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Fragmenta Vaticana
Scholia interlineari: si trovano soprattutto nelle "iscriptiones"; ogni frammento contenuto nei Vaticana contiene come particolarità il nome del giurista, il titolo dell'opera da cui il frammento è stato tratto, il numero del libro dell'opera in cui era contenuto il frammento. Questa è la regola generale seguita dall'autore, dal primo compilatore, perché poi ci sono delle integrazioni. Dove oltre a questo tipo di "iscriptio" vi è un'integrazione della iscriptione questa viene riportata sulla rubrica dell'opera in cui il frammento si trovava, questo però avviene solo in sporadici casi. Che si tratti di un'integrazione lo si capisce dal fatto che è usato un tipo di scrittura diverso da quello utilizzato solitamente nel manoscritto, queste integrazioni sono state introdotte per ampliare una notizia circa un manoscritto.
Scholia marginali: sono delle vere e proprie note marginali che forniscono ulteriori informazioni o commenti sul testo principale.
Le annotazioni presenti nel testo sono numerose e si trovano principalmente nei titoli sulla donazione e sulla dote. Secondo il Casentini, potrebbero essere state fatte dal possessore del manoscritto, forse uno studente che stava preparando un corso sulle donazioni o sulle doti. Tuttavia, queste sono solo ipotesi.
Sono state avanzate anche altre ipotesi sulle scholia, l'ultima delle quali da parte di un autore spagnolo che ha ipotizzato un tipo di interazione che è molto successiva rispetto al Vaticana.
Capitolo II
L'ordine generale della raccolta è diviso in 7 titoli:
- titolo COMPRAVENDITA
- titolo USUFRUTTO
- titolo DOTE
- titolo TUTELA, ma con un argomento particolare della tutela, cioè l'EXUSATIONE
- e VI titolo DONAZIONI
- titolo PROCURATORES E COGNITORES
All'interno di questi titoli ci sono delle "masse" utilizzate in maniera tale da formare una catena, sono fatte in
maniera alternata in modo da costituire poi alla fine un discorso organico.
Per esempio la compravendita, il materiale che ci è pervenuto di questo titolo riguarda un aspetto particolare della compravendita quello cioè relativo ai patti che il compratore e il creditore dovevano stipulare fra loro.
Quindi parla della res conclusoria, del patto di risoluzione del contratto nel caso in cui una condizione non si fosse avverata oppure del fatto che si vende una cosa e poi il compratore si accorge che non è rispondente alle sue aspettative e la restituisce risolvendo il contratto.
Altri tipi di pattuizioni, per esempio, un patto di riscatto, si potevano vendere gli infanti, cosa proibita nei tempi romani, qui si ammette un'eccezione: la vendita dell'infante con il patto di riscatto, cioè il genitore in caso di bisogno vendeva il figlio, però la vendita aveva un patto particolare cioè nel momento in cui il genitore avesse avuto la possibilità.
economica doveva riscattare il figlio che nel frattempo era diventato schiavo oppure poteva dare al posto del figlio un altro mancipio, un altro schiavo.
Questo metodo di composizione dei Vaticana Fragmenta, di alternare brani di un giurista con quelli di un altro, in questo caso anche con costituzioni imperiali, seguiva una tecnica che non era, come dice il Mommsen, una tecnica arbitraria utilizzata dal compilatore, ma si tratta di una tecnica utilizzata già in letteratura, tanto in quella greca che in quella latina. Ad esempio esistono nella letteratura greca le triadi di autori critici, cioè le opere di tre autori greci che vengono conservate in un unico testo, cioè vengono trasmesse in un unico testo e questo per un principio di economia letteraria perché le opere quando sono numerose sono facilmente reperibili, invece in questo modo si salvano le opere catalogandole insieme e appunto di questo tipo è la triade formata da Senoconte, Erodoto e Cucipide.
Altro esempio di questa tecnica di composizione la troviamo in un'opera del IV secolo di Nonius Marcellus "de compendiosa doctrina" di carattere linguistico-grammaticale che costruisce tutto un discorso lemmatico su alcuni temi: una serie di attori, esiste un attore principale a cui seguono altri attori, e parte dal lemma, una parola chiave e costruisce tutto un discorso formato da quello che dicono gli altri, c'è quindi una costruzione a catena di materiali diversi che però alla fine forma un discorso unitario, completo. Se un confronto si può fare tra l'opera di Nonius Marcellus e quella dei Vaticana Fragmenta non è in base al lemma, in quanto prevale l'istituto giuridico, ma il compilatore utilizzando questa tecnica in pratica ha costruito i vari titoli utilizzando le opere dei giuristi. Di questi titoli che ci sono pervenuti per lo più manca la parte iniziale per cui non sappiamo se il compilatore ha utilizzato un'opera.
un testo guida e poi ha costruito il titolo con altri frammenti dei giuristi. Mommsen ha unascarsa opinione di questo autore, altri hanno detto che ha seguito un ordine suo particolare, in realtà haragione il Felgentrager quando individua lo schema dell’editto del pretore in cui vi erano tutti questiargomenti trattati tranne l’usufrutto che nei fragementa segue il titolo della compravendita, nelloschema dell’editto l’usufrutto si costruisce sui legati che però nei fragmenta non sono trattati. Per ilresto segue l’ordine dell’editto. Più difficile è il problema relativo alla individuazione dell’ordine dellematerie trattate all’interno dei singoli titoli, anche in questo caso non si è riusciti a trovare un sistemauniforme anche se potrebbe essere stata un’opera guida ad aver fornito al compilatore originario loschema intorno al quale costruire ciascun titolo2. la compravendita
Conservati un frammento tratto dal libro VIII "ad sabinum" di Paolo, 15 frammenti del libro III dei "responsa" di Papiniano e 22 costituzioni imperiali, alcune delle quali recano un testo quasi completo. Il Momsen attribuisce questo titolo al libro VIII del commentario di Paolo "ad sabinum" in base alle similitudini con il Digesto. Dall'analisi condotta sulle opere guida si ricava un'articolazione consolidata nella riflessione sulla compravendita posta nei seguenti termini:
- legittimazione dei soggetti a porre in essere una compravendita e le qualità della res;
- il momento perfezionativo del contratto;
- le clausole accessorie o patti;
- i profili processuali.
2. l'usufrutto. Questo titolo ha una collocazione autonoma rispetto all'editto del pretore, sembrerebbe essere ricostruito con una trentina di frammenti tratti dal "ad sabinum" di Ulpiano, 15 frammenti estrapolati dal I e II libro "de Manualia" di Paolo.
da tre rescritti di Diocleziano e uno molto lacunoso di Alessandro Severo o Claudio. Notevole prevalenza di iura rispetto alle leges. 3. la dote. Il titolo sulla dote reca la denominazione "de uxoria ac dotibus": i due diversi modi con cui l'istituo della dote è menzionato corrispondono a due diversi momenti della sua storia e a due diverse concezioni. Dos è etimologicamente connesso con do e dono e pertanto il termine va messo in relazione con una concezione originaria della dote come dono della nubenda o del pater familias di lei al marito o al pater familias di lui; res uxoria era la dote in quanto oggetto di obbligo di restituzione da parte del marito, allo scioglimento del matrimonio. In questo caso le opere guida utilizzate sono state 24 frammenti dei responsa di Paolo, due frammenti di cui uno dell'ad edictum di Ulpiano e un lungo rescritto di un imperatore incerto. 4. la tutela Il titolo excusatione appare costruito su frammenti di Papiniano, UlpianoE Paolo, esso tratta un argomento particolare della tutela, cioè le cause di scusa che poteva addurre un tutore quando non voleva accertare una tutela che il pater familias o il magistrato gli attribuivano. Si trattava di cause di scusa che dovevano essere motivate per essere accettate. Quindi in questo titolo c'è tutto un catalogo di scuse.
5 e 6 titolo. Le donazioni.
Un ricco materiale testuale (33 costituzioni su 26 frammenti di opere giurisprudenziali) relativo alla revoca della donazione è riunito sotto due rubriche:
La prima contiene due leges generales di Costantino e 14 frammenti tratti dal libro XII° dei responsa di Papiniano,
La seconda contiene 14 frammenti appartenenti al commentario ad edictum di Paolo. Le costituzioni imperiali appartengono per lo più a Diocleziano, circa 22 rescritti, tre sono di Costantino, uno dell'imperatore Filippo e uno di Probo. Si trovano inoltre nella rubrica due rescritti di Settimio Severo e Caracolla.
7. De
Cognitoribus et procuratoribus
Questo titolo comprende 14 frammenti desunti dal commentario ad edictum di Ulpiano e di Paolo, 9 frammenti ricavati dai libri II e XV dei responsa di Papiniano. Dai frammenti presenti nel titolo si può notare una prevalenza di iura rispetto alle leges.
Capitolo III
La destinazione dei Vaticana Fragmenta
Sulla destinazione dei Vaticana Fragmenta sono state formulate diverse ipotesi che possono essere raggruppate essenzialmente in 2:
- Scopo forense, questa ipotesi fu sostanzialmente sostenuta da due autori:
- Il Felgentrager, il quale sostiene che nella raccolta vi è uno sforzo di completezza nell'affrontare determinati argomenti ed inoltre le citazioni sia della giurisprudenza che delle costituzioni imperiali denotano la volontà del compilatore di voler fornire del materiale facilmente citabile nei tribunali;
- Inoltre egli sostiene che i Fragmenta Vaticana si spieghino alla luce del grande clima di diffidenza della cognitoribus et procuratoribus.
Controversie inserite nei brani. Tuttavia, secondo Wieacker, lo scopo didattico dell'opera doveva essere limitato.