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CONCEZIONE OGGETTIVA DI PU E IPS - ATTIVITÀ CONCRETA SVOLTA DALL'AGENTE
CONCEZIONE SOGGETTIVA - (QUALIFICA PUBBLICISTICA) RAPPORTO DI DIPENDENZA CON UN ENTE PUBBLICO EUROPEO O INTERNAZIONALE.
359. Persone esercenti un servizio di pubblica necessità.
Servizio di pubblica necessità: attività di natura privata, esercitata da soggetti privati in nome e per conto proprio e svincolata da ogni collegamento soggettivo con la Pubblica Amministrazione, ma oggettivamente caratterizzata da un rilievo, da un bisogno e da un interesse pubblico e come tale sottoposta a controllo da parte dello Stato (FIANDACA-MUSCO).
Qualifica pubblicistica che compare 7 volte nel CP.
3 Questioni da risolvere per la differenza fra IPS ESPN XI - Criterio soggettivo di appartenenza all'esercizio di una professione individua la qualifica pubblicistica dell'agente? - È in contrasto con la legge dato che non tutte le professioni che hanno bisogno di un abilitazione.
sono necessario al pubblico per la rilevanza penalistica l'obbligo indeclinabile del pubblico di valersi dell'opera di quei professionisti. La disposizione non è sufficientemente determinata contro l'art. 25/2 della Costituzione poiché rinvia all'atto amministrativo di individuare in concreto i soggetti attivi di un reato. Opportunità di mantenere il ESPN le ragioni del codice Rocco hanno perso valore non più attuali. ESPN figura residuale PUBBLICO AGENTE DI FATTO: Per il diritto penale è adatto alle esigenze sociali considerare anche l'attività di chi nei fatti senza vincoli di dipendenza o di tempo svolge una funzione pubblica ed è in grado di incidere sull'interesse alla NORMALITÀ DI FUNZIONE PUBBLICA ESPRESSA DALLA LEGGE. CASSAZIONE PU chi effettivamente esercita una pubblica funzione anche senza formale o regolare.investitura→per tutelare chi sia entrato in buona fede in rapporto pubblicistico con il soggetto investito in modo irregolare o viziato i mai investito di una pubblica funzione.
Limiti al riconoscimento dell’esercizio di fatto di una funzione→incompetenza assoluta (corte di cassazione→unico suo limite é dato dalla sufficiente offensività del fatto stesso.
fattispecie di usurpazione→essa sta cosi in ogni abuso espresso dai delitti dei PU→essa si estende anche al PU cessato o sospeso dalle sue funzioni che continua ad esercitarle→essere qualcosa che non doveva essere.
usurpazione va al di là del semplice abuso→assoluto difetto di potere+straripamento di un potere all’altro+incompetenza assoluta all’interno di uno di tali poteri→si esclude il concorso con l abuso di ufficio dettato dal mancato abuso di potere (non vi era a priori nessun potere).
Usurpazione→reato dei Privati contro la PA.360.
Cessazione della qualità di pubblico ufficiale. — Quando la legge considera la qualità di pubblico ufficiale [357], o di incaricato di un pubblico servizio [358], o di esercente un servizio di pubblica necessità [359], come elemento costitutivo o come circostanza aggravante di un reato, la cessazione di tale qualità, (1) nel momento in cui il reato è commesso, non esclude l'esistenza di questo né la circostanza aggravante, se il fatto si riferisce all'ufficio o al servizio esercitato (2). XII Si tratta di una norma che estende l'efficacia delle norme in esame al caso in cui il fatto sia commesso quando il soggetto abbia perso la sua qualità, al fine di evitare i danni che potrebbero derivare dalla commissione delle fattispecie punite pur dopo la cessazione delle qualità di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio o esercente un servizio di pubblica necessità. Così risponderà di rivelazione
di segreti d'ufficio [v. 326], colui il quale, dopo aver cessato di essere pubblico ufficiale, riveli un segreto da lui appreso quando rivestiva tale qualifica.
L'investitura pubblica rimane ferma sull'attualità della condotta il cui esercizio rende pubblico il soggetto attivo o passivo del reato.
RAPPORTO TRA FUNZIONE, SERVIZIO PUBBLICO, SERVIZIO DI PUBBLICA NECESSITÀ:
I poteri tipici della funzione non sono un elemento specializzante ma un elemento differenziale.
NON OGNI SERVIZIO PUBBLICO È ANCHE FUNZIONE PUBBLICA.
Si potrebbe dire:
Poteri autoritativi certificativi→PU
Atti autoratativi e manifestazione della volontà PA→PU e IPS
Disciplina di diritto Pubblico→PU IPS ESPN
Mansioni d'ordine e prestazioni d'opera meramente materiale→termine inferiore del servizio pubblico e del servizio di pubblica necessità.
Intersezione ed influenza nei tre insiemi→bisognerebbe portare le tre qualifiche pubblicistiche
nella figura di PUBBLICO AGENTE.FATTO TIPICO corrispondenza fra fatto concreto+schema legale di una figura di reato. condotta (azione/omissione o evento fisico psichico rapporto causale oggetto materiale su cui ricade la condotta. relazione giuridicaCAUSE DI GIUSTIFICAZIONE IL VALORE scriminante del consenso sia negato in ragione del carattere indisponibile dell'interesse pubblicistico sotteso dai delitti del titolo II ammesso invece l'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere e la legittima difesa. ELEMENTO SOGGETTIVO il processo di attribuzione della responsabilità penale si confronta con l'autore dell'illecito COLPEVOLEZZA personale fatto proprio e colpevole. DOLO delitti l'imputazione soggettiva è disciplinata dal dolo. dolospecifico rappresentazione+volontà+elemento tipico come scopo-fine. XIIILa tutela della PA si estende.ai delitti colposi solo quando e prevista espressamente dalla legge.56. Delitto tentato. — Chi compie atti idonei (1), diretti in modo non equivoco (2) a commettere un delitto, risponde di delitto tentato (3), se l'azione non si compie o l'evento non si verifica [48] (4).
Il colpevole del delitto tentato è punito (5): con la reclusione non inferiore a dodici anni, se la pena stabilita è l'ergastolo; e, negli altri casi, con la pena stabilita per il delitto, diminuita da un terzo a due terzi (6).
Se il colpevole volontariamente desiste dall'azione, soggiace soltanto alla pena per gli atti compiuti, qualora questi costituiscano per sé un reato diverso (7) (8).
Se volontariamente impedisce l'evento, soggiace alla pena stabilita per il delitto tentato, diminuita da un terzo alla metà [62 n. 6] (9) (10).
Non è ammissibile il tentativo: a) nei delitti colposi, poiché la mancanza di volontà delittuosa è
incompatibile con la idoneità e univocità degli atti in cui si sostanzia il delitto tentato;
b) nelle contravvenzioni, riferendosi l'art. 56 ai soli delitti;
c) nei reati unisussistenti, nella forma del tentativo incompiuto;
d) nei delitti di attentato [v. Libro II, Titolo I], poiché il quid richiesto in questi casi per configurarsi tentativo punibile è già sufficiente alla consumazione del delitto;
e) nei reati di pericolo, ritenendosi il pericolo del pericolo un non pericolo; per alcuna dottrina (Fiore) la inammissibilità riguarda solo i reati di pericolo concreto, in quanto in essi il solo verificarsi della situazione di pericolo del bene giuridico protetto assume rilevanza alla stregua del reato consumato;
f) nei delitti preterintenzionali [v. 43]: nel caso in cui il soggetto passivo resti in vita, la responsabilità dell'agente è limitata ai delitti di percosse e lesioni, in quanto la sua volontà non era diretta.
alla realizzazione dell'evento ulteriore. È ammissibile, invece, il tentativo:
- nei reati di pericolo astratto (Fiore);
- nei reati di pura condotta (senza evento materiale), nella forma del tentativo incompiuto;
- nei reati unisussistenti, nella forma del tentativo perfetto;
- nei reati abituali, anche se non vi è concordanza in dottrina;
- nei reati permanenti, nel caso in cui vi sia l'interruzione della condotta delittuosa prima che si realizzi la situazione lesiva dell'altrui diritto (si pensi al fallimento del sequestro di persona per la resistenza della vittima);
- nei delitti omissivi impropri (è il caso della madre che tenta, senza riuscirvi, di uccidere il figlio neonato, omettendo di allattarlo) e, secondo la dottrina più recente, anche nei delitti omissivi propri (si cita il caso del p.u. che, in prossimità della scadenza del termine utile per il compimento dell'atto dovuto, acquisti un biglietto aereo per un paese lontano.
allo scopo di porsi nell'impossibilità di adempiere finalità successivamente non raggiunta).
47. Errore di fatto. — L'errore sul fatto (1) che costituisce il reato esclude la punibilità dell'agente (2). Non di meno, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo (3). L'errore sul fatto che costituisce un determinato reato non esclude la punibilità per un reato diverso (4). L'errore su una legge diversa dalla legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato (5) (6). XIV
La ragione della rilevanza dell'errore di fatto come causa di esclusione della colpevolezza, va ricercata nella considerazione che esso, escludendo la configurabilità dell'elemento soggettivo del reato (quantomeno il dolo) fa venir meno uno degli elementi essenziali.
strutturale dell'illecito penale. Secondo gli Autori (Fiore, Moccia) che, invece, considerano il dolo, per quanto attiene alla sua funzione descrittiva della fattispecie, elemento del fatto, sarà proprio la configurabilità di quest'ultimo ad essere esclusa in caso di errore. (1) L'errore, come detto, può essere definito come una falsa rappresentazione della realtà: se trattasi della realtà materiale, esterna al soggetto è errore di fatto; se, invece, è costituito da un'errata rappresentazione di una situazione normativa è errore di diritto: ad esempio, credo che la piantina che sto coltivando sia ornamentale, invece trattasi di droga (errore di fatto); so che le pasticche che detengo sono "roipnol", ma non sapevo che fossero inserite nell'elenco delle sostanze stupefacenti la cui detenzione è vietata (errore di diritto). L'errore qui disciplinato è quello che incide sul processo strutturale dell'illecito penale.Il dolo è un elemento fondamentale nel diritto penale. Esso rappresenta la volontà cosciente e consapevole di compiere un'azione che costituisce un reato. Il dolo deve essere distinto dall'evento accidentale che può verificarsi durante l'esecuzione del reato (aberratio), regolato dagli articoli 82 e 83 del Titolo II.