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DIRITTO PROCESSUALE PENALE

Un procedimento penale inizia con la notizia di reato che attivi le investigazioni dell'autorità pubblica.

Vediamo quali possono essere i veicoli che portano la notizia all'autorità:

Querela: nel nostro ordinamento non tutte le notizie di reato possono essere investigate dall'autorità

• giudiziaria in assenza di una specifica manifestazione di volontà da parte della persona offesa.

Questi reati si chiamano reati procedibili a querela di parte. La querela esprime la volontà di chi ha subito il

reato di intraprendere il procedimento penale.

L'ordinamento ha stabilito l'esistenza di questi reati non procedibili d'ufficio per motivi di protezione della

persona offesa, infatti la persona già segnata dal reato subito non sempre è disposta ad andare in tribunale per

testimoniare subendo altri stress emotivi. Si dice che l'ordinamento da all'offeso il diritto di scelta. Esempi di

questi reati procedibili a querela di parte sono la truffa e la violenza subita.

Vi sono poi dei reati procedibili d'ufficio, la notizia di reato può arrivare con qualsiasi tipologia:

Denuncia: atto con cui un pubblico privato annuncia alla pubblica autorità un determinato fatto.

• Referto: è un documento emesso da un medico. Infatti chi presta assistenza sanitaria deve segnalare

• all'autorità pubblica quei casi in cui l'assistenza da lui prestata può essere ricondotta ad un reato. Il

sanitario in questi casi ha l'obbligo di trasmettere una relazione all'autorità giudiziaria.

L'ordinamento impone, invece, di non dare il referto all'autorità qualora lo stesso referto

provocherebbe un'investigazione nei confronti del soggetto curato. Questo per il semplice motivo

che una persona per non essere denunciata all'autorità giudiziaria non andrebbe a curarsi con un

grave pregiudizio per la propria salute, diritto fondamentale della costituzione.

Rapporto: è quel documento che viene emesso dagli organi di polizia giudiziaria al primo ministero.

• D'ufficio da parte del pubblico ministero.

• 14

Quando una notizia di reato viene a conoscenza del P.M. comincia l'iter penale, ovvero vi è l'apertura di un

fascicolo a cui è assegnato un numero progressivo in base ai fascicoli aperti da inizio anno. Il fascicolo ha

iscrizione RGNR "registro generale delle notizie di reato".

In questo fascicolo vengono introdotti tutti gli aspetti e documenti che riguarderanno il caso.

A questo punto il P.M. avvia il procedimento penale.

Attenzione: è importante non confondere il procedimento penale con il processo penale. Infatti il processo

penale è solo una parte del procedimento penale, è quella fase che si svolge davanti al giudice nel

contraddittorio tra le parti.

In questo momento il soggetto nei cui confronti si svolge il procedimento penale si chiama ancora indagato e

non imputato.

In questa fase, affidata al P.M. hanno luogo le indagini preliminari che precedono il processo e che sono

volte a stabilire se la notizia di reato è fondata e quindi dare inizio al processo oppure se la notizia non è

fondata e quindi lasciare cadere il procedimento.

La fase delle indagini preliminari è dominata da 2 soggetti:

- P.M. che è il magistrato che coordina le indagini.

- Polizia giudiziaria: che è lo strumento investigativo coordinato dal P.M.

Il compito del P.M. è quello di verificare la fondatezza della notizia di reato, e di cercare di individuare

l'autore del fatto tipico.

In questa fase il P.M. non raccoglie le prove, in quanto questa attività si svolgerà davanti al giudice durante il

processo penale, le prove possono essere documentali o dichiarative (ad ex. testimonianza),.

Ma il P.M. raccoglie soltanto sommarie informazioni per verificare la sussistenza del fatto, in questa fase

non vi è infatti contraddittorio tra l'accusa e la difesa, anzi l'attività potrebbe anche essere segreta e nel caso

in cui si dimostri negativa il soggetto indagato potrebbe non sapere mai che è stata svolta un'attività

investigativa nei suoi confronti.

A questo punto entra in gioco un altro magistrato il GIP (giudice per le indagini preliminari).

Il GIP si occupa di sovraintendere tutte quelle attività che durante la fase delle indagini preliminari non

possono essere decise in autonomia da PM o polizia giudiziaria. In altre parole per alcune attività c'è bisogno

del premesso del GIP.

Vediamo le attività per le quali è richiesto il permesso del GIP:

a) Intercettazioni telefoniche: qualora il PM ritenga necessario disporre particolari mezzi di ricerca

della prova quali le intercettazioni telefoniche deve far domanda al GIP. Il motivo del permesso è

dato dal fatto che tramite le intercettazioni si invade un diritto del cittadino: il diritto alla riservatezza

delle proprie comunicazioni che viene preso in massima considerazione dall'ordinamento.

Il GIP emetterà un decreto che autorizzi l'utilizzo di questo strumento naturalmente stabilendo anche i modi e

soprattutto i tempi dell'utilizzo, in modo da garantire che il diritto di libertà del cittadino non venga

compromesso oltre il bisogno effettivo.

Comprendiamo quindi come nel diritto penale vi sia sempre un gioco di interessi tra il diritto di libertà del

cittadino e il potere dello stato di punire.

Si attribuisce al GIP il potere di decidere, in base agli indizi già trovati se limitare o no il diritto del cittadino.

Queste forme di intercettazione possono essere usate solo per reati più gravi.

Per reati più gravi si intende quei reati che abbiano una pena massima almeno maggiore a 6 anni.

b) Misure cautelari: il PM può ricorrere al giudice anche quando l'attività investigativa renda

indispensabili misure di limitazione della libertà di movimento del soggetto. Queste misure cautelari

sono misure volte a prevenire un rischio.

Le misure cautelari più famose sono le detentive: la custodia cautelare in carcere e gli arresti domiciliari.

Attenzione a non confondere gli arresti domiciliari con la detenzione domiciliare, che è la pena alternativa

alla detenzione, e inoltre non bisogna neanche confondere gli arresti domiciliari con l'arresto che è la pena

per la contravvenzione. Infatti gli arresti domiciliari vi sono quando il soggetto non è ancora stato processato

e quindi non è ancora giudicato colpevole.

Le condizioni perché si possa richiedere una misura cautelare sono:

- la presenza di reati che consentano misure cautelari,

- la presenza di gravi indizi di colpevolezza, quindi il PM deve portare un quadro indiziario connotato da

gravità,

- il fatto di dover fronteggiare almeno una di queste tre esigenze cautelari che impongono la misura

preventiva: → pericolo di fuga (motivo fondato e non teorico)

→ pericolo di reiterazione del reato, anche in questo caso deve essere un pericolo fondato e concreto

→ pericolo di inquinamento probatorio. Il soggetto in questione potrebbe infatti tentare di alterare le prove

testimoniali o anche documentali. 15

c) Incidente probatorio: L'ultimo caso in cui il PM si rivolge al giudice è l'incidente probatorio.

Questa è una parentesi di acquisizione delle prove anticipata nella fase delle indagini, anticipa a questa fase

l'attività tipica della fase successiva che avviene nel contraddittorio tra le parti.

L'incidente probatorio è richiesto in quei casi in cui la genuinità della prova è destinata a non mantenersi nel

futuro. Un esempio di richiesta di incidente probatorio può avvenire nel caso in cui via sia un testimone in

condizioni precarie e la sua testimonianza venga considerata utile al fine delle indagini e della fase

successiva.

Il PM può allora chiedere al GIP di assumere la testimonianza in incidente probatorio. Naturalmente

l'indagato viene avvisato e viene invitato a partecipare all'incidente probatorio che vedrà come giudice a

dirimerlo il GIP.

A questo punto si chiudono le indagini investigative e si aprono due scenari:

- PM ha trovato abbastanza materiale per portare avanti l'accusa

- PM non ritiene di aver trovato abbastanza materiale per portare avanti l'accusa e formula una richiesta di

archiviazione.

Il GIP allora procede alla valutazione dell'attività di indagine, se e d'accordo archivia l'indagine, se invece

non è d'accordo può restituire il fascicolo al ministero indicandogli le nuove indagini da effettuare. Ma il GIP

può anche ritenere che il PM si sia sbagliato a ritenere le indagini non sufficienti e allora ordina

l'imputazione coatta.

In questo caso è il GIP che formula l'imputazione, tuttavia l'imputazione può anche essere formulata

ordinariamente quando il PM ritiene d'aver raccolto sufficiente materiale.

Vediamo allora quando l'indagato può venire a conoscenza dell'indagine svolta nei suoi confronti:

- può non apprenderlo mai,

- può comprenderlo quando la polizia giudiziaria effettua una misura cautelare

- può comprenderlo quando si effettua un incidente probatorio

- può comprenderlo ordinariamente quando finiscono le indagini preliminari.

Quindi quando finiscono le indagini preliminari il PM da avviso all'indagato di conclusione delle indagini

preliminari, questo avrà 20 giorni di tempo per fornire prove tali da riuscire a difendersi dalle accuse e a far

cambiare idea al PM. Trascorso questo intervallo di tempo se il PM non ha cambiato idea chiede il rinvio a

giudizio al GUP (giudice dell'udienza preliminare).

Ora in realtà GIP e GUP sono le stesse persone, in realtà il codice prevede una incompatibilità di funzione,

quindi se in un procedimento una persona è già stata GIP non può essere anche GUP, ma il compito spetterà

ad un soggetto diverso dello stesso ufficio.

Al GUP nel processo ordinario spetta il compito di valutare se l'ipotesi accusatoria costruita dal PM e il

materiale raccolto sono sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio. Il GUP svolge quindi una funzione di

filtro nei confronti del materiale raccolto dal PM.

Nei rari casi in cui il GUP dovesse valutare che il materiale raccolto dal PM non sia sufficiente a sostenere

l'accusa davanti al giudice, esprime una sentenza di non luogo a procedere, qualora invece, come nella

maggior parte dei casi, il GUP considera il materiale sufficiente emette un decreto che dispone il giudizio.

Il soggetto a questo punto passa da indagato a imputato.

Vediamo ora quali sono i giudici che possono svolgere un processo di 1° grado:

Giudice di pace: il giudice di pace non è un magistrato togato, ovvero non è un magistrato che ha

• vinto un concorso e per questo &e

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lucaf_94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof D'Alessandro Francesco.