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La Costituzione Economica

Diritto dell'economia: Insieme delle regole giuridiche che disciplinano i rapporti (economici) tra l'autonomia di coloro che svolgono le attività economiche ed il potere pubblico che detta le regole del loro svolgimento. Costituzione sostanziale/funzionale.

Costituzione economica: Principi normativi di livello "costituzionale" che riguardano la sfera economica. Sono la Costituzione italiana e il TFUE a dettare i principi cardine dell'ordinamento giuridico, rispettivamente della Repubblica italiana e dell'UE.

Ogni Costituzione è figlia di un determinato contesto storico, politico, culturale ed economico. Perciò, a meno di modifiche costituzionali, con il passare dei decenni, la realtà ("Costituzione materiale") si discosta sempre più dal modello disegnato nel testo scritto ("Costituzione formale").

Scritta nel 1946-47, la Costituzione italiana fu espressione di un...

compromesso tra forze politiche tra loro alternative, il che portò ad usare nel testo formule generiche o in certa misura ambigua, destinate ad essere interpretate in modo diverso a seconda dei mutevoli equilibri politici, sociali e culturali nelle diverse fasi della storia repubblicana, comportando la formazione di quella che viene chiamata Costituzione vivente (o reale).

La COSTITUZIONALIZZIONE dei RAPPORTI ECONOMICI

Le costituzioni liberali dell'800 (ad esempio lo Statuto Albertino in Italia) - a parte il riconoscimento del diritto di proprietà e la riserva alla legge dell'introduzione di nuove imposte - solitamente non si occupavano della sfera economica.

Le Costituzioni del '900 - secolo di profonde trasformazioni economiche e sociali, in una società sempre più industrializzata e massificata - contengono invece parti significative dedicate ai rapporti economici e alle funzioni dei poteri pubblici in materia.

Gli Stati

cominciano a fornire servizi, a svolgere attività di impresa e di controllo di attività economiche di interesse generale (es. le banche). Inoltre, nella seconda metà del '900, accanto alle Costituzioni nazionali si è venuta stratificando, a partire dal Trattato di Roma, anche una "costituzione economica" europea. Tuttavia tra le due sfere, europea e la nazionale italiana, vi sono diverse asimmetrie per quanto riguarda le "materie economiche": - La "Costituzione economica" europea (TFUE) pone al centro il mercato, e più precisamente nella sua complessa organizzazione giuridica, in funzione della costruzione del mercato unico europeo nonché in una prospettiva politico-economica internazionale. Viceversa, la "Costituzione economica" italiana ha al centro la proprietà e in secondo luogo l'impresa visti come diritti del singolo, che sono riconosciuti ma possono essere limitati.conformati dalle leggi dello Stato in funzione degli interessi della collettività.
  • La disciplina della sfera economica costituisce uno degli assi principali dei Trattati europei, mentre risulta essere meno importante nella Costituzione italiana. Questo perché la Comunità europea nasce come comunità economica, mentre nei principi generali contenuti nelle Costituzioni economiche si rispecchiano quei valori fondamentali da utilizzare come criterio di interpretazione delle altre disposizioni in materia economica.
  • Per quanto riguarda la Costituzione economica europea, il principio ordinatore di sistema è quello dell'economia sociale di mercato: l'economia di mercato consente lo sviluppo della società libera ed aperta, ma deve essere regolamentata dai pubblici poteri per ripararne i fallimenti e assicurarne la correttezza, l'efficienza e la concorrenzialità. Inoltre, la politica di coesione dell'Unione riduce gli
economica italiana, i principi generali si basano sui principi fondamentali della Costituzione, in particolare sul principio solidaristico (art. 2), sul principio egualitario/partecipativo (art. 3) e sul principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118). Secondo quest'ultimo principio, i pubblici poteri devono occuparsi direttamente solo dei servizi che i privati o le comunità sociali non riescono ad assicurare. In conclusione, i principi della Costituzione economica europea e italiana sono compatibili e non contrastano. I TEMI trattati Nei Trattati europei sono presenti 3 aggregati di norme per regolare un mercato unico, aperto, concorrenziale e correttamente funzionante: - La disciplina di tutela e promozione della concorrenza; - Le quattro libertà di circolazione: delle merci, dei lavoratori, dei servizi e dei capitali; - La limitazione degli aiuti di Stato (e degli altri enti pubblici) alle imprese. Nella Costituzione economica italiana, i principi generali si basano sui principi fondamentali della Costituzione, in particolare sul principio solidaristico (art. 2), sul principio egualitario/partecipativo (art. 3) e sul principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118). Secondo quest'ultimo principio, i pubblici poteri devono occuparsi direttamente solo dei servizi che i privati o le comunità sociali non riescono ad assicurare.

In ambito italiano sono disciplinati i seguenti argomenti:

  1. Lo statuto giuridico della proprietà;
  2. Lo statuto giuridico dell'impresa: privata, pubblica, ma anche "sociale"; Art. 41-47
  3. La disciplina finanziaria e di bilancio e, in quest'ambito, la sfera per funzioni essenziali dello Stato: erogatore di beni e servizi ma anche investitore (ad es. nella ricerca) o acquirente (di beni);
  4. L'ordinamento tributario, in particolare i rapporti tra i pubblici poteri che prelevano risorse ed i cittadini che pagano;
  5. I rapporti di lavoro.

Riguardo al diritto di impresa (art. 41) e di proprietà (art. 42) si sottolinea l'impostazione individualistica (il diritto del singolo imprenditore o proprietario) e la previsione di imprese pubbliche accanto a quelle private.

Art. 43: Contiene una complicata casistica di tipi di impresa o di situazioni (es. di monopolio) che possono essere pubblicizzate o riservate sin dall'origine a pubblici poteri (es.

energia nucleare). Le disposizioni dell'art. 43 sono state depotenziate in quanto, nel contesto europeo,le posizioni dominanti (monopolio) nel mercato sono sanzionate in quanto anticoncorrenziali.Gli art. 44, 45, 46 sono testimonianze del carattere storico della Costituzione economica:

Art 44: Rispecchia la questione agraria del dopoguerra, con ampie proprietà latifondiste scarsamente produttive e masse di braccianti.Prevedeva quindi una sostanziale riforma agraria che in effetti fu approvata all'inizio degli anni '50.

Art 45: Dedicata al riconoscimento ed alla promozione della "cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata". Fu scritto per favorire la ripresa del movimento cooperativo che era stato perseguitato dal regime fascista.

Art 46: Affidava ad una futura legge di stabilire forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese (cogestione). In realtà la questione perse forza sin dal 1947

Tanto che un disegno di legge in materia rimase lettera morta.

Art 47: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio", disciplina e controlla l'esercizio del credito (es. l'attività degli intermediari finanziari e delle assicurazioni).

PARLAMENTI E GOVERNI NELLA COSTITUZIONE COMPOSITA DELL'UE

L'Unione europea, pur non essendo uno Stato e pur non presentando un unico documento denominato "Costituzione", è caratterizzata dai due elementi indispensabili ai fini dell'esistenza di una Costituzione in senso moderno, identificati dall'art. 16 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789): "ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri stabilita, non ha una Costituzione".

Coerentemente con la natura dell'Unione europea, questa Costituzione può qualificarsi come "composita" in quanto è il frutto

di un’autolimitazione di ciascun ordinamento giuridico – quell’Unione europea da un lato e quelli dei 28 Stati membri dall’altro – a vantaggio dell’altro. Questo riconoscimento reciproco avviene mediante “clausole-valvola” contenute nei trattati istitutivi (art. 4 e art. 6 del TUE, riconoscono le identità costituzionali di ciascuno Stato membro) e in ciascuna Carta costituzionale. La “DISCONNESSIONE DEMOCRATICA” nell’Unione europea La democrazia Europea è caratterizzata da una serie di problemi, descritti con la formula del “deficit democratico”: l’espressione fa riferimento agli scarsi poteri attribuiti, in ambito europeo, all’istituzione che più direttamente è espressione del corpo elettorale, il Parlamento europeo, rispetto alle altre istituzioni i cui membri sono nominati dagli Stati, la Commissione delle Comunità europee e il Consiglio dell’Unione europea. Tuttavia,europeo e quello facente capo ai parlamenti nazionali. Il Parlamento europeo è composto da membri eletti direttamente dai cittadini dei paesi membri dell'Unione europea. I suoi poteri includono l'approvazione del bilancio dell'UE, l'adozione di leggi europee e il controllo dell'operato della Commissione europea. Il Parlamento europeo svolge un ruolo fondamentale nel processo decisionale dell'UE. Attraverso la procedura di codecisione, il Parlamento europeo ha il potere di emendare e approvare le proposte legislative presentate dalla Commissione europea. Questo significa che il Parlamento europeo ha un'influenza diretta sulla legislazione europea e può rappresentare gli interessi dei cittadini europei. Tuttavia, il Parlamento europeo ha anche delle limitazioni nel suo ruolo di controllo nei confronti dell'esecutivo europeo. L'esecutivo dell'UE è composto dalla Commissione europea, che è responsabile dell'attuazione delle politiche dell'UE. La Commissione europea è nominata dai governi nazionali e approvata dal Parlamento europeo, ma il Parlamento europeo non ha il potere di revocare la Commissione europea. Inoltre, la democrazia europea è caratterizzata da una "disconnessione democratica" tra le istituzioni sovranazionali dell'UE e le forme di controllo e indirizzo operanti a livello nazionale. Questo significa che i cittadini europei possono sentirsi distanti dalle decisioni prese a livello europeo e possono avere difficoltà a comprendere come influenzare il processo decisionale dell'UE. In conclusione, il Parlamento europeo svolge un ruolo importante nel processo decisionale dell'UE, ma ha anche delle limitazioni nel suo ruolo di controllo nei confronti dell'esecutivo europeo. La democrazia europea è caratterizzata da una "disconnessione democratica" tra le istituzioni sovranazionali e le forme di controllo a livello nazionale.europeo e quello che fa leva sulla legittimazione popolare e parlamentare dei Governi nazionali. È proprio questa articolazione del circuito rappresentativo a rendere estremamente delicato e difficile il buon funzionamento della democrazia nell'Unione Europea (come attestato dai referendum con cui Francia e Paesi Bassi respinsero nel 2005 il trattato-Costituzione). Dunque, perché i circuiti della democrazia rappresentativa funzionino a dovere c'è bisogno del coinvolgimento attivo tanto del Parlamento europeo quanto dei Parlamenti nazionali. Il processo di integrazione europea ha prodotto un effetto di rafforzamento dei Governi, specie di quelli tradizionalmente più deboli come quello italiano, in quanto chiamati a specchiarsi nelle sedi europee con Governi mediamente più stabili e "attrezzati". Il potere esecutivo dell'Unione europea è "frammentato": non esiste un'unica istituzione che possa esseredescritta come il "Governo europeo", il quale consiste piuttosto di istituzioni sovranazionali (come la Commissione, la Banca centrale europea e le Agenzie) e di istituzioni composte dai governi degli Stati membri (come il Consiglio europeo e il Consiglio), nonché di comitati e gruppi di lavoro. Il carattere frammentato del potere esecutivo dell'Unione europea lo rende sfuggente alle tradizionali definizioni di un governo centralizzato.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
51 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.rossi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico dell'economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Pellegrini Mirella.