parlamentari il cui mandato dura 5 anni e all'interno del parlamento sono divisi in gruppi politici.
I 750 membri sono divisi per stati membri, ma in maniera particolare, i modo che nessuno stato possa avere
più di 96 seggi e neanche meno di 6 seggi. In questo modo la rappresentanza dei cittadini è garantita in
modo degressivamente proporzionale, per evitare che l'entità della popolazione nazionale del singolo
stato incida oltre un certo limite. Diventa quindi relativamente importante il numero di cittadini dello Stato.
La funzione legislativa è esercitata dal parlamento, che opera attraverso commissioni. Al momento ci sono
circa 20 commissioni. Il parlamento può chiedere alla Commissione Europea di presentare proposte
legislative su materie che ritiene di maggior interesse per la comunità; infatti la Commissione Europea
detiene il potere di iniziativa legislativa.
Consiglio
Il Consiglio esercita congiuntamente al parlamento la funzione legislativa e la funzione di bilancio ed ha
anche il compito di definire e coordinare le politiche dell'Unione. In base al procedimento legislativo
europeo, il consiglio ha un ruolo determinante poiché un atto non può essere emanato senza il suo parere
favorevole. Il Consiglio è composto da un rappresentante per stato membro e delibera a maggioranza
qualificata dei suoi membri (50%+1).
Commissione Europea
E' composta da cittadini degli stati membri che non appartengono però alla politica, sono quindi cittadini che
lavorano per un'istituzione europea avendo vinto un bando. Il potere più importante della commissione è
quello di proporre leggi (gli "atti normativi"). Propone gli atti normativi o a seguito degli orientamenti che
emergono all'interno del Consiglio Europeo oppure attraverso le richieste che fa il Parlamento europeo, o
anche autonomamente. Il potere di proporre gli atti normativi è stato attribuito alla Commissione in
considerazione dell'elevata indipendenza che caratterizza questa istituzione. Essa infatti non è
un'istituzione "politica" in senso stretto, ma è fatta dai cittadini. La commissione è suddivisa in direzioni
generali che elaborano gli atti normativi che vengono proposti al parlamento.
Il presidente della commissione partecipa alle riunioni del Consiglio europeo, cosicché vi sia un raccordo
tra Commissione e Consiglio europeo per fare si che la commissione possa proporre atti legislativi conformi
alle decisioni del consiglio europeo. La commissione ha anche il compito di vigilare sull'applicazione dei
trattati, tant'è che se uno stato non adempie ai suoi obblighi la commissione può intervenire prima
mettendolo in mora e poi facendo ricorso alla corte di giustizia.
Consiglio europeo
Non esercita funzione legislativa. È composto dai capi di stato o di governo degli stati membri nonché dal
suo presidente e dal presidente della commissione . Ha il compito di dare all'unione gli impulsi necessari
per lo sviluppo e definire gli orientamenti e le priorità politiche generali. È compito del presidente presiedere
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ed animare i lavori del consiglio, facilitare la coesione tra gli stati e presentare al parlamento una relazione
annuale in merito alla "salute" dell'unione.
Corte di giustizia
Assicura il rispetto del diritto nell'applicazione ed interpretazione dei trattati. È formata da:
• Corte di giustizia: composta da un giudice per stato membro ed assistita da avvocati generali. Si
pronuncia sui ricorsi presentati dagli stati membri, oppure si pronuncia in via pregiudiziale su
richiesta di una giurisdizione nazionale per l'interpretazione del diritto dell'Unione.
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