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La legge Gasparri: il servizio pubblico radiotelevisivo

ATTENZIONE: Nella legge Gasparri manca qualsiasi riferimento al diritto dei cittadini all'informazione! (si parla però di accesso dell'utente, del rispetto dei diritti fondamentali delle persone, di televendite leali ed oneste, di tutela dei cittadini disabili, di sponsorizzazioni non invadenti...)

La società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo ha il compito di favorire l'istruzione, la crescita civile e il progresso sociale, di promuovere la lingua italiana e la cultura, di salvaguardare l'identità nazionale e di assicurare prestazioni di utilità sociale.

Il contributo pubblico percepito dalla società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, risultante dal canone di abbonamento alla radiotelevisione, è utilizzabile esclusivamente ai fini dell'adempimento dei compiti di servizio pubblico generale affidati alla stessa.

Ferma

La possibilità per la società concessionaria di stipulare contratti o convenzioni a prestazioni corrispettive con pubbliche amministrazioni, sono escluse altre forme di finanziamento pubblico in suo favore.

I compiti specifici del servizio pubblico radiotelevisivo sono elencati in dettaglio agli artt. 17-19 della legge (vedi slide successiva).

Si abbandona la previsione della trasformazione di Rai 3 in una rete senza pubblicità a vocazione regionale.

La legge Gasparri: gli obblighi della RAI

  • Garantire l'imparzialità ed il pluralismo interno.
  • Garantire una adeguata distribuzione dei diversi generi di programmazione.
  • Trasmettere messaggi di utilità sociale, di comunicati ufficiali di organi pubblici e sulla viabilità di strade e autostrade.
  • Garantire il diritto di accesso paritariamente alle forze politiche.
  • Tutela dei minori, dei portatori di handicap, delle minoranze.
  • Conservazione degli archivi storici.
  • Riservare il 15% del tempo di trasmissione ad
opere europee. Coprire integralmente il territorio nazionale. Attuare il passaggio al digitale terrestre secondo le scadenze. In generale, nella legge Gasparri scompare la nozione dellaspecifica missione del servizio pubblico radiotelevisivo. Non c'è più alcun riferimento alla sua necessaria indipendenza editoriale ed istituzionale. Viene anche abrogato l'art. 1 della l. 103/1975: La indipendenza, l'obiettività e l'apertura alle diverse tendenze politiche, sociali e culturali, nel rispetto delle libertà garantite dalla Costituzione, sono principi fondamentali della disciplina del servizio pubblico radiotelevisivo. Al contrario, si precisa che: L'attività di informazione radiotelevisiva, da qualsiasi emittente esercitata, costituisce un servizio di interesse generale. La legge Gasparri: la privatizzazione della RAI Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge è completata la fusione per incorporazione della Formattazione del testo

RAI-Radiotelevisione italianaSpa nella società RAI-Holding Spa.

Per effetto della fusione, la società RAI-Holding Spa assume la denominazione sociale di "RAI-Radiotelevisione italiana Spa".

Entro quattro mesi dalla data di completamento della fusione è avviato il procedimento per l'alienazione della partecipazione dello Stato nella RAI-Radiotelevisione italiana Spa, mediante offerta pubblica di vendita.

Una quota delle azioni alienate è riservata agli aderenti all'offerta che dimostrino di essere in regola da almeno un anno con il pagamento del canone di abbonamento.

L'alienazione delle partecipazioni statali non è ancora iniziata.

La legge Gasparri: il nuovo assetto della RAI

La concessione del servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidata, per la durata di dodici anni, alla RAI-Radiotelevisione italiana Spa.

Fino a che il numero delle azioni alienate non superi la quota del 10% del capitale della RAI-Radiotelevisione.

italiana Spa, in considerazione dei rilevanti ed imprescindibili motivi di interesse generale connessi allo svolgimento del servizio pubblico generale radiotelevisivo da parte della concessionaria, 7 membri del Consiglio di Amministrazione della Rai sono eletti dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi (4 dalla maggioranza e 3 dall'opposizione) e i restanti 2 membri, tra cui il Presidente, dal socio di maggioranza (cioè il Ministro dell'Economia). (segue ...) La legge Gasparri: il nuovo assetto della RAI (segue) Successivamente, il Consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione italiana Spa sarà composto da 9 membri e nominato dall'assemblea dei soci. I membri dovranno essere soggetti aventi i requisiti per la nomina a giudice costituzionale o, comunque, persone di riconosciuto prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attività economiche, scientifiche,

giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali.

La nomina del Presidente del CdA sarà effettuata dal Consiglio nell'ambito dei suoi membri e diverrà efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

La legge Gasparri: l'emittenza radiotelevisiva locale

L'emittenza radiotelevisiva di ambito locale valorizza e promuove le culture regionali o locali, nel quadro dell'unità politica, culturale e linguistica del Paese. Restano ferme le norme a tutela delle minoranze linguistiche riconosciute dalla legge.

All'emittenza locale sono riservate un terzo della capacità trasmissiva delle frequenze televisive terrestri.

Un medesimo soggetto non può detenere più di tre concessioni o autorizzazioni per la

Radiodiffusione televisiva all'interno di ciascun bacino di utenza in ambito locale e più di sei per bacini regionali anche non limitrofi.

La legge Gasparri: la tutela dei minori

Le emittenti televisive sono tenute a garantire l'applicazione di specifiche misure a tutela dei minori nella fascia oraria di programmazione dalle ore 16,00 alle ore 19,00 e all'interno dei programmi direttamente rivolti ai minori, con particolare riguardo ai messaggi pubblicitari, alle promozioni e ad ogni altra forma di comunicazione commerciale e pubblicitaria.

L'impiego di minori di anni quattordici in programmi radiotelevisivi è vietato per messaggi pubblicitari e spot (disposizione poi abrogata).

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presenta al Parlamento, entro il 31 marzo di ogni anno, una relazione in materia di tutela dei diritti dei minori, sui provvedimenti adottati e sulle eventuali sanzioni irrogate.

La legge Gasparri: la promozione delle opere

I fornitori di contenuti televisivi favoriscono lo sviluppo e la diffusione della produzione audiovisiva europea, anche con riferimento ai produttori indipendenti, e riservano comunque a opere europee la maggior parte del loro tempo di trasmissione in ambito nazionale su frequenze terrestri, escluso il tempo destinato a notiziari, a manifestazioni sportive, a giochi televisivi, alla pubblicità oppure a servizi di teletext, a dibattiti e a televendite.

La legge Gasparri: il SIC (sistema integrato delle comunicazioni)

Il settore economico che comprende le seguenti attività: stampa quotidiana e periodica; editoria annuaristica ed elettronica anche per il tramite di INTERNET; radio e televisione; cinema; pubblicità esterna; iniziative di comunicazione di prodotti e servizi; sponsorizzazioni.

I proventi del SIC sono quelli derivanti dal finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo, da pubblicità, televendite e sponsorizzazioni, da attività di diffusione.

del prodotto realizzata al punto vendita con esclusione diazioni sui prezzi, da convenzioni con soggetti pubblici a caratterecontinuativo e da provvidenze pubbliche, da offerte televisive a pagamento,dagli abbonamenti e dalla vendita di quotidiani e periodici inclusi i prodottilibrari e fonografici commercializzati in allegato, nonché dalle agenzie distampa a carattere nazionale, dall’editoria elettronica e annuaristica anche peril tramite di INTERNET e dalla utilizzazione delle opere cinematografiche.nelle diverse forme di fruizione del pubblico

La legge Gasparri: le norme anticoncentrazione

I soggetti che operano nel SIC sono tenuti a notificare all’Agcom le intesee le operazioni di concentrazione, in modo che essa possa verificare chenon si costituiscano posizioni dominanti.

Se l’Agcom rileva il rischio di superamento dei limiti previsti all’art. 15della legge (vedi slide successiva) emana un atto di pubblico richiamo,segnalando la situazione di rischio

e del fatturato complessivo del settore delle comunicazioni elettroniche in Italia. Soluzione:

E indicando l'impresa o il gruppo di imprese e il singolo mercato interessato. Gli atti giuridici, le operazioni di concentrazione e le intese che contrastano con i divieti previsti dalla legge sono nulli.

Problema: le misure previste non sono efficaci per eliminare le posizioni dominanti GIA' ESISTENTI!

Es. la violazione da parte di Rai, RTI e Publitalia '80 dei limiti previsti è stata solo oggetto di un formale richiamo da parte dell'Agcom nel 2005.

La legge Gasparri: l'art. 15

Uno stesso fornitore di contenuti, anche attraverso società controllate o collegate, non può essere titolare di autorizzazioni che consentano di diffondere più del 20% del totale dei programmi televisivi o più del 20% dei programmi radiofonici irradiabili su frequenze terrestri in ambito nazionale.

I soggetti iscritti al ROC non possono conseguire - nemmeno attraverso società controllate o collegate - più del 20% dei ricavi e del fatturato complessivo del settore delle comunicazioni elettroniche in Italia.

Il limite scende al 10% per le imprese che conseguono più del 40% dei ricavi nel solo settore delle telecomunicazioni. I soggetti che esercitano l'attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. La nozione del SIC (e dei ricavi da esso derivanti) è così ampia che non è escluso che un soggetto, anche senza superare il limite del 20% con riferimento all'intero SIC, non acquisisca una posizione dominante nei singoli settori. Infatti, limiti di settore continuano a sussistere solo per la stampa quotidiana (max 20%).
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
77 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico, dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Allegri Maria Romana.