2. LA TRANSAZIONE COSTITUZIONALE NEI PAESI DELL’EST EUROPEO
La RIVOLUZIONE BOLSCEVICA DEL 1917,che portava con sé l’idea del deperimento dello Stato e del diritto,
ritenendolo (utopisticamente) immediatamente realizzabile, fu mitigato dal riconoscimento della
necessaria instaurazione dello Stato socialista, quale fase intermedia del processo che avrebbe portato alla
creazione della SOCIETÀ COMUNISTA, dove ciascuno avrebbe ricevuto i beni e i servizi secondo i propri bisogni .
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A dispetto del suo caun rapporto fiduciario rattere transitorio e nonostante ragioni di ordine economico e
internazionale premessero per tale trasformazione (l Unione Sovietica stava vivendo una fase di stagnazione che di
’ il SISTEMA SOCIALISTA resistette nei Paesi
fatto la rendeva sempre più inadeguata rispetto alle domande della società!)
dell’Europa centro-orientale sino alla transizione costituzionale del 1990!
Tale trasformazione subì, comunque, un’innegabile accelerazione, grazie anche alle scelte fatte da
Gorbaciov, segretario del partito comunista sovietico nel 1985: le sue riforme volte a creare uno <<stato di
diritto socialista>> senza mettere in discussione i valori fondamentali del sistema esistente portarono al
crollo del sistema socialista in tutte l'area dell'est europeo.
Tali riforme misero in discussione i principi fondamentali del modello socialista, reintroducendo
nell’ordinamento costituzionale sovietico alcuni caratteri tipici delle democrazie di derivazione liberale:
dalla proprietà privata
alla separazione dei poteri,
sino a una forma embrionale di controllo di costituzionalità
sovranità limitata nei paesi satelliti (con la volontà dunque di non intervenire!)
Tavole rotonde, che hanno garantito la partecipazione della società civile
Al termine di queste trasformazioni, in quasi tutti i Paesi dell’area si è giunti all’adozione di nuovi testi
costituzionali, pur con tempistiche differenti:
in alcuni casi la Costituzione è stata approvata quasi immediatamente, e ciò è stato
considerato come il tentativo delle forze dominanti del vecchio regime di formalizzare le regole
costituzionali prima che le opposizioni potessero organizzarsi!
In altri casi il processo è stato più lento, soprattutto dove la società civile aveva assunto una
maggiore strutturazione politica !
Comunque, al di là delle peculiari modalità con cui sono state approvate, le nuove Carte fondamentali
costituiscono la legge suprema del Paese, che individua i principi e i valori fondamentali condivisi dalla
collettività e definisce i rapporti sociali e istituzionali, con la conseguenza di essere modificabile solo con
particolari cautele. stato costituzionale di
Le norme di apertura sono indicative della volontà di introdurre gli elementi chiave dello
diritto, primo fra tutti la scelta simbolica di eliminare l'aggettivo socialista o la locuzione "democrazia popolare", cui
corrisponde il venir meno del ruolo guida del partito unico e la conseguente introduzione del pluripartitismo.
Nei preamboli e nei primi articoli si trovano la riaffermazione dell’identità nazionale, attraverso il
richiamo alle vicende storiche dei singoli Paesi e l’elencazione dei nuovi principi fondamentali cui si informa
la convivenza civile.
3. L’ORGANIZZAZIONE DEI POTERI
SISTEMA POLITICO : il superamento del partito unico non porta alla ricerca di nuove forme di
partecipazione politica: i partiti rimangono lo strumento fondamentale: nelle Carte costituzionali si trova
l’affermazione del principio del pluralismo politico, cui si connette la libertà di costituire partiti politici.
Nella maggior parte dei casi, la materia è oggetto di una DISCIPLINA SPECIFICA, che fa sì che, molti di questi
ordinamenti, si configurino come <<democrazie protette>>:
o L’art. 3.3 Cost. ungherese stabilisce che <<i partiti politici non possono esercitare direttamente>>; 155
o la Cost. bulgara all’art. I “vieta a qualsiasi partito o altra organizzazione, istituzione pubblica, individuo o parte
del popolo di usurpare l’espressione della sovranità” e all’art. 11 stabilisce che “nessun partito politico o ideologia
può essere considerato partito o ideologia di Stato”.
In questa prospettiva si inseriscono anche le norme che limitano la libertà di iscrizione ai partiti politici per alcune categorie di
impiegati pubblici.
L’esperienza socialista, anche se non ha impedito ai partiti di vedere nuovamente riconosciuto il proprio
ruolo, non è stata tuttavia senza conseguenze sul piano della loro conformazione. Ancor più problematica si
rivela la situazione in Russia e negli altri Paesi della CSI, dove paradossalmente, sono stati gli ex partiti
comunisti a emergere, grazie anche alla loro consolidata e capillare struttura organizzativa che ha dunque
sormontato le piccole e neo-aggregazioni di partiti.
La complessità e l’incertezza di questa situazione influiscono necessariamente sulla scelta del sistema
elettorale che ha portato a privilegiare l'adozione di sistemi proporzionali, che garantiscono ai partiti ampie
possibilità di ottenere una quota di rappresentanza, anche se non sono mancate componenti maggioritarie.
Nel corso degli anni, anche nella prospettiva di stabilizzare il quadro politico, si è cercato comunque di
introdurre strumenti atti a contenere il numero dei partiti, sia modificando le formule elettorali e
prevedendo clausole di sbarramento, sia irrigidendo la disciplina delle candidature.
FORME DI GOVERNO si può immaginare una grande ripartizione tra paesi:
1. che si ispirano ai modelli occidentali
ex democrazie popolari
paesi Baltici 2. che hanno sviluppato soluzioni particolari
rapporto fiduciario tra Russia
è presente in tali stati un
governo e Parlamento, Stati membri della Comunità degli Stati
che permette di individuare un
ventaglio di esperienze che vanno da quelle propriamente Indipendenti (CSI),
parlamentari: ad es. Ungheria e
Repubblica ceca,
modello semipresidenziale: ad es.
Polonia e Romania
La separazione dei poteri è uno degli elementi comuni a tutti i paesi, anche se attuata con modalità
differenti, condizionate dalla situazione politica contingente o dalle esperienze costituzionali
anteriori alla fase socialista.
capo dello Stato :si tratta di una carica monocratica,
segno dell’abbandono della presidenza collegiale tipica
dei sistemi socialisti!
Quanto alle modalità di nomina,
elezione indiretta da parte delle Assemblee parlamentari (modello parlamentare): Ungheria,
Repubblica ceca, Albania, Lettonia, Estonia
elezione diretta da parte del popolo: tutti gli altri paesi
Alcuni paesi attribuiscono al capo dello Stato poteri quali
convocare e presiedere il Consiglio dei ministri 156
nfluenzare
possibilità di i la scelta di alcuni ministri chiave
nominare e revocare il Capo del Governo e i ministri
adottare atti , senza la necessità di controfirma.
Altri invece gli riconoscono funzioni prevalentemente
di garanzia, sicchè possono essere qualificati come parlamentari:
o Bulgaria
o Lituania
o Slovenia, che è considerata addirittura come un sistema a tendenza assemblare.
Assemblee parlamentari che sono qualificate come il fulcro del sistema di governo, tale da adottare
nella maggior parte dei casi
soluzioni monocamerali,
a dispetto dei pochi sistemi bicamerali, che distinguono una camera politica e una seconda
camera con funzioni prevalentemente di controllo (Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Bosnia
ed Erzegovina)
o La Costituzione ungherese, all’art. 19 definisce il Parlamento “l’organo supremo del potere statale e della
rappresentanza popolare nella Repubblica ungherese”
o La costituzione rumena, all’art. 61, stabilisce che “il Parlamento è l’organo rappresentativo supremo del popolo rumeno e
l’unica autorità legislativa del paese”.
Negli anni più recenti, si è assistito a un processo di razionalizzazione delle forme di governo, volto a
riequilibrare il ruolo dei diversi organi:
tali revisioni costituzionali appaiono orientate a limitare le prerogative presidenziali nei confronti del
Governo, sia quanto alla nomina e alla revoca dei ministri, sia quanto alla partecipazione all’attività
del Consiglio, con la soppressione degli istituti più problematici cui si è accennato. ( Apparentemente in
controtendenza, la Slovacchia, con la revisione costituzionale del 1999, ha introdotto l’elezione diretta del Presidente della
repubblica)
Tali sistemi, seppure riconducibili al modello semipresidenziale presentano nella loro evoluzione più
recente la tendenza a circoscrivere i poteri del Capo dello Stato e a definire meglio i suoi rapporti con il
Governo e il Primo ministro e a rafforzare i poteri delle Assemblee, attraverso una rigorosa disciplina della
procedura di nomina del governo e del potere di scioglimento, è sempre condizionato dalle vicende relative
al rapporto fiduciario.
Forme di governo
2. Russia e paesi della CSI
L’art. 80 della costituzione russa merita di essere richiamato integralmente.
Esso dispone che: <<1. Il presidente della Federazione di Russia è il capo dello Stato.
2. Il presidente della Federazione di Russia è il garante della Costituzione della Federazione di Russia, dei
diritti e delle libertà dell’uomo e del cittadino.
3. Il presidente della Federazione di Russia determina gli indirizzi fondamentali della politica interna ed
estera dello Stato. 157
4. Il presidente della Federazione di Russia, in quanto capo dello Stato, rappresenta la Federazione
di Russia all’interno del Paese e nelle relazioni internazionali>>.
Nel procedimento di formazione del Governo, se la Camera Bassa, la Duma, non approva per tre volte
consecutive il candidato Presidente del Governo proposto dal Presidente della federazione,
quest’ultimo può nominare comunque la persona indicata e sciogliere contestualmente
l’Assemblea; analogamente il Presidente può decidere se dimettere il Governo oppure sciogliere la
Duma.
Va ricordato che nel 2000 in Moldavia si è modificata la Costituzione facendo venir meno l’elezione diretta
del Presidente, che ora viene scelto dal Parlamento con la maggioranza di tre quinti dei componenti;
contestualmente sono stati anche limitati i suoi poteri.
Un cenno va fatto altresì ai poteri normativi che la Costituzione russa assegna al Presidente, il quale è
autorizzato ad emanare ukaz (editti) che producono i loro effetti su tutto i territorio della federazione.
Da questi brevi cenni emerge immediata
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