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FATTO TIPICO:
a) un primo elemento che caratterizza tutti i reati è il soggetto. Il soggetto che lo ha
commesso. Se guardiamo chi ha commesso il reato, questi si possono condividere in due
categorie: reati comuni sono tutti i reati che possono essere commessi da chiunque,
chiunque cagiona.. ec…, reati propri sono quelli nei quali il soggetto attivo che ha
commesso il reato ha una qualifica particolare. 80-90 % dei reati che studiamo sono propri,
perché fatti da liquidatori, sindaci, amministratori. Questo è importante perché se il soggetto
che ha commesso il reato proprio, non ha qualifica, non devo andare a vedere più niente,
non può essere lui il soggetto punito. È una sequenza che rispetto.
b) Il secondo aspetto è il fatto, principio di materialità. Il fatto umano, qualunque reato non può
non essere basato su di una condotta dell’uomo. A seconda dei casi, cambia la condotta, e
può essere: una condotta attiva o una condotta omissiva. Il fatto può essere legato ad
una azione: (chiunque offende l’onore altrui, devo fare qualcosa…), oppure può essere una
omissione (chiunque non presenta una denuncia… omette di soccorrere una persona).
c) In certi reati, non in tutti, il fatto tipico è caratterizzato anche da un evento. La descrizione
del fatto tipico, prevede il verificarsi di un evento: chiunque cagiona la morte di un uomo: il
reato c’è, se c’è la morte di un uomo, ossia una modificazione esterna del mondo che è
esattamente il cambiamento che la norma prevede come costitutivo del reato.
Ogni reato presuppone sempre un soggetto comune o proprio, presuppone sempre una
condotta, omissiva o attiva, certi reati, non tutti, potrebbero prevedere anche un evento. A
seconda che ci sia o meno evento, noi classifichiamo reati di pura condotta, quindi il reato
prevede questo e si chiude qua, o reato di evento. È importante distinguere questa cosa,
se io ho un reato a condotta attiva per dire se c’è un fatto tipico, devo dire se è stata
commessa quella azione, è punito l’amministratore che distribuisce ai soci utili non
conseguiti, questo è un reato proprio, la condotta è distribuire utili non distribuiti. La tipicità
si esaurisce nell’illegale ripartizione. Se ho l’evento, cioè la legge mi dice che quel reato c’è
se si è verificato l’evento: hai cagionato questo, c’è un altro elemento necessario su cui
dobbiamo soffermarci. Art 40 codice penale Nessuno può essere punito per un fatto
preveduto dalla legge come reato, se l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la
esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. Questo si chiama
nesso di causalità, in tutti i reati di evento, non c’è il reato, se manca il nesso di causalità.
Non puoi essere punito se l’evento non è conseguenza della tua azione. Ma come si fa a
dire che c’è causalità? In certi casi la domanda è banale e ovvia: l’hai strozzato, e ovvio
che hai cagionato la morte, in alcuni casi non è facile dire se c’è questo rapporto di causa
effetto. (es. caso di molte donne che in stato di gravidanza avevano assunto un farmaco
antidepressivo, si è scoperto che partorivano bambini malformi, ma è stato il farmaco a
cagionare le malformazioni?) come si fa a dire? Quello che viene considerato il criterio
principale è legato al principio del nesso condizionalistico, o principio della condicio
sine qua non. Si considera causa di un evento, se c’è un rapporto di causa effetto tra un
azione e evento, tutte le volte in cui se noi eliminiamo mentalmente l’azione, possiamo
affermare che l’evento non si sarebbe verificato. È causa di un evento ogni antecedente
che se mentalmente eliminato può consentire di affermare che l’evento non si sarebbe
verificato. (eliminano l’evento dello strozzamento, l’altro sarebbe morto? No) in molte
situazioni, è facile, in altre no (elimini il farmaco, si sarebbe verificato? Bo). C’è causalità
tutte le volte che la condotta è stata condizione necessaria del verificarsi dell’evento, come
fai a dire che è stata necessaria? Criterio dell’eliminazione mentale: se l’evento non si
sarebbe verificato, o si sarebbe verificato in modo diverso. Dal punto di vista oggettivo un
reato, deve prevedere una condotta. (omicidio: la condotta è quella che se la elimini non
avrebbe cagionato l’evento), certe volte è la legge che esprime la condotta (amministratore
che distribuisce utili), certe volte nei casi dei reati di evento, non la descrive (chiunque
cagiona), c’è un fatto, e sarà la condotta da verificarsi tra il fatto e in relazione al nesso di
causalità. Certe volte la condotta viene precisata anche indicando l’oggetto sul quale
ricade la condotta. (chiunque si impossessa della cosa mobile altrui). Quando la legge
indica anche l’oggetto, quello è oggetto materiale del reato. Talvolta ci sono dei reati nei
quali nella descrizione del fatto oggettivo, la legge richiama elementi che precedono
l’azione, esempio chiunque essendo legato da un precedente matrimonio avente valore
giuridico, contrae nuovo matrimonio, e punito con… (reato di bigamia). È un reato di
condotta, la condotta è contrarre matrimonio, ma questo diventa reato solo se prima c’è un
presupposto, che chiamiamo presupposto del reato. Ci sono dei reati nei quali la
descrizione del reato richiama l’esigenza di accertare un antecedente del reato.
Quindi analizziamo gli elementi oggettivi, c’è reato quando: c’è un soggetto, è di condotta o di
evento? È di condotta attiva o omissiva? Se di evento, c’è causalità? Il fatto descrive un oggetto?
C’è un antecedente del reato? Questa è la dimensione oggettiva che si evince dal reato, che si
riconduce al fatto tipico del reato. Nel parlare della condotta, si tengono distinti la condotta di
azione ed omissione, perché le cose cambiano. I casi nei quali il fatto tipico è legato ad una
omissione, bisogna distinguere i reati omissivi propri e reati omissivi impropri. Questa
distinzione nasce dal fatto che si ritiene opportuno distinguere i reati che sono di pura condotta
(propri), nel quale il fatto tipico si concentra nella descrizione di non facere, quindi pura condotta
omissiva, da altri casi nei quali, il non facere si ricollega alla causazione di un evento (reati
impropri).
Quindi tra i reati di pura condotta, privi di evento, in certi casi il fatto è di condotta attiva, e in altri
con una omissione. Articolo 361 Il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare
all'Autorità giudiziaria, o ad un'altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, un reato di cui
ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni ,è punito. Non c’è un evento, e il fatto è
descritto come un non fare qualche cosa. Reato di pure condotta, dove è descritta in chiave
omissiva. Un altro tipico esempio è chiunque trovando abbandonato un fanciullo minore di anni
10, o altra persona incapace di provvedere a se stessa… omette di darne immediato avviso
all’autorità, è punito con la reclusione da a… reato comune. Reato di omissione. Questi reati in cui
una condotta è descritta come una condotta omissiva, vengono chiamati reati omissivi pripri. È
importante identificarli subito, perché in questi perché ci sia il fatto tipico, si dice che occorre
identificare una serie di elementi che hanno una valenza scalare.
Primo elemento reati omissivi propri: Situazione tipica. Nei reati omissivi propri tutte le volte in cui
la legge prevede un reato omissivo proprio, occorre sapere che per la configurabilità di quel reato
è necessario la situazione tipica. (il reato punisce chi non chiama una autorità se una persona
deve essere salvata, ma adesso io non lo sto facendo, è reato? No,perché affinchè debba scattare
l’obbligo che se non rispetti, fa scattare omissione, deve sempre essere accertata la situazione
tipica che fa scattare l’obbligo). Certe volte è la norma che descrive la situazione tipica, altre
volte no. Nel reato di omissione di soccorso, chiunque trovando abbandonato… la situazione
oggettiva che fa scattare l’obbligo è il ritrovamento, solo li scatta l’obbligo di chiamare. Nel 361
l’obbligo scatta quando arriva la notizia del reato. Chi non presenta la dichiarazione dei redditi è
punito da a. la situazione tipica è avere ottenuto ricavi da denunciare allo stato. Non c’è reato
omissivo proprio se non c’è la situazione tipica.
Secondo elemento reati omissivi propri: ce la situazione tipica e il soggetto non ha tenuto la
l’azione doverosa.
Terzo elemento reati omissivi propri: occorre verificare anche che quell’azione doverosa non sia
già stata compiuta da un altro soggetto. Se tutti noi usciamo dalla facoltà e davanti al palazzo uno
è svenuto e uno chiama il 118, gli altri non lo fanno, ma non rispondono di omesso soccorso,
perché non ci può essere reato omissivo proprio se la condotta doverosa è stata eseguita da un
altro soggetto.
Quarto elemento reati omissivi propri: il soggetto doveva avere concretamente la possibilità di
realizzare quella azione. Ad impossibilia nemo tenemur: se in quel momento era per te impossibile
realizzare la condotta onerosa, non puoi essere chiamato a rispondere per omissione. Occorre
accertare se il soggetto avesse la possibilità di esercitare l’azione doverosa.
Quinto elemento reati omissivi propri: tempistica. Ogni volta che sappiamo che è un reato
omissivo proprio, dobbiamo certificare la situazione tipica, se l’azione è stata tenuta, verificare se
l’azione è stata tenuta da altri, verificare se il soggetto avesse la possibilità di esercitare l’azione, e
verificare il termine entro il quale l’azione doveva essere realizzata. Anche qui il alcuni casi lo si
evince dalla stessa norma del reato, altre volte no. Omissione di soccorso: chiunque abbia trovato
un fanciullo.. omette subito… il termine è subito, art 361 il pubblico ufficiale che omette di dare
denuncia.. il termine qual è? Occorre andare a trovarlo nelle altre norme, si evince dalle norme del
regolamento della polizia ecc.. che entro 48 ore devono fare la denuncia. Chi non presenta la
dichiarazione dei redditi… è la normativa fiscale che anno per anno stabilisce il termine. Occorre
sempre andare a verificare questi step.
I reati omissivi propri sono quelli in cui la condotta è omissiva. Perc