vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
THE POUSSIN
Corte di Cassazione - 13 dicembre 1983
Corte d’appello di Versailles - 7 gennaio 1987
Quando ad una parte viene consigliato che un quadro non è il lavoro di un particolare pittore e
pertanto crede che sia stato dipinto da un altro, la parte cade in errore su un elemento essenziale
del bene venduto e pertanto è legittimata ad annullare il contratto.
FATTO.
IN I St. Arromans, una nobile famiglia francese, possedevano un quadro di Olympus e
Marsyas che la tradizione di famiglia aveva sempre ritenuto fosse di Poussin: un noto esperto
d’arte del tempo attribuisce però il quadro alla scuola del Carracci, valutandolo per un valore
di soli 1500 franchi.
La famiglia affida allora il quadro ad una galleria d’arte di Parigi che lo mette all’asta: sul quadro
viene però esercitata la prelazione da parte del Ministero delle arti francesi, il particolare per suo
conto dal Museo del Louvre, che lo acquista per 2200 franchi e poco dopo lo espone come
un quadro di Poussin.
LA FAMIGLIA ALLORA IN VIRTÙ DELL’ASSERITO ERRORE PER OTTENERE L’ANNULLAMENTO
.
DEL CONTRATTO
DIRITTO.
IN Nel 1972 i St. Arromans hanno avuto successo in prima istanza sulla base del
fatto che non c’era un incontro di volontà sul bene oggetto di vendita, perché la famiglia intendeva
vendere un quadro della scuola del Carrracci e il Museo intendeva comprare un Poussin:
l’avvocato generale Gulphe ha descritto questa decisione come una rimarcabile applicazione
dell’art 1110 in protezione del venditore piuttosto che del compratore.
La Corte d’appello di Parigi ha però ribaltato questa decisione sulla base del fatto che non era
dimostrato che il quadro fosse di Poussin e pertanto l’errore non era stato stabilito.
Questa decisione è stata a sua volta annullata dalla Corte di Cassazione per il fatto che la
Corte d’appello non ha richiesto se il consenso dei venditori non fosse viziato dall’erronea
convinzione che il quadro poteva non essere di Poussin.
La questione è stata quindi rimessa alla Corte d’appello di Amiens che ha rigettato la
richiesta della famiglia, sulla base del fatto che al momento della vendita la famiglia nutriva seri
dubbi se il quadro fosse di Poussin.
Prima che la Corte di cassazione si esprimesse per la seconda volta, L’AVVOCATO GULPHE ha
sostenuto che il contratto potesse essere annullato.
L’autenticità del quadro è considerata una delle “qualità essenziali” di cui all’art 1110 (che pone la
norma generale in materia di errore, il quale rileva a condizione che cada sulla sostanza stessa
della cosa) e “in questo caso, la causa determinante della vendita del quadro controverso, la
qualità essenziale, a cui i venditori erano interessati, ha una qualità negativa. Si sostiene che il
contratto sia nullo perché il quadro è stato venduto dalla famiglia nella certezza che essa non
avesse a che fare con un quadro di Poussin”.
Egli ha osservato che la Corte di Amiens ha riscontrato che almeno gli agenti della famiglia erano
convinti che il quadro non potesse essere di Poussin: essa avrebbe potuto pertanto considerare
l’applicazione dell’art 1110, ma non l’ha fatto sulla base del fatto che l’attribuzione del quadro non
era stata stabilita al momento della vendita.
Ha osservato che “il giudizio della Corte di Amiens ha adottato la teoria dottrinale per cui il
venditore non può annullare il contratto a causa di un errore, a meno che non ci sia fronde da parte
del compratore”.
Ancora una volta la decisione è stata invertita e NEL 1987 LA VENDITA È STATA FINALMENTE
: il quadro è ritornato alla Signora St.
ANNULLATA DALLA CORTE D’APPELLO DI VERSAILLES
Arroman la quale ha rimborsato i 2200 franchi e rivenduto il quadro alla Swiss gallery per
7.400.000 franchi.