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L'EMERGENZA COVID-19 NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

La Costituzione italiana, a differenza di altre carte costituzionali, non ha al suo interno norme che disciplinano specifiche situazioni emergenziali. Bisogna andare a individuare quei principi e quelle disposizioni da applicare in un caso di emergenza come questo, perché comunque la nostra Costituzione è così generale da poterci consentire di operare in una situazione non specificamente normata in Costituzione.

L'unica emergenza di cui la nostra Costituzione si occupa è quella di cui all'articolo 78: le camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari.

Con questo atto si conferiscono al Governo poteri necessari per l'entrata in guerra, che sono poteri collegati soprattutto ad una situazione che possiamo definire "militare".

La nostra Costituzione prevede la guerra solo di natura difensiva. Questo articolo nasce come un articolo con

Diverse specificità, perché l'Italia può entrare in guerra solo per scopi difensivi. Sicuramente questo non è un articolo che può essere chiamato in causa in una situazione come questa del COVID.

Stato di COSTITUZIONE SPAGNOLA Articolo 116 della Costituzione: allarme, stato di emergenza, stato di assedio.

DUE MODELLI DI CONTRASTO AL COVID 19 MESSI IN CAMPO DAGLI STATI

  1. L'Italia ha optato per un modello che rispecchia uno stile etico e un modo d'intendere l'interesse nazionale che fanno leva, in un'ultima analisi, sul principio di solidarietà. Il modello al quale si sta ispirando il nostro Paese riflette una scelta strategica fondata sull'idea per la quale il senso dell'appartenenza comunitaria prevale sull'individualismo esasperato.

  2. Il modello opposto, sceglie consapevolmente di sacrificare una quota importante della popolazione, fa un calcolo costi/benefici che è stato paragonato a uno stile

derogatori, che hanno consentito al governo di adottare misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Queste misure hanno incluso la chiusura di attività non essenziali, il divieto di assembramenti, il distanziamento sociale e l'obbligo di indossare mascherine in luoghi pubblici. Tuttavia, è importante sottolineare che l'adozione di queste misure restrittive è stata oggetto di dibattito e critiche. Alcuni sostengono che esse siano necessarie per contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica, mentre altri ritengono che siano eccessive e dannose per l'economia. In ogni caso, è evidente che la situazione di emergenza ha richiesto un'azione rapida e decisa da parte delle autorità. La cura dei malati è stata posta al centro delle priorità, anche se si è consapevoli che il sistema sanitario avrebbe faticato a sostenere il peso e i costi di una tale emergenza. Tutte le misure adottate sono state basate sulla dichiarazione dello stato di emergenza, avvenuta il 31 gennaio 2020. Questa dichiarazione è stata possibile grazie all'articolo 7 del decreto legislativo n. 1 del 2018, che prevede la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza. Dal punto di vista costituzionale, la dichiarazione dello stato di emergenza si basa sugli articoli 5, 117, 118 e 120 della Costituzione. Inoltre, essa è regolamentata dal Codice della Protezione Civile, previsto dal decreto legislativo. Grazie allo stato di emergenza, il governo ha potuto adottare anche poteri derogatori, che gli hanno consentito di prendere misure straordinarie per far fronte all'emergenza. Questi poteri hanno permesso di adottare misure restrittive e di limitare alcune libertà individuali, al fine di proteggere la salute pubblica e contenere la diffusione del virus.

Po' più specifici per il Governo. È come se lo stato di emergenza, abilitasse con più "facilità" il Governo, ad adottare decreti legge. L'emanazione dei decreti legge, da parte del Governo, è una decretazione che si giustifica anche nella sua sequenzialità. Chiaramente lo stato di emergenza ha posto l'attenzione sul ruolo del Governo, perché è lui che può emanare i decreti legge. Tale decreto, abilita una modifica temporanea, che giustifica un allargamento delle maglie di fronte a situazioni di emergenza. Tutto ciò che è previsto nel decreto legge, va vagliato in Parlamento, in quanto questo deve essere convertito in legge, altrimenti i suoi effetti decadono. Il ruolo del Parlamento è quello di valutare, e vagliare le norme contenute nel decreto legge. (il quale è fonte primaria, ovvero atto avente forza di legge). È il Parlamento ad approvare lo scostamento di bilancio:

È necessaria una maggioranza assoluta per votare lo scostamento di bilancio. Almeno una parte dell'opposizione deve essere concorde nel votare sì.

Che cos'è il sistema della protezione civile?

Intanto il sistema della protezione civile non è un sistema antico; è relativamente nuovo.

La legge n.190 del 2012 prevede l'obbligo per ogni Pubblica Amministrazione di avere un sito che rispetti al massimo il principio di trasparenza e che consenta ai cittadini di sapere chi fa che cosa e come viene fatto.

L'idea di creare un sistema di protezione civile nasce all'incirca negli anni 1982: il Dipartimento della protezione civile è una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ha un suo codice, ovvero una fonte ordinaria che disciplina tutto ciò che riguarda la protezione civile, ovvero il decreto legislativo n.1 del 2018.

È nata per esigenza di avere una struttura da azionare subito, nel

Momento in cui vi era una situazione di emergenza, come un terremoto. Dopo una serie di norme spezzettate qui e lì, nel 1982 si ha una legge che istituisce il servizio nazionale della protezione civile, per poi migliorare sempre il tiro fino ad arrivare a questo decreto legislativo. Il dipartimento della protezione civile, operando in stretto raccordo con le Regioni, si occupa di tutte le attività volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, assistenza delle persone colpite da calamità naturali e contrasto e superamento dell’emergenza.

PRINCIPI COMUNQUE APPLICABILI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA

Nelle dichiarazioni rilasciate anche dalla Presidente della Corte Costituzionale, (Marta Cartabia), si evince che: anche in situazioni di crisi, valgono i principi di sempre, ma ciò non significa che non si debba tener conto delle circostanze e delle loro peculiarità. Sul piano economico ad esempio l’articolo 81 prevede che il principio di equilibrio di bilancio.

Tenga conto delle fasifavorevoli e di quelle avverse.

Principio di continuità dell'azione amministrativa: è un corollario del principio di buon andamento (Articolo 97 della Costituzione). Questo principio di continuità è anche un principio dell'organizzazione amministrativa: cioè esistono delle attività, che devono poter essere garantite con continuità per poter perseguire determinati interessi pubblici. (La scuola).

Il regime della prorogatio: istituto per il quale i titolari degli organi possono continuare ad esercitare le loro funzioni nonostante sia scaduto il loro mandato, in attesa della nomina dell'elezione dei successori.

Principio di leale collaborazione (Articolo 120 costituzione): è un principio generale, che va letto in combinato disposto con l'articolo 5 della Costituzione. La leale collaborazione è un valore costituzionale, che riporta a ciò che anche il nostro Presidente della Repubblica.

ha sottolineato più volte nei suoi ultimi interventi parlando di coinvolgimento, condivisione, concordia e unità di intenti. La reale collaborazione tra poteri e risolvo istituzionale della solidarietà. (Principio di solidarietà). Il principio di leale collaborazione si esprime maggiormente nelle conferenze Stato-Regioni. Il principio di leale collaborazione è richiamato anche nell'articolo 4 paragrafo 3, del Trattato sull'Unione Europea (TUE), che stabilisce che l'Unione e gli stati membri si rispettano e si assistono reciprocamente nell'adempimento delle proprie attività. Principio di proporzionalità: è sempre un principio di derivazione comunitaria, che nasce in realtà nel diritto tedesco. È un principio che ha governato molte delle decisioni prese in situazioni di emergenza in questi ultimi mesi. Tale principio utilizza una Metafora (La polizia non deve sparare ai passeri con i cannoni). Chiede unaproporzione tra beneficio e sacrificio (Spill-over). Questo principio, è stato molto utilizzato negli anni passati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, per valutare la bontà delle misure prese dagli Stati membri, rispetto al diritto euro-unitario. È diventato un parametro costante di riferimento, per le scelte fatte dalla Pubblica Amministrazione, perché tutta l'azione della Pubblica Amministrazione, deve essere proporzionata all'obbiettivo che deve perseguire. Principio di precauzione: è un principio di derivazione euro-unitaria. Spesso, va applicato insieme al principio di proporzionalità: questo principio ha delle differenze con quello di proporzionalità. Intanto è diventato famoso nel 2000, con una sentenza del tribunale dell'Unione Europea: tale principio obbliga le autorità competenti ad adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire rischi potenziali per la salute pubblica, per la

sicurezza e perl'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse a questi settori, sugli interessi economici.

Articolo 301; decreto legislativo n.152/2006 codice ambientale:

- valutazione scientifica obbiettiva. In caso di pericoli, anche solo potenziali per la salute umana e per l'ambiente, deve essere assicurato un alto livello di protezione. L'applicazione di questo principio concerne anche il rischio che comunque possa essere individuato a seguito di una preliminare valutazione scientifica obbiettiva. (Versione verde/Versione permissiva). La prima è quella utilizzata dal diritto internazionale mentre la seconda è quella della WTO e delle imprese.

IL PRINCIPIO DI COMPETENZA DI UN ORDINAMENTO GIURIDICO

L'ordinamento giuridico è un sistema retto da tre principi:

- Unità dell'ordinamento: tutte le norme possono farsi risalire alla Costituzione.

- Coerenza dell'ordinamento: ogni ordinamento giuridico come quello italiano, prevede sempre

Una serie di criteri che consentono all'interprete di individuare la norma da applicare nel caso concreto.

Completezza dell'ordinamento: anche casi non previsti dall'ordinamento giuridico, è possibile rinvenire una norma da applicare nel caso concreto.

VIDEOLEZIONE N.11: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA_CARATTERISTICHE DEL RUOLO

Nella nostra Costituzione il Presidente della Repubblica occupa gli articoli dall'83 al 91. (Titolo secondo della Costituzione).

Articolo 84 della Costituzione: caratteristiche per essere eletti come Presidente della Repubblica.

Articolo 85 della Costituzione: mandato presidenziale

Con riferimento ai caratteri generali della figura del Presidente della Repubblica, possiamo subito notare che nella nostra Repubblica, ma in generale nelle repubbliche democratiche di tipo occidentale, il Presidente della Repubblica può assumere due differenti

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
151 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bedo99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof De Angelis Monica.