Atti presidenziali e governativi
Atti formalmente e sostanzialmente presidenziali:
- Nomina dei senatori a vita (la Costituzione attribuisce al capo dello stato la facoltà di nominare 5 senatori a vita). Il Governo è OBBLIGATO a controfirmare, perché domina la volontà del presidente della repubblica;
- Nomina dei 5 giudici della Corte Costituzionale. Sono in 15, 5 sono nominati dal presidente della repubblica;
- Messaggi alle camere;
- Rinvio della legge alle camere.
Atti formalmente presidenziali, ma sostanzialmente governativi:
- Ratifica dei trattati internazionali: è sostanzialmente governativo, perché è il Governo che decide se stipulare un trattato internazionale oppure no;
- Emanazione dei decreti legge e dei decreti legislativi: il capo dello stato svolge un controllo di costituzionalità su quegli atti, però domina la volontà del governo.
Atti complessi:
- Nomina del presidente del consiglio dei ministri:
Pubblicamente di aver ucciso il signor Pinelli. Contro il commissario si schierarono grandi intellettuali. Vengono fatte indagini per capire chi ha ucciso il commissario, ma non si arriva a nulla. A fine anni 80, un certo Marino, si presenta alle forze di polizia e si autodenuncia come esecutore materiale dell'omicidio Calabresi. Coinvolge anche altre persone, tutte esponenti di Lotta Continua (movimento terroristico). Queste persone sono state arrestate e condannate a più di 20 anni in sentenza definitiva, chi come comandante, chi come esecutore materiale. Una parte dell'opinione pubblica ha chiesto la grazia per alcuni di loro, tra cui uno che era stato colpito da una grave malattia che non poteva essere curata in carcere. Fu chiesta la grazia all'allora presidente della repubblica Ciampi. La controfirma di questo atto è quella del ministro della giustizia. All'epoca era l'onorevole Castelli della Lega, che rifiutò di controfirmare l'atto di grazia.
perdonato dal presidente italiano grazie al potere di grazia. Questo atto di clemenza è stato oggetto di controversie e di un conflitto tra il presidente e il ministro della giustizia. La questione è stata portata alla corte costituzionale per stabilire la natura dell'atto di grazia e la sua attribuzione al presidente. La corte ha stabilito che la grazia è un atto presidenziale sia formalmente che sostanzialmente, e quindi la volontà del capo dello stato prevale. Di conseguenza, il ministro della giustizia è stato obbligato a controfirmare l'atto di grazia. La sentenza della corte del 2006 ha anche sottolineato che il potere di grazia ha scopi umanitari. Inoltre, il ministro è obbligato a firmare l'atto, ma non è politicamente responsabile di fronte al parlamento. Ad esempio, qualche anno fa un cittadino straniero è stato perdonato dal presidente italiano.Illegalmente arrestato da forze di polizia non italiane (americane) in territorio italiano per essere sottoposto ad interrogatori volti a verificare se fosse veramente un terrorista. Colui che aveva diretto questa operazione è stato condannato in via definitiva a n anni di reclusione per arresto illegale. Qualche mese dopo il presidente della repubblica l'ha graziato per mantenere buoni rapporti con gli USA.
Consideriamo ora la responsabilità giuridica del presidente della repubblica. Bisogna distinguere tra:
Reati commessi nell'esercizio delle funzioni: il presidente della repubblica risponde per due reati (che non sono descritti dalla costituzione, ma solo elencati):
Attentato alla costituzione: qualcosa di estremamente grave che mette a repentaglio i principi supremi. Gravissima ed irreversibile violazione dei principi fondamentali della costituzione.
Gravissima ed irreversibile violazione dei principi supremi costituzionali;- Alto tradimento: il presidente della repubblica, appena eletto, deve prestare giuramento davanti alle camere in seduta comune. Alto tradimento è la violazione di questo dovere di fedeltà davanti alla repubblica.
- Queste due fattispecie non si sono mai verificate nella storia repubblicana. Quando si ha il sospetto che il presidente della repubblica abbia commesso uno di questi due reati, si attiva la messa in stato d'accusa del presidente della repubblica (impeachment) da parte del parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta.
- Ciò significa deferirlo al giudizio di un altro giudice e questo giudizio spetta alla corte costituzionale in composizione integrata, ovvero accanto ai 15 giudici della corte si aggiungono altri 16 giudici, che sono cittadini sorteggiati in un elenco di persone che hanno certi requisiti.
- Quando viene messo in stato d'accusa, la corte costituzionale
ma è colui a cui fanno capo tutti i figli (organi costituzionali) della repubblica italiana.
Elezione diretta del presidente della repubblica: con questa costituzione, con questa forma di governo, che senso ha? Si ha solo nei sistemi in cui il presidente si assume la responsabilità politica di quello che fa. In Italia, quindi, non avrebbe alcun senso.
Diritto pubblico e dell'economia Pagina 29
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