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Il processo di armonizzazione/uniformazione/unificazione del diritto dei contratti si svolge intorno a tre
fondamentali corpora di principi e regole uniformi, diversi quanto all’autorità della fonte:
• Diritto comunitario dei contratti: (uniformazione legislativa e sovra-nazionale) insieme di regole
giuridiche derivanti da regolamenti, direttive, normative nazionali di recepimento, regole di
fonte giurisprudenziale poste dalla Corte di giustizia ai fini dell’interpretazione e applicazione
uniforme e coerente del diritto comunitario. Tra queste figurano le direttive sui contratti negoziati
fuori dei locali commerciali, sui contratti di viaggio e vacanze e sui pacchetti “tutto compreso”, sulle
clausole abusive, sui contratti relativi alla multiproprietà, sui contratti a distanza, sull’e-commerce
• Principi di diritto europeo dei contratti: (uniformazione dottrinale) (alla base di un progetto di
Codice Europeo dei Contratti) principi uniformi e comuni a tutti gli Stati membri redatti dalla
c.d. Commissione Lando appositamente istituita dalla Commissione europea e a tutt’oggi al
lavoro la quale è formata prevalentemente da esponenti del mondo accademico dei diversi Stati.
Il progetto europeo dei contratti è stato proposto come modello di una disciplina generale dei
contratti, con un ambito geografico di riferimento circoscritto all’Unione europea che
rappresenti uno strumento di ausilio per gli organi comunitari, ma anche nazionali, al fine di
assicurare maggiore uniformità e coerenza nella definizione e nell’interpretazione del diritto
europeo in materia di contratti
• Principi c.d. UNIDROIT, sui contratti del commercio internazionale (Principles of
International Commercial Contracts): (uniformazione dottrinale) principi uniformi elaborati e
proposti, anch’essi in via privata, dall’Istituto Internazionale per l’Unificazione del Diritto
Privato, redatti da un gruppo di lavoro composto dai maggiori esperti rappresentanti di tutte le
più importanti aree giuridico-politiche del mondo. Questi riguardano la sola materia dei
contratti commerciali, al fine di soddisfare le esigenze pratiche del commercio internazionale,
ma a vocazione universale. Infatti tiene conto di tutti i principali sistemi giuridici del mondo.
Hanno riscosso molto successo, rappresentando:
- un modello per i legislatori nazionali di molti paesi
- un riferimento in molte decisioni arbitrali o anche di Corti statali
- un modello per la redazione dei contr. commerciali internazionali
- uno strumento di insegnamento
Il processo di armonizzazione del diritto privato degli Stati membri dell’Unione europea ha preso avvio da
due risoluzioni del Parlamento europeo del 1989 e 1994.
É seguito il Consiglio europeo di Tampere del 1999, che ha incluso negli obiettivi dell’Unione europea il
ravvicinamento e l’armonizzazione del dir privato, affidando alla Commissione europea il mandato di
perseguire tale importante obiettivo.
La Commissione europea ha proposto ai Parlamenti e Governi degli Stati membri, istituzioni accademiche
e professionali, associazioni di categoria, alcune opzioni alternative:
1. nessun intervento comunitario
2. miglioramento della legislazione comunitaria vigente per eliminare alcune antinomie e
ambiguità
3. blanda armonizzazione: interventi normativi limitati alla individuazione di principi
fondamentali comuni del diritto dei contratti, quali linee guida per legislatori e giudici nazionali
4. definizione di una disciplina uniforme, che potrebbe essere un modello per le parti e per i
legislatori nazionali, oppure un vero e proprio codice civile unico europeo adottato e imposto
dall’Ue con direttiva o regolamento.
Il Parlamento europeo sottolinea:
la convergenza delle tradizioni giuridiche dei “popoli d’Europa” di civil law e di common law
i vantaggi del ravvicinamento per il mercato comune, i consumatori, le piccole e medie imprese
la possibilità e necessità di definire un quadro di principi uniformi, o, una disciplina uniforme
la preferenza per l’opzione n. 4, la più incisiva tra quelle prospettate dalla Commissione, ovvero
la redazione di un corpus di norme di diritto contrattuale europeo nell’arco di un decennio
Oltre al Parlamento, vi sono state ben 160 risposte agli interrogativi posti dalla Commissione Ue, tra
Istituzioni nazionali, associazioni di professionisti e operatori, centri di studio, singoli studiosi.
Le opzioni 2) e 3) sono state accettate da tutti, mentre l’opzione 4) ha ottenuto largo favore, ma anche alcune
opposizioni.