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L'ABUSO DEL DIRITTO
Il problema di impedire che i diritti soggettivi esercitati in modo contrastante con l'interesse generale è espresso talora con la formula "dell'abuso del diritto". Bisogna fare una precisazione concettuale, e cioè dalla distinzione che esiste fra abusare del proprio diritto e superare i limiti del proprio diritto. Quando le norme dicono che il titolare di un diritto può fare a,b,c,...w, e aggiungono che non può fare z, se uno fa z non abusa semplicemente del suo diritto, ma supera i limiti. Un problema di abuso si pone invece se il titolare fa b (e quindi si tiene dentro i limiti del suo diritto), ma in circostanze tali, per finalità tali e con risultati tali che questo suo comportamento danneggia in modo assurdo e irragionevole l'interesse generale o comunque un altro interesse meritevole di tutela. E la sostiene che anche un tale comportamento teoria dell'abuso del diritto deve considerarsi vietato.E da colpire con sanzioni. La teoria dell'abuso del diritto nasce nell'ambito di movimenti di pensiero attenti alle esigenze sociali, e critici verso l'individualismo e "l'egoismo" dei vecchi principi liberali. Essa viene infatti elaborata, ai primi del novecento, negli ambienti del solidarismo cattolico e del "socialismo giuridico", particolarmente forti in Francia e Germania. Al suo apparire, incontra subito le critiche dei giuristi liberali: i quali sostenevano che un diritto o si ha o non si ha, e quando si ha lo si può esercitare in tutta la sua estensione.
I BENI E IL PATRIMONIO
Esiste una relazione fra diritto e bene che viene comunemente espressa con la formula per cui il bene è l'oggetto del diritto. Ad esempio, se A è proprietario di un'automobile, quell'automobile è il bene che forma oggetto del diritto di proprietà di A.
In genere si può definire bene qualsiasi entità.
capace di attribuire utilità agli uomini, realizzando loro interessi. Nel linguaggio giuridico il codice offre una definizione normativa di bene. Infatti all'art. 810 dice che "Sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti". Può formare oggetto di diritti solo ciò su cui sia immaginabile un conflitto di interessi, ovvero quel conflitto che si risolve proprio attribuendo il diritto a uno e negandolo all'altro. È opportuno precisare che, la persona umana non si può considerare un bene poiché, a differenza degli ordinamenti che ammettono la schiavitù (dove uomini sono trattati giuridicamente come cose), nel nostro ordinamento l'uomo non è oggetto di diritti, bensì è soggetto del diritto. Per l'art. 810 sono beni solo le cose; le cose sono porzioni di materia, percepibili dall'uomo con l'uso dei sensi; pertanto ciò che non si vede e non si tocca non è una cosa.
conflitti di interessi regolabili dal diritto.conflitti di interessi regolabili dal diritto. Ad esempio, è bene immateriale il brevetto per invenzione industriale, che permette di fabbricare e vendere in esclusiva un determinato prodotto. Le principali sono le seguenti: - Classificazioni dei beni materiali: I beni materiali sono individuati attraverso due criteri, cui corrispondono due classi di beni immobili: - Beni immobili: sono il suolo, le sorgenti e i corsi d'acqua, gli alberi, gli edifici e le altre costruzioni, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo (come lampioni, tralicci dell'alta tensione). - Beni mobili per destinazione: sono i mulini, i bagni e gli altri edifici galleggianti, quando sono saldamente assicurati alla riva o all'alveo e sono destinati ad esserlo in modo permanente per la loro utilizzazione. - Per quanto riguarda i beni mobili, diciamo che essi si individuano in via residuale, giacché "sono beni mobili tutti gli altri".i beni immobili sono considerati beni di natura stabile, mentre i beni mobili sono considerati beni di natura mobile. Questa distinzione è importante perché determina le regole e le norme che regolano la proprietà, l'uso e la circolazione di tali beni. Per quanto riguarda i beni immobili, essi sono generalmente costituiti da terreni e da tutto ciò che vi è incorporato in modo stabile, come edifici, fabbricati, impianti, ecc. Questi beni hanno un valore economico elevato e sono soggetti a regole più rigide per quanto riguarda la loro utilizzazione e circolazione. Inoltre, per accertare e documentare la loro consistenza, esistono appositi uffici tecnici erariali e il catasto, che contiene tutte le informazioni relative agli immobili rustici e urbani. Per quanto riguarda i beni mobili, invece, si tratta di oggetti che possono essere facilmente spostati e che hanno un valore economico più limitato. Tra i beni mobili ci sono alcuni oggetti di grande valore, come gioielli e opere d'arte, ma nella maggior parte dei casi si tratta di oggetti di valore limitato. Le regole per l'uso e la circolazione dei beni mobili sono generalmente meno rigide rispetto a quelle che riguardano i beni immobili. In conclusione, esistono significative differenze fisico-economiche tra i beni immobili e i beni mobili, che determinano anche differenze di trattamento giuridico. I beni immobili sono soggetti a limiti più stretti per quanto riguarda l'uso da parte dei privati, sono oggetto di una speciale organizzazione pubblica per l'accertamento e la documentazione della loro consistenza e richiedono formalità più rigorose per la loro circolazione.colore, ecc.) I beni mobili registrati, come gli autoveicoli, le navi e gli aeromobili, devono sempre avere un proprietario e sono soggetti a registrazione in pubblici registri. Al contrario, i beni immobili, come gli edifici e i terreni, devono sempre appartenere a qualcuno, altrimenti vengono considerati immobili vacanti e passano automaticamente allo Stato.abito) art. 816.È possibile disporre del complesso unitario con un unico atto; ma è possibile anche disporrefrazionatamene, con atti diversi, dei singoli beni che lo compongono.
Inoltre abbiamo beni divisibili e indivisibili;I sono quelli che possono essere suddivisi fisicamente in più porzioni, ciascunabeni divisibilidelle quali mantiene la funzione economica del bene originario, sia pure in misuraquantitativamente ridotta: è il caso di un appezzamento di terreno, o di una somma di denaro.
I sono, invece, quelli per cui tale suddivisione è materialmente obeni indivisibilieconomicamente impossibile: si pensi ad un animale vivo, una macchina.
Ancora abbiamo beni consumabili e in consumabili;I sono quelli che si esauriscono immediatamente con l’uso; come il cibo, o ilbeni consumabilidenaro, o la benzina.
I invece, sono quelli suscettibili di uso continuativo o ripetuto; come unabeni in consumabili,casa, o un’automobile.
I beni, inoltre, possono
Essere beni fungibili e infungibili (o di genere o generici) sono quelli che risultano identici, per qualità, ad altri beni fungibili (o beni dello stesso genere). Tipicamente fungibile è il denaro. I beni infungibili (o di specie) sono quelli non sostituibili indifferentemente con altri beni per la presenza di apprezzabili particolarità qualitative che fanno di quel bene una cosa unica. Ad esempio, l'originale di un'opera d'arte è tipicamente infungibile; normalmente infungibili sono gli immobili.
Il concetto di pertinenza implica il rapporto fra una cosa accessoria e una cosa principale. Le pertinenze sono le cose (accessorie) destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un'altra cosa (principale). Il rapporto fra pertinenza e cosa principale si chiama rapporto o vincolo pertinenziale. Esso può correre fra due cose mobili (l'autoradio è pertinenza dell'automobile; la cornice è pertinenza del quadro).
oppure fra due cose immobili (il box è pertinenza dell'appartamento); o ancora fra un mobile ed un immobile (la caldaia dell'impianto di riscaldamento di una casa). La disciplina delle pertinenze riguarda essenzialmente il trasferimento dei beni: il proprietario è libero di trasferire la pertinenza insieme con la cosa principale; oppure l'una separatamente dall'altra. Se invece si vuole trasferire la cosa principale senza pertinenza, bisogna dirlo esplicitamente (art.818). I frutti sono beni prodotti da altri beni (che proprio per la loro capacità di produrre frutti si chiamano beni fruttiferi). Si distinguono in due tipi: frutti naturali e frutti civili. I frutti naturali sono "quelli che provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o non l'opera dell'uomo". Ad esempio, i prodotti agricoli, la legna, i prodotti delle miniere. Fino a che non sono separati dalla cosa fruttifera, i frutti si dicono pendenti e si considerano.unacosa futura.I sono quelli che si ritraggono dalla cosa come corrispettivo del godimento che altrifrutti civiline abbia. Ad esempio gli interessi dei capitali prestati.Infine abbiamo beni privati e pubblici;Questa distinzione si fonda su due criteri: il criterio (soggettivo) dell'appartenenza, e il criterio(oggettivo) della destinazione.I sono quelli che presentano due requisiti:
- beni pubblici- Un requisito soggettivo, consistente nell'appartenere allo Stato o comunque allapubblica amministrazione;
- Un requisito oggettivo, consistente nell'essere destinati a soddisfare interessi generalidella collettività.
sono, invece, tutti gli altri, cioè tutti quelli che appartengono a privati e che nonBeni privatisono vincolati a soddisfare interessi generali.I beni pubblici sono soggetti ad un regime giuridico speciale, cioè a regole diverse da quelle chevalgono normalmente per