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Fatto umano e reato

Un fatto umano è l'insieme degli elementi soggettivi che indicano il comportamento contro una legge regolata dallo stato. Sono beni giuridici tutelati da questi comportamenti offensivi. Si concretizza in un'azione umana che può essere un comportamento attivo ma anche immissivo. Non si può essere puniti per un'idea, per un pensiero; deve concretizzarsi per essere considerato reato.

I reati possono essere:

  • Reati a forma vincolata: quelli nei quali la norma descrive specificatamente la condotta che recrimina (ad esempio l'articolo 624 del codice penale).
  • Reati a forma libera: quelli nei quali si punisce la realizzazione di un determinato risultato che può essere ottenuto con qualsiasi comportamento non descritto specificatamente dalla norma giuridica (ad esempio l'articolo 575 del codice penale).

È importante fare la differenza nel tipo di offesa tra:

  • Evento: reato che rappresentano la maggior parte dei reati e riguardano condotte che hanno portato ad un effettivo risultato.
  • Mera offesa: reato che riguarda condotte che non hanno portato ad un effettivo risultato, ma che sono comunque considerate offensive.

condotta,Reato di ovvero quelli indipendenti dal risultato (es. omissione di soccorso).Ci sono inoltre: 3di danno,Reati che sussistono quando si è provocato un danno. di pericolo,Reati nei quali la legge sanziona la condotta indipendentemente dalla realizzazione di un danno (es. pericolo di incendio).L'EVENTOL'evento è l'accadimento temporalmente e spazialmente separato dall'azione e che da questa deve essere causato; quindi è una modificazione della realtà fisica causatanesso di causalità,dalla condotta. L'evento dipende dal cioè il rapporto che deve esistere tra condotta ed evento, cioè che l'evento sia la conseguenza della condotta.Teoria condizionalistica (art 41 cp) ogni evento è frutto di più fattori causali che spesso sono tutti necessari perché un evento si verifichi. Si ritiene come causa dell'evento ogni azione che non si può eliminare mentalmente

senza che l'evento concreto venga meno. Un comportamento non è causale quando senza di esso l'evento non si sarebbe verificato e l'evento stesso al momento della condotta era prevedibile come conseguenza verosimile di esso secondo la minor scienza e esperienza del momento. Quindi quando sopravvengono fattori caratterizzati da assoluta eccezionalità. Reato omissivo (art 40 cp) In alcuni casi la legge sanziona il comportamento omissivo; esso si differenzia in 2 categorie: - Reati omissivi propri sono quelli nei quali è sanzionata una specifica omissione descritta dalla norma incriminante. - Reati omissivi impropri sono quelli dove l'omissione è una delle modalità che determinano il reato con forma libera. Il comma 2 consacra il principio secondo cui il mancato adempimento per impedire qualcosa di negativo ad una persona equivale a cagionarlo. Questo è ravvisabile solo se questo obbligo è imposto dalla legge, da un contratto.

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o da un comportamentopericoloso posto in essere dal soggetto. L'obbligo deve essere giuridicamente rilevante(cioè deve derivare da una di queste fonti sopra citate) e può essere di due tipi:

protezioneDi si ha quando il soggetto ha l'obbligo di proteggere determinati beni tutelati dall'ordinamento.

controlloDi hanno ad oggetto la neutralizzazione di determinati pericoli.

Un'altra differenziazione dei reati è quella tra:

istantaneiReati si perfezionano al compimento dell'azione e per i quali sono irrilevanti che le conseguenze dannose si protrattino nel tempo.

permanentiReati il reato non si perfeziona in un solo momento ma dura nel tempo fino a quando perdura l'azione criminosa.

abitualiReati il reato si perfeziona nella ripetizione di comportamenti illeciti (es stalking) ANTI GIURIDICITA' 4

L'antigiuridicità è il rapporto di contraddizione tra il fatto e l'ordinamento giuridico.

Lecause di giustificazione sono: diritti disponibili.

Il consenso dell'avente diritto (art 50), che deve riguardare:

  • L'adempimento di un dovere.
  • L'esercizio di un diritto (art 51), quando all'adempimento di un ordine ne risponde il superiore che ne ha dato un altro.

pericolo attuale,

La legittima difesa (art 52). C'è bisogno di un mentre nei casi in cui il pericolo si è dissolto, non c'è più legittima difesa; l'attualità del pericolo necessità deve determinare la di difendere il proprio diritto, dove questo pericolo non può essere neutralizzato con una condotta lecita. La difesa deve inoltre essere proporzionata all'offesa, imponendo una valutazione comparativa tra il bene aggredito e il bene sacrificato dall'aggressore. Sul secondo comma dell'art 52 è intervenuta una modifica legislativa collegata alla violazione di domicilio (art 614) per l'utilizzo di

un'arma al fine di difesa, in quanto l'uso legittimo delle armi è riservato alle forze dell'ordine. Stato di necessità (art 54). In questo caso il diritto salvaguardato è solo quello della propria incolumità personale; anche qui il pericolo deve essere attuale e deve esserci proporzionalità (a meno che il pericolo non sia volontariamente causato).

N.B.: nel concetto di anti giuridicità queste previsioni non rientrano perché giustificano un comportamento illecito.

COLPEVOLEZZA

La colpevolezza è l'insieme dei criteri dai quali dipende la possibilità di muovere all'agente un rimprovero per aver posto in essere quel fatto anti giuridico. I criteri su cui si fonda il rimprovero sono: 1) il dolo o la colpa; 2) l'assenza di scusanti o cause di giustificazione che possano escludere la colpevolezza (es. l'auto difesa); 3) la capacità di intendere e di volere.

La colpevolezza è consacrata

dall'art 27 della costituzione: "la responsabilità è personale". I delitti sono sempre puniti a titolo di dolo, salvo casi in cui la legge riconosce la colpa. La differenza tra dolo e colpa è: DOLO Rappresentazione (art 43) è formato dalla (rendersi conto delle conseguenze) e dalla volontà di porre in essere quell'azione. Attraverso il tipo di volontà abbiamo tre categorie diverse di dolo: Dolo intenzionale è la forma più grave e si ha quando il soggetto agisce allo specifico scopo di realizzare il fatto. Dolo diretto si ha quando l'obiettivo ultimo non era quello che poi si è realizzato ma comunque sono stati posti in essere comportamenti illeciti. Dolo eventuale si ha quando il soggetto si rappresenta come probabile, se non certo, il verificarsi dell'evento costitutivo del reato e pur di non rinunciare all'obiettivo, accetta il fatto che possa verificarsi; in sostanza ilil soggetto deve aver agito senza la volontà di causare un evento lesivo, ma con una mancanza di diligenza o prudenza nella propria condotta. La colpa può essere classificata in colpa lieve, colpa grave e colpa gravissima, a seconda del grado di negligenza o imprudenza dimostrato dal soggetto. La differenza principale tra colpa e dolo è che nel primo caso manca l'intenzionalità di causare un danno, mentre nel secondo caso c'è una volontà diretta di compiere un'azione lesiva. I reati commessi con colpa sono chiamati reati colposi, mentre quelli commessi con dolo sono chiamati reati dolosi. È importante sottolineare che la responsabilità penale per un reato colposo è generalmente inferiore rispetto a quella per un reato doloso, poiché la colpa è considerata un fatto meno grave. In conclusione, la colpa e il dolo sono due concetti fondamentali nel diritto penale che permettono di distinguere tra diverse forme di responsabilità penale in base all'intenzionalità e alla gravità dell'azione commessa.

c'è bisogno che: involontariamente;

Il fatto sia stato realizzato negligenza, imperizia imprudenza

Il fatto deve essere realizzato a causa di violazione di legge, ordini discipline (colpa generica) oppure ci sia stata una o (colpa specifica).

La differenza tra e dipende dallo scostamento tra quel comportamento ed il modello di comportamento.

Preterintenzione

Un'altra forma di colpevolezza è data dalla (oltre l'intenzione); l'unica forma è l'omicidio preterintenzionale, che si ha quando si cagiona una morte secondo gli art 581/582, cioè attraverso percosse ed aggressioni fisiche da cui, al di là delle proprie intenzioni, è stata cagionata la morte.

Un'ulteriore elemento della colpevolezza è che l'autore del comportamento, nel momento della realizzazione, fosse (art 85) è imputabile chi è capace di intendere e di volere il significato sociale e le

conseguenze delle proprie azioni:
Intendere capacità di comprendere -> Volere autodeterminarsi -> 6A tal proposito, abbiamo 3 ipotesi di Incapacità: vizio di mente Totale
1) Il (art 88) che può essere (incapacità di intendere e volere) Parziale o (il soggetto è capace di intendere e volere ma l'infirmità l'ha scemata fortemente e quindi la pena è ridotta). In entrambi i casi è esclusa la capacità di intendere e volere. Nel concetto di infirmità mentale rientrano tutte le malattie psichiatriche e i disturbi della personalità. Se un soggetto non è imputabile per incapacità di intendere e volere sarà assolto ma, nel caso di pericolosità del soggetto, verranno applicate misure di sicurezza.
L'ubriachezza sostanze stupefacenti,
2) e lo stato deviato da che portano il soggetto ad essere incapace di intendere e volere. Non è imputabile chi era incapace di intendere e volere percausa di ubriacatura indotta involontariamente per forza maggiore. Quando c'è l'ubriacatura volontaria o colposa, essa non esclude né diminuisce la gravità del reato. La pena è aumentata (quindi è un'aggravante) se l'ubriachezza è posta come scusante per il reato, quindi è stata preordinata al fine di porre in essere il reato. La stessa cosa vale per gli stupefacenti. Inoltre è un'aggravante anche l'aver commesso il fatto in uno stato di ubriachezza abituale (l'alcolizzato). Sempre per quanto riguarda questa seconda ipotesi di incapacità, c'è l'intossicazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fricassè di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e Reati Societari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Bontempelli Manfredi.