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CONDIZIONI OBIETTIVE DI PUNIBILITÀ
Il terzo comma dell'art. 42 è collegato all'art. 44 - "Quando, condizione obiettiva di punibilità: per la punibilità del reato, la legge richiede il verificarsi di una condizione, il colpevole risponde del reato, anche se l'evento, da cui dipende il verificarsi della condizione, non è da lui voluto." Ad esempio nel fallimento è il delitto di bancarotta semplice, fraudolenta o preferenziale oppure, nei delitti contro la morale l'incesto quando ne sia dato pubblico scandalo in luoghi pubblici o aperti al pubblico (art. 564) oppure lo stato di ubriachezza in luogo pubblico (art. 688). Tutte ipotesi in cui la realizzazione del delitto è legata a situazioni oggettive che determinano l'esistenza del reato, perché senza il pubblico scandalo non c'è incesto, oppure senza l'esposizione in luogo pubblico non ci sono gli atti osceni in luogo pubblico (art.527) e senza la sentenza dichiarativa di fallimento non si può rispondere della bancarotta (legge fallimentare - legge 267/42).43tÑÑâÇà| w| Z|ÉätÇÇ| ZxÇà|ÄxAlcuni annoverano anche i c.d. reati aggravati dall’evento, cioè quelli che realizzano un fatto più33 . Pergrave rispetto a quello voluto dall’agente e che hanno alla base la prevedibilità del reatoesempio il procurato aborto senza il consenso della donna, o con violenza, causa la morte della34 ): anche in queste ipotesi ci si è chiesti separtoriente (art. 18 legge 22 maggio 1978, n. 194possono costituire una forma di responsabilità oggettiva.Nei reati fallimentari la sentenza dichiarativa di fallimento si pone come condizione per l’esistenzadel reato di bancarotta, ma è chiaro che il fallito ha previsto tale possibilità nel momento in cuisottrae all’impresa dei beni, effettua
Pagamenti preferenziali o atti di liberalità, in sintesi che vi sia una tutti comportamenti che lasciano intendere che l'agente prevedeva quel reato.
Mala gestio: Per gli atti osceni la condizione di punibilità costitutiva di reato è data dal luogo pubblico o esposto al pubblico, mentre se realizzati tra le mura domestiche non è reato. Anche in questo caso, per quelli che sono i canoni comuni della moralità, è facile prevedere che il lasciarsi andare ad effusioni significa voler rischiare di commettere il reato art. 527 e per questo non può essere responsabilità exoggettiva in quanto il reato è prevedibile e lo stesso vale per l'incesto.
L'art. 44 affermando che anche se l'evento, da cui dipende il verificarsi della condizione, non è da indica che la condizione obiettiva di punibilità è prevedibile dall'agente, anche se diventa lui voluto la causa di un evento non voluto.
Le ipotesi
della sentenza dichiarativa di fallimento, degli atti osceni in luogo pubblico, dell'incesto e di tutti i reati aggravati dall'evento quantomeno possono essere ricondotte alla prevedibilità e quindi apparentemente si discostano dalle situazioni previste dall'art. 44. Per questo alcuni dicono che una condizione obiettiva di punibilità è distaccata dalla previsione dell'agente per cui non riguarda il fatto; per esempio trovarsi nel territorio dello Stato è una condizione di esistenza del reato che prescinde dall'elemento psicologico che causa l'evento. Per De Felice, però, più che condizioni obiettive di punibilità sarebbero condizioni di esistenza del reato, per cui si hanno dei dubbi in ordine alla loro riconducibilità all'art. 44. De Felice ritiene che la responsabilità obiettiva dell'art. 42 tiene conto dei principi di responsabilità propri del diritto penale e che non.può essere quella di altri rami del diritto soprattutto perché la responsabilità penale è personale artt. 42 c.p. e 27 Cost.
Per De Felice vi è una forma anomala di responsabilità, ovvero di responsabilità oggettiva non tradizionalmente intesa, che attribuisce il fatto al soggetto in maniera diversa (per questo anomala) dal dolo, colpa e preterintenzione, ma sempre nei limiti della prevedibilità dell'evento e in presenza dell'elemento psicologico e quindi conforme ai principi del diritto penale art. 42 primo comma.
L'art. 42 si chiude con la previsione dell'elemento psicologico per le contravvenzioni che si pone come eccezione rispetto ai principi di imputazione usati per i delitti: "Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e volontaria, sia essa dolosa o."
Quindi si restringe il campo dell'elemento psicologico espungendo la preterintenzione
"ecolposa."
"la responsabilità anomala, mentre si allarga il principio generale dell'applicazione del reato al doloe alla colpa ed è per questo che le contravvenzioni non sono meno importanti dei delitti, bastipensare ai reati connessi all'edilizia, all'urbanistica, all'ambiente e in campo tributario che sonoquasi sempre di tipo contravvenzionale."
CAUSE DI ESCLUSIONE DEL REATO - FRANCESCO SEBASTIO
"Se un individuo commette un reato, la conseguenza è l'affermazione della responsabilità el'applicazione della pena, ma può accadere che una persona abbia tenuto una condotta che viola intutto o in parte determinate norme, ma sia esente dalla pena perché quel comportamento è avvenutoin presenza di particolari condizioni, tecnicamente cause di esclusione (o giustificazione), le qualirendono non punibile quella persona.33 Tanto che qualcuno fa rientrare il delitto preterintenzionale nei reati aggravati"
dall'evento.Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza.
Per la struttura del reato le due teorie fondamentali sono:
1. la teoria bipartita (la più seguita),
2. la teoria tripartita.
Per quanto riguarda la teoria bipartita afferma che sussiste il reato quando:
1) è generico perché può l'elemento materiale (o oggettivo) ossia il fatto illecito (non l'atto sostanziarsi in un'azione (o azione ad evento) o una omissione (o omissione ad evento) che ha
2) provocato l'evento (per esempio per l'omicidio l'azione deve provocare l'evento morte);
l'elemento psicologico (o soggettivo), detta anche colpevolezza, perché i reati sono punibili a titolo di dolo, colpa, preterintenzione e altra causa.
Per la concezione bipartita sussiste il reato soloquando vi sono due elementi fondamentali: elemento materiale (fatto o evento illecito) ed elemento psicologico (la colpevolezza). Per la teoria tripartita, invece, il reato sussiste quando ci sono tre elementi: il fatto, la colpevolezza e l'antigiuridicità (quindi viene diviso il fatto illecito della teoria bipartita in fatto e antigiuridicità). La dottrina distingue le cause di giustificazione in due categorie, scriminanti ed esimenti, anche se il codice penale cita solo le cause di esclusione. Le scriminanti sono le circostanze che escludono la illiceità del fatto, cioè quando c'è una scriminante non c'è il reato (la circostanza discrimina il reato); invece per le esimenti il reato c'è, ma non viene punito perché vi è una circostanza che esime dalla pena. Per la dottrina il reato esiste quando sussistono i suoi elementi costitutivi strutturali e normativi, nel senso che c'è un reato quando.il fatto è previsto dalla fattispecie astratta (l'ipotesi che si concretizza) a cui è collegata una sanzione. Tutti i reati prevedono la descrizione della fattispecie astratta e la sanzione, quindi il reato ha una composizione complessa perché c'è il fatto tipico e la sanzione (la pena). Per la dottrina le cause di giustificazione possono incidere: - sull'elemento oggettivo o materiale (l'azione o l'omissione) per cui il fatto è lecito e in questo caso si tratta di scriminati; - sull'elemento soggettivo, sulla colpevolezza, quindi sulla punizione del soggetto e in questo caso si tratta di esimenti. Tuttavia il codice penale in presenza di una causa di esclusione del reato (artt. 50 e seguenti) si limita ad affermare che la persona perché si è in presenza di determinate condizioni non è punibile. Se una persona ha commesso un reato per legittima difesa l'imputato non sarà assolto, ma ilgiudice dichiarerà il soggetto non punibile in ordine al reato ascrittogli per aver agito per legittima difesa. Antolisei distingue tra cause oggettive e soggettive di esclusione del reato e comunque in entrambi i casi il soggetto non è punibile. Quando un fatto, di regola vietato, viene consentito dalla legge che né esclude l'antigiuridicità impedendo l'applicazione di una pena abbiamo le cause oggettive di esclusione del reato che riguardano l'azione e l'evento e prescindono dalla psiche del soggetto. Ad esempio per la legittima difesa chi uccide ha voluto farlo, ma è avvenuto in presenza di circostanze che escludono il reato. Nel codice penale sono cause oggettive di esclusione del reato (scriminanti):
- art. 50 - consenso dell'avente diritto;
- art. 51 - esercizio di un diritto o adempimento di un dovere;
- art. 52 - difesa legittima;
- art. 53 - uso legittimo delle armi;
- art. 54 - stato di necessità.
necessità.⇒35 Il fatto può comprendere più atti o anche un atto non avvenuto come l'omissione, per cui l'atto descrive solo un'azione mentre l'omissione non è un termine corretto in riferimento all'elemento materiale del reato.36 Per l'omicidio è necessaria l'azione e l'evento, ad esempio commette omicidio chi spara ad una persona (l'azione) sequesta muore (l'evento); invece l'ingiuria è un reato solo di azione.45tÑÑâÇà| w| Z|ÉätÇÇ| ZxÇà|ÄxL'art. 50 stabilisce che non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto col consenso della persona che può validamente disporne (ad esempio colui che demolisce una macchina con il consenso del proprietario), ma questa norma non si applica per il bene vita perché è indisponibile, per cui qualora una persona chiede con la massima
convinzione e nel pieno delle sue facoltà mentali, un'altra di ucciderla, colui che l'accontenta viene punito dalla legge seppur coerentemente con il suo desiderio.