Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Diritto parte 2 Pag. 1 Diritto parte 2 Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto parte 2 Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto parte 2 Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto parte 2 Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto parte 2 Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto parte 2 Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’ITALIA E L’UNIONE EUROPEA

L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Ordinamento Europeo, tramite un percorso che si è sviluppato

dal 1951 al 2009, che ha portato un’evoluzione in termini giuridici, politici e di competenze. Il

processo di integrazione europeo prende avvio agli inizi degli anni cinquanta con la nascita di tre

comunità europee, CECA, CEE ed EURATOM, le quali avevano sia finalità economiche, ma anche

un obiettivo politico preciso: quello di scongiurare il rischio del riprodursi in Europa delle condizioni

di conflittualità che avevano portato a ben due conflitti mondiali nel volgere di un triennio.

Nel 1951, in Europa era appena finita la Seconda Guerra Mondiale e in Europa vi era una forte

crisi economia, politica e sociale. Allora 6 Paesi europei decedettero inizialmente di creare una

Comunità europea per il carbone e per l’acciaio, la CECA, questo perché uno dei grossi motivi dei

conflitti Mondiali riguardava sopratutto il controllo delle regioni d’Europa cui vi era una ricchezza di

risorse energetiche quali l’acciaio e il carbone. La CECA venne inizialmente portata avanti da

Germania e Francia, i due Stati che nel conflitto Mondiali si erano contesi l’Alsazia e Lorena,

regioni ricche di risorse energetiche. Poi decisero di coinvolgere delle economie minori come Italia,

Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio, andando, in nome della Pace, a formare una comunità. Nel

1957, si decise, tramite il trattato di Roma, di istituire la Comunità Economica Europea, CEE, che

diede vita al mercato comune europeo, sempre dei sei Paesi fondatori. Il trattato di Roma darà

quindi luogo ad un area dove si sarebbe portato avanti uno scambio senza barriere di merci,

lavoratori, servizi e capitali. Le barriere che esistevano prima da uno Stato all’altro erano costituite

soprattuto dalle barriere doganali che prevedevano il pagamento di dazi. Con la costituzione della

CEE, quindi si eliminarono tutte le barriere che avrebbero impedito la circolazione libera delle 4

libertà. In questo periodo però non si riuscì a fare l’integrazione politica, questo perchè era ancora

troppo difficile unificare degli Stati che si erano scontrati pochi anni prima. Insieme alla CEE, nel

1957, parte l’EURATOM che aveva la finalità di regolare l’utilizzo dell’energia atomica all’interno

della Comunità europea.

Dopo la firma dei Governi del Trattato di Roma e la sua ratifica nei rispettivi Parlamenti, nei

successivi anni vennero introdotti ulteriori trattati con lo scopo di aggiungere nuovi elementi, senza

andare ad eliminare i principi che vi erano già presenti nel Trattato di Roma, fino al 2007 con la

firma del Trattato di Lisbona, che comprende tutti i principi dei trattati precedenti, compreso quello

del 1957. Le norme previste nei trattati europei, sono tutte norme a livello Costituzionale.

La prima revisione del Trattato di Roma, venne fatta nel 1965, in cui si decise di unire le tre

Comunità (CECA, CEE ed EURATOM), tramite una unica con il Trattato di Bruxelles.

Poi nel 1986 venne firmato l’Atto unico Europeo, questo perchè tra il 65 e 86, gli Stati membri,

che erano diventanti 12, quindi si andò ad eliminare un gran numero di barriere ancora esistenti

alla libera circolazione delle merci, persone, capitali e servizi, cerando così un Mercato Unico

europeo. Poi si decise di introdurre un’integrazione anche Politica.

Nel 1992 venne poi firmato il Trattato di Maastricht, in cui i Paesi cercarono di affermare

l’integrazione politica, andando a definire l’Unione Europea. Da Maastricht affianco alla Comunità

Europa, che sottolineava l’obiettivo di integrazione economica, venne formata l’Unione Europea

che individuava l’integrazione politica. In secondo luogo si misero le base per l’introduzione di una

moneta unica europea, l’euro e per l’istituzione di una Banca Centrale Europea. Sempre con il

Trattato di Maastricht si affermò l’obbligo da parte delle istituzione di rispettare i diritti fondamentali

dell’uomo e venne poi introdotta la nozione di cittadinanza europea.

La successiva revisione giuridica, avvenne nel 1997, con il Trattato di Amsterdam, in cui vennero

introdotte le cosiddette norme sociali, in cui all’Unione Europea si affidano competenze anche

sociali, in cui incominciò ad interessarsi ad esempio del lavoro, della sanità, anche se sempre

venivano decise dagli Stati.

La successiva revisione avviene nel 2001 con il Trattato di Nizza, in cui venne fatto il primo

tentativo di introdurre un elenco dei diritti dell’uomo riconosciuti a livello Europeo; inoltre con il

Trattato di Nizza, essendo aumentanti molti di molto i paesi membri, arrivando a quota 15, si andò

a modificare il criterio decisione. Precedentemente era prevista l’unanimità come criterio

decisionale, però superati i 10 membri era difficile pretende decisioni, cosi con il Trattato di Nizza,

venne superato il meccanismo dell’unanimità per alcune decisioni, perché il numero dei membri

era tale che si poteva avere un blocco decisione.

Pagina 12

Poi nel 2003, venne firmato il Trattato di Atene, in cui vennero introdotti 10 Stati, comprendendo

quasi tutto l’Est Europeo. Esso, concludendo il lungo iter che aveva portato all’ingresso dell’Unione

di questi Paesi, conteneva alcuni adattamenti ai Trattati vigenti, per facilitare l’ingresso dei nuovi

Stati membri.

Fino all’allargamento verso i Paesi dell’Est non vi era il problema di individuazione dei vincoli per

far entrare questi Paesi nell’Unione, questo perchè, i Paesi dell’Est:

1) Non avevano un’economia di mercato, ma erano stati sottoposti ad un economia di stato, e

dovevano essere immessi in un’area di libero mercato

2) Inoltre vi era il problema della tutela dei diritti, infatti erano paesi in cui non vi era un’affermata

tutela dei diritti

Per questi motivi Bulgaria e Romania, essendo quelli più arretrati nella tutela dei diritti, vennero

introdotti solo nel 2007. Oggi vi è un altro Paese che sta cercando di entrare in UE, la Turchia, ma

il fatto che al suo interno prevedeva la pena di morte in materia penale e che recentemente ha

deciso di optare per una forma di Governo non molto democratica, si stanno rendendo sempre più

lontane le possibilità di ingresso da parte della Turchia nell’UE. Oggi si stanno includendo i Paesi

dell’area Balcanica. Però oltre l’allargamento vi sono disposizioni che prevedono l’uscita di un

Paese dall’Unione Europa, come il caso dell’Inghilterra.

Dal 2000 affiora un’esigenza nuova, cioè quella di andare verso un’Unione politica, partendo dai

presupposti della Carta dei dritti, che venne scritta a Nizza nel 2001. Quando venne scritta a

Nizza, però non venne inserita nel Tratto, facendola rimanere priva di valenza giuridica e quindi

restando solo con un ruolo formale, non potendo essere invocata davanti ad un giudice. Tutti i

Paesi che andarono a scrivere la Carta dei diritti, avevano già nelle loro Costituzioni un avanzato

riconoscimento dei diritti, per questo si attribuì un valore inferiore rispetto a quello riportato nelle

Costituzioni dei paesi dell’Unione. Infatti la Carta dei diritti è un testo molto vago, perchè nei Paesi

aderenti alcuni diritti potrebbero essere riconosciuti in maniera differente e così era necessario

redarre un testo nella quale tutti i Paesi avrebbero potuto riconoscersi.

Però dopo la redazione della Carta dei diritti, si è resa necessaria la redazione di una Costituzione

Europea, per andare a portare avanti anche un’Unione politica, questo perchè i Trattati erano

concepiti in maniera differente rispetto alle Costituzioni europee. Così si decise di creare un

Organo costituente, cui venne affidato il compito di scrivere la Costituzione Europea negli anni

200-2004, in cui si creò una circoscrizione, nella quale ogni Paese mandò due rappresentanti per

collaborare nella redazione della Costituzione per l’Europa.

La Costituzione Europea era più breve rispetto a quelle dei singoli Stati, ed inoltre si volle passare

a delle fonti giuridiche che erano presenti in tutti gli Stati membri e quindi più tipiche di ogni

esperienza costituzionale. Nel 2004 venne firmata da tutti i Governi dei Paesi membri a Roma, per

poi far partire il processo di ratifica da parte di tutti i Parlamenti. In quegli anni però si pensava che

si avrebbe avuto dei problemi per la ratifica, perchè forse non conveniva accelerare l’integrazione,

tanto che alcuni Paesi, Francia e Olanda, decisero di portare avanti un referendum popolare per

ratificare in Parlamento la Costituzione. I referendum nei due Paesi bocciarono la Costituzione

Europea, e sfruttando il no dei popoli, venne affossato il processo di integrazione, questo perché

richiedeva un’accettazione unanime. La Costituzione venne così abbandonata, fino al 2007 in cui

venne redatto un’ulteriore Trattato, il Trattato di Lisbona. in cui vennero recuperate alcuni principi

che vi erano presenti nella Costruzione. Gli Stati firmarono il Trattato a Lisbona, però l’Irlanda

decise di ratificarlo pervia referendum popolare, che però diede un risultato negativo. Però

l’Europa, essendo l’Irlanda un paese piccolo, decise di inviarli dei finanziamenti per supportare il

momento di difficoltà, affinché votassero poi a favore del Trattato. Per questa ragione il Trattato di

Lisbona entrò in vigore nel 2009, e al suo interno comprende il catalogo dei diritti, facendo

diventare la Carta dei diritti, una norma giuridicamente vincolate, grazie ad un intervento della

Magistratura che nelle sue sentenze richiamava questa Carta come se fosse stata già vigente

prima del 2007. Con tale Trattato molte delle decisioni non richiedono più l’unanimità, ma una

doppia maggioranza, cui una prima è il 55% dei Paesi a favore, ma che debba comprendere il 65%

della demografia totale. Con il Trattato di Lisbona infine l’UE ha aderito alla Convezione Europea

dei Diritti del Uomo, andando a rafforzare la materia di tutela dei diritti.

Pagina 13

LIBERTA’ EUROPEE

Fin dal 1957 i Trattati Europei, prevedono 4 libertà. La prima è la libertà di circolazione di merci

secondo la quale i beni prodotti in uno Stato membro dell’UE, avrebbero potuto trovare

circolazione in qualsiasi Stato membro senza nessuna discriminazione legata alla nazionalità. La

seconda libera riguardava la libera circolazione dei lavoratori, con l’idea che le persone avrebbero

potuto trovare lavoro in qualsiasi Stato membro senza che vi siano delle discriminazioni legate alla

nazionalità, in modo tale da poter trovare lavoro nelle stesse condizioni ch

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
30 pagine
4 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlokauf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Buzzacchi Camilla.