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Caratterizzazione delle costituzioni concesse

È che postulano l'esistenza dello Stato, di una organizzazione politico-giuridica statale a prescindere dalla costituzione. Se non ci fosse già una organizzazione del potere non ci potrebbe essere un sovrano. Pertanto, la costituzione concessa NON GENERA LO STATO ma determina ulteriori modificazioni organizzative o funzionali dello stato. Ma lo stato già esiste. Pertanto, la contrapposizione rispetto alle costituzioni votate, non risiede solo nella legittimazione delle stesse, cioè nel fatto che siano votate cioè che derivano da una manifestazione di volontà e di consenso della maggioranza, ma anche e soprattutto dal fatto che mentre le costituzioni ottriate sono costituzioni dello stato come concessione del sovrano ai propri cittadini, quelle votate derivano da procedimenti che sono il frutto di dinamiche di interessi rappresentati. La costituzione votata nasce pertanto dalla sintesi di un

Confronto di una pluralità di interessi politici, la quale una volta elaborata viene sottoposta al voto della comunità dei cittadini, del popolo sovrano che la approva. Per cui le costituzioni votate sono SOLTANTO le costituzioni democratiche. Costituzione votata e costituzione democratica coincidono.

Le costituzioni ottriate o concesse sono frutto di una precisa fase storica, ovvero della fase del costituzionalismo liberale. Occorre essere consapevoli delle vicende storiche per le quali le costituzioni di quel periodo sono concesse o ottriate (v.libro). Al riguardo occorre precisare che la costituzione ottriata non è una regressione della costituzione votata ma manifestazione naturale di un percorso storico.

Correlata nella lettura metodologica e comparatistica di questa categoria, alla costituzione ottriata o concessa e votata si pone la distinzione tra costituzioni lunghe e costituzioni brevi (quelle brevi sono precedenti a livello temporale, rispetto a quelle lunghe).

2La correlazione risiede nel fatto che le costituzioni ottriate o concesse sono costituzioni brevi, le costituzioni democraticheo votate sono costituzioni lunghe.La costituzione è BREVE quando si limita a disciplinare l'organizzazione fondamentale dello stato (organi di vertice dellostato, organi costituzionali) e la determinazione delle sfere di librata deli cittadini. Liberta che noi proprio perché lecostituzioni brevi sono anche circoscritte al periodo liberale, le definiamo liberta negative cioè una libertà che implica undivieto, una astensione di ingerenza dello stato o del potere pubblico in generale in quelle sfere. Un esempio dicostituzione breve è lo Statuto Albertino, il quale definisce l'organizzazione fondamentale dello stato ispirata al principiodi separazione dei poteri per la prima volta.Abbiamo un potere legislativo, composto dal Parlamento di cui una delle due camere, la Camera dei deputati che è quellapoi che

´titolare effettiva del potere di decisione, di legiferazione, è una camera elettiva (cioè che ha una sua estrazione sociale non ha una camera eletta democraticamente ma ha comunque una natura elettiva). Mentre il Senato si compone di membri nominati dalla Corona. Abbiamo un Governo rappresentato nel suo vertice dalla Corona (in una fase iniziale la Corona è al vertice del governo ma nel tempo si avrà un distacco della corona). Ha un primo ministro e una serie di ministri tutti nominati dalla corona, quindi fiduciari del Re. Poi c´´e un potere giudiziario composto da giudici non nominati dal rené eletti dal parlamento ma incardinati per selezione tecnica e costituiscono un potere neutro, che non ha nessuna affinità con i precedenti due ma è tenuto a far osservare leggi quale suo compito esclusivo. Di più le costituzioni liberali non dicono, e il resto è rimesso alle dinamiche della società civile tanto e

stato liberale è fondato sul principio della legge di mercato, domanda e offerta, in cui le regole delle capacità individuali sono le uniche che valgono: chi è capace fa soldi e si arricchisce, si può permettere un'istruzione e di conseguenza la titolarità di diritti politici, mentre chi non riesce resta povero e non può permettersi di acquisire diritti politici. Come sappiamo, lo stato liberale è uno stato censo-storico. Nella dinamica delle costituzioni lunghe, votate e democratiche, si va oltre tale dimensione di essenzialità della costituzione. Ciò non significa che non c'è il contenuto proprio delle costituzioni liberali, ma accanto a questo contenuto si affiancano altri contenuti. Si parte dalla premessa che lo stato liberale non è più il nemico assoluto dal quale guardarsi, ma poiché i suoi organi di vertici direttamente o indirettamente sono promanazione della volontà del popolo, lo stato liberale deve garantire una serie di diritti e libertà fondamentali per tutti i cittadini.

Lo stato diventa anche il tramite per la realizzazione di valori fondamentali che una costituzione democratica vuole realizzare. Di conseguenza la costituzione si spinge a regolamentare anche altri aspetti. Regolamenta ad esempio i principi fondamentali della PA che nelle costituzioni liberali non sono disciplinate. Contiene un sistema di principi fondamentali inviolabili e irretrattabili, che rappresentano l'identità costituzionale dello stato, principi non contenuti ovviamente nelle costituzioni liberali. Soprattutto le costituzioni lunghe democratiche contengono le regole fondamentali di organizzazione dei poteri dello stato, fondano il potere dello stato e lo legittimano. Lo fondano a differenza delle costituzioni ottriate o concesse dove il potere dello stato già esiste ed è nelle mani del sovrano assoluto. Le costituzioni democratiche fondano lo stato, lo organizzano, lo disciplinano e lo identificano. Cioè danno una identità a questo.

soggetto statale che si chiama identità costituzionale e che avviene attraverso la previsione di una serie di principi (solidarietà, uguaglianza, lavorista, sviluppo e valorizzazione delle autonomie territoriali ecc.). Anche qui viene in rilievo una distinzione. Mentre per gli stati liberali si parla di costituzioni che disciplinano la sfera delle libertà negative qui parliamo di diritti fondamentali, i quali includono le libertà negative ma non si esauriscono con esse., contengono anche libertà positive (o i cd diritti sociali), libertà o diritti che si realizzano attraverso il contributo necessario dei poteri pubblici. Uno degli esempi più attuali è il diritto alla salute il quale non solo implica una sfera di libertà (di curarsi o no) ma anche un impegno attivo dello stato per renderlo effettivo attraverso la garanzia di una struttura sanitaria pubblica. Negli USA paese fortemente liberista la sanità non è pubblica. Loè che le prime sono più difficili da modificare, richiedendo procedure più complesse come referendum o maggioranze qualificate, mentre le seconde possono essere modificate più facilmente attraverso leggi ordinarie. Le costituzioni rigide sono spesso considerate più stabili e durature nel tempo, in quanto offrono una maggiore protezione dei diritti fondamentali e delle istituzioni democratiche. Tuttavia, possono anche essere più difficili da adattare ai cambiamenti sociali e politici. D'altra parte, le costituzioni flessibili sono più adattabili e possono essere modificate più rapidamente per rispondere alle esigenze e alle sfide del momento. Tuttavia, possono essere più vulnerabili alle manipolazioni politiche e ai cambiamenti improvvisi. In conclusione, la scelta tra una costituzione rigida o flessibile dipende dalle esigenze e dalle preferenze di ciascun paese, tenendo conto del contesto storico, politico e sociale in cui si trova.

è piuttosto semplice. La costituzione flessibile è quella che può essere modificata attraverso l’apporto dellegislatore ordinario. 3Dal punto di vista comparatistico però possiamo dire che le costituzioni flessibili sono quelle subiscono in qualche modole “perversioni” del legislatore ordinario. Vale a dire che manca nelle costituzioni flessibili la funzione di revisione, e ciò sispiega unicamente in base alle ragioni storiche (v. libro).Essendo costituzioni concesse il beneficiario della concessione per impedire che chi l’avesse concessa potesse ritrattare,faceva attrezzare queste costituzioni della clausola di eternità, non potevano cioè essere mai modificate. “Concessa” èla traduzione letterale di ottriata, è la edulcorazione dei processi rivoluzionari, delle lotte anche sanguinose, chesoggiacciono dietro tali costituzioni. Non si tratto di un atto “buonista” del sovrano

che con magnanimità concede la costituzione. Dallo Statuto Albertino: "Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi sudditi col Nostro proclama dell'8 dell'ultimo scorso febbraio, con cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi straordinarii che circondavano il paese, come la Nostra confidenza in loro crescesse colla gravità delle circostanze, e come prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse ferma Nostra intenzione di conformare le loro sorti alla ragione dei tempi, agl'interessi ed alla dignità della Nazione". Il tono enfatico e rassicurante, paternalistico espresso nei preamboli delle costituzioni liberali, non deve far dimenticare che dietro ad esse si celano gli sforzi delle lotte liberali. Nell'ultima parte del preambolo dello Statuto Albertino si legge: "Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità,

avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge Fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia, quanto segue: ecc.”.

Ecco perché l´idea che la costituzione flessibile soffre le perversioni del legislatore ordinario, che in epoca liberale aveva la più alta autorità, in termine di legiferazione in generale perché questi interveniva anche con disposizioni che andavano in senso contrario delle costituzioni, le quali si flettevano, si piegavano di fronte alla volontà del legislatore, ciò era possibile in quanto il potere da avversare era quello della corona, e pertanto il potere del legislatore, espressione di una assemblea elettiva che rappresentava gli interessi di quelle categorie che li avevano eletti (anche se non dal popolo), non era considerato un nemico. Ecco perché in periodo liberale la funzione della revisione costituzionale non rientra nemmeno nel novero della dottrina.

La legge ordinaria però non è che modificasse la costituzione, ma in qualche modo essa sterilizzava in certi casi le norme costituzionali non facendole operare. Vi era cioè una prevalenza della norma legislativa su quella costituzionale in contrasto. Si realizzavano tante specifiche deroghe che nella realtà dei fatti cambiava la disciplina pre

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Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/21 Diritto pubblico comparato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mcdand76 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Baldini Vincenzo.