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In una sintesi delle illegalità nel comparto agro-alimentare(esposta dai N.A.C di Parma più
precisamente dal capitano Uguzzoni) si riscontrano sia singoli episodi messi in atto da delinquenti
non organizzati sia azioni da grandi gruppi criminali organizzati (illegalità agro-alimentare come
sottogruppo di un’illegalità economica). Come in molti altri settori e non solo in quello alimentare,
le principali condotte da cui si riscontrano illegalità sono il condizionamento dei servizi e l’impiego
nonché il riciclaggio, del capitale. Il capitano del Nucleo antifrodi dei Carabinieri di Parma ha
inoltre rivelato un’allarmante verità:l’Italia è il secondo paese, dopo la Bulgaria, nella classifica dei
paesi che commettono frodi a danno dell’Unione Europea, usufruendo dei finanziamenti che la
stessa concede per scopi non prestabiliti.
Per combattere questi dati allarmanti, sarebbe necessario intervenire su diversi fronti: primo tra tutti
quello penale, dove in Italia le pene edittali massime per frodi agroalimentari e comunitarie non
superano la soglia dei 3 anni nei casi peggiori (al pari della contraffazione dei capi
d’abbigliamento!). Individuare inoltre sanzioni minime efficaci ed adeguate da far valere in tutti i
paesi comunitari, per dissuadere dalla commissione di comportamenti fraudolenti. In ultima analisi
sarebbe bene rendere operativi strumenti di cooperazione internazionale per il contrasto ai fenomeni
fraudolenti nel campo della sicurezza alimentare.
In Italia,sotto il profilo criminologico, per la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari,
sono operanti i N.A.S. I Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma, sono stati istituiti il 15
ottobre 1962, nel momento in cui si è presa coscienza del fenomeno delle sofisticazioni alimentari,
che tanto allarme cominciava a destare nell'opinione pubblica. Inizialmente la "forza" era costituita
da un Ufficiale Superiore, distaccato presso il Gabinetto dell'allora Ministero della Sanità, e da 40
sottufficiali dislocati nelle città di Milano, Padova, Bologna, Roma, Napoli e Palermo. Nel tempo
la presenza sul territorio degli uomini dei N.A.S. si è notevolmente incrementata, fino al momento
in cui il reparto, acquisita l'attuale denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela della
Salute, ha assunto una nuova fisionomia ordinativa. Oggi esso dispone di 1096 unità specializzate,
ripartite in 3 Gruppi CC T.S.,con sede a Milano, Roma e Napoli, e in 38 Nuclei, presenti sull'intero
territorio nazionale, con competenza regionale o interprovinciale.
Questo reparto specializzato dell’arma dei Carabinieri, che oltre ai compiti di polizia ha attribuzioni
speciali per la tutela della salute pubblica, dipende funzionalmente dal Ministero della Salute.
Proprio questa è la caratteristica fondamentale dei N.A.S.,ovvero la dipendenza funzionale dal
Ministro della Salute in virtù della quale i militari appartenenti al reparto hanno,per Decreto
ministeriale,i poteri degli Ispettori Sanitari; poteri che ne legittimano l'operato in tutti quei luoghi
ove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione
umana (controlli su tutta la filiera). E’ proprio la qualifica di ispettori sanitari che permette loro di
effettuare sequestri in ambito sanitario in qualunque ora e senza atto di perquisizione in via del tutto
eccezionale; una sorta di deroga quindi rispetto a quanto citato dall’articolo 251 del Codice di
Procedura Penale:” La perquisizione in un'abitazione o nei luoghi chiusi adiacenti a essa non può
essere iniziata prima delle ore sette e dopo le ore venti. Tuttavia nei casi urgenti l'autorità giudiziaria
può disporre per iscritto che la perquisizione sia eseguita fuori dei suddetti limiti temporali.”.
Con riguardo ai settori di rilevanza si parte dal controllo della produzione e della vendita dei
prodotti alimentari, fino ad arrivare alla vigilanza sulle imprese,pubbliche o private, e alla sanità
marittima. I settori di interventi dei N.A.S riguardano le macroaree “Alimenti e bevande” e “Sanità
Pubblica”: nel primo vengono ricomprese le acque minerali e le bibite, gli alimenti particolari, le
carni ed allevamenti, le uova, le farine, il latte ed i suoi derivati, gli oli ed i grassi, i prodotti ittici
(freschi, congelati e surgelati, conservati), la ristorazione, i vini e gli alcolici; nel secondo vengono
ricomprese la farmacovigilanza, le strutture sanitarie, socio assistenziali, di riabilitazione e di
recupero dei tossicodipendenti, l’estetica, le professioni sanitarie, arti sanitarie ed estetisti, la lotta la
fumo. Quindi, oltre a garantire la tutela della salute pubblica attraverso la sicurezza alimentare,
effettuano anche un controllo sui farmaci ad uso umano e sanitario (hanno 18 settori di intervento e
270 sottosettori di intervento).