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Estratto del documento

N

S A ex art 618 cpc in tema di opposizione agli atti esecutivi

E P ex art 440 in materia di lavoro per controversie di valore non superiore a 25,82 euro

N P Inappellabilità può scattare anche in virtù della volontà delle parti:

T E

E L art 360 c.2 cpc quando le parti concordano di omettere l'appello e adire direttamente la

N L corte di cassazione

Z A art 339 c.2 cpc quando le parti hanno consensualmente incaricato il giudice di primo grado

E B di dirimetere la controversia secondo equità, ex art 114 cpc

I

L L'appello avverso le sentenze pronunciate dal giudice di pace secondo equità necessaria ha la

I caratteristica di essere un appello limitato -> con l'atto di appello possono farsi lavere solo gli

errores in iudicando costituiti dalla violazione di norme costituzionali , di norme comunitarie ecc.

C Art 341 cpc stabilisce che l'appello si propone all'ufficio giudiziario, nel cui ambito territoriale si

O trova l'ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice, che ha pronunciato la sentenza che si vuole

M appellare. Eccezione -> foro erariale (art 25 cpc).

P Tenere distinta l'incompetenza dall'errore nella scelta del mezzo di impugnazione, quest'ultima

E

T infatti comporta l'inammissibilità dell'impugnazione.

E

N Nel caso in cui l'appello sia proposto ad un giudice territorialmente incompetente?

Z -> traslatio iudicii , ovvero la dichiarazione di incompetenza del giudice adito e la possibilità di

A riassunzione del processo di appello di fornte al giudice indicato come competente (art 44\45 cpc).

Come si determina il contenuto dell'atto in appello e della comparsa in risposta?

Qual'è l'ambito di cognizione del giudice in appello?

C APPELLO mezzo di impugnazione ordinario , quindi la detemrinazione dell'oggetto di

O appello si determina congli stessi criteri dell'ogetto del processo di primo grado.

N

T mezo di impugnazione di gravame, cioè il giudice d'appello viene reinvestito del potere

E

N del potere di decidere ciò che ha già deciso il giudice di primo grado.

U Oggetto dell'appello e le questioni che il giudice di appello deve affrontare sono quindi

T determinate dalle parti.

O

- L'atto di appello non contiene una domanda giudiziale, posto che la litispendenza è sempre quella

M

O determinata dalla domanda giudiziale proposta in primo grado.

T

I Art 342 cpc , modificato nel 2012 disciplina il contenuto.

V

A L'appello deve essere motivato. La motivazione dell'appello deve contenere a pena di

Z inamissibilità:

I indicazioni delle parti del provvedimento che si intende appellare non è altro che

O l'individuazione delle questioni che si vogliono devolvere al giudice

N

E le modifiche che vengono richieste , quindi una diversa ricostruzione della quaestio facti

– che secondo l'appellante è corretta

l'indicazione delle corcostanze da cui deriva la violazione della legge e della loro rilvwnza ai

– fini della decisione impugnata, cioè la quaestio iuris.

La più recente riforma, recependo la giurisprudenza della cassazione ha valorizzato il ruolo svolto

dai motivi di appello dando rilevanza , oltre che alla parte volitiva ( che determina la devoluzione e

quindi l'ambito della ocgnizione del giudice di appello); anche alla parte argomentativa , mediante

la quale l'appellante individua le ragioni in virtù delle quali la sentenza di primo grado deve essere

riformata. Tali ragioni devono essere potenzialmernte in grado di fondare l'accoglimento

dell'appello.

L'onere di specificare i motivi dell'appello risponde ad una duplice finalità: delimitare l'ambito della

cognizione del giudice d'appello e consentire il puntuale esame delle critiche mosse alla sentenza

impugnata.

Art. 346 cpc "riproposizione di domande ed eccezioni"

Le domande e le eccezioni non accolte in primo grado, che non sono espressamente riproposte in

appello,si intendono rinunciate. Per non accolte si intende anche assorbite.

Sentenza primo grado Appello

A B A B

(vince A, quindi B impugna la (appellato) (appellante)

sentenza mediante appello) L'appellante deve reinvestire il giudice d'appello di

L'appellato deve reinvestire il giudice tutte le questioni rispetto alle quali il giudice di

d'appello non solo delle questioni su cui ha primo grado gli ha dato torto.

avuto torto, ma anche di quelle che il

A giudice non ha esaminato.

R Infatti quando si parla di eccezioni e

T domande non accolte ci si riferisce sia a

quelle rigettate, sia a quelle assorbite.

3

4

6 * anche i mezzi istruttutori tavolta devono essere riproposti.

2 modalità di agire differenti del giudice d'appello nei confronti dei mezzi probatori in base se il

C giudice istruttore abbia o meno effettuato una pronuncia sui mezzi istruttori.

P 1) se il mezzo istruttorio è stato dal giudice istruttore esaminato e rigettato ->allora c'èbisogno

C dell'espressa riproposizione al giudice di appello.

2) se sulla richiesta il g.i non ha pronunciato perchè ha assoribto l'allegazione cui la prova si

riferisce -> allora non c'è bisogno di riproposizione esplicita.

Quindi dall'ambito dell'art 346 cpc dobbiamo togliere:

domande esaminate e rigettate

– istanze istruttorie non esaminate in quanto devolute automaticamente al giudice di appello

– senza bisogno di espressa riproposizione se è riproposto il fatto al quale si riferiscono.

* anche le questioni rilevabili di ufficio devono essere riproposte.

Le domande non accolte in primo grado, che non sono espressamente riproposte in appello, si

intendono rinunciate.

Cosa intendiamo per domande non accolte?

Le domande rigettate? No, queste devono essere oggetto di appello incidentale.

Quindi , la norma art 346 cpc si riferisce con domande non accolte solamente alle

domande assorbite.

Quando una domanda può definirsi assorbita?

2 ipotesi: quando sono state proposte domande subordinate, in cui la subordinata non è esaminata

– perchè viene accolta la principale,

quando sono state proposte domande alternative pure, cioè senza vincolo di

– subordinazione.

Ma perchè dobbiamo disitnguere tra impugnazione incidentale e riproposizione ex art 346 cpc?

Domande rigettate -> oggetto di impugnazione incidentale

domande assorbite -> oggetto di riproposizione ex art 346 cpc

Sentenza primo grado Appello

A A B A B

P

P

E (vince A, quindi B impugna la (appellato) (appellante)

L sentenza mediante appello)

L

O Se B l'appellante è contumace, della riproposizione delle questioni egli NON va avvertito;

L'appello incidentale deve invece essergli notificato in paralello con quanto accade nel processo in

I contumacia di primo grado, quando si propongono domande nuove.

N

C L'appello incidentale infatti rispetto al processo di appello è l'equivalente di una domanda nuova

I rispetto al processo di primo grado , determina una novita di oggetto del processo di appello.

D Quindi bisogna tenere distinto ciò che è oggetto di appello incidentale da ciò che è oggetto di

E pura e semplice riproposizione.

N

T

A Quindi art 346 cpc fa riferimento a:

L domande assorbite

E eccezioni sia assorbite che rigettate

– le domande rigettate ed esaminate sono oggetto di impugnazione incidentale.

• Non è mai necessario l'appello incidentale per le questioni pregiudiziali di rito,

non è mai necessario l'appello incidentale per le prelimianri di merito,

se ed in quanto esse siano rimaste effettivamente tali e non si siano sviluppate in domande.

Alla regola appena esposta vi è però un eccezione -> appello incidentale delle sentenze non definitive

Appello incidentale può essere:

1. tempestivo

2. tardivo

3. inammissibile

Analizziamo ora il problema inverso: i limiti in cui, in sede di appello, si può discutere di questioni che

non sono state dedotte in primo grado cioè le NOVITA' IN APPELLO.

DOMANDE

NOVITA' IN APPELLO: ECCEZIONI art 345 cpc

PROVE NUOVE Art 345 cpc

"Nel giudizio di appello non possono proporsi domande nuove, e se proposte, debbono essere

c.1 dichiarate inammissibili d'ufficio. Possono tuttavia domandarsi, gli interessi, i frutti e gli eccezione

accessori maturati dopo la sentenza impugnata, nonchè il risarcimento dei danni sofferti dopo la

sentenza stessa.

Non possono proporsi nuove eccezioni, che non siano rilevabili anche d'ufficio.

c.2 Non sono ammessi nuovi mezzi di prova e non possono essere inseriti nuovi documenti, salvo

c.3 che la parte dimostri di non aver potuto produrli o proporli nel giudizio di primo grado per causa

ad essa non imputabile. Può sempre deferirsi il giuramento decisorio."

ANALISI COMMA 1 ->

Una domanda nuova presuppone necessariamente l'allegazione di nuovi fatti, ma non è detto che tutte

le nuovi allegazioni costituiscono nuove domande.

Dobbiamo distinguere fra:

nuove allegazioni che portano a una nuova domanda

– nuove allegazioni che portano a una semplice modificazione di una domanda già proposta.

– N

Come si fa a capire se la nuova allegazione integra o meno una nuova domanda? O

Dobbiamo porci la seguente domanda: se la pronuncia di primo grado passa in giudicato, il quidnovi, di V

cui si deve giudicare l'ammissibilità in appello, sarebbe proponibile in un successivo processo, o I

sarebbe precluso dal igudicato? T

1. se passata in giudicato la sentenza di primo grado, il giudicato non preclude di proporre ocn una A'

domanda autonoma la novità che in sede di appello si vuol far valere, ciò significa che l'oggetto del

processo è diverso, proprio perhcè il giudicato non prelcude; conseguentemente siamo in presenza di

una domanda nuova e in quanto tale non proponibile in appello.

2. se l'ipotetico passaggio in giudicato della sentenza di primo grado impedisce di porre il quid novi a

fondamento di una successiva domanda allora siamo in presenza non di una domanda nuova, ma

semplicemente di una modificazione della domanda in primo grado e come tale la novità non è in

contrasto con il divieto di proporre domande nuove in appello.

Questo accade quando l'ambito oggettivo del processo ocmprende e quindi preclude anche la novità

che si vuole introdurre in appello.

* parliamo di dichiariazione di inammissibilità della domanda nuova, non di rigetto nel merito.

Eccezione -> nuove domande ammissibili, la ratio di questa disposizione è quella di consentire un

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A.A. 2015-2016
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SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Annaritagoti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Tedoldi Alberto Maria.