Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 1 Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto del Lavoro, prof. Bellomo, libro consigliato Diritto dei lavori, Passarelli Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il lavoro a domicilio

Vi sono attività economiche, attinenti alla produzione di determinati beni, le quali, non richiedendo l'impiego di macchine e materiali di rilevanti dimensioni, quantità e costo né un'adeguata organizzazione della forza lavoro, possono agevolmente espletarsi fuori dei locali aziendali e per lo più nel domicilio del lavoratore.

Il lavoro a domicilio soddisfa sia l'interesse del datore di lavoro ad un decentramento economicamente razionale (e più conveniente) della struttura aziendale (con particolare riguardo alla dislocazione del personale dipendente) sia quello del lavoratore a non allontanarsi dallo stabile in cui risiede e/o ha il centro dei suoi interessi. L'art. 2128 c.c. considera tale lavoro come un contratto speciale e ad esso si applicano le norme che regolano il lavoro subordinato in quanto compatibili con il particolare vincolo di subordinazione che lo contrassegna.

Ai sensi dell'art. 1 c.1 il lavoratore

A domicilio esegue con vincolo di subordinazione, "nel proprio domicilio o in locale di cui abbia la disponibilità, anche con l'aiuto accessorio di membri della sua famiglia conviventi e a carico (con esclusione di manodopera salariata e di apprendisti), lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie o dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi".

Il c.2 adotta una nozione di subordinazione c.d. tecnica, diversa da quella descritta nell'art.2094 c.c., che consiste nel vincolo del lavoratore "ad osservare le direttive dell'imprenditore circa le modalità di esecuzione, le caratteristiche ed i requisiti del lavoro da svolgere nell'esecuzione parziale, nel completamento o nell'intera lavorazione di prodotti, oggetto dell'attività dell'imprenditore committente". Questo perché nel lavoro a domicilio, in cui il

domicilio del prestatore un locale gestito ed attrezzato dal datore di lavoro solo perché si trova al di fuori dei recinti dell'azienda. L'art.8 riconosce ai lavoratori il diritto alla retribuzione sulla base di tariffa di cottimo; inoltre trovano applicazione ad essi le tutele previdenziali previste per il lavoro subordinato ad eccezione dell'integrazione salariale. La Cassazione ha sostenuto l'inapplicabilità al lavoro a domicilio della normativa sui licenziamenti, ameno che, per accordo tra le parti, o per le concrete modalità, lo stesso abbia per oggetto una qualificata e ragionevole continuità di prestazioni lavorative tale da renderlo meritevole di questa tutela. Inoltre i lavoratori a domicilio iscritti nelle liste di mobilità hanno diritto all'indennità di cui alla legge 223/1991.

IL LAVORO DOMESTICO

Esso è quel tipo di lavoro prestato per il funzionamento della vita familiare con mansioni specifiche o

del numero di anni di servizio. Il lavoratore domestico ha anche diritto ad un trattamento economico adeguato, che comprende il salario base, eventuali indennità e contributi previdenziali. In caso di malattia o infortunio sul lavoro, il lavoratore domestico ha diritto a un periodo di assenza retribuita. La disciplina del lavoro domestico prevede anche la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato, a seconda delle esigenze delle parti. Infine, è importante sottolineare che il lavoratore domestico ha diritto a un ambiente di lavoro sicuro e salubre, e il datore di lavoro è tenuto a garantire la sua sicurezza e a fornire eventuali dispositivi di protezione individuale.

dell'anzianità di servizio; la retribuzione è parzialmente in natura per il lavoratore che vive in famiglia e, ove non provveda il contratto collettivo, è necessario determinare il valore pecuniario del vitto e dell'alloggio per il calcolo dei vari istituti retributivi (tfr, mensilità aggiuntiva ecc..).

TELELAVORO

Indica un'attività di lavoro svolta fuori dei locali dell'azienda attraverso l'uso di un'apparecchiatura telematica. Di norma il telelavoratore si avvale di una postazione di lavoro: a) nel proprio domicilio o b) mobile o c) in un luogo distante dalla sede dalla quale gerarchicamente dipende o d) in un centro di lavoro comune che ospita lavoratori che dipendono da imprese diverse. La postazione di lavoro di regola è costituita da un computer, da una stampante, da un fax e da una linea telefonica; il collegamento di solito è on line e consente la trasmissione e la ricezione di dati dal computer centrale.

Il telelavoro è disciplinato nel settore privato da un accordo interconfederale del 2004 (attuativo di un accordo quadro europeo) e nel settore pubblico dalla legge 191/1998 e dal d.p.r. 70/1999 e dall'accordo interconfederale del 23/3/2000. Ai sensi dell'art.1 c.1 dell'accordo interconfederale del 2004 il telelavoro costituisce una forma di organizzazione e/o svolgimento del lavoro che si avvale delle tecnologie dell'informazione nell'ambito di un contratto o di un rapporto di lavoro, in cui l'attività lavorativa viene regolarmente svolta al di fuori dei locali dell'impresa. Tratti caratterizzanti sono l'utilizzo ed il supporto di strumenti e tecnologie dell'informazione e la delocalizzazione dell'attività lavorativa rispetto ai locali/uffici dell'impresa/amministrazione. Il telelavoro consegue ad una scelta volontaria di datore e lavoratore interessati e l'eventuale rifiuto del lavoratore non costituisce.motivo di discriminazione o violazione della privacy del telelavoratore. Inoltre, il telelavoro può essere combinato con diverse forme di lavoro subordinato, mantenendo la stessa natura giuridica del rapporto di lavoro. Se il telelavoro è qualificato come rapporto di lavoro speciale, rientra nella categoria del lavoro a domicilio. Al contrario, se è qualificato come rapporto di lavoro subordinato, il collegamento online tra la postazione del telelavoratore e l'azienda consente al datore di lavoro di controllare l'esecuzione della prestazione durante l'orario di lavoro, in misura più penetrante rispetto al normale. Tali controlli sono legittimi ai sensi dell'articolo 4 comma 2 della legge 300/1970, ma possono diventare illegittimi se si rivelano motivo di discriminazione o violazione della privacy del telelavoratore.

Vessatori e cioè quando si concreti in forme di controllo occulte e palesi dell'attività lavorativa, non necessarie alle esigenze organizzative dell'impresa. Va detto comunque che in entrambi i casi l'apparecchiatura telematica consente al tempo stesso l'esecuzione della prestazione ed il controllo della medesima: infatti si è detto che nel telelavoro il controllo è intrinseco nell'esecuzione della prestazione.

UTILIZZAZIONE ED ACQUISIZIONE INDIRETTA DI LAVORO

Si ha utilizzazione indiretta di lavoro tutte le volte in cui un soggetto dispone o beneficia dell'attività di lavoratori non assunti da lui, ma da un altro soggetto che ne è il datore di lavoro. Queste sono le ipotesi di somministrazione, distacco, appalto e subappalto. Si realizza acquisizione indiretta di lavoro tutte le volte in cui un soggetto diviene a pieno titolo il datore di lavoratori non per averli assunti direttamente, ma in conseguenza del trasferimento.

del complesso organizzato in cui i lavoratori stessi sono inseriti: è il caso del trasferimento d'azienda o di un suo ramo. Il tema dell'utilizzazione e dell'acquisizione indiretta di lavoro è strettamente connesso con quello del decentramento produttivo. Con tale termine ci si riferisce a quel fenomeno economico per cui l'impresa, invece di realizzare tutte le fasi dell'attività all'interno, acquista sul mercato alcuni prodotti o servizi. Fasi del decentramento produttivo: 1) alle origini il decentramento si atteggia in senso statico: l'impresa realizza all'esterno solo alcune limitate fasi produttive, che non intaccano il nucleo portante della sua attività; 2) alla fine degli anni Cinquanta, le imprese iniziano a ricorrere al decentramento non per obiettivi organizzativi, ma per eludere la disciplina protettiva del lavoro subordinato e per abbassare i costi della manodopera (decentramento c.d. dinamico). In questo periodo.

Infatti inizia a diffondersi una legislazione protettiva verso i lavoratori, soprattutto quelli impiegati nelle imprese medio-grandi, mentre spazi di minore rigidità vengono concessi alle piccole imprese. In reazione a tale situazione, le imprese cominciano a realizzare forme di decentramento volte non tanto alla realizzazione di una struttura organizzativa più efficiente, quanto allo scopo di ridurre il costo del lavoro; mentre la piccola impresa diventa l'ambito nel quale alla mancata applicazione della disciplina protettiva dei lavoratori (specie in sede di licenziamento) si realizzano fenomeni di riduzione dei livelli salariali, di evasione contributiva, di mancata applicazione dei contratti collettivi ecc... Da qui la legge 1369/1960 che impone un generale divieto di interposizione di manodopera.

3) A partire dagli anni Ottanta il quadro cambia di nuovo: la rivoluzione informatica, l'abbattimento delle barriere doganali, la smaterializzazione del capitale industriale,

uali non core, ma anche parti del processo produttivo che in passato erano considerate fondamentali. Questo fenomeno è reso possibile dalla possibilità di comunicare e coordinarsi in tempo reale con fornitori e partner situati in diverse parti del mondo. L'automazione dei processi produttivi consente alle imprese di ridurre i costi di produzione e migliorare l'efficienza. Grazie all'utilizzo di macchine e robot, è possibile automatizzare molte attività che in passato richiedevano l'intervento umano. Questo permette di ridurre gli errori e aumentare la produttività. Inoltre, le nuove tecnologie di comunicazione, come internet e le reti di telecomunicazione, hanno reso possibile la collaborazione e la comunicazione in tempo reale tra persone e aziende situate in diverse parti del mondo. Questo ha permesso alle imprese di ridurre le distanze fisiche e di lavorare in modo più efficiente e coordinato. Tuttavia, questo processo di automazione e annullamento delle distanze ha comportato anche una frammentazione strutturale e fisiologica del ciclo produttivo. Le imprese hanno iniziato a esternalizzare non solo attività non core, ma anche parti del processo produttivo che in passato erano considerate fondamentali. Questo ha portato alla nascita di catene di approvvigionamento globali, in cui diverse aziende lavorano insieme per produrre un prodotto finito. In conclusione, l'automazione dei processi produttivi e l'annullamento delle distanze grazie alle nuove tecnologie di comunicazione hanno comportato un aumento dei processi economici a livello mondiale. Le imprese si sono dovute riorganizzare per adattarsi a questa nuova realtà, esternalizzando attività e frammentando il ciclo produttivo. Tuttavia, questo ha anche portato a una maggiore efficienza e riduzione dei costi di produzione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
21 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del Lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Bellomo Stefano.