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Diritto penale - il principio di legalità Pag. 1
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Beni meritevoli di tutela penale

A riguardo è stata elaborata la teoria del bene giuridico costituzionale, che tende a limitare la tutela penale ai soli beni di rilevanza costituzionale.

La costituzionalizzazione del diritto penale presenta due problemi:

  1. Entra in conflitto con la riserva di legge ordinaria (art. 25 della Costituzione) a favore del legislatore in materia penale.
  2. Non risolve il problema di bloccare la tutela sull'offesa o di anticiparla al pericolo.

Il principio del bene giuridico viene invocato in due momenti:

  1. Nel momento legislativo, per vincolare il legislatore a creare fattispecie incriminatrici offensive di beni meritevoli di tutela.
  2. Nel momento applicativo, perché l'interprete deve applicare la norma solo quando il fatto commesso risulti concretamente offensivo del bene tutelato.

La Corte Costituzionale è spesso chiamata a decidere in tema di offensività, e ha preferito demandare al giudice penale la disapplicazione della norma incriminatrice quando il fatto tipico non sia concretamente offensivo.

decisione della corte non è assoluta perché è bilanciata dai criteri della PROPORZIONE E RAGIONEVOLEZZA. PROFILO DELLA APPLICAZIONE DELLA LEGGE PENALE = il rispetto del (-) esclude la rilevanza penale dei fatti inoffensivi qui l'offensività è valutata in concreto ( l'offensività diviene un criterio interpretativo della fattispecie penale)............ COROLLARIO DEL PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ = PRINCIPIO DI MATERIALITÀ art 25 cost qnd richiede la subordinazione della punizione alla commissione di un fatto. La COST. poiché richiede la materialità del fatto esclude che si possa essere puniti per una semplice inclinazione interiore o peruna intenzione criminosa che non abbiano trovato una manifestazione esteriore in un fatto, perché per la configurabilità del reato è necessario che il reo abbia posto in essere una condotta nelle forme dell'azione o dell'omissione. REATI FORMALI o DI PURA CONDOTTA: si configurano con la semplice realizzazione della condotta. REATI MATERIALI o DI EVENTO: sono caratterizzati dalla presenza di un risultato materiale della condotta che consiste in una percepibile trasformazione della realtà precedente. PRINCIPIO DI MATERIALITÀ: è riaffermato negli art. 1 e 1.c.p che richiede la commissione di un fatto, nell'art. 42 c.p stabilisce che la sola azione o la sola omissione possono costituire un reato, nell'art. 49 c.p c.1 reato putativo è implicito, e nell'art. 115 c.p accordo per commettere un reato o istigazione non punibili perché non c'è la commissione del reato. Il principio di materialità afferma quindi che il reatodeve consistere in una qualcosa che deve essere percepito dai sensi, così il termine materialità significa = rappresentare qualcosa che sia suscettibile di verificazione empirica. Analisi degli art che contengono tale principio: tali norme chiariscono che necessaria una oggettività dell'agire separata dalla soggettività di chi agisce per costruire un illecito punibile: 1. art 25 Cost. secondo comma = "nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso", tale art: - collega la sanzionabilità penale alla commissione di un fatto - Induce a valutare il fatto come separato dalla personalità di colui che lo compie, quindi lo considera oggettivamente 2. art 1 c.p ( legge ordinaria ) = "nessuno può essere punito se non per un fatto che sia espressamente preveduto dalla legge come reato". Qui la punizione è per il fatto e non per il modo di essere dell'autore.inoltre il fatto deve essere espressamente preveduto dalla legge come reato = cioè deve essere esplicitamente previsto e deve essere un fatto determinato 3. 115 c.p ( legge ordinaria ) = non sono punibili i fatti dell'accordo x commettere un reato o dell'istigazione a commettere un reato qualora il reato nn venga commesso. L'art 115 c.p deve essere letto congiuntamente all'art 56 c.p che prevede i tentativo di delitto = compimento di atti idonei e univoci diretti a commettere un delitto. Quindi per rendere un fatto punibile è necessario il compimento di atti che SOSTANZINO una intenzione, cioè che siano casualmente efficienti. 4. 49 c.p = quando dichiara nn punibile colui che commette un fatto nella supposizione erronea di commettere un reato ( reato putativo ), nel nostro sistema penale l'intenzione criminosa non è sufficiente a fondare la punibilità (art 49 e 115 c.p ) N.B quando si parla di principio di
  1. materialità si intende un principio ricavabile dalla indicazione costituzionale concretizzato nelle specifiche indicazioni della legge ordinaria
  2. non può essere applicato con riguardo alle misure di sicurezza = sono degli strumenti per realizzare la prevenzione speciale perché sono finalizzate a prevenire la commissione di reati da parte del soggetto al quale sono applicate.
  3. i presupposti per la loro applicazione sono:
    1. accertamento che sia stato commesso un reato
    2. accertamento della pericolosità del reo (valutazione proiettata verso il futuro in forza della quale è ritenuto probabile che il soggetto in esame commetterà altri reati)
  4. quest'ultimo presupposto non sempre è vero, perché il nostro codice prevede che le misure di sicurezza possano essere inflitte anche nei confronti di autori di fatti non preveduti dalla legge come reato se il soggetto viene ritenuto socialmente pericoloso (es: reato impossibile, istigazione)
diritto penale, ma anche alla sua prova. Il principio di materialità richiedeva quindi che il reato fosse dimostrato attraverso un corpo di reato, cioè un insieme di elementi materiali che comprovassero la sua esistenza. Tuttavia, questo principio non può essere applicato alle misure di sicurezza. Innanzitutto, ci sono casi in cui manca un reato, come previsto dagli articoli 49 e 115 del codice penale. Inoltre, le misure di sicurezza possono essere applicate sia ai soggetti imputabili che ai non imputabili e rappresentano una difesa preventiva contro la pericolosità sociale. Queste misure cercano di prevenire la commissione di altri reati, anticipando un giudizio sulla probabilità di commettere futuri reati. Pertanto, il principio di materialità riguarda il diritto penale in senso stretto, cioè l'applicazione della pena in base a una legge per i fatti previsti dalla legge come reato. Per comprendere meglio questo principio, è necessario fare un riferimento storico al concetto di "corpo di reato" o "corpus criminis". Il corpo di reato costituiva la materia del reato e la dimostrazione della sua esistenza. In questo modo, il concetto di materialità del reato non apparteneva solo al diritto penale, ma anche alla sua prova.

diritto penale ma anche al diritto processuale penale perché il corpo del reato era anche la prova del reato commesso.

Dettagli
A.A. 2012-2013
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeriadeltreste di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ramacci Fabrizio.