Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SEZIONE IV – LA COMMON LAW NEGLI STATI UNITI
Premessa
Abbiamo chiuso la trattazione della common law inglese parlando delle fonti del diritto ed è da qui che partiamo per descrivere il sistema statunitense, da sempre ben distinto rispetto a quello della Madrepatria: se il diritto degli USA, come dice David, appare anch’esso giurisprudenziale, in forza della sua stessa struttura e della nozione di regola giuridica, è utile sottolineare come diverso sia il rapporto tra legislazione e giurisprudenza.
L’aumento della produzione legislativa, il ruolo delle law schools e della dottrina in generale nella formazione dei giuristi, la presenza di una Costituzione scritta e di un insieme di leggi statali e federali, sono tutti elementi che contraddistinguono il sistema americano e lo rendono portatore di una fisionomia particolare.
La recezione della common law nelle colonie e l’indipendenza
Per comprendere l’importanza della Costituzione statunitense...
opportuno ripercorrere, seppur velocemente, le tappe fondamentali che hanno portato all'indipendenza americana. I primi insediamenti inglesi nel nord America risalgono al 1600, secolo in cui vengono create le colonie della Virginia, del Maryland, del Plymouth e del Massachusetts ed in cui divengono di dominio inglese la colonia di New York, dapprima olandese, e quella della Pennsylvania, originariamente svedese. Si tratta di comunità molto distanti tra loro, unite soprattutto dal sentimento religioso, in cui si applica, seppur in maniera insoddisfacente, la risposta offerta dal Calvin's case del 1608, la quale prevede che regole della common law debbano applicarsi alle colonie nella misura in cui siano appropriate alle condizioni di vita del luogo. L'alto tecnicismo della common law, tuttavia, non permette inizialmente una piena applicazione all'interno delle comunità coloniali, che non solo non possiedono delle corti, ma non vantano neanche dei giuristi.altamente specializzati come quelli inglesi.Il quadro, col tempo, muta radicalmente, tanto che nel 1700 incomincia a formarsi un ceto di giuristi dicommon law grazie alla diffusione di opere inglesi in materia giuridica. Nasce, in questo stesso periodo, ilmovimento d'indipendenza che porta, in breve tempo alla firma, da parte di cinquantasei giuristi (il chemanifesta come la situazione sia cambiata) alla firma della Dichiarazione d'indipendenza del 4 luglio 1776,autore della quale è principalmente Thomas Jefferson. Gli ideali della Dichiarazione tutelano le libertàfondamentali, la necessità di un consenso ai tributi da parte dei tassati (ricordiamo che l'autonomia,inizialmente, è voluta proprio in forza della tassazione della Madrepatria alle colonie), il diritto ad ungiudizio con giuria, il privilegio dell'habeas corpus (l'ordine emesso da un giudice di portare un prigionieroal proprio cospetto).Le tredici colonie, dunque,
divengono veri e propri Stati sovrani e si avvicinano l'uno all'altro riunendosi in un Congresso, inizialmente utile solo in tempi di guerra, in seguito rielaborato all'interno degli Articles of Confederation del 1781, con i quali nascono gli Stati Uniti d'America. In principio, però, i poteri politici riconosciuti al Congresso sono insufficienti, soprattutto per costringere i singoli Stati al rispetto dei doveri confederali, almeno sino alla Convenzione di Filadelfia del 1787, la quale provvede a redigere un progetto di costituzione, per cui è necessaria la ratifica dei singoli Stati, che si protrae sino al 1788, entrando in vigore nel 1789.
L'importanza della costituzione e del Bill of Rights
Molti autori e giuristi statunitensi, sin dai primi anni di vita della Costituzione, osservano come negli USA "non vi sia questione politica che non si risolva prima o poi in una controversia giudiziaria" (de Tocqueville), così come
“nessun altro Paese del mondo, seppur dotato di costituzione scritta, conferisce al potere giudiziario un potere così ampio” (Frankfurter e Landis): queste riflessioni sottolineano come il diritto si trasformi, in breve tempo, in un prolungamento del discorso politico. Ecco perché è fondamentale, per capire l’intero sistema, lo studio della Costituzione.
Gli articoli originari della costituzione
La costituzione americana rappresenta la prima e più antica costituzione moderna di uno Stato federale, frutto del compromesso tra i tredici Stati originari, riflettente le tensioni tra federalisti (sostenitori di uno Stato unitario) ed antifederalisti (timorosi del fatto che uno Stato unitario possa sottrarre libertà ai singoli che lo compongono). Tale compromesso, per esempio, emerge nell’art.III inerente il potere giudiziario, il quale prevede una sola Corte suprema federale con il potere del Congresso di istituire una struttura più articolata,
Il potere esercitato con il Judiciary Act del 1789 con il quale vengono create le corti federali inferiori.
Gli articoli originari sono 7 e si occupano di dettare le basi istituzionali della forma di governo, definita presidenziale, e di individuare la distribuzione dei poteri tra stati e federazione; a tali articoli si sono aggiunti appena 27 emendamenti nel corso di più di duecento anni e nonostante l'adesione di altri 37 Stati.
I primi dieci emendamenti costituiscono il Bill of Rights (la Carta dei diritti), la carta dei diritti fondamentali approvata nel 1791, mentre l'ultimo emendamento (il XXVII), inerente il trattamento economico di senatori e rappresentanti, è stato introdotto nel 1992.
La Costituzione americana è una costituzione rigida, per la modifica della quale occorre l'osservanza di un procedimento particolare al quale prendono parte i singoli Stati membri.
I primi tre articoli sono dedicati alla tripartizione dei poteri: articolo I potere legislativo,
Articolo II - Potere esecutivo
Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente degli Stati Uniti d'America.
Articolo III - Potere giudiziario
Il potere giudiziario è esercitato dai giudici federali.
Checks and Balances
La separazione dei poteri negli USA è affiancata dal concetto di "checks and balances" (controllo ed equilibrio), in base al quale ogni potere è controllato dagli altri e controlla gli altri.
Ad esempio, i giudici federali sono nominati dal Presidente, ma richiedono il consenso del Senato. I giudici possono esercitare il controllo di costituzionalità delle leggi, ma il Congresso stabilisce la loro competenza e numero. L'iniziativa legislativa spetta al Congresso, ma il Presidente può porre il veto sospensivo sulle leggi approvate.
Articolo I - Potere legislativo
Il potere legislativo federale è esercitato dal Congresso, un organo bicamerale composto dal Senato e dalla Camera dei Rappresentanti.
Il Senato è composto da due rappresentanti per ogni Stato membro, rinnovati per un terzo ogni due anni.
La Camera dei Rappresentanti è formata su base nazionale.
proporzionalmente alla popolazione degli Stati, da deputati con mandato biennale. La competenza legislativa del Congresso, però, riguarda solo le materie espressamente previste: moneta, tasse, difesa, diritto d'autore, diritto marittimo, commercio con l'estero ed in interstate commerce. Il Congresso ha, poi, il compito di promulgare leggi "necessarie e adatte" all'esercizio di quanto attribuito gli dalla Costituzione. La "necessary and proper clause" e la "interstate commerce clause" hanno ampliato, col passare del tempo ed in forza dell'intervento della Corte suprema tramite un'interpretazione estensiva, il potere d'intervento del legislatore nazionale.
Nei settori PRINCIPALI del diritto privato la competenza spetta, invece, ai singoli Stati (diritto di famiglia, successioni, responsabilità civile, contratti, diritto societario), sebbene più che dal legislatore esse è disciplinata dalla
giurisprudenza delle corti locali. Nel XIX secolo l'intervento del Congresso, nelle poche materie di diritto privato di propria competenza, è apparso assai ridotto; nel XX secolo, invece, il Congresso è più volte intervenuto in materia economica e nella tutela dell'ambiente e del consumatore, sviluppando anche un ampio corpo di diritto amministrativo, sempre grazie all'interpretazione estensiva offerta dalla Corte suprema in riferimento ad alcune clausole costituzionali (es. commerce clause).Articolo II - Potere esecutivoIl potere esecutivo, oggetto dell'articolo II della Costituzione, è attribuito al Presidente degli Stati Uniti d'America, il quale è sia capo dello stato, sia capo di governo ed ha un ruolo politico di marcata preminenza, in forza del fatto che riceve l'investitura nazionale dal corpo elettorale, sebbene con un sistema indiretto. Gli elettori, infatti, non eleggono il Presidente, bensì il
“collegio dei grandi elettori”, chesi occupa di eleggere il Presidente, che ha carica quadriennale, rinnovabile una sola volta.
Il Presidente ha anche il comando delle forze armate esercitato molto spesso, nella storia degli Stati Uniti,come ausilio al suo programma di politica estera, sebbene la dichiarazione di guerra spetti al Congresso.
Il Presidente, poi, con “l’advice and consent” del Senato si occupa di stipulare trattati internazionali e dinominare ambasciatori, consoli e, soprattutto, giudici della Corte suprema.
Può essere rimosso dal suo incarico solo tramite un procedimento di “impeachment”, ossia tramite lamessa in stato di accusa da parte della Camera dei rappresentanti ed il giudizio di condanna da parte delSenato, presieduto in tale occasione dal Chief Justice della Corte suprema.
Articolo III – Potere giudiziario
L’articolo III affida il potere giudiziario ad una Corte suprema federale, prevedendo il potere del
Congresso, esercitato prontamente con il Judiciary Act del 1789, di creare corti federali inferiori. Articoli IV-VIII successivi articoli contengono norme molto eterogenee, inerenti l'uguaglianza dei cittadini di tutti gli Stati membri, il procedimento per emendare la Costituzione, la previsione secondo cui leggi federali e Costituzione rappresentano la "supreme law of the land". A modifica del testo costituzionale, come abbiamo già osservato, sono intervenuti un numero piuttosto esiguo di emendamenti, 27 per l'esattezza, in un periodo di tempo di 222 anni.
Il Bill of Rights
I primi dieci emendamenti alla Costituzione statunitense rappresentano il Bill of Rights, ossia la carta dei diritti fondamentali dei cittadini americani, importantissima nel processo di federalizzazione: abbiamo visto come, nel periodo di approvazione della Costituzione, si contrappongano i federalisti e gli antifederalisti e, se guardiamo bene tali emendamenti (che risalgono al 1791),
possiamo notare come essi rappresentino la vittoria, sotto certi aspetti, dei secondi sui primi, in quanto limitano il potere del governo federale.87 Il primo emendamento, per esempio, preve