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Criteri per classificare le forme di governo
In base a questi criteri si può distinguere, tra Stato democratico, Stato autoritario, Stato socialista e Stato in via di sviluppo:
- alla natura del rapporto che si determina tra Stato e società civile
- dall'individuazione del titolare del potere politico e del modo di esercizio, cioè ripartito o accentrato
- dalla derivazione del potere
- dal riconoscimento o meno dei diritti di libertà e delle garanzie della loro effettività
- dall'esistenza o meno di una Costituzione e il suo ruolo nella regolazione dei rapporti tra Stato e società e tra i pubblici poteri
Criteri per classificare le forme di governo:
- il criterio del modo con cui viene scelto il titolare del potere sovrano e quindi si distinguono forme di governo dirette o rappresentative a seconda che il titolare non derivi o derivi la propria investitura dalla volontà di altri soggetti
- si distinguono forme di governo pure o miste, cioè a seconda che vi sia un unico organo al
vertice del potere o che sia ripartito tra più organi.- criterio più efficiente è quello che distingue le forme di governo in base al grado di separazione esistente tra i poteri e quindi forma di governo presidenziale o parlamentare: presidenziale: il potere esecutivo sia quello legislativo sono legittimati dal voto popolare e non esiste un rapporto di fiducia, parlamentare è basata sulla collaborazione tra i poteri, nella quale il Governo deriva dal Parlamento ed è a questo legato dal rapporto di fiducia; oltre a queste esistono: la forma di governo convenzionale dove il governo funge da organo meramente esecutivo della volontà del parlamento, la forma di governo direttoriale nella quale il governo è eletto dal parlamento ma è poi svincolato da un qualsiasi rapporto di soggezione nel corso del mandato. Il criterio delle forme di governo in base all'individuazione dell'organo titolare dell'indirizzo politico è
molto utilizzato. Quindi si individuano: la forma di governo costituzionale pura (monarchica o presidenziale), costituzionale parlamentare (monarchica o repubblicana), costituzionale direttoriale (repubblicana) a seconda che la titolarità dell'indirizzo politico spetti al Capo dello Stato, al raccordo governo-parlamento o all'organo collegiale che svolge le funzioni di governo e di Capo dello Stato. Il pregio di questa classificazione è che sottolinea l'aspetto dinamico e di tipo funzionale però una critica è quella che inserisce nella stessa categoria esperienze qualitativamente diverse, come la monarchia costituzionale e la forma di governo presidenziale. La distinzione tra forme di governo monastiche e dualistiche che utilizza il criterio della composizione del potere esecutivo e distingue a seconda che al suo vertice ci sia un unico organo (il governo o il capo dello Stato) o entrambi gli organi, tra forme di governo ad Esecutivo monista (presidenziale,parlamentare e direttoriale) e ad Esecutivo dualista (parlamentare, semiparlamentare, semipresidenziale). Questo tipo di criterio è discutibile per la sua staticità perché non tiene conto della dinamica dei rapporti tra i poteri. Il criterio di distinzione tra monismo e dualismo più corretto è quello della legittimazione degli organi posti al vertice del potere esecutivo e legislativo. Pertanto risultano monastiche le forme di governo nelle quali il solo parlamento è direttamente legittimato dal corpo elettorale e da esso deriva il governo, vi rientrano quella direttoriale, quella parlamentare, repubblicana. Sono dualistiche le forme di governo nelle quali i due organi di vertice dell'esecutivo e del legislativo hanno una distinta legittimazione, vi rientrano quella presidenziale, semipresidenziale, neoparlamentare. Alle forme dualistiche viene di solito attribuita la capacità di garantire l'equilibrio tra l'organo legislativo e
quello esecutivo. Tuttavia.nei fatti la forma presidenziale si è caratterizzata per uno squilibrio a vantaggio del Presidente
Il criterio della derivazione popolare o meno del Governo, ha portato ad una distinzione delle forme di governo in due categorie:
- legittimazione diretta: il Governo proviene direttamente dal voto del corpo elettorale, con il quale si instaura un rapporto di fiducia che si sovrappone a quello con il Parlamento.
- legittimazione indiretta: il Governo deriva dal Parlamento e quindi dagli accordi tra i partiti e per questa ragione risulta debole, Solo le forme di governo a legittimazione diretta dell’esecutivo danno piena attuazione al principio della sovranità popolare, mentre nelle altre il potere del popolo è delegato ai partiti.
monarchia costituzionale (non vi è un rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo ed i ministri sono politicamente responsabili nei confronti del capo dello Stato monarchico che è titolare del
Potere esecutivo e dell'indirizzo politico:
- Governo presidenziale (il Capo dello Stato è anche il Capo del Governo e non dipende dal Parlamento)
- Governo parlamentare (il Governo deriva dal Parlamento ed è politicamente responsabile nei suoi confronti, il Capo dello Stato è un monarca o un presidente eletto da un organo di tipo parlamentare che non partecipa alla determinazione dell'indirizzo politico)
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