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Il problema del confine tra interpretazione analogica ed estensiva

I 3 casi sono buoni esempi per vedere qual è il problema del confine tra interpretazione analogica ed estensiva. (ricordane 1) Quando noi parliamo di divieto di analogia facciamo riferimento a quella che va a sfavore del soggetto, perché la ratio del divieto di analogia è quello di garantire lo spazio di libertà del cittadino.

Il divieto di analogia si giustifica in relazione alle norme sfavorevoli per il cittadino, mentre è consentita l'analogia delle norme favorevoli. L'analogia in bonam partem è consentita nei casi di:

  • Lacuna involontaria

Esempio: è possibile applicare analogicamente la legittima difesa? Sì perché la norma in questione è espressione di principi generali.

Esempio2: norma 649 c.p.: se il furto al proprio patrimonio viene commesso da un figlio, sorella o coniuge, il reato non è punibile perché viene prima l'unità familiare. Questa norma può essere estesa anche

All'ipotesi del convivente? L'effetto sarebbe in bonam partem perché verrebbe assolto, ma non può essere estesa perché la norma in questione è eccezionale (ossia individua ipotesi particolari). Bisogna sollevare la questione alla corte costituzionale sotto il principio di uguaglianza, è chiaro che è una discriminazione perché c'è un trattamento differenziato tra due persone sposate e due che convivono e basta. Il problema è che la norma non è coerente con i tempi, mette davanti la tutela dell'unità familiare. Rispetto a questa norma le possibilità della corte costituzionale sarebbero diverse: una possibilità potrebbe essere quella di dichiarare l'intera legittimità costituzionale: non può farlo per contrasto col principio della riserva di legge perché si sostituirebbe al legislatore. Il legislatore quindi deve intervenire modificandola e adeguandola ai tempi.

moderni.identità di ratio;

  • norma non eccezionale.

Riassunto: il divieto di analogia opera in malam partem, ma anche in bonam partem nel caso delle norme eccezionali. Differiscono dalle cause di giustificazione perché sono norme eccezionali.

Il principio di legalità delle pene e delle misure di sicurezza:

  • l'articolo 17 contiene le pene,
  • l'articolo 19 le pene accessorie, ecc.

la legge definisce il tipo, il contenuto e la misura della pena.

Articolo 23 sulla reclusione: la pena si estende da 15 giorni a 24 anni, in alcune circostanze fino a 30 anni.

Omicidio doloso: articolo 575: la norma non contrasta con il principio di legalità perché il massimo è di 24 anni in base alla norma 23, anche se non è espressamente indicato perché l'articolo 575 dice non inferiore a 21 e quindi va integrata con altre norme.

Ci sono dei casi in cui questo principio non è rispettato, per esempio...

nell'articolo 122 del codice penale militare di pace: bisogna vedere ai limiti generali, l'articolo 26 di questo codice ci dice che la pena di reclusione militare si estende da un mese a 24 anni. La norma è stata dichiarata illegittima per contrasto con l'articolo 25 costituzione. Perché la cornice non realizza nessun bilanciamento. 10/10/2018: Irretroattività della norma penale sfavorevole e retroattività della legge penale favorevole: articolo 2 del codice penale disciplina 2 gruppi di situazioni: 1. norme penali sfavorevoli alle persone, ossia nuove incriminazioni e modifiche della disciplina che aggravano il trattamento sanzionatorio e rendono più gravosa la pena, la regola è quella del divieto di irretroattività delle nuove norme. Esempio per spiegare il primo comma: poniamo che dobbiamo sostenere l'esame di diritto penale in due diverse date (15 ottobre e 30 ottobre), quel giorno arriviamo in ritardo malaprofessoressa verbalizza il voto, all'esame del 30 di ottobre introduce una nuova regola e chi si presenta in ritardo non può sostenere l'esame e dice che anche quelli che si sono presentati in ritardo la volta prima non potevano sostenere l'esame e quindi il voto non vorrebbe verbalizzato. Questa regola non va bene perché non potevo saperlo, se lo avessi saputo sarei arrivato in orario. L'articolo 2 dice che si può rispondere di un reato solo se il fatto di reato è stato commesso solo in un momento successivo all'entrata in vigore della legge. Il principio stabilito è costituzionale contenuto all'interno dell'articolo 25 secondo comma, è inderogabile e ha come fondamento la possibilità per ciascuno di compiere libere scelte di azione ed essere consapevoli delle conseguenze della propria condotta. Sono in grado di non commettere reato perché sono consapevole di ciò che costituisce reato e delle

eventuali conseguenze. Il legislatore non può modificare il primo comma dell'articolo 2 perché prima di poterlo fare sarà necessaria una modifica della costituzione. La ratio dell'articolo 25 della Costituzione è la possibilità di compiere liberamente delle azioni potendo prevedere le conseguenze della sua azione.

Esempio2: poniamo che ci comunica che l'esame è a crocette composto da 30 domande, 1 punto per ogni domanda giusta e 0 punti per ogni domanda sbagliata. Una persona fa 25 risposte giuste e 5 sbagliate e si aspetta di trovarsi 25, ma il giorno dopo l'esame decido che le risposte sbagliate contano -1 quindi il voto si trasforma in 20. In questo caso non c'è una norma nuova come accadeva prima, ma si modifica una regola che già esiste in senso peggiorativo. Vale la stessa regola di cui all'articolo 2 comma 1 del codice penale. La modifica in senso peggiorativo è equiparata all'introduzione di una

nuova norma. Il parametro costituzionale è sempre l'articolo 25 della costituzione. Questo discorso relativo all'introduzione di nuove leggi o che modificano leggi esistenti può estendersi anche alle norme giurisprudenziali? Molto spesso succede che norme che presentano tratti di imprecisione siano interpretate dalla giurisprudenza. Esempio: caso contrada, condannato per concorso esterno nell'associazione mafiosa che è una norma giurisprudenziale, ossia la possibilità di affiancare all'associazione per delinquerea soggetti che non facciano parte dell'associazione ma che diano contributo allo sviluppo dell'associazione stessa. È stato condannato per un reato che prima non esisteva, l'Italia per questo è stata condannata perché aveva consentito che si realizzasse una nuova incriminazione successiva alla commissione di un reato, equiparando una legge dello stato a una sentenza della cassazione penale.secondo problema è l'applicazione di quella regola alle misure di sicurezza (sono similialle pene, si applicano in situazioni nelle quali non si può applicare una pena se per ex. il condannato non è imputabile o è minore di 14 anni, c'è un soggetto che è pericoloso per la società. Vanno nei rendts, c'è un forte rischio che la disciplina che un legislatore possa contrabbandare per misura di sicurezza quella che in realtà è una pena per sfuggire allanorma 25 cost. posto che le misure di sicurezze come le pene incidono sui diritti fondamentali della persona sottoposta a misure incidono negativamente sulla condizione del condannato, non è possibile introdurre nuove misure di sicurezza per i fatti che prima non prevedevano la costituzione misure di sicurezza). La retroattività è disciplinata in modo diverso dal codice penale e dal codice di procedura penale: per le norme del processo penale la

disciplina è quella del "l'atto si sviluppa con la legge in vigore, se la legge si modifica può entrare in vigore". La prescrizione del reato è dubbio se sia un istituto di tipo procedurale penale o penale.

disciplina per i mutamenti favorevoli della legge penale (favorevoli per il reo). Esempio: al primo appello non ha interrogato quelli che erano arrivati in ritardo, al secondo appello la professoressa dice che anche le persone che arrivano in ritardo possono sostenere l'esame: il soggetto che al primo appello non è stato interrogato dice che non è giusto.

Le abolitio criminis: sono i casi nei quali il legislatore abroga una norma che prima introduceva una fattispecie di reato.

Quindi cosa succede a chi ha commesso il reato prima della depenalizzazione? La modifica favorevole retroagisce, se c'è un processo in corso viene prosciolto, se è già stata condannata il giudice revoca la sentenza. Se ha

già scontato la pena non può chiedere risarcimento perché la situazione si è esaurita (ex. dello studente di 3 anni fa che dice alla professoressa ame non aveva fatto fare l'esame), non sono situazioni meritevoli di tutela. Ratio: il principio di uguaglianza, articolo 3 cost che stabilisce che a situazioni uguali si applica un trattamento uguale. Con il limite della ragionevolezza, ossia se non ci sono ragioni altrettanto forti che consentono di dire che il principio di uguaglianza non si applica. Fatti uguali che non devono essere ragionevolmente differenziabili. Quindi per l'abolitio criminis vale il principio della retroattività illimitata della norma più favorevole. Limite: la modifica è un fatto meno eclatante, perché il fatto continua comunque a essere un reato. Dal punto di vista pratico queste modifiche si applicano ai processi in corso, ma non alle situazioni già passate in giudicato che si sono esaurite. Il

contro-interesse è la stabilità delle situazioni giuridiche. Il limite è dunque il giudicato penale.

Riassunto:

  1. principio di irretroattività della norma penale sfavorevole: principio irrevocabile che trova tutela costituzionale nell'articolo 25 comma 2. Comporta che non si possono applicare nuove incriminazioni a fatti compiuti prima della loro entrata in vigore, non si può quindi applicare una disciplina peggiorativa a fatti commessi prima dell'entrata in vigore di questa disciplina;
  2. principio di retroattività favorevole: se c'è abolitio criminis (con cui il legislatore abroga una norma che prima costituiva una fattispecie di reato), questa modifica favorevole retroagisce illimitatamente cioè si applica sia ai processi in corso sia a quelli già passati in giudicato. Se invece non si tratta di abolitio criminis vera e propria, ma si tratta di una modificazione più favorevole della disciplina di un reato,

Questa modifica retroagisce con il limite del giudicato penale (ossia per le situazioni giuridiche esaurite), ossia se il processo è in corso non può essere applicata.

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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IreneDona di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Della Bella Angela.