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USA.
Si identifica con l’organizzazione costituzionale e la ripartizione dei poteri codificata dalla convenzione di Filadelfia del
1787. Tre caratteristiche.
1. Tradizione storica delle costituzioni degli stati federali, conteneva solo disposizioni relative all’organizzazione
dei poteri quindi mancava una carta dei diritti fondamentali che verrà introdotta solo dal 1791.
2. Tende a distribuire le competenze secondo un’applicazione lineare del principio di separazione dei poteri.
3. La costituzione e le leggi degli Stati Uniti prevalgono sulla normativa statale.
Nella fase liberale, la Federazione venne organizzata secondo il modello di Montesquieu per cui le funzioni dello stato
erano ripartite tra 3 poteri, distinti ed indipendenti: Congresso, Presidente, Corti.
Sotto il profilo dell’organizzazione del parlamento, il senato riveste una posizione particolare a causa della natura del
processo costituente e della composizione sociale del popolo. Quest’ultimo, caratterizzato dall’assenza della nobiltà,
rendeva improbabile l’istituzione di una camera alta di formazione nobiliare (camera dei lords). Quindi tutto ciò ha
portato ad affiancare ad una camera dei rappresentanti (i cui membri rappresentano il popolo della federazione) un
senato che dura in carica 6 anni e assolve alla funzione di rappresentare in misura paritaria gli stati. Il principio
dell’eguale rappresentanza degli stati nel senato è rafforzato dalla clausola che richiede l’unanimità degli stati per
modificare tale disposizione.
La struttura del potere esecutivo esprime uno stato unitario e democratico.
Principio democratico si manifesta sia nell’affermazione del principio repubblicano, sia nella previsione che
✗ tutti i poteri debbono avere una legittimazione democratica e le cariche essere elettive. Da qui la tendenza
verso un esecutivo monocratico, eletto direttamente da un corpo elettorale specifico.
Principio unitario è simboleggiato dalla figura del Presidente come espressione dell’unità politica del popolo. Il
✗ presidente riunisce nelle sue mani i poteri propri del capo dello stato e del capo del governo, risponde della
propria azione direttamente nei confronti del popolo che lo elegge e può revocare la fiducia ogni 4 anni.
Il testo della costituzione gli USA non è stato oggetto di revisioni formali ma ha subito degli aggiustamenti, delle
modifiche, soprattutto dal passaggio dallo stato liberale allo stato democratico e sociale.
La presidenza assume una posizione di centralità all’interno del governo: da esecutore si trasforma in motore
✗ della politica governativa, diventa il vero titolare dell’indirizzo politico. Però il XXII emendamento stabilisce
che nessuno può essere eletto presidente per più di 2 volte.
Il potere esecutivo, rappresentato dalla figura del presidente, inizia a dotarsi di una struttura collegiale; si
✗ forma all’interno del governo una sorta di Cabinet (l’executive office for president), composto da un gruppo di
ministri di fiducia del presidente con il compito di aiutarlo nel suo lavoro. Questo organo, con il tempo, diviene
la sede all’interno della quale maturano le decisioni del presidente.
Ai tre tradizionali poteri dello stato si affiancano altri poteri: si accresce il ruolo dell’amministrazione pubblica
✗ che accresce i suoi poteri normativi e la propria autonomia dal governo. Inoltre si sviluppa l’esperienza delle
commissioni indipendenti (independent regulatory commissions): sono organi a cui è attribuita una sorta di
indipendenza dagli altri poteri dello stato. Ad essi è affidato il governo di interi settori dell’economia e della
vita sociale.
Si può affermare quindi che la forma di governo presidenziale si segnala per la separazione che esiste tra il potere
legislativo e quello esecutivo.
Caratteri forma presidenziale.
La coincidenza soggettiva tra capo dello stato (presidente) e capo del governo • L’assenza del governo come
✗ organo autonomo e collegiale.
L’elezione temporale differenziata degli organi espressivi dei due poteri contrapposti, in modo da consentire la
✗ creazione di maggioranze politiche non necessariamente omogenee.
La non partecipazione del presidente ai lavori delle camere: tuttavia i ministri partecipano alle attività delle
✗ commissioni per illustrare la politica governativa e per immettere nel processo di produzione normativa il
punto di vista del governo
La forma di governo repubblicana si caratterizza anche per la presenza di numerosi e significativi meccanismi volti
riprodurre la rigidità della separazione tra i poteri.
Esempio, USA → posizione di preminenza del presidente moderata dalla durata limitata del suo mandato e dalla
possibilità per la camera dei deputati di porlo in stato di accusa per tradimento, concussione o per altri gravi reati,
autonomia della funzione legislativa compensata dalla possibilità di veto da parte del presidente, che può essere rimosso
solo con una nuova votazione da parte delle camere per appello nominale e conseguire il voto favorevole di 2/3 dei
componenti e poi, l’autonomia del potere esecutivo è bilanciata dal fatto che la nomina dei funzionari federali di grado
più elevato e dei giudici della corte suprema deve ottenere il gradimento del senato + approvazione dei trattati
internazionali.
Il principio presidenziale e repubblicano ha influenzato il continente latinoamericano soprattutto per quanto riguarda le
idee liberali ma anche il federalismo e il presidenzialismo; è significativo infatti che i nuovi stati (che si sono formati in
seguito all’indipendenza della corona spagnola e portoghese) optarono per la soluzione repubblicana, mentre risulta
molto diffusa la scelta di una forma di stato federale, accompagnata da una forma di governo presidenziale.
I differenti esiti prodotti dal presidenzialismo in America Latina, rispetto all’esperienza Nordamericana, sono dovuti al
fatto che questa forma di governo è stata inserita in sistemi costituzionali privi di principi propri dello stato di diritto e
dello stato democratico. Quindi si è determinato un forte accentramento ed una concentrazione del potere senza attivare
i necessari contrappesi, senza rafforzare gli istituti di garanzia e senza assicurare l’autonomia e l’indipendenza del
potere giudiziario. I limiti dell’esperienza presidenziale in America Latina sono evidenti al punto che alcune riforme
costituzionali hanno evidenziato una tendenza a riequilibrare i poteri a favore del parlamento. Quindi, mentre alcuni
ordinamenti mantengono una forma di governo di tipo parlamentare (Uruguay), altri ordinamenti di tipo presidenziale si
stanno modificando e si stanno avvicinando alle forme proprie del semipresidenzialismo.
Governo parlamentare.
UK.
Con il Bill of rights del 1689 si riconoscono le caratteristiche del parlamento e vengono individuate le decisioni che la
corona può assumere senza il consenso del parlamento. In questo periodo, quindi, non si determinano ancora i caratteri
propri della forma di governo parlamentare visto che il parlamento non ha il potere di far dimettere il governo in carica
con un voto ad hoc. In seguito all’Act of settlement del 1701 si forma un organo collegiale con funzione di governo, il
Privy council, a cui spettano tutte le materie e gli affari relativi al buon governo del regno.
Col tempo inizia ad affermarsi una più articolata struttura di governo.
Il Privy council si articola in più comitati tra i quali assume una posizione di preminenza il Committee for
✗ foreign affairs, che si riunisce nella sala privata del re e da vita alla graduale formazione del Cabinet.
All’interno del Cabinet assume una posizione prevalente il primo lord della tesoreria, che diventerà il Primo
✗ ministro. Esso, nominato dal re, deve relazionarsi con il parlamento per ottenere il suo consenso politico.
Comincia ad affermarsi la regola per cui il primo ministro si dimette qualora la sua politica non sia approvata
dal parlamento.
Il passaggio definitivo dalla forma costituzionale pura alla forma parlamentare si realizza quando il governo, per
governare, necessita della fiducia del parlamento e nel momento in cui l’istituto dello scioglimento del parlamento da
prerogativa regia diventa strumento per dirimere un conflitto tra governo e maggioranza parlamentare.
Caratteri forma parlamentare.
Capo dello stato ha poteri effettivi ridotti.
✗ Discrezionalità nella scelta del primo ministro è molto limitata in quanto deve ricadere sul leader del partito
✗ che detiene la maggioranza in parlamento.
Governo, per governare, necessita della fiducia del parlamento e, qualora essa venga meno, ha l’obbligo di
✗ dimettersi.
Primo ministro ha il potere di sciogliere le assemblee legislative e può ricorrere a tale istituto con ampia
✗ discrezionalità.
Parlamento è bicamerale, ma non paritario. I membri della camera dei comuni sono eletti a suffragio
✗ universale, sulla base di un sistema elettorale maggioritario, uninominale a turno unico. Invece la camera dei
lords è la 27
camera non elettiva del parlamento, composta da un numero variabile di membri, appartenenti a due categorie:
✗ i lords spiritual (ecclesiastici anglicani) e i lords temporal.
In sintesi, i principi organizzativi della forma di governo parlamentare sono 3.
1. Responsabilità politica del governo nei confronti del parlamento nel senso che tale organo ha bisogno della
fiducia delle camere per poter governare ed è costretto a dimettersi qualora tale rapporto di fiducia venga
meno.
2. Autonomia del capo dello stato che costituisce un potere autonomo, distinto dal potere esecutivo, che si
differenzia dagli altri poteri per la sua funzione di garanzia.
3. Forte integrazione tra i poteri. Mentre il parlamento influisce sul governo attraverso la fiducia, il governo e il
capo dello stato condizionano a loro volta l’attività del parlamento. Inoltre capo dello stato e governo si
controllano a vicenda attraverso l’istituto della controfirma
Allo scopo di ridurre alcuni limiti che caratterizzano la forma di governo parlamentare (ad esempio i sistemi elettorali
che non sempre assicurano una maggioranza stabile e duratura), alcuni ordinamenti hanno dato vita a forme di
parlamentarismo razionalizzato, questa variante si propone di introdurre alcuni correttivi al modello classico, con
l’obiettivo di rafforzare la stabilità del governo, di facilitare la soluzione delle crisi governative, di conferire maggior
efficienza al processo di decisione politica.
In particolare, le finalità della razionalizzazione possono essere individuate nel: rendere difficile la crisi, rendere la crisi
non conveniente, prevenire le crisi, rafforzare il ruolo del capo del governo Le modalità attraverso cui si può conseguire
una razionalizzazione sono diverse: prendiamo in considerazione il sistema tedesco e quello spagnolo.
Germani