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VIOLAZIONE DI OBBLIGHI CONCERNENTI LA NOTIZIA DI REATI

Omissione di rapporto

Art. 361. Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale.

Il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare all'autorità giudiziaria, o ad un'altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, un reato di cui ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, è punito con la multa da euro 30 a euro 516.

La pena è della reclusione fino ad un anno, se il colpevole è un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria, che ha avuto comunque notizia di un reato del quale doveva fare rapporto.

Le disposizioni precedenti non si applicano se si tratta di delitto punibile a querela della persona offesa.

Art. 362. Omessa denuncia da parte di un incaricato di pubblico servizio.

L'incaricato di un pubblico servizio che omette o ritarda di denunciare all'autorità indicata nell'articolo precedente un reato del quale abbia avuto notizia.

notizia nell'esercizio o a causa del servizio, è punito con la multa fino a euro 103.Tale disposizione non si applica se si tratta di un reato punibile a querela della persona offesa, né si applica ai responsabili delle comunità terapeutiche socio-riabilitative per fatti commessi da persone tossicodipendenti affidate per l'esecuzione del programma definito da un servizio pubblico.Fatto in cui il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio omettano di denunciare all'autorità giudiziaria un reato di cui hanno avuto notizia.Il modo in cui la notizia è giunta è indifferente; essa deve essere in grado di far ritenere agli organi competenti che è stato commesso un reato.Deve trattarsi di un reato non perseguibile a querela di parte.Il presupposto del reato è che p.u. Oppure l'incaricato di p. s. devono avere ricevuto notizia di reato nell'esercizio o a causa delle loro funzioni.Elemento oggettivo del reato

è l'omissione o il ritardo, quando esso è rilevante per gli interessi della giustizia, di fare rapporto all'autorità giudiziaria.

Il dolo è costituito dalla volontà e consapevolezza di omettere il rapporto e dalla consapevolezza che tale reato è perseguibile senza querela. Infatti esso è escluso nell'ipotesi in cui il reato sia perseguibile solamente a querela della persona offesa.

Aggravante (reclusione sino ad 1 anno) se il reato è commesso da un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria.

Omessa denuncia di reato da parte del cittadino

Art. 364

Omessa denuncia di reato da parte del cittadino.

Il cittadino, che, avendo avuto notizia di un delitto contro la personalità dello Stato, per il quale la legge stabilisce la pena di morte1( ) o l'ergastolo, non ne fa immediatamente denuncia all'Autorità indicata nell'art. 361, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro

103 a euro 1.032. A differenza del precedente reato soggetto attivo può essere solo il cittadino. Il presupposto deve essere sempre una notizia che abbia il carattere della serietà. Il dolo è escluso se il soggetto ignora che il fatto commesso sia un reato contro la personalità dello stato punibile con l'ergastolo.

Omissione di referto

Art. 365

Omissione di referto. Chiunque, avendo nell'esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto pel quale si debba procedere d'ufficio, omette o ritarda di riferirne all'autorità indicata nell'articolo 361 è punito con la multa fino a euro 516.

Questa disposizione non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale.

Soggetti attivi possono essere solamente professionisti nell'ambito sanitario. Essi hanno l'obbligo di fare referto quando hanno effettuato una

. Se omettonoo ritardano di fare referto essi rispondono del delitto in esame. Quindi il presupposto è l'effettuazione di una prestazione sanitaria professionale. Il dolo è un dolo specifico perché oltre la volontà di ritardare il referto deve essercil'ulteriore volontà e consapevolezza di omettere o ritardare il referto sapendo che molto probabilmente si trova davanti ad un fatto che presenta le caratteristiche di un reato perseguibile d'ufficio. RIFIUTO DI UFFICI LEGALMENTE DOVUTI Art. 366 Rifiuto di uffici legalmente dovuti. Chiunque, nominato dall'autorità giudiziaria perito, interprete, ovvero custode di cose sottoposte a sequestro dal giudice penale, ottiene con mezzi fraudolenti l'esenzione dall'obbligo di comparire o di prestare il suo ufficio, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 30 a euro 516. Le stesse pene si applicano a chi, chiamato dinanziall'autorità giudiziaria per adempiere ad alcuna delle predette funzioni, rifiuta di dare le proprie generalità, ovvero di prestare il giuramento richiesto, ovvero di assumere o di adempiere le funzioni medesime. Le disposizioni precedenti si applicano alla persona chiamata a deporre come testimonio dinanzi all'autorità giudiziaria e ad ogni altra persona chiamata ad esercitare una funzione giudiziaria. Se il colpevole è un perito o un interprete, la condanna importa l'interdizione dalla professione o dall'arte. Questa norma tutela sempre il funzionamento della giustizia ma anche la speditezza con la quale il procedimento penale deve essere svolto e a tal fine la non cooperazione di alcuni soggetti è ritenuta lesiva. Tali soggetti sono: - il perito - l'interprete - il custode di cose sottoposte a sequestro - testimone - ogni altra persona chiamata temporaneamente a svolgere una funzione giudiziaria. Il reatorichiesta o querela, afferma falsamente che un reato sia avvenuto o simula le tracce di un reato, al fine di avviare un procedimento penale per accertarlo. La pena prevista per questo tipo di simulazione di reato è la reclusione da uno a tre anni. La simulazione di reato è un reato che mira a evitare che l'autorità giudiziaria venga ingiustamente coinvolta in procedimenti penali inutili.
  1. querela, afferma falsamente che è avvenuto un reato;
  2. simulazione reale: quando un soggetto simula le tracce di un reato; tentare falsamente di far apparire un reato.

4 presupposti per la configurazione di questo reato:

  1. la simulazione deve avere come oggetto un reato vero e proprio
  2. il reato non deve essere avvenuto
  3. il procedimento penale non deve essere iniziato ma basta la simulazione di un fatto idoneo a determinare un probabile procedimento penale.
  4. Non deve trattarsi di un'incolpazione personale (calunnia).

CALUNNIA E AUTOCALUNNIA

Art. 368 Calunnia.

Chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'autorità giudiziaria o ad un'altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.

La pena è aumentata se s'incolpa taluno di

Un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo adieci anni, o un'altra pena più grave. La reclusione è da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all'ergastolo; e si applica la pena dell'ergastolo, se dal fatto deriva una condanna alla pena di morte ( ).

In questo reato il soggetto passivo è duplice: l'autorità giudiziaria e il cittadino incolpevole a differenza della simulazione di reato in cui si tutela solo l'autorità giudiziaria. La pena per questo reato varia a seconda del reato del quale si incolpa un soggetto. Realizza tale reato anche colui che incolpa di un reato un soggetto omettendo cause di giustificazione se ve ne siano ovvero la presenza di cause di esclusione della pena che fanno venire meno la punibilità. - il reato a cui si riferisce

L'incolpazione può essere di qualsiasi natura; assenza di cause giustificatrici e assenza del dolo e della colpa. Il reato deve essere imputato a persona innocente.

Vi sono due modalità di incolpazione: (come per la simulazione di reato)

  • Calunnia diretta: tramite denuncia, istanza, querela si attribuisce il reato a taluno.
  • Calunnia indiretta: simulando a carico di taluno le tracce di un reato. (es. simulazione di violenza sulla persona o sulle cose; collocazione di oggetti indizianti presso il calunniato).

Per aversi reato deve essere possibile un procedimento penale. L'azione criminosa deve essere idonea a dare inizio ad un procedimento penale.

Il dolo consiste nella volontà di realizzare tale reato con la consapevolezza dell'innocenza del soggetto incolpato. Il dolo viene meno per errore di fatto sulla colpevolezza del soggetto.

L'art. 368 prevede delle circostanze aggravanti speciali che variano in base alla gravità del reato.

accertato alcuno.commesso alcuno oppure se
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A.A. 2011-2012
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fiorella Antonio.