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FASE DECISORIA

È la fase in cui, completata l’istruttoria, il procedimento addiviene all’emanazione del

provvedimento.

Il procedimento può concludersi anche con un mero fatto (silenzio).

FASE INTEGRATIVA DELL’EFFICACIA

Molto spesso l’efficacia del provvedimento è subordinata al compimento di determinate operazioni,

al verificarsi di certi fatti o all’emanazione di ulteriori atti. Quindi: il provvedimento può essere

perfetto (cioè completo di tutti gli elementi prescritti x la sua esistenza) ma nn ancora efficace.

I provvedimenti amm efficaci sono eseguiti immediatamente. L’esecuzione del provvedim può

essere sospesa, x gravi ragioni e x il tempo strettamente necessario, dallo stesso organo che lo ha

emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge.

Esecutorietà = attitudine dell’atto ad essere portato ad esecuzione dall’amm anche coattivamente.

Le operazioni di partecipazione condizionano l’efficacia degli atti recettizi (= atti che diventano

efficaci solo al momento in cui pervengono nella sfera di conoscibilità del destinatario). Sono atti

recettizi:

− Gli atti normativi

− I provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei privati

Questi atti acquistano efficacia con la comunicazione personale: la comunicazione è costitutiva

dell’efficacia del provvedimento e quindi determina la sua esecuzione.

2 eccezioni:

1. Il provvedimento limitativo della sfera giuridica dei privati può contenere una motivata

clausola di immediata efficacia (a prescindere dalla conoscenza che ne abbiano i privati).

2. I provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei privati aventi carattere cautelare e urgente

sono immediatamente efficaci.

Controllo sull’atto:

• Se l’efficacia dell’atto risulta sospesa in attesa dell’esito del controllo, si ha il controllo

preventivo (esso è cmq esplicato dopo la formazione dell’atto controllato). Tale

meccanismo paralizza l’az amm.

• Si ha controllo successivo quando il controllo si svolge successivamente alla produzione

degli effetti da parte dell’atto controllato. Questo controllo funge da condizione risolutiva

ove a seguito di esso venga pronunciato l’annullamento. 11

Il controllo dà luogo a un sub procedimento, che consta delle seguenti fasi: trasmissione dell’atto

all’organo di controllo; istruttoria sull’atto da controllare; adozione della misura; comunicazione

dell’atto di controllo.

I + comuni mezzi di partecipazione sono:

a. Pubblicazione

b. Pubblicità

c. Comunicazione individuale

d. Convocazione (è l’invito al destinatario a recarsi presso un ufficio x ricevere un doc)

e. Notificazioni (caratterizzate dalla interposizione, tra autore e destinatario dell’atto, di un

sogg terzo e qualificato, denominato agente notificatore, il quale documenta il ricevimento

dell’atto).

Tutti queste operazioni di partecipazione sono curate dal responsabile del procedimento.

Obiettivo dell’az pubblica è la semplificazione amm. L’esigenza di semplificare, in materia

procedimentale, è l’obiettivo principale al quale mira l’ordinamento. Ogg della semplificazione:

riduzione delle fasi procedimentali, adeguamento alle nuove tecnologie informatiche, riduzione dei

termini, accorpamento dei procedimenti che attengono alla stessa attività.

La l 241/90 definisce cm istituti di semplificazione: la conferenza di servizi, gli accordi tra

amm…

LA CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO: IL PROVVEDIMENTO E GLI ACCORDI AMM (CAP

7)

L’amm conclude il procedimento emanando una decisione.

La fase decisoria è la fase in cui si determina il contenuto del provvedimento finale: essa consiste

nella emanazione di atti (monocratici) o deliberazioni (collegiali) preliminari determinativi del

contenuto del provvedimento finale.

Un altro modello è quello della decisione su proposta: è un atto endoprocedimentale che si colloca

immediatamente prima della decisione finale; è un atto di impulso procedimentale necessario

affinché il provvedimento finale possa essere emanato, e indicativo del contenuto dello stesso.

L’organo al quale la proposta è rivolta ha sempre il potere di rifiutare l’adozione dell’atto finale, ma

nn può modificare il contenuto della proposta.

Modello dell’atto complesso: le manifestazioni di volontà, tutte attinenti alla fase decisoria e

convergenti verso un unico fine, si fondono in un medesimo atto.

Modello del concerto: il concerto è un istituto che si riscontra nelle relazioni tra organi dello stesso

ente. l’autorità concertante elabora uno schema di provvedimento e lo trasmette all’autorità

concertata, che si trova in posizione di parità rispetto alla prima, salvo il fatto che solo l’autorità

concertante ha il potere di iniziativa. Il consenso dell’autorità concertata condiziona l’emanazione

del provvedimento.

Modello dell’intesa: l’intesa viene raggiunta tra enti differenti (es tra Stato e Regione): un’amm

deve chiedere l’intesa ad altra autorità, il cui consenso condiziona l’atto finale.

Conferenza di servizi istruttoria interna: art 14, comma 1 l. 241/90: è indetta dall’amm

procedente qualora sia opportuno effettuare un esame contestuale di vari interessi pubblici

coinvolti in un procedimento amministrativo.

Conferenza di servizi istruttoria esterna: art 14, comma 3: è convocata x l’esame contestuale di

interessi coinvolti in + procedimenti connessi, riguardanti medesime attività o risultati. È indetta, su

richiesta di una qualsiasi delle amm coinvolte, dall’amm che cura l’interesse pubblico prevalente.

(Diff risp alla conferenza decisoria esterna: nn ci sono poteri di richiesta in capo ai privati e nn

riguarda solo procedimenti destinati a sfociare nell’adozione di atti di consenso).

CONFERENZA DI SERVIZI DECISORIA (art 14, comma 2): si ha nei casi in cui sia necessario

acquisire intese, concerti, nullaosta o assensi di altre amm pubbliche e ricorrano le seguenti

circostanze:

• Avendo formalmente richiesto questi atti, l’amm nn li ottiene entro 30 gg dalla ricezione, da

parte dell’amm competente, della relativa richiesta (in tal caso l’indizione della conferenza

è obbligatoria). 12

• Nel termine di 30 gg è intervenuto il dissenso di 1 o + amm interpellate; ovvero nei casi in

cui è consentito all’amm procedente di provvedere direttamente in assenza delle

determinazioni delle amm competenti (l’indizione è qui facoltativa).

La conferenza di servizi tende ad un accordo tra amm.

Cmq, anche in caso di dissenso espresso da un sogg convocato alla conferenza, l’amm

procedente adotta una determinazione conclusiva di procedimento finale: la conferenza tende

all’accordo solo in prima battuta, ma consente di giungere alla determinazione finale pure in sua

assenza.

La conferenza decisoria appena descritta può essere definita “INTERNA”. Precisazioni:

− Nei procedimenti che devono risolvere problemi complessi, è probabile che le amm

coinvolte nn riescano ad emanare entro 30 gg gli atti richiesti, sicchè la conferenza diventa

la modalità ordinaria di es del potere x i procedimenti complessi.

− In caso di dissenso sulla richiesta, l’indizione è facoltativa xchè l’amm procedente potrebbe

condividere le ragioni del dissenso, e quindi valutare inopportuno il ricorso alla conferenza.

La l. 241/90 disciplina anche un modello di conferenza di servizi decisoria ESTERNA (art 14,

comma 4): “Quando l'attività del privato sia subordinata ad atti di consenso, comunque denominati,

di competenza di più amministrazioni pubbliche, la conferenza di servizi è convocata, anche su

richiesta dell'interessato, dall'amministrazione competente per l'adozione del provvedimento

finale”. Ricorrendo a questa figura è poss acquisire atti esterni rispetto al singolo procedimento. La

conferenza esterna risp ad esigenze di semplificazione a favore del cittadino.

(La c. istruttoria serve x acquisire interessi pubblici; quella decisoria serve x acquisire atti amm).

Ulteriori ipotesi di conferenza:

Quella che può essere convocata dal concedente in caso di affidamento di concessione

 di lavori pubblici (art 14, comma 5);

Conferenza preliminare: ossia relativa a istanze o progetti preliminari (14-bis).

Procedimento della conferenza di servizi (14-ter):

La conferenza è convocata e svolta avvalendosi degli strumenti informatici disponibili;

o La prima convocazione della conferenza deve essere convocata entro 15 gg (30 gg in caso

o di particolare complessità dell’istruttoria) dalla data di indizione;

La conferenza determina l’organizzazione dei propri lavori;

o Le amm stabiliscono il termine x l’adozione della decisione conclusiva (regola generale: i

o lavori nn possono superare i 90 gg);

Ogni amm partecipa ad essa con un unico rappresentante;

o Possono essere richiesti, x una sola volta, ai proponenti dell’istanza chiarimenti o ulteriori

o documentazioni.

Dubbio: possono partecipare alla conferenza sogg privati? No, la conferenza ha cm protagoniste le

amm che convocano o partecipano.

La legge introduce meccanismi volti a garantire la conclusione del procedimento e a superare

l’inerzia o l’assenza dei sogg pubblici coinvolti:

1. Una volta convocata la conferenza, si considera acquisito l’assenso dell’amm il cui

rappresentante nn abbia espresso la volontà dell’amm rappresentata (superamento della

presenza nn collaborativa).

2. La determinazione motivata di conclusione del procedimento, valutate le specifiche

risultanze della conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella

sede, sostituisce ogni autorizzazione, concessione, nulla osta delle amm partecipanti o

invitate a partecipare ma “risultate assenti” (ipotesi di assenza-assenso).

3. In caso di inerzia (o, meglio, mancato rispetto del termine stabilito x la conclusione dei

lavori) e di dissenso: stessa disciplina dell’assenza.

Questi sono meccanismi di semplificazione.

Si ha una deroga a tali meccanismi nei casi di dissenso manifestato da amm preposte alla tutela

ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute. Il

dissenso espresso da tali sogg determina che la decisione finale sia raggiunta in sede politica,

dunque in un contesto di concertazione. Ciò conferma che, a fronte di questioni riguardanti

interessi sensibili, la politica deve assumersi la resp finale di decidere. 13

Un’ulteriore deroga ai predetti meccanismi si ha in caso di motivato dissenso espresso da una

regione o da una p

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A.A. 2014-2015
48 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher testiandrea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Corletto Daniele.