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DELEGAZIONI
Le deliberazioni del Parlamento europeo sono adottate a maggioranza assoluta ed è sufficiente la presenza di 1/3 dei membri per raggiungere il quorum.
Il Parlamento europeo, a differenza di quanto ci verrebbe da pensare conoscendo le funzioni del nostro Parlamento nazionale, NON è l'organo legislativo della Comunità anche se partecipa al procedimento di formazione degli atti comunitari.
L'accesso a questa partecipazione è stato però non immediato, infatti in origine il Parlamento disponeva di semplici pareri consultivi (quindi non vincolanti), con il Trattato di Maastricht venne introdotta la PROCEDURA DI COOPERAZIONE, un primo tentativo di inserire il Parlamento nel procedimento legislativo, ma la sua partecipazione rimaneva comunque minore rispetto a quella del Consiglio e della Commissione.
Solo con il Trattato di Nizza il Parlamento è stato finalmente messo allo stesso piano di Commissione e Consiglio con l'inserimento
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della PROCEDURA DI CODECISIONE.Oltre ai poteri deliberativi, il Parlamento possiede dei poteri di controllo che costituiscono la suaprerogativa; esso esercita il controllo sugli atti e sui comportamenti di Commissione e Consiglio(con vari mezzi, come ad esempio le interrogazioni) oltre che ad avere un controllo sul bilanciodell’Unione e sul suo apparato amministrativo per assicurare l’effettiva e corretta applicazione deldiritto comunitario nei confronti dei suoi destinatari.Per adempiere a questi suoi compiti il Parlamento europeo ha la possibilità di:
- costituire una COMMISSIONE D’INCHIESTA, incaricata di esaminare le domandedi infrazione o di cattiva amministrazione nell’applicazione del diritto comunitarioDiritto Pubblico Comunitario 5
- nominare un MEDIATORE che è l’organo abilitato a ricevere le denunce di qualsiasipersona fisica o giuridica
- ricevere PETIZIONI
La Commissione:
La Commissione è l’ORGANO ESECUTIVO dell’Unione,
Il suo compito principale è quello di far applicare i trattati e gli atti comunitari (e vigilare sull'osservanza degli stessi) anche se la sua peculiarità è il POTERE DI PROPOSTA che le spetta in via esclusiva e senza la quale il Consiglio e il Parlamento non possono emanare atti vincolanti.
La Commissione è un organo INDIPENDENTE in quanto i commissari non rappresentano gli Stati da cui provengono ma fanno esclusivamente gli interessi della Comunità; è un organo COLLEGIALE, per cui tutte le delibere vengono riferite sempre alla Commissione nel suo complesso ed è organo A TEMPO PIENO perché si riunisce almeno una volta a settimana, quindi la carica di commissario è incompatibile con qualsiasi altra carica.
La Commissione è nominata tramite cooperazione di Consiglio e Parlamento i quali decidono il Presidente della stessa e i rispettivi membri.
A partire dal 2004 la Commissione è formata da un cittadino di ciascun
stato membro (in totale imembri e anche con l’ingresso di Romania e Bulgaria il numero è rimasto tale, si effettuanorotazioni).Le delibere della Commissione sono adottate a maggioranza assoluta.La Commissione è assistita da un SEGRETARIO GENERALE che coordina le attivitàdell’organo.La Commissione, inoltre, RAPPRESENTA LE COMUNITA’ all’interno degli Stati membri nellerelazioni esterne.Il Consiglio dell’Unione:Il Consiglio dell’Unione è l’ORGANO DECISIONALE della comunità (anche se condivide lagran parte dei poteri normativi con il Parlamento europeo); è composto da un rappresentante diciascun Stato membro, a differenza di quanto accade nella Commissione, i commissari (che sonopresi tra i componenti dei Governi nazionali) rappresentano gli interessi dei singoli Stati membri.Il Consiglio è presieduto a turno, per sei mesi, da ciascuno paese che durante questo periodorappresenta il Consiglio inTutte le sedi in cui è necessario, convoca il Consiglio quando deve, risponde alle interrogazioni del Parlamento europeo e cura le relazioni internazionali della Comunità.
Le votazioni in seno al Consiglio si differenziano a seconda della materia di discussione (unanimità, a maggioranza semplice, a maggioranza qualificata); la maggior parte dei casi prevede comunque la procedura di maggioranza qualificata in cui i voti di ciascun Stato membro non hanno ugual peso perché si attribuisce un valore diverso a ciascuno Stato, a seconda del suo peso demografico e politico all'interno dell'Unione.
Le competenze di questo organo investono tutti i settori di attività dell'Unione, e le sue funzioni principali sono quella di adottare gli atti normativi comunitari (competenza oggi condivisa con il Parlamento), coordinare le politiche economiche generali degli Stati membri, concludere gli accordi internazionali intrapresi dalla Commissione, approvare il
Il bilancio dell'Unione (insieme al Parlamento europeo), elabora la politica estera di sicurezza comune (PESC) e coordina la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (CGAI).
L'accrescersi nel tempo del carico di lavoro, insieme all'esigenza di un contatto sempre costante tra Consiglio e Commissione, ha portato all'istituzione (con il Trattato sulla fusione degli esecutivi del 1965) di un COMITATO DEI RAPPRESENTANTI PERMANENTI DEGLI STATI MEMBRI (COREPER).
Il COREPER è responsabile della preparazione del lavoro del Consiglio e dell'esecuzione dei compiti che il Consiglio gli assegna. Compiti che non potrebbero essere svolti dal Consiglio stesso perché la sua attività è discontinua e nemmeno dalla Commissione che ha carattere di indipendenza. Infatti, i membri del comitato agiscono su istruzione dei rispettivi Governi operando collegialmente come membri di un organo previsto dalla normativa comunitaria.
restandocomunque portatore degli interessi degli Stati.All'interno di esso si svolgono i negoziati tra gli Stati membri e vengono raggiunti compromessitra i diversi interessi nazionali che facilitano il lavoro del Consiglio.
La Corte di Giustizia e il Tribunale di primo grado:
La Corte di Giustizia è posta al vertice del sistema GIURISDIZIONALE europeo; è l'istituzioneche assicura il rispetto del diritto comunitario sia nell'interpretazione che nell'applicazione deitrattati e degli atti normativi derivati.
La Corte è composta da un giudice per Stato membro e 8 avvocati generali, sia i giudici che gliavvocati sono nominati di comune accordo dai Governi degli Stati membri.
Nel corso degli anni l'attività della Corte è aumentata in maniera considerevole tanto da richiederela creazione (1989) del Tribunale di primo grado, un organismo giurisdizionale composto dialmeno un giudice per Stato membro, che condivide il compito con la
Corte di assicurare il rispetto del diritto comunitario ma esamina solo alcune categorie di ricorsi, quelli proposti da persone fisiche e giuridiche mentre la Corte esamina principalmente i ricorsi presentati dalle istituzioni e dagli Stati membri. Nell'interpretazione delle norme comunitarie, i giudici potrebbero trovarsi in difficoltà davanti a norme non troppo chiare, per questo è prevista la PROCEDURA DI RINVIO PREGIUDIZIALE che prevede la possibilità di rivolgersi alla Corte per un parere; se l'interpretazione della Corte contrasta con una norma nazionale il giudice deve sempre tener presente il primato del diritto comunitario. La Commissione o un qualsiasi stato membro può procedere anche ad un RICORSO PER VIOLAZIONE nel caso in cui si accorgano che uno Stato non rispetta le disposizioni comunitarie; se la Corte constata che l'inadempienza sussiste lo Stato deve adottare i provvedimenti che la sentenza della Corte comporta. Se uno degli Statimembri o il Consiglio, la Commissione o il Parlamento, invece, ritengono che una norma europea sia illegittima possono chiedere l'annullamento alla Corte (tramite la procedura di RICORSO PER ANNULLAMENTO). Anche i privati possono proporre questo tipo di ricorso ma solo per chiedere l'annullamento di un atto che li riguardi direttamente e che arrechi loro pregiudizio. Se il ricorso è fondato la Corte dichiara l'atto nullo ed esso scompare dall'ordinamento comunitario (e l'istituzione che lo ha emanato deve ripristinare la situazione preesistente all'emanazione dell'atto).
Vi è anche la procedura di RICORSO IN CARENZA quando gli Stati membri o le istituzioni dell'Unione (in casi particolare anche soggetti singoli) si accorgono che una istituzione europea non adempia ai compiti previsti dai trattati.
La Corte dei conti:
La Corte dei conti ha il controllo della gestione finanziaria della Comunità; essa è composta di
Per le iniziative politiche della comunità, il Consiglio europeo riunisce i capi di Stato e di Governo degli Stati membri, il Presidente della Commissione, un membro della Commissione e i ministri per gli affari esteri. Data questa sua composizione, esso può intervenire in tutti i settori. Nessun riferimento esplicito a questo organo è contenuto nel trattato istitutivo della Comunità europea, perciò il Consiglio europeo, seppur fa parte del sistema dell'Unione, non può essere qualificato come una istituzione comunitaria. All'inizio, i compito del Consiglio europeo concernevano la politica di sicurezza comune, la cooperazione rafforzata, la politica dell'occupazione e la politica economica. Al giorno d'oggi, invece, il Consiglio europeo si occupa essenzialmente solo di politica estera, i suoi compiti nel II e nel III pilastro sono oggi assolti dal Consiglio dell'Unione (=comunitarizzazione dei compiti). Al di fuori di pochi.
lle aziende possono avere un impatto significativo sulla società e sull'ambiente. Pertanto, è importante che le aziende prendano decisioni responsabili e siano consapevoli delle implicazioni delle loro azioni. Nell'ambito economico, le aziende devono considerare l'impatto delle loro decisioni sugli investitori, i dipendenti, i fornitori e i clienti. Devono anche valutare l'effetto delle loro attività sull'economia locale e globale. Ad esempio, le aziende devono garantire che i loro prodotti siano sicuri e di alta qualità, che i loro dipendenti siano trattati in modo equo e che i fornitori rispettino gli standard etici. Nell'ambito della tutela dei diritti umani, le aziende devono rispettare i diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale. Devono anche garantire che non vi sia discriminazione o sfruttamento nei confronti dei dipendenti o delle comunità in cui operano. Ad esempio, le aziende devono evitare il lavoro minorile, garantire condizioni di lavoro sicure e salubri e rispettare il diritto alla libertà di associazione e di contrattazione collettiva. Per garantire che le aziende agiscano in modo responsabile, è necessario un quadro normativo solido e l'applicazione di leggi e regolamenti efficaci. Inoltre, è importante che le aziende adottino politiche e pratiche interne che promuovano la responsabilità sociale e ambientale. Questo può includere l'adozione di standard etici, la promozione della diversità e dell'inclusione, l'implementazione di programmi di sostenibilità e la partecipazione a iniziative di responsabilità sociale. In conclusione, le decisioni delle aziende nell'ambito economico e della tutela dei diritti umani hanno un impatto significativo sulla società e sull'ambiente. È fondamentale che le aziende agiscano in modo responsabile, considerando l'impatto delle loro azioni e adottando politiche e pratiche che promuovano la responsabilità sociale e ambientale.