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Forme di governo: Repubblica semi-presidenziale, Monarchia o Repubblica parlamentare
Nel governo inglese, nel 700, entrò al governo la figura del primo ministro. La camera dei comuni pose le basi di un tipo di governo, ovvero senza il voto e il sostegno delle camere il governo non poteva andare avanti. Tanto che poi la camera dei comuni si iniziò a dividere in due parti, quella che sosteneva e quella che non sosteneva il governo e il suo operato.
Negli altri paesi, con l'inizio della restaurazione post rivoluzione francese si iniziò a prendere d'esempio il modello inglese ma quello che pensavano loro fosse basato sulla divisione dei poteri con il re con la camera di nomina regia. Nel 1830 con la nuova costituzione di F.Orleans creando una monarchia orleanista cioè il parlamento doveva rispondere sia al re che al parlamento. Fino ad oltre la 1 guerra mondiale si protrasse l'idea che il parlamentarismo dovesse essere basato sulla divisione duale. Questo avveniva ovunque meno che in
Inghilterra dove il parlamento era già Monista. Fra la 1 e 2 guerra mondiale il costituzionalismo guadagnò molto fervore e si iniziò un processo di razionalizzazione del parlamentarismo, ma ci furono anche modelli come Weimar che L'Austria o la Finlandia crearono un sistema nel quale c'era un nel 1919 rilanciò il dualismo. presidente direttamente elettivo e nacque il parlamento semi presidenziale, dove il governo era parlamentare. Si arrivò persino alla V repubblica francese, governo semi presidenziale con la figura del forte ruolo del presidente. Tipologie di Governo: Governo presidenziale: Presidente Assemblea corpo elettorale È una forma di governo monocratica e titolare del potere esecutivo è il presidente. Modello di riferimento è quello degli USA nei quali il presidente viene eletto a sua volta da grandi elettori che sono eletti in 50 stati. Vige un regime di separazione dei poteri e il corpo elettorale eleggealtresì anche il parlamento. C'è un ruolo di cooperazione ma non può mai cadere nessuna carica, il tempo deve essere portato a termine. Le leggi le fa il congresso e il presidente in materia ha potere limitato e ha una volta sola il potere di veto e la legge viene rimandata al congresso che se vuole farla passare deve rieleggerla ai 2/3 di maggioranza. Ci può essere il caso del governo diviso perché ogni 2 anni dall'inizio mandato ci sono le elezioni di mezzo termine e quindi il presidente può trovarsi con un congresso composto da altri membri del partito e che non lo sostengono e quindi deve abbassarsi a trovare delle alleanze o simili. Non c'è quindi la situazione come da noi del governo dei partiti, ma il governo dei singoli. I singoli parlamentari godono di autonomia.
Governo parlamentare: Corpo elettorale parlamento governo Presidente
Si chiama così perché l'esecutivo è considerato espressione del parlamento,
è una forma di governo che conosce molte varianti ed è molto diffusa specialmente in Europa. Il capo di stato ha il diritto di nomina. Il governo rimane in vita se il parlamento vuole investire in quell‟esecutivo altrimenti cade. Il presidente infatti ha il potere di sciogliere le camere per evitare una paralisi parlamentare che affossi la crescita dello stato. Il capo dello stato generalmente ha rappresentanza cerimoniale o limitata. E‟ un sistema collegiale, tipo da noi in Italia abbiamo in consiglio dei ministri. Questo sistema è quello più sensibile al rapporto con i partiti. Ecco la differenza con il sistema presidenziale. Il modello collegiale è chiamato modello Westminster, nei quelli emerge la figura del primo ministro che da un indirizzo politico. La direzione sarà monocratica dove il primo ministro sarà vero leader.
Governo semi-presidenziale: Corpo elettorale - Assemblea - Governo - Presidente
Si chiama così
Perché riporta caratteristiche del sistema presidenziale e del sistema parlamentare, voleva con questo nome apporre maggiormente l'accento sulla figura del presidente. Il modello è la Francia della V repubblica e qui il presidente ha tutti i poteri del presidente, presidente del consiglio dei ministri e rappresentante all'estero. Presidente e parlamento sono eletti dal popolo in modo separato e il presidente ha il potere di condizionare il parlamento, come il parlamento di L'esecutivo non è monocratico ma duale ed è nomina condizionare il lavoro del governo.
Presidenziale. È differente dal sistema presidenziale perché è un sistema a due teste, il presidente può anche indire le elezioni anticipate.
Governo Direttoriale: Corpo elettorale Parlamento Direttorio. È un caso in cui il potere esecutivo è esercitato da un organo collegiale chiamato così in riferimento alla Francia rivoluzionaria ed
è eletto non dai cittadini, ma dal parlamento. Però il parlamento unavolta eletto il “direttorio” non può sfiduciarlo o invitarlo a dimettersi a differenza del sistema come modello a quello svizzero in un cui l‟assemblea fedeale elegge il parlamentare. Basta pensare al consiglio che ha la presidenza rinnovata ogni anno dai membri interni. Negli anni sono state fatte tante proposte, come il governo del primo ministro oppure di premier direttamente elettivo. Forma di governo in Italia L‟ordinamento statutario del 1848 nacque con caratteri di monarchia costituzionale. Si iniziò però a sviluppare in direzione del governo parlamentare. I presidenti del consiglio ritennero utile avvalersi dell'elezione parlamentare ma ritennero utile anche tenere cauto il potere regio per placare i litigi che vi erano tra partiti e fazioni. Il ruolo della corona è sempre stato di intervenire nel rapporto politico dello stato e quindi abbiamo sempreIl nostro paese ha avuto un governo dualista di tipo parlamentare. Poi il ruolo della corona venne distrutto durante il periodo fascista ma tornò durante la costituente tanto che si creò una figura del presidente della repubblica non molto chiara sul suo ruolo e sui veri poteri. Ma con il tempo si capì che l'importanza di eleggere il presidente del consiglio e di sciogliere le camere era più di un semplice potere.
La Costituzione e la prassi italiana
Tomasi Perassi fece un ordine del giorno durante la costituente nel quale dichiarava di volere un governo dettato al parlamentarismo ma che mettesse delle disposizioni per evitare una degenerazione. La nostra costituzione infatti è molto lacunosa sul tema. È il presidente della repubblica che elegge il presidente del consiglio e il governo necessita della fiducia delle camere. Si può presentare anche una mozione di sfiducia, fatta da 1/10 dei parlamentari, ma non da presentarsi subito ma dopo 3 giorni. Nella
costituzione non è rinvenibile niente che porti vantaggi al presidente del consiglio anche con i rapporti dei ministri etc, anzi. Basta vedere che il nostro sistema parlamentare ha portato ad una frammentazione molto forte tanto da far diventare il governo a direzione plurima dissociata, creando gruppi parlamentari, gruppi misti etc che ponevano i dictat al governo portando ad una ingovernabilità. Basta pensare anche al periodo DC.
Trasformazioni della forma di governo in Italia
Negli anni 70 il sistema elettorale entra in crisi e si inizia un processo di cambiamento anche se che non fa certo superare la crisi degli anni 80. C'era bisogno di sviluppo e stabilità e questo tardivo male si inseriva in situazioni di direzione plurima. Si iniziò a ricorrere ai referendum popolari e si portò il sistema proporzionale a maggioritario in modo da iniziare un percorso di costruzione bipolare. Questa logica negli anni si è talmente ingrossata da portare a
personalizzare le campagne elettorali e dare maggiore importanza al presidente del consiglio, tanto da orientare i governi verso una legislatura monocratica fondata su coalizioni decise in precedenza grazie al voto. RIASSUNTO CAPITOLO 8: La sovranità Popolare La sovranità appartiene al popolo, così è scritto nell'articolo 1 della costituzione per garantire e ribadire la sovranità popolare. Tanto che la nostra costituzione è molto originale con questa dicitura, tanto che molti stati hanno preso ispirazione. Il popolo ha possesso della sovranità in senso giuridico, ne mantiene sempre il possesso e non può mai cederla. Con il corpo elettorale è il popolo stesso a scegliersi il destino decidendo chi lo dovrà rappresentare e quindi rispondere a questioni politiche, ecc. Lo stato mantiene comunque la sua persona giuridica, ma la sovranità popolare usa lo stato come uno strumento per la sua volontà. Il popolo ha molti mezzi peresercitare il suo volere come appunto le elezioni, i referendum etc. Il popolo in senso giuridico è composto da tutte quelle persone che sono legate tra loro da un vincolo giuridico che è la cittadinanza. Il popolo è l'insieme di tutti i cittadini, mentre la popolazione è composta da coloro che si trovano entro certi limiti territoriali. Nazione è un concetto ancora diverso che non è un vincolo giuridico ma sociale e a volte politico. Il vincolo di cittadinanza crea uno status giuridico infatti i cittadini hanno diritti e doveri politici stabiliti anche dalla costituzione stessa.
Il popolo che vota: L'articolo 48 della costituzione parla proprio del diritto di voto, che fino al 1975 era per i maggiori a 21 anni, oggi sceso a 18. Il voto è un dovere civico e ci sono delle restrizioni ad esempio per chi non ha capacità di agire oppure con delle sentenze e così via. Il diritto di voto all'estero è disciplinato in
forme speciali. Per la costituzione sono elettori tutti cittadini donne e uomini che hanno raggiunto la maggiore età. Ci si chiede però se chi è sul territorio nazionale da anni, che paga tasse e svolge la sua vita civica regolare, possa o non possa votare per costituzione. La minoranza dice che può, la maggioranza no. Infatti secondo però delle direttive Ue possono votare con votazione attiva e passiva tutti i residenti dei comuni alle comunali, non possono però votare a quelle governative. Ovviamente i cittadini dell'unione europea. A chi viene proibito il voto attivo ovviamente trova proibito anche quello passivo. C'è un ufficio anagrafe nei comuni che segue l'aggiornamento di chi può e non può votare e invia la tessera elettorale in modo automatico a chi ha compiuto la maggiore età. Per la costituzione il voto deve essere personale. C'è il riferimento al voto come dovere segreto, libero e uguale (nonè legittimo il voto plurimo).civico è un compromesso tra forze costituenti che erano più presenti o meno sul territorio, essendo