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OBBLIGAZIONI
• Libro IV del c.c. art. 1173-2059 obbligazioni in senso stretto.
• Rapporto giuridico tra creditore e debitore per cui il creditore ha il dritto di ricevere dal
debitore una determinata prestazione ed il debitore ha l’obbligo di eseguirla per soddisfare
l’interesse creditorio.
• Art. 1774: la prestazione che forma oggetto dell’obbligazione deve essere suscettibile di
valutazione economica e deve corrispondere all’interesse anche non patrimoniale dei
creditori.
• Questa norma fa riferimento alla prestazione.
• Questa deve essere suscettibile di valutazione economica (traducibile in denaro). Requisito
della patrimonialità della prestazione. Essa può essere di due tipi:
➢ diretta (oggettiva): la prestazione è oggettivamente patrimoniale quando di per se un
determinato comportamento ha un valore di mercato. Quando la patrimonialità è
oggettiva, la prestazione può essere assunta dal debitore sia a titolo oneroso sia a titolo
gratuito (avvocato).
➢ Indiretta: un determinato comportamento di per se non ha un valore economicamente
valutabile sul mercato ma può assumerlo se il comportamento è assunto come un
corrispettivo di una controprestazione in denaro. Se il debitore si occupa a tenerlo
ricevendo in cambio denaro.
• La prestazione deve essere patrimoniale perché così si limita l’autonomia dei privati che
possono accordarsi per far nascere crediti atipici ma non possono far nascere obblighi
personali non patrimoniali e perché si individua un criterio per determinare il risarcimento
da inadempimento.
• La prestazione è un mezzo ad un fine: soddisfare l’interesse creditorio che può essere o non
patrimoniale.
• Se un soggetto è tenuto ad un comportamento non patrimoniale e un altro soggetto ha diritto
a che il primo ponga in essere quel comportamento nei suoi confronti si è fuori
dall’obbligazione (coniugi: obbligati ad un comportamento non patrimoniale).
• La prestazione deve avere altre tre caratteristiche:
➔ possibile in natura,
➔ lecita,
➔ determinata o determinabile.
• In mancanza di questi requisiti il titolo da dove deriva l’obbligazione è nullo.
• Sotto il profilo del contenuto della prestazione possiamo distinguere tra:
➔ obbligazioni di dare: obbligano il debitore a consegnare al creditore una o più cose
mobili. Se le cose sono denaro si ha una sottospecie che prende il nome di obbligazione
pecuniaria.
➔ obbligazione di fare: obbligato ad una qualunque attività diversa al consegnare cose o
prestare un servizio.
➔ obbligazioni di non fare: la prestazione ha per contenuto l’astensione del debitore da un
determinato comportamento (Es. obbligo di non fare concorrenza nei confronti della
controparte o l’obbligo di non alienare un bene a terzi entro un certo tempo).
• Obbligazioni civili: due caratteristiche;
▪ il creditore è titolare di una pretesa che può essere fatta valere sia in modo
stragiudiziale sia in modo giudiziale, nel processo. In altri termini il creditore può
chiedere al debitore di adempiere e può far valere la sua pretesa anche in giudizio.
▪ Costituiscono giusta causa dello spostamento patrimoniale dal debitore al creditore.
Se il debitore paga una certa somma di denaro al creditore in adempimento della sua
obbligazione, questo spostamento di denaro è giustificato.
• Obbligazioni naturali (art. 2034): nascono da doveri morali o sociali non da doveri
giuridici. Non consentono al creditore di pretendere la prestazione dovuta nei confronti del
soggetto obbligato sulla base del dovere morale e sociale. Mancano della prima caratteristica
delle obbligazioni civili che è la prestazione creditoria e il diritto di agire in giudizio. Le
obbligazioni naturali hanno la seconda caratteristica delle obbligazioni civili, quella per cui
ciò che è stato spontaneamente eseguito da un soggetto capace in adempimento di un dovere
morale o sociale non può essere ripetuto, non deve essere restituito (Es. nella convivenza tra
non sposati non esiste un obbligo legale di contribuzione e misura ma se il convivente
dovesse farlo lo farebbe per un dovere sociale e morale). L’adempimento di un obbligazione
naturale rende irripetibile la prestazione eseguita in modo spontaneo e in condizioni di
capacità. L’art. 2940 si occupa del pagamento del debito prescritto: si ipotizza che vi sia un
obbligazione civile in cui il credito sia caduto in prescrizione. Se il debitore ormai liberato
dall’obbligazione comunque paga in modo spontaneo il creditore non può ottenere la
restituzione di ciò che ha pagato perché estintasi l’obbligazione civile rimane quella naturale
di pagare il debito.
FONTI DELLE OBBLIGAZIONI
• Le obbligazioni nascono da:
1. contratto,
2. fatto illecito,
3. da ogni altro fatto o atto idoneo a produrle in conformità dell’ordinamento giuridico tra cui
premesse unilaterali (promessa al pubblico disciplinata agli articoli 1989-1991 e i titoli di
credito,
4. gestione d’affari (2028-2032),
5. indebito (2033-2040),
6. arricchimento ingiustificato (2041-2042).
• Le obbligazioni nascono da una determinata fonte e si estinguono.
• Il principale modo di estinzione è l’adempimento.
• Altri modi di estinzioni:
1. novazione,
2. remissione del debito,
3. compensazione,
4. impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile al debitore.
• Durante lo svolgimento dell’obbligazione vi siano modificazioni soggettive create dal lato
del creditore o dal lato del debitore.
• La modificazione dal lato di creditore si realizza tramite la cessione del credito, mentre dal
lato del debitore per un nuovo debitore si hanno con tre istituti (1268-1266):
1. delegazione,
2. espromissione,
3. accollo.
REGOLA DELLA BUONA FEDE (1175)
• Debitore e creditore devono comportarsi secondo correttezza.
• Questa norma impone alle parti del rapporto la buona fede in senso oggettivo, lealtà e
correttezza.
• E’ una regola bilaterale e reciproca.
• Il debitore deve nell’adempiere, fare quanto il possibile per massimizzare la soddisfazione
dei creditori, mentre il creditore a propria volta deve fare quanto è possibile per minimizzare
il sacrificio che l’adempimento comporta per il debitore.
• La cassazione ha ritenuto che contrasti con il principio di buona fede il comportamento del
creditore che frazioni la richiesta giudiziale di pagamento verso il debitore in plurime
richieste scaglionate nel tempo.
• Il principio di buona fede ispira due categorie di obblighi:
1. integrativi e strumentali: a carico solo del debitore e sono volti a rendere più sicuro e intenso
l’interesse del creditore alla prestazione (Es. art. 1077: il soggetto obbligato a consegnare
una cosa determinata deve custodirla finché non la consegna).
2. di protezione: obblighi bilaterali che gravano sia sul debitore che sul creditore. Sono
obblighi che si aggiungono all’obbligo principale del debitore: di prestazione. Servono a
impedire che l’esecuzione della prestazione sia occasione per un danno alla persona o ai
beni delle parti (Es. contratto di trasporto di persone art.1681: le parti del contratto sono il
vettore e il trasportato. Il vettore ha obblighi di protezione e cioè garantire l’incolumità della
persona e l’integrità dei beni del trasportato). L’obbligo di protezione può essere anche
bilaterale: grava anche sul creditore, il creditore deve evitare che l’esecuzione della
prestazione possa essere fonte di danno per il debitore (Es. se il creditore in carica di un
soggetto di effettuare la manutenzione della sua casa e nell casa il creditore ha un doberman,
il creditore ha l’obbligo di prestazione del debitore che consente di legare il cane per evitare
che l’adempimento della prestazione possa cagionare danni al debitore.
ADEMPIMENTO
• Consiste nell’esatta esecuzione della prestazione.
• Il debitore deve eseguire la prestazione per cui la legge non richiede alcun requisito di
capacità ne legale e ne naturale.
• Art. 1191: il debitore incapace non può impugnare il proprio atto di adempimento,
l’importante è che la prestazione arrivi nella forza del creditore.
• La ratio di questa regola è duplice:
1. da una parte pone come requisito il grave pregiudizio dell’incapace;
2. l’adempimento è un atto dovuto.
• Il debitore può nell’adempimento avvalersi di ausiliari: soggetti inseriti nella sua
organizzazione (imprenditore). Questa possibilità si ricava in modo diretto nell’art. 1228,
che garantisce la responsabilità del debitore verso il creditore per il fatto doloso o colposo
dei suoi ausiliari.
• L’adempimento può essere adempiuto da un terzo? Art. 1980: il creditore può rifiutare
l’adempimento del terzo in due ipotesi:
1. in cui abbia un interesse all’esecuzione personale della prestazione da parte del debitore che
avverrà nell’ambito di quelle obbligazioni soggettivamente infungibili, in cui la persona del
debitore è determinante.
2. Se il debitore si oppone all’adempimento del terzo, in questo caso il creditore non è tenuto a
rifiutare l’adempimento del terzo ma se vuole può farlo.
• Se ad adempiere è il terzo bisogna che sia capace o no? Si, è necessaria la sua capacità
legale e naturale.
• Nelle obbligazioni naturali la prestazione è irripetibile se compiuta spontaneamente da un
soggetto capace.
• Il naturale destinatario del pagamento è il creditore che deve essere anch’esso dotato di
capacità. Art. 1990: il pagamento fatto al creditore incapace non libera il debitore, se questi
non prova che ciò che fu pagato è stato rivolto a vantaggio del creditore stesso, cioè nel caso
di incapacità legale che la prestazione è pervenuta nella sfera del suo rappresentante legale,
nel caso di incapacità naturale che la prestazione è rimasta nella sfera del creditore fin tanto
che non ha riacquistato la capacità di intendere e di volere.
• La prestazione può essere eseguita verso quattro categorie si soggetti indicate all’art. 1188:
1. rappresentante legale o volontario: se il creditore è incapace, la legittimazione del
rappresentante legale esclude quella del creditore stesso. Quando si tratta di rappresentanza
volontaria, la legittimazione del rappresentante volontario concorre con quella del creditore.
2. Indicatario: soggetto indicato dal creditore come colui che può ricevere il pagamento. A
- Risolvere un problema di matematica
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