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Diritto privato comparato - il diritto islamico e il diritto indù - Appunti Pag. 1
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Estratto del documento

Sistemi dogmatici: il diritto islamico e il diritto indù

a) I sistemi dogmatici: generalità

I sistemi dogmatici si basano su credenze religiose: il diritto non è da Dio; ritengono un dovere religioso l'osservanza delle regole sociali: la coscienza impone un certo comportamento;

non prevedono un testo normativo ufficiale: le regole vengono interpretate e comunicate dalle varie scuole giuridiche esistenti;

seguono il principio della personalità del diritto: ciascun credente segue le regole della scuola di appartenenza e queste regole sono applicate indipendentemente dalla

b) L'Islam e il diritto

c) Le fonti del diritto islamico

d) L'interpretazione del diritto islamico

e) Il diritto privato nell'Islam

f) L'Induismo e il diritto

g) Le regole di condotta induista

h) Il diritto indù negli antichi testi sacri

i) Gli sviluppi del diritto indiano

residenza del soggetto. Fra i due sistemi si ha una differenza:

  • l'islam presuppone che tutti i fedeli sono uguali fra loro, salvo il profeta;
  • l'Induismo presuppone una forte distinzione in caste.

L'Islam e il diritto

La parola Islam significa "sottomissione, abbandono" a Dio. Essa designa:

  • la religione monoteista in seguito alla predicazione di Maometto che è considerato l'ultimo e definitivo profeta inviato da Dio; coloro che praticano la religione islamica sono detti musulmani: parola che indica "colui che si considera sottomesso alla divinità unica e irraggiungibile di Allah".

La dottrina religiosa dell'Islam è raccolta nel Corano che è:

  • un testo scritto in arabo;
  • il credente deve attenersi: la shari'a, ossia il diritto divino islamico che indica la via da seguire in tutti gli aspetti della vita: preghiere, digiuno, rituali. Le regole sciaraitiche costituiscono il diritto divino islamico.

proveniente da Allah che: è completo e non può essere mutato, anche perché non esiste un organo della comunità islamica che si pone come superiore gerarchico e che possa indicare la verità e creare regole di condotta vincolanti;

è autosufficiente: non esistono altre fonti di verità e di giustizia fuori di essa;

è un sistema giuridico insuperabile: le regole del Corano disciplinano tutti i comportamenti degli uomini che nella cultura occidentale sono disciplinati dalle norme giuridiche;

L'islam: non ammette:

  • l'esistenza di un ordinamento giuridico separato dalla shari'a;
  • l'esistenza di una regola di condotta extrareligiosa;
  • l'idea di una società laica, accanto alla Comunità dei credenti.

Le fonti del diritto islamico

La shari'a è il complesso dei precetti indicati da Dio agli uomini per regolare la loro condotta. Essa ha varie fonti.

La prima fonte (primaria) è il Corano

Il testo si divide in 114 capitoli (sure) suddivisi in versetti e categorie. I versetti sono 6200 e 500 di questi contengono regole giuridiche, molto generali che richiedono una interpretazione.

La seconda fonte (primaria) è la Sunna che significa costume o codice di comportamento: essa è il complesso degli atti e delle parole del profeta che sono stati ispirati da Dio.

La condotta esemplare del profeta è raccolta in 6 libri: ciascuno libro, è stato sottoposto ad un esame critico da parte della comunità islamica. I rapporti fra Corano e Sunna sono discussi:

  • Secondo l'opinione dominante, la Sunna può derogare al Corano;
  • Si discute sul valore e sull'autenticità della Sunna: alcuni musulmani (i sunniti) seguono la sunna, mentre altri (gli sciti) talora criticano alcuni testi.

Terza fonte (secondaria) del diritto islamico è il consenso unanime della comunità di tutti i musulmani (Umma) detto igma' che può

essere: - espresso; - concludente: quando alcuni studiosi seguono un'opinione ed altri si astengono.

Quarta fonte (secondaria) del diritto islamico è l'analogia.

L'interpretazione del diritto islamico

Il diritto islamico è creazione dei dotti è l'esempio più tipico di creazione dottorale del diritto.

La dottrina: si basa sul testo scritto e sulla tradizione; non esiste un legislatore umano; - non esiste una giurisprudenza, in quanto il giudice nel sistema islamico decide senza motivare, le regole di diritto e non esiste un principio che vincoli il giudice al precedente. All'interno dell'Islam si hanno molteplici divisioni: l'Islam sunnita; l'Islam sciita; l'Islam kharigita. Queste entità hanno divergenze politiche e teologiche: discutono sul valore della Sunna, sul modo di selezione sui poteri.

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A.A. 2009-2010
3 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/02 Diritto privato comparato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Martini Alessandro.