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AD PROATIONEM
- sussistenza del rapporto contrattuale
La forma scritta è richiesta per provare l'esistenza del contratto, non è ammessa né la PROVA
TESTIMONIALE, ne la PROVA PER PRESUNZIONI, salvo un caso: la parte contraente dimostra di aver perso
il documento senza sua colpa.
ELEMENTI NON ESSENZIALI DEL CONTRATTO
ART 1341 disciplina le Nel mercato ci sono grossi imprenditori
CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO.
che organizzano in maniera il loro rapporto contrattuale con la clientela, la fattispecie a
STANDARDIZZARA
cui fa riferimento questo articolo è quello dei CONTRATTI DI MASSA o CONTRATTI STANDARDIZZATI,
cioè il contratto sia stata predisposto unilateralmente da una parte.
Sul mercato si rilevano 2 soggetti:
• il quale, muovendosi da una posizione di supremazia, è capace
un soggetto forte (di norma imprenditore)
d’imporre alla massa indifferenziata un regolamento contrattuale predisposto;
• il quale non può modificare ed incidere assolutamente
un soggetto debole (di norma massa dei consumatori)
sui termini del regolamento contrattuale predisposto.
Ciò implica che viene meno una fase, ossia quella delle TRATTATIVE. Normalmente il contratto è il frutto
dell'ACCORDO di due più parti che partecipano alla formazione del contratto, in questo caso una larga parte
del contenuto contrattuale viene deciso da una sola parte, forma di ECCEZIONE rispetto al PRINCIPIO DI
AUTONOMIA CONTRATTUALE, perché il contraente rinuncia alla fase delle TRATTATIVE. Per il legislatore
anche questa fattispecie dà luogo ad un contratto. Esistono due TEORIE che giustificano la natura
contrattuale al principio di autonomia contrattuale:
---> le condizioni generali di contratto (quelle clausole che vengono apposte al
1° TESI NORMATIVA
contratto al di là della parte del contratto che identifica le parti, il prezzo; il contratto reca con se una
serie di clausole che disciplinano il rapporto contrattuale)
Aspetti del rapporto contrattuale che riguardano aspetti COLLATERALI DEL RAPPORTO CONTRATTUALE,
che possono avere un peso rilevante.
le clausole o condizioni generali sarebbero adottate dalle imprese in maniera ripetuta nel
TESI NORMATIVA:
tempo, al punto da dare loro la forza quasi di norme percettive (REGOLE Questa tesi
CONSUETUDINARIE).
è un po’ forzata perché parlare di consuetudine di fondamento legislativo per le clausole contrattuale, che
cambiano da impresa a impresa è un po’ forzato.
---> presupposto che operi il PRINCIPIO DI AUTORESPONSABILITA' cioè è vero che queste
2° TESI
clausole sono predisposte da una parte, ma l'altra parte, prima di sottoscrivere il contratto, ha l'onere
di accertarsi dei contenuti di queste clausole che saranno vincolanti dopo la conclusione del contratto nei
propri confronti, le clausole dovrebbero rientrare nel testo sottoscritto dell'ADERENTE il quale ha
l'onere di valutare prima di prestare il proprio consenso per la conclusione del contratto. La regola che
troviamo nel 1341 prescrive le condizioni sulla cui base queste condizioni generali unilateralmente
predisposte sono efficaci.
le condizioni generali sono efficaci se l'aderente le ha effettivamente conosciute
1° IPOTESI: le condizioni generali possono essere efficaci, ancor che non conosciute dall'altra parte,
2° IPOTESI:
ma siano CONOSCIBILI. Diritto Privato modulo 2 Pagina 14
REGOLA DELLA CONOSCIBILITA':
Obbligo in capo del PREDISPONENTE di PUBBLICITA', deve rendere conoscibili le clausole, salvo che
dimostri che l'aderente l'abbia conosciute;
Onere di diligenza in capo all'aderente, esso deve preoccuparsi di prestare attenzione alle clausole
contenute nel contratto che sottoscrive, e quindi, qualora le clausole siano obiettivamente conoscibili, la
legge pone a carico dell'aderente questo obbligo di comportarsi secondo diligenza usando la
DILIGENZA DELL'UOMO MEDIO.
SU CHI GRAVA L'ONERE DI DIMOSTRARE CHE LE CLAUSOLE NON SONO CONOSCIBILI O MENO?
In tutti i manuali si afferma che l'interesse alla predisposizione di condizioni generali standardizzate:
Gli aderenti hanno la garanza di essere trattati in maniera uguale (VANTAGGIO)
L'aderente può conoscere con maggiore semplicità le regole del rapporto contrattuale perché
queste clausole siano adottate sempre in maniera ricorrente nei confronti di tutti (più
TRASPARENZA)
La CONTRATTAZIONE STANDARDIZZATA semplifica all'impresa gli oneri organizzativi, e quindi in base a
queste argomentazioni si potrebbe ritenere che l'onere di provare la conoscibilità delle clausole gravi
sull'aderente, che trova un vantaggio di trasparenza e di un trattamento uniforme.
COSA ACCADREBBE SE NON CI FOSSERO LE CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO?
Il rapporto contrattuale verrebbe regolato dalla legge e non da ciò che stabilisce l'imprenditore. Le
condizioni generali di contratto servono a stabilire una DEROGA rispetto alla DISCIPLINA LEGALE
altrimenti applicabile.
Le condizioni generali unilateralmente predisposte sono previste dall'imprenditore, perché quest'ultimo ha
interesse a stabilire una regolamentazione diversa che può avere comunque un peso rilevante nel
REGOLAMENTO CONTRATTUALE.
ART 1341 ---> CLAUSOLE VESSATORIE
In ogni caso non hanno effetto se non sono specificatamente approvate per iscritto, le condizioni che
stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di:
RESPONSABILITA'
FACOLTA' DI RECEDERE DAL CONTRATTO.
Elenco tassativo di clausole che in maniera evidente comportano un VANTAGGIO per il
PREDISPONENTE e uno SVANTAGGIO per l'ADERENTE, infatti si fa riferimento a clausole che
limitano al predisponente alcune responsabilità, l'aderente a differenza del predisponente, non può
RECEDERE DAL CONTRATTO.
Pur non incidendo nei requisiti essenziali, possono avere un peso rilevante nell'equilibrio dei diritti e degli
obblighi disegnati dal contratto. La regola stabilita dal legislatore per tutelare l'aderente è che LE
CLAUSOLE VESSATORIE HANNO IL REQUISITO DI FORMA E DEVONO ESSERE SPECIFICATAMENTE
APPROVATA DALLA DOPPIA SOTTOSCRIZIONE (TUTELA FORMALE)
ART 1342---> IL CLIENTE DILIGENTE POTREBBE NON SOTTOSCRIVERE IL CONTRATTO SE NON
VENGONO MODIFICATE O ELIMINATE ALCUNE CLAUSOLE.
Se il cliente vuole far aggiungere altre clausole, oppure modificare altre, queste clausole che vengono
negoziate e sono oggetto di trattative tra imprenditore e cliente prevalgono sulle clausole unilateralmente
predisposte dall'imprenditore, qualora siano in contrasto.
REGOLA DI INTERPRETAZIONE (ART 1370) prevale l'interpretazione CONTRAM STIPULATOREM
Diritto Privato modulo 2 Pagina 15
CLAUSOLE VESSATORIE NEL CODICE DEL CONSUMO
art 33 ss.
mercoledì 17 giugno 2015
11:14 PRESUPPOSTO BASE
Si applicano solo ai contratti B2C, Si applica alle condizioni generali
ossia tra imprenditori e consumatori unilateralmente predisposte
TUTELA Tutela del consumatore formale, data
Tutela del consumatore sostanziale, dalla DOPPIA SOTTOSCRIZIONE
si basa su una nozione generale di
CLASUOLA VESSATORIA.
ART 33 COMMA 1----> clausola che malgrado la buona fede crea squilibri
ART 33 COMMA 2----> ELENCO GREY LIST si presumono vessatorie fino a prova contraria
dell'imprenditore (Es: e) clausola che dà il potere all'imprenditore di trattenere una caparra).
ART 34 COMMA 4----> NON SONO VESSATORIE LE CLAUSOLE OGGETTO DI TRATTATIVA
INDIVIDUALE
ART 36 COMMA 2----> ELENCO BLACK LIST clausole sempre vessatorie.
Quindi l'interprete deve prima verificare se le clausole sono presenti nella GREY LIST, e poi verificare se
rientra nella BLACK LIST, se non rientra in entrambe le liste bisogna verificare se rientra nella nozione
generale di clausola vessatoria, ossia bisogna verificare se è idonea a determinare un significativo squilibrio
dei diritti e obblighi derivanti dal contratto.
NOZIONE DI CLAUSOLA VESSATORIA fa leva sullo SQUILIBRIO:
NORMATIVO: Bisogna capire se la clausola altera l'assetto d'interessi dell'intero contratto a
svantaggio della parte più debole al di là di un'equità ragionevole
NON ECONOMICO: Sproporzione tra le prestazioni previste dalla clausola.
La singola clausola deve essere analizzata in relazione alle altre clausole del contratto.
CRITERI PER VERIFICARE LA VESSATORIETA' DI UNA CLAUSOLA lo squilibrio va analizzato
nell'ambito dell'intero regolamento d'interessi.
Diritto Privato modulo 2 Pagina 16
CLAUSOLA PENALE
L'ART 1382 descrive gli effetti della CLAUSOLA PENALE
La clausola , con cui si conviene che, in caso di inadempimento o di ritardo nell'adempimento, uno dei
contraenti è tenuto ad una determinata prestazione, ha effetto di limitare il risarcimento alla prestazione
promessa, se non è stata convenuta la risarcibilità del danno ulteriore. La penale è dovuta
indipendentemente dalla prova del danno.
La CLAUSOLA PENALE ha MOLTEPLICI FUNZIONI :
LIQUIDAZIONE PREVENTIVA DEL DANNO, le parti predeterminano il RISARCIMENTO DEL DANNO
senza dover provare l'ENTITA' DEL DANNO SUBITO.
Es: LE PARTI STABILISCONO UN PRELIMINARE CON CLAUSOLA PENALE, CON LA QUALE CHI NON SI
PRESENTA DAL NOTAIO PER STIPULARE IL CONTRATTO DEFINITIVO PAGA UNA PENALE DI € 5000.
La clausola penale ha l'effetto di limitare il risarcimento alla prestazione promessa, se non è stata convenuta
la RISARCIBILITA' DEL DANNO ULTERIORE.
Se non è precisato nel contratto, il creditore può agire in due modi:
PUO' ESIGERE SOLO LA CLAUSOLA PENALE SENZA DOVER PROVARE IL DANNO
PUO RIVOLGERSI AL GIUDICE PER IL RISARCIMENTO DEL DANNO, IN QUESTO CASO DEVE
PROVARE L'ENTITA' DEL DANNO SUBITO.
ESONERO DI RESPONSABILITA', Ciò avviene quando la PENALE è IRRISORIA
Nei contratti dove le PARTI SONO NEUTRE le clausole di ESONERO DI RESPONSABILITA' a favore di una
parte, potrebbero rientrare nelle CLAUSOLE VESSATORIE.
SANZIONATORIA, le parti hanno voluto rafforzare il vincolo contrattuale con un OBBLIGO RISARCITORIO
nettamente superiore a quello prevedibilmente che potrebbe essere conseguibile attraverso l'azione di
RISARCIMENTO DEL DANNO.
FINO A CHE PUNTO LE PARTI POSSONO STABILIRE UNA PENALE?
Questo dubbio è stato risolto dal legislatore nell'art 1384 dove attribuisce al giudice il potere di ridurre la
penale manifestamente eccessiva in due casi:
Dove l'obbligazione principale è stata in parte eseguita (INADEMPIMENTO PARZIALE) quindi va ridotto
anche l'importo della penale