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I PRINCIPI COSTITUZIONALI SULL'AMMINISTRAZIONE
La Costituzione e la Pubblica Amministrazione:
Nonostante le amministrazioni pubbliche costituiscano una rete assai articolata, la Costituzione ha fissato alcuni principi comuni:
- Legalità della P.A.: la pubblica amministrazione può fare solo ciò che è previsto dalla legge e nel modo da essa indicato. Ovviamente, la P.A. mantiene una certa libertà d'azione (c.d. discrezionalità amministrativa).
- Imparzialità della P.A.: è vietato effettuare discriminazioni arbitrarie tra soggetti. L'imparzialità è la traduzione sul piano amministrativo del principio di uguaglianza.
- Buon andamento della P.A.: l'attività amministrativa deve rispondere a criteri di efficienza e di efficacia.
- Principio del concorso pubblico: salvo i casi stabiliti dalla legge, agli impieghi nella P.A. si accede per concorso. Tale principio pone il merito personale
- Dovere di fedeltà: i pubblici ufficiali devono adempiere le loro funzioni con disciplina e onore, prestando giuramento, quando previsto dalla legge (art.54). Per questo, la Costituzione prevede limiti al diritto di iscrizione ai partiti politici per magistrati, militari di carriere in servizio attivo, funzionari ed agenti di polizia, rappresentanti diplomatici e consolari all'estero.
- Principio di separazione tra politica e amministrazione: gli organi di governo determinano obiettivi e programmi e gli organi burocratici hanno la titolarità dei poteri di gestione amministrativa.
- Responsabilità personale dei pubblici dipendenti: è esclusa ogni forma di immunità per
Gli atti da essi compiuti in violazione dei diritti.
L'amministrazione pubblica deve tendere ad essere locale: dopo la Riforma del Titolo V, l'articolo 118 stabilisce che le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni. Province, Comuni e città metropolitane sono titolari di funzioni proprie, oltre a quelle conferite loro con legge statale o regionale.
SINTESI A CURA DI: Andrea BAROLINI - Emanuele ISONI OR. Bin - G. Pitruzzella Diritto Pubblico, Giappichelli Editore, Torino, 2002. Cap.I-6 - Par. 4
I PRINCIPI SUL PROCEDIMENTO
I principi sul provvedimento amministrativo: AMMINISTRATIVO il provvedimento amministrativo è definito come "una sequenza di atti preordinati all'adozione del provvedimento finale". Si possono individuare quattro fasi:
- fase dell'iniziativa: aperta dall'istanza del soggetto interessato ad ottenere il provvedimento o dall'iniziativa diretta dell'amministrazione (c.d.
provvedimento d'ufficio).
- Fase istruttoria: si accertano gli elementi di fatto e di diritto su cui dovrà basarsi la decisione dell'amministrazione. Consiste nell'esame di documenti, svolgimento di verifiche, sopralluoghi. Talvolta, si ascoltano pareri delle strutture consultive e si devono ricevere atti di consenso di altre amministrazioni, interessate dal provvedimento (i c.d. nulla-osta).
- Fase costitutiva: in cui si adotta il provvedimento amministrativo vero e proprio.
- Fase integrativa dell'efficacia: si ha quando il provvedimento, per poter produrre effetti giuridici, deve essere seguito da qualche adempimento ulteriore.
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SINTESI A CURA DI: Andrea BAROLINI - Emanuele ISONI OR. Bin - G. Pitruzzella Diritto Pubblico, Giappichelli Editore, Torino, 2002. Cap.I-6 - Par. 4
I PRINCIPI SUL procedimento amministrativo:
La legge generale sul procedimento amministrativo
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
La legge 241/90 ha codificato i principi sullo svolgimento del
procedimento amministrativo:
- l'amministrazione persegue i fini stabiliti dalla legge (principio di legalità) e opera seguendo criteri di economicità, efficacia e pubblicità.
- Il procedimento deve concludersi in tempi certi: se non diversamente determinato, il termine è di 30 giorni.
- Ogni provvedimento amministrativo deve essere motivato.
- L'amministrazione ha il dovere di provvedere: il procedimento deve comunque concludersi con un provvedimento espresso.
- Ogni procedimento deve avere un funzionario responsabile: egli deve seguire il procedimento dall'inizio alla fine.
- Il procedimento deve garantire la semplificazione amministrativa: occorre ricercare la massima snellezza operativa, riducendo gli oneri imposti ai privati.
- L'amministrazione deve garantire il diritto di accesso ai documenti amministrativi: ad eccezione dei documenti coperti da segreto di Stato o divieto di divulgazione.
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paginaSINTESI A CURA DI: Andrea BAROLINI - Emanuele ISONIOR. Bin - G. Pitruzzella Diritto Pubblico, Giappichelli Editore, Torino, 2002. Cap.I-6 - Par. 5
I CONTRATTI DELLAI contratti della P.A. PUBBLICA: AMMINISTRAZIONE
Per raggiungere i loro fini, le P.A. possono decidere di stipulare contratti con soggettiprivati. I contratti si possono distinguere in attivi e passivi: con i contratti attivi siacquisiscono delle entrate, i contratti passivi comportano delle spese.
Un contratto di particolare rilevanza è l'appalto pubblico: è il contratto concluso traamministrazione e un imprenditore privato, che opera con una propria organizzazionee a proprio rischio, in cambio di un pagamento pattuito.
Sono individuabili vari tipi di appalti:
- appalto di opere pubbliche: se l'appalto prevede la realizzazione di un'opera nuova
- appalto di forniture: se l'appalto prevede la fornitura di determinati beni
- appalto di servizi: se l'appalto prevede la fornitura di
Servizi (es. pulizie). Ovviamente, l'attività contrattuale della P.A. è sottoposta a regole speciali, soprattutto circa le modalità di scelta del privato: in particolare, sono stati studiati particolari procedimenti amministrativi per assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico e per garantire parità di trattamento tra tutti i privati in gara.
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SINTESI A CURA DI: Andrea BAROLINI - Emanuele ISONIO