Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 74
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 1 Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 74.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto penale dell'ambiente - Riassunto Pag. 71
1 su 74
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Plateale violazione del principio di precisione della legge penale

vs alcuni articoli del regolamento ivi richiamati.

Spedizione transfrontaliera di rifiuti destinati al recupero elencati nello stesso regolamento, in violazione di determinate disposizioni del (vecchio) regolamento CE.

PROBLEMA: individuazione delle condotte incriminate.

Le sole condotte descritte dal nuovo regolamento CE, ma assenti nel vecchio non integreranno alcun precetto regolamento espressamente richiamato dalla norma penale. Nonostante, infatti, il regolamento sia efficace anche senza recepimento espresso del legislatore nazionale, in materia penale occorre che una successiva faccia propria la scelta del legislatore comunitario (qui questa norma manca).

Norma penale in bianco → problemi di scarsa leggibilità e conoscibilità.

Già sufficiente il deposito della merce nel luogo in cui inizia la spedizione ad integrare il reato in esame:

Nell'attività di spedizione rientrano tutte le operazioni accessorie che rendono possibile il trasporto. La pena è aumentata in caso di spedizione di rifiuti pericolosi (aggravante).

Delitto di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti Art. 260 TUA la norma incrimina le forme più gravi di gestione abusiva dei rifiuti, continuativa organizzata ingenti quantitativi di realizzate in forma e aventi ad oggetto rifiuti. La pena va da uno a sei anni di reclusione.

La natura delittuosa e la cornice edittale consentono: mezzi di ricerca della prova (es. intercettazioni); e misure cautelari; contravvenzioni altrimenti non adottabili per le ambientali. E tuttavia la natura del reato richiede in questo caso: il dolo specifico dell'ingiusto profitto (trattandosi di dolo specifico, è sufficiente che l'agente persegua il fine dell'ingiusto profitto, rimanendo irrilevante il raggiungimento).

dell'obiettivo. L'intento del legislatore è la lotta alle c.d. ecomafie, anche se il reato non è strutturato in forma associativa: non esige cioè l'associarsi di 3 o più persone per la commissione di più delitti. Il reato può essere astrattamente commesso anche da una sola persona, anche se nei fatti è improbabile. Si tratta di un reato complesso non facilmente distinguibile dal concorso negli altri reati/illeciti amministrativi in materia di rifiuti. È decisiva, in questo senso, la consapevolezza di arricchire la stabilità dell'attività organizzata, con il relativo ingiusto profitto, oppure la (più circoscritta) consapevolezza di svolgere singole operazioni illecite atomisticamente considerato, al di fuori di una stabile organizzazione. Nel primo caso, la fattispecie ex art. 260 gli altri reati.= reato di condotta e di pericolo astratto; → La Cassazione nel 2014 l'ha

qualificato come delitto di pericolo presunto. Occorre una pluralità di operazioni abusive, non occasionali, riferite – come precisa la norma ingenti – a quantità di rifiuti (la quantità va rapportata non alle singole operazioni, ma al consumo totale rappresentato dalla somma delle varie singole operazioni). → Il reato si nel momento e nel luogo in cui è svolto quel minimo apprezzabile di reiterate operazioni necessarie per integrare la fattispecie. La norma parla di gestione abusiva: abusivamente tutte

Tesi 1 → l'avverbio si riferisce a le violazioni (penali e amministrative) di qualsiasi disposizione concernente la gestione dei rifiuti.

Tesi 2 → Occorre una selezione delle violazioni più significative rispetto al bene tutelato. Ad esempio, alcuini hanno operato una distinzione tra violazioni delle norme penali e violazioni delle norme amministrative; oppure tra gestione clandestina e gestione autorizzata (in questo senso: le

violazioni commesse in ambito di gestione autorizzata rileverebbero ex art. 260 solo quando substanzialmente o totalmente difformi dall'autorizzazione. Questa interpretazione appare condivisibile, in quanto consente di escludere dallo spettro applicativo violazioni solo formali, inidonee ad offendere il bene tutelato. → Ma quali sono le violazioni formali? Tendenzialmente quelle sanzionate in via amministrativa. La giurisprudenza parla di reato abituale, posto che per la sua integrazione sono necessarie più operazioni di gestione abusiva protratte continuativamente. I termini di prescrizione decorrono dall'ultimo comportamento contestato nel capo di imputazione. Se si tratta di rifiuti ad alta radioattività si applica la pena dell' Art. 260 comma 2 → reclusione da tre a otto anni. = circostanza aggravante (anche se la locuzione "alta radioattività" è sconosciuta all'ordinamento). Con riferimento a questo reato, l'ordine di

ripristino è sanzione accessoria obbligatoria (diversamente, la sospensione condizionale subordinata alla eliminazione del danno/pericolo è rimessa alla valutazione del giudice). Le fattispecie in materia di obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari.

Occorre analizzare l'ultima versione dell'art. 258 TUA e la sua versione antecedente, in quanto la seconda continua a valere fino alla piena operatività del sistema telematico Sistri (condizione essenziale per l'operatività della norma riformata nel 2010).

Art. 258 riformato Art. 258, versione antecedente alla modifica

Sanziona in via amministrativa:

  • omessa o incompleta tenuta dei registri; Fa riferimento alle pene ex art. 483 c.p
  • trasporto di rifiuti senza il formulario; (Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) per: trasporto senza formulario di rifiuti

Sanziona in via penale chi, al di fuori del pericolosi (in caso di

rifiuti non pericolosi: sistema Sistri, nel trasporto di propri rifiuti sanzione amm.va); non pericolosi, fornisce false informazioni - predisposizione di certificato falso sulla natura dei rifiuti e chi fa uso di un analisi dei rifiuti. certificato falso durante il trasporto. Nel caso di rifiuti pericolosi → art. 260bis. 260-bis 6. Si applica la pena di cui all'articolo 483 c.p. a colui che, nella predisposizione di un certificato di 30 analisi di rifiuti, utilizzato nell'ambito del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti e a chi inserisce un certificato falso nei dati da fornire ai fini della tracciabilità dei rifiuti. 7. Il trasportatore che omette di accompagnare il trasporto dei rifiuti con la copia cartacea della scheda SISTRI - AREA MOVIMENTAZIONE e, ove necessario sulla base della normativa vigente, con la copia del

Il certificato analitico che identifica le caratteristiche dei rifiuti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 euro a 9.300 euro. Si applica la pena di cui all'art. 483 del codice penale in caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a colui che, durante il trasporto fa uso di un certificato di analisi di rifiuti contenente false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti trasportati.

Capitolo III: INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Nozioni

La PARTE V del TUA è dedicata alle norme in materia di tutela dell'aria. La disciplina è stata modificata dalla riforma del 2010; in particolare, la disciplina vigente fa stabile riferimento all'autorizzazione per e non – come avveniva prima – singolo impianto. L'unica differenza sta nel fatto che le odierne contravvenzioni saranno comunque integrate anche laddove la violazione

Riguardi solo alcuni degli impianti dello stesso stabilimento. Quindi l'unico scopo della riforma è stato ridurre il numero delle autorizzazioni, ma non ha modificato il rilievo sanzionatorio delle violazioni.

L'ambito di operatività della disciplina include tutti gli impianti e le attività che producono emissioni in atmosfera. Il titolo I stabilisce: valori di emissione; prescrizioni; metodi di campionamento e di analisi delle emissioni; criteri di valutazione della conformità ai valori soglia. In alcuni casi - ovvero per una serie di impianti dotati di particolari caratteristiche - l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) sostituisce l'autorizzazione di cui al titolo I. Il titolo II è dedicato agli impianti termici (produttivi di calore per riscaldamento degli ambienti o dell'acqua) aventi potenza inferiore a determinate soglie. Le violazioni sono sanzionate in via amministrativa. Il titolo III riguarda invece i combustibili.

ogni Definizione di "inquinamento atmosferico" → Art. 268 comma 1 lett. a) TUA: modificazione dell'aria atmosferica, dovuta all'introduzione di sostanze in quantità e caratteristiche tali da ledere o mettere in pericolo la salute umana e la qualità dell'ambiente oppure tali da compromettere gli usi legittimi dell'ambiente. Qualsiasi sostanza introdotta nell'atmosfera che Definizione di "emissione" → lett. b): possa causare inquinamento atmosferico. Disciplina amministrativa a monte della disciplina penale autorizzazione. Sono soggetti ad autorizzazione tutti gli impianti, le attività e gli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera, inclusi gli impianti ancora da installare e quelli già esistenti che si vogliono trasferire in altro luogo. L'autorizzazione riguarda le modalità di gestione e di controllo delle emissioni, il periodo di prova tra messa in esercizio e messa a regime dell'impianto, iione ed esercizio illegittimo di stabilimento Chi inizia a installare o esercisce uno stabilimento in assenza della prescritta autorizzazione ovvero continua l'esercizio con l'autorizzazione scaduta, decaduta, sospesa o revocata è punito con la pena dell'arresto da due mesi a due anni o dell'ammenda da 258 euro a 1.032 euro. Si tratta di una sanzione oblazionabile, anche se ciò dovrebbe essere subordinato all'ottenimento dell'autorizzazione mancante. Soggetto attivo è il gestore dello stabilimento, ossia la persona fisica o giuridica che ha potere decisionale circa l'installazione e l'esercizio e che è responsabile dell'applicazione delle prescrizioni disciplinate dal TUA. Inizio di installazione ed esercizio illegittimo di stabilimento Chi inizia a installare o esercisce uno stabilimento in assenza della prescritta autorizzazione ovvero continua l'esercizio con l'autorizzazione scaduta, decaduta, sospesa o revocata è punito con la pena dell'arresto da due mesi a due anni o dell'ammenda da 258 euro a 1.032 euro. Si tratta di una sanzione oblazionabile, anche se ciò dovrebbe essere subordinato all'ottenimento dell'autorizzazione mancante. Soggetto attivo è il gestore dello stabilimento, ossia la persona fisica o giuridica che ha potere decisionale circa l'installazione e l'esercizio e che è responsabile dell'applicazione delle prescrizioni disciplinate dal TUA.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
74 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilPostino44 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Marra Gabriele.