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SISTEMI DELL'EST EUROPEO (Introduzione)
I Paesi dell'est europeo esaminati sono Boemia, Moravia, Slovenia, Polonia, Paesi baltici (Lituania, Estonia, Lettonia), Ungheria, Croazia, Cecoslovacchia, Romania (Transilvania), Russia e Ucraina. Tutti questi Paesi hanno conosciuto un sviluppo giuridico a partire dall'XI Secolo: si è passati da un diritto consuetudinario ad un diritto scritto. Con l'avvento dello sviluppo dei modelli francese e tedesco, anche in questi Paesi dell'est europeo furono introdotti i principi di codificazione civile e commerciale. In particolare, va osservato che il modello francese fu la base della codificazione di questi territori. Invece, il sistema giuridico tedesco servì a stabilizzare soprattutto i concetti di rapporto obbligatorio e il diritto commerciale in generale. Va ricordato che questi ordinamenti furono sottoposti al dominio della dittatura socialista che è durata dal 1917 al 1944, la quale segnò molto lo
sviluppo futuro dei loro sistemi giuridici. (IMPORTANTE "RUSSIA")
Un discorso a parte merita l'evoluzione giuridica della Russia e dell'Ucraina. Nell'XI Secolo questi territori erano sotto la denominazione svedese (Vareghi) e poi quella mongola. In questo arco temporale, la Russia ha goduto di una organizzata raccolta di leggi civili, penali e processuali all'interno di una codificazione unitaria chiamata PRAVDA (che significa la "verità"). Dopo questa dominazione, la Russia acquisì la sua indipendenza nel XIII Secolo e la struttura organizzativa dello Stato fu affidata allo Zar e alla Chiesa ortodossa. A seguito della Rivoluzione francese, i sovrani russi Nicola I e Alessandro I vollero aprire il Paese alle riforme giuridiche illuministiche. Il giurista incaricato fu Speranskji, il quale elaborò il famoso SVOD ZAKONV composto da 15 volumi e 42 mila articoli pubblicato nel 1832. Questo testo legislativo avente natura civilistica
Era fortemente influenzato dal modello di codificazione francese. (Il periodo del socialismo) La Rivoluzione d'ottobre del 1917 portò al potere la dittatura socialdemocratica in tutta la Russia. Essa si ispirava agli insegnamenti di Marx ed Engels.
Il pensiero filosofico può essere così riassunto: l'uomo nasce libero e soddisfa i suoi bisogni attraverso le risorse naturali. L'interesse economico purtroppo ha portato gli uomini a confliggere. L'evoluzione ha portato gli esseri umani alla suddivisione in classi (proprietari e schiavi; potenti e sottomessi). Per sovvertire questa regola naturale è doveroso l'intervento correttivo dello Stato, il quale deve abolire la proprietà dei mezzi di produzione e deve collettivizzare i bisogni degli uomini.
Lenin prese il potere nel 1917 (socialismo) e poi Stalin nel 1921 (comunismo). Si adottò una politica economica di abolizione della moneta e della proprietà privata. Si
modificò(quasi a scomparire) la nozione di famiglia. Furono azzerate le libertà economiche. Lo Stato, essendo unico proprietario dei mezzi di produzione, era in grado di soddisfare i bisogni dei consociati (ai quali veniva promesso il sostentamento). In questo contesto, lo Stato aveva necessità del diritto, cioè aveva necessità di attuare le regole verso i consociati. La nozione di legalità primeggiava: la legge sopra ogni cosa. Ma concretamente gli apparati burocratici dell’unico partito al potere erano dotati di una capacità di attuare la legge a piacimento, modellandola al singolo caso concreto mediante l’emanazione di circolari. Per cui, nella sostanza, venne svuotato di significato il principio di legalità. (IMPORTANTE “ISTITUTI CHIAVE DEL SOCIALISMO”) Gli istituti che caratterizzarono la dittatura socialista sono i seguenti: 1.- esisteva una costituzione che non pronunciava principi giuridici, maproclamava pensieri politici. Esisteva un Parlamento costituito dai membri di un solo partito (essendogli uomini bisognosi di soddisfare i propri bisogni, se provvede a ciò un partito non vi è necessità di avere una pluralità politica). Nel 1936 l'Unione sovietica adottò le BASILEGISLATIVE, che erano una sorta di codici giuridici che regolamentavano varie discipline; 2.- l'obiettivo dell'individuo era quello di liberarsi dall'oppressione di altri soggetti più potenti di lui. A ciò provvedeva lo Stato privatizzando tutti i mezzi di produzione e quindi non era possibile creare conflitto tra gli individui (tutti erano lavoratori e tutti nutrivano le medesime necessità a cui lo Stato provvedeva); 3.- la religione era formalmente ammessa, cioè era formalmente ammesso il culto, ma sostanzialmente venne scoraggiata l'attuazione; 4.- la famiglia era un ostacolo allo sviluppo del socialismo perchéRendeva le persone chiuse. Secondo l'Unione sovietica, i figli dovevano essere cresciuti dalla società. È la collettività che provvede a tutto. Per stimolare l'aggregazione le famiglie condividevano le abitazioni;
5. L'obiettivo del sistema socialista è stato quello di sottrarre i mezzi di produzione al proprietario e collettivizzarli. In particolare, in un primo momento il diritto di proprietà fu abolito e trasferito allo Stato. In un secondo momento, neanche lo Stato era considerato proprietario, perché dovevano essere le cooperative dei lavoratori a gestire i mezzi di produzione;
6. Gli scambi di beni e servizi avvenivano tra imprese statali e tra loro occorreva una contabilità di tutto ciò che entrava e tutto ciò che usciva;
7. I rimedi giurisdizionali erano affidati a tribunali composti da giudici permanenti e da giurie popolari. Lo stimolo a fare giustizia era dato dal Prokurator che era l'occhio del Pertito.
Egli promuoveva l'azione penale e la repressione dei reati. Le sentenze non potevano essere appellate. I conflitti internazionali venivano decisi da un arbitro internazionale. (IMPORTANTE "PERIODO POST-SOCIALISTA") Nel 1989 è caduto il muro di Berlino e nel 1991 si è sgretolata l'Unione Sovietica. Alcuni Stati si sono resi indipendenti dalla Russia. Non era possibile promulgare subito delle Costituzioni, quindi si emanarono delle Dichiarazioni di tutela dei diritti che presto si sarebbero trasformate in Carte costituzionali. Anche in questi Stati furono introdotti i principi di legalità, di uguaglianza, di libertà economica, di culto e di indipendenza del giudice. La Russia si è dotata di una Carta costituzionale nel 1993 e presenta ben chiaro la laicità dello Stato e la salvaguardia delle libertà economiche. È stato istituito un codice civile e un codice del commercio avente un linguaggio germanizzante, ma con.il testo potrebbe essere formattato in questo modo:principi tramutati dall'esperienza giuridica svizzera e italiana. CAPITOLO XI
DIRITTO DEI PAESI ISLAMICI
(Introduzione)
Nel VII Secolo dopo Cristo, il Profeta Maometto insegnò la dottrina religiosa tramite la rivelazione di atti e fatti raccolti nel Corano. In questo testo sacro sono indicati tutti gli insegnamenti che un buon musulmano deve attuare per rispettare la religione islamica (SCIARIA). La Sciaria è una legge scritta da Dio e quindi non è possibile consentire agli umani di modificarla. Le regole sciaraitiche comprendono l'intero modo di vivere e di relazionarsi, quindi non è necessario per il mondo musulmano istituire regole giuridiche che regolamentino il vivere sociale. Dunque, secondo la religione islamica, un altro ordinamento giuridico diverso dalla Sciaria non ha ragione di esistere: la Sciaria prevede le regole di comportamento e le sanzioni che devono essere inflitte ai trasgressori. Per cui, il musulmano vede nella Sciaria un modello giuridico completo.
Concretamente,
Nessun Paese al mondo è regolato solo dalla Sciaria: vi sono Stati più laici che hanno istituito regole giuridiche scritte e altri Stati che hanno dato più risalto alle regole sciaraitiche. (IMPORTANTE "SCIARIA")
La Sciaria è la rivelazione di Dio agli uomini di come attuare la vita collettiva. Il Corano è composto da 114 Capitoli e suddivisi in 6200 versetti. Solo 500 versetti hanno un contenuto giuridico. Dalla lettura di essi si ricava la SUNNA che è la condotta di Maometto, cioè l'interpretazione che i dotti danno della vita del Profeta a cui i consociati devono uniformarsi.
Il diritto sciaraitico è il diritto dei dotti, cioè dei signori capaci di interpretare le sacre scritture. Le diverse interpretazioni hanno dato vita a tre correnti islamiche: Islam sunnita, Islam sciita e Islam kharigita. I sunniti sono i più diffusi, mentre gli sciiti sono in Iran e in Kazakistan. (Le regole della Sciaria)
La Sciaria si rivolge ai musulmani, indipendentemente che essi abitino uno Stato o un altro. È una regola giuridica che si rivolge alle persone e non ha confini territoriali. La comunità islamica è chiamata UMMA e a capo di essa vi è l'IMAM, che è la guida spirituale. La religione non prevede il ricorso alla violenza contro i non musulmani: la jhad è l'azione armata per proteggere l'islam da atti ostili posti in essere dagli infedeli.
La suddivisione dei cittadini è triplice: musulmano e non musulmano, libero e schiavo, uomo e donna. I non musulmani devono essere protetti dai musulmani e quindi devono sottostare alle regole di questi ultimi. La cultura islamica è fortemente incentrata sul patriarcato e sull'uomo. Il matrimonio attribuisce al marito il potere sulla moglie. La famiglia è un'istituzione regolata sull'uomo e sul maschio. Il marito può contrarre fino a quattro matrimoni.
Può ripudiare la moglie. Ai figli maschi sono riconosciuti diritti successori doppi rispetto a quelli riservati alle figlie femmine.
Le relazioni patrimoniali non differiscono dai concetti giuridici europei: esiste la proprietà privata e gli scambi sono regolati dalla libertà contrattuale. Esiste l'istituto del WAFQ che assomiglia al TRUST di diritto di common law e serve per segregare i patrimoni. La Sciaria condanna la stipulazione di contratti aleatori e vi è il rigido divieto di applicare gli interessi.
Il diritto penale si suddivide in tre parti: delitti puniti col Taglione, delitti puniti con pene stabilite dal Corano e delitti stabiliti dal Giudice. Il Giudice svolge la funzione su incarico dell'Imam (della guida religiosa) e le sentenze non sono appellabili. Non esiste il giudicato e la sentenza può sempre subire una revisione. La sentenza non è motivata e non esiste il principio che vincola il giudice precedente.
(I fattori
to possa essere derivato anche da altre fonti, come il Corano, la Sunna (tradizione del Profeta Maometto) e il consenso dei dotti musulmani. Inoltre, il diritto musulmano si basa su principi fondamentali come l'equità, la giustizia e il rispetto dei diritti umani. Il diritto musulmano è diviso in diverse branche, tra cui il diritto penale, il diritto civile, il diritto commerciale e il diritto di famiglia. Ogni branca ha le sue regole specifiche, che vengono interpretate e applicate dai giudici musulmani. Nel diritto di famiglia, ad esempio, il diritto musulmano prevede norme riguardanti il matrimonio, il divorzio, la custodia dei figli e l'eredità. Queste norme possono variare da paese a paese, in base alle diverse interpretazioni e tradizioni locali. È importante sottolineare che il diritto musulmano non è uniforme in tutto il mondo musulmano. Ogni paese ha la propria interpretazione e applicazione del diritto musulmano, che può essere influenzata da fattori culturali, politici e sociali. In conclusione, il diritto musulmano è un sistema giuridico complesso e diversificato, che si basa su fonti diverse e che viene interpretato e applicato in modo diverso da paese a paese.