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CASI CONCRETI IN CUI IL GIUDICE SUPERA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO ATTRAVERSO L'ESTENSIONE DELLA FATTISPECIE INCRIMINATRICE

1. Presunta integrazione della fattispecie di insolvenza fraudolenta nel caso di omesso pagamento del pedaggio autostradale da parte dell'automobilista (art. 641): si è ritenuto di applicare "Chiunque, dissimulando il proprio stato d'insolvenza, contrae un'obbligazione col proposito di non adempierla è punito, a querela della persona offesa, qualora l'obbligazione non sia adempiuta, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a cinquecentosedici euro. L'adempimento dell'obbligazione avvenuto prima della condanna estingue il reato." La fattispecie si incentra sul fatto di dissimulare il proprio stato di insolvenza e contrarre un'obbligazione con il proposito di non adempierla. Questa fattispecie non si risolve nel mero inadempimento contrattuale, presuppone la volontà di non adempiere.

tutto assente perché dissimulazione dello stato di insolvenza abbiamo una macchina che emette delle schede. Siamo di fronte a un caso di inadempimento che viene fatto passare per insolvenza fraudolenta al fine di distogliere gli automobilisti dalla prassi. I giudici hanno ritenuto di elevare a reato l'illecito amministrativo forzando l'articolo, amputandolo di alcune componenti perché tra l'omesso pagamento del pedaggio e l'insolvenza fraudolenta non c'è disvalore omogeneo.

2. Fattispecie contravvenzionale utilizzata da sempre per contrastare fenomenologie di danno o pericolo all'ambiente o alla salute: il getto pericoloso di cose, art 674 Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è

punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecentosei euro. È stata utilizzata per punire forme di inquinamento elettromagnetico ritendo che le onde potessero rientrare nel concetto di emissioni di gas, vapori o fumo. È un'analogia in malam partem perché il legislatore non ha preso in considerazione tutte le emissioni ma le ha circoscritte a quelle indicate. (1) (2)

3. Art. 640 truffa mediante omissione: Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro ci si è chiesti se il fatto di approfittare dell'altrui errore possa entrare nell'articolo. Viene interpretato nella necessità di comportamenti positivi, il raggiro mediante il silenzio non viene considerato rilevante. Si ritiene che la truffa mediante omissione

rappresenti la messa in discussione dei confini alla fattispecie.

524. Materia edilizia: si punisce il soggetto che abbia edificato senza il permesso di costruire. Problema del permesso viziato, illegittimo: la ratio non ha nulla a che vedere con il permesso illegittimo, considerare quel permesso come se non fosse mai venuto ad esistenza significa forzare in modo al singolo cittadino l'improbabile compito di vagliare la evidente i confini della fattispecie affidando legittimità del permesso di costruire che gli viene rilasciato con il rischio di una sanzione. Nel nostro ordinamento si registra nel diritto vivente una singolare situazione: del fatto non ancora previsto dalla legge come reato. Un novero di ipotesi che non può essere sussunta sotto una fattispecie incriminatrice. È come se il legislatore lasciasse alla giurisprudenza il compito di fare emergere le lacune e poi recepire le indicazioni colmandole ma nel frattempo i fatti vengono repressi sulla base diservizio, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5.000 a 50.000 euro. 2. Abuso d'ufficio, previsto dall'art. 323 del codice penale, che punisce il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri a lui conferiti, compie atti contrari ai doveri del suo ufficio o in violazione delle leggi. La pena prevista per questo reato va da sei mesi a quattro anni di reclusione. 3. Corruzione, disciplinata dall'art. 318 del codice penale, che punisce chiunque, per sé o per altri, accetta o chiede indebitamente denaro o altri vantaggi per compiere o omettere atti del proprio ufficio. La pena prevista per questo reato va da sei mesi a sei anni di reclusione. Questi sono solo tre esempi di fattispecie che sono state oggetto di una specifica disciplina penale a seguito di un intervento legislativo.

Servizio ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all'omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da uno a tre anni.

Millantato credito: ipotesi in cui un soggetto vantando come esistente un rapporto inesistente, si faccia dare o promettere denaro o altre utilità come prezzo della propria mediazione verso il pubblico ufficiale, presuppone che il soggetto dichiari di fare affidamento su buone relazioni che in realtà sono inesistenti. La giurisprudenza prima del 2012 aveva ritenuto che nel concetto millantato credito entrasse l'ipotesi in cui la situazione fosse reale e esistente. Il divieto di irretroattività subisce sconfessione.

2. Corruzione funzionale gli inni alla legalità vedono nella corruzione del pubblico funzionario una sorta di valore condiviso, la legalità del pubblico funzionario è un

dato che deve essere esaltato ma esiste anche una legalità in sede di applicazione delle fattispecie. Oggi è considerato corrotto chi è colluso con un privato, dobbiamo fare i conti con fattispecie incriminatrici e prima del 2012 trovavamo artt. 318 e 319: il primo aveva a oggetto la corruzione impropria, il secondo la corruzione propria. 318: si puniva il pubblico ufficiale che avesse accettato denaro per porre in essere atto conforme al proprio dovere d'ufficio, es. soggetto preposto all'ufficio edilizio premiato dal beneficiario con un dono di particolare valore. 319: omissione di un dovere di ufficio o atto contrario al dovere di ufficio. Occorreva dimostrare il compimento di un atto determinato, hic et nunc, ma la corruzione si è evoluta e ha assunto dimensione meno sinallagmatica e una dimensione sistemica, pulviscolare di carattere diverso: non ha più ad oggetto il compimento di un singolo atto ma anche il mercenario iscritto al libro paga.

Di un'azienda. Non è chiaro quale sia l'atto che l'imprenditore chiede, non è possibile determinare un atto conforme o contrario ai doveri di ufficio. È macroscopico il carattere anacronistico delle fattispecie in materia di corruzione, si è svuotato il concetto di atto di introdotto l'art. 318: contenuto, ha perso la sua materialità. 2012: riforma Severino Il pubblico ufficiale, che, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da uno a sei anni. È sufficiente accertare che la promessa di denaro sia collegata alle competenze del pubblico ufficiale, non serve un singolo atto. Se la procura arriva a dimostrare il compimento di un atto contrario ai doveri d'ufficio si applica il 319, questo non è altro che la positivizzazione delle precedenti disposizioni.

È il giudice che lotta contro la corruzione, l'altra visione è la legalità formale. È stato fino al 2015 forzato sotto l'art. 434 (disastro innominato) e dal 20153. Disastro ambientale subisce autonoma collocazione nei delitti contro l'ambiente. Oggi abbiamo una fattispecie ad hoc del disastro ambientale perché il legislatore non era convinto della legalità di tale interpretazione. La CC investita dell'eccezione di indeterminatezza del disastro innominato ha ritenuto di far riferimento al diritto vivente evitando di amputare l'ordinamento di questo strumento. DUE CASI CHE DIVIDONO DOTTRINA E GIURISPRUDENZA: 1. Esiste una disciplina che punisce lo sfruttamento della prostituzione. L. 75/1958 (Legge Merlin) si pone il problema della prostituzione online: il soggetto che organizza e rende possibile il collegamento può essere chiamato a rispondere di sfruttamento anche se non si tratta di rapporto fisico? È

dubbio ma si condanna. - possiamo ritenere che vi rientri l'invio di messaggi?

2. Molestie per mezzo del telefono art. 660 c.p. - Possiamo ritenere che sia molestia con mezzo del telefono anche l'invio di testi attraverso la posta elettronica? Per alcuni il fastidio non sarebbe sincronico come nel caso dell'sms, altri hanno obiettato che oggi è possibile avere la segnalazione di email nel telefono.

Possibilità di limitare il divieto di analogia alle norme penali incriminatrici - Vi è uniformità di opinioni che le norme penali incriminatrici non possano essere estese analogicamente, ci si permissivo e favorevole. Troviamo da sempre un'aspra divisione di opinioni.

Coloro che propendono per l'analogia in bonam partem devono fare i conti con l'art. 14 delle preleggi che sembrano comprendere leggi penali senza distinzioni, l'art. 14 esclude

dall'analogia le leggi eccezionali, occorrerebbe depurare le norme favorevoli di quelle eccezionali e individuare quelle regolari. Es. cause di nonpunibilità sono eccezionali. Alla fine, rimangono le cause di giustificazione o scriminanti e le cause di esclusione di imputabilità, figure rappresentative di norme favorevoli non eccezionali e come tali escluse dal divieto dell'art. 14, es. si ritiene che in taluni casi la scriminante debba essere interpretata analogicamente. Es. legittima difesa: ragazza sequestrata e sottoposta periodicamente a abusi la quale approfitta di un momento di distrazione del carceriere per sopprimerlo e riacquistare la libertà. Nel momento in cui la ragazza interviene non vi sarebbe un pericolo attuale, per poter riconoscere la legittima difesa bisognerebbe estenderla analogicamente. Altro esempio: caso di necessità che implica il sacrificio di un diritto di un terzo innocente e presuppone che vi sia pericolo di danno grave.

alla persona, è stata estesa a casi che avevano a oggetto la messain pericolo di beni patrimoniali, es. collezione di francobolli di valore

Dettagli
A.A. 2020-2021
283 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadascaramelli97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Gargani Alberto.