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Norme internazionali per l'autodeterminazione dei popoli
Imateriali beneficiari di norme internazionali che pur sempre pongono diritti ed obblighi incapo agli stati. dell'Assemblea Generale n.1514(L)XV del 1960 ribadisce il diritto all'autodeterminazione dei popoli, come diritto di determinare liberamente la propria condizione politica e di perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale. La sottoposizione dei popoli a un giogo, dominio o sfruttamento straniero costituisce una negazione di un diritto fondamentale dell'uomo, è contraria alla Carta delle NU ed è un impedimento alla promozione della pace e della cooperazione mondiali.
Risoluzione n.2625(XXV) del 1970 afferma che i popoli che reagiscano ad una misura di coercizione nell'esercizio del loro diritto all'autodeterminazione, hanno il diritto di ricercare e ricevere un appoggio secondo gli scopi e i principi della Carta. L'impiego della forza e gli altri atti equiparabili non costituiscono aggressione.
se esercitati dai popoli privati con la forza del diritto all'autodeterminazione. Il principio di autodeterminazione va però conciliato con quello del rispetto dell'integrità territoriale degli Stati. Es: Il caso Falkland/Malvinas, in cui l'autodeterminazione della popolazione locale va conciliata col principio d'integrità territoriale dell'Argentina... quanto riguarda le minoranze, l'art.14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo vieta la discriminazione fondata sull'appartenenza a una minoranza linguistica. I concetti di popolo e minoranze stanno alla base della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, che si applica agli atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso cometale. Gli insorti sono un gruppo organizzato di individui che prende le armi in occasione di una guerra civile o di moti.Rivoluzionari interni, sulla spinta di determinati fini politici, quali la conquista del potere o la secessione di un territorio per acquisire l'indipendenza o per unirsi a un altro stato. Per quanto apparentemente strano, essi hanno rilevanza anche sul piano del diritto internazionale: gli insorti che riescano a conquistarsi nella comunità internazionale uno spazio sufficientemente ampio di relazioni paritarie con altre entità indipendenti, hanno per ciò stesso personalità giuridica internazionale. Tale personalità è temporanea, e si ha se ci sono 2 condizioni: 1) che vi si un'organizzazione sotto un comando responsabile 2) che essi riescano ad esercitare un effettivo potere di governo sul territorio.
I movimenti di liberazione nazionale
I movimenti di liberazione nazionale nascono a partire da un piccolo gruppo di uomini determinati che si organizzano e gradualmente sviluppano un'attività intellettuale, politica e militare.
fino ad ottenere l'indipendenza. L'elemento decisivo è sempre in tal senso il concorso della volontà popolare, poiché tali attività hanno portata internazionale solo se si creano nella vita istituzionale dello stato territoriale situazioni anomale che obbligano a prendere delle misure eccezionali. Si differenziano dagli insorti per l'organizzazione istituzionale e per l'esercizio di attività aventi portata internazionale. Inoltre i MLN non sono necessariamente collegati allo svolgimento di azioni militari. Abbiamo 2 esempi abbastanza importanti:- Fronte Polisario: lotta per l'indipendenza del Sahara occidentale, territorio spagnolo fino al 1975, poi occupato dal Marocco. Numerose risoluzioni dell'Assemblea lo definiscono come ente rappresentante il popolo del Sahara occidentale. Oltre a condurre operazioni militari contro le forze marocchine, il Fronte controlla una porzione di territorio sahariano e governa una
- Art.1 par.3 della Carta delle NU - Promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione è uno dei fini dell'Organizzazione, e il rispetto e l'osservanza sono indicati come obiettivi della collaborazione in materia economica e sociale. Questa a sua volta è la premessa per creare le condizioni per rapporti pacifici ed amichevoli tra le nazioni.
- Norme scritte non vincolanti (soft law) ed evoluzione della consuetudine - Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) nel 13 caso degli ostaggi nell'ambasciata USA a Tehran dice: "Privare illecitamente degli esseri umani della loro libertà e"
Sottoporli a coazione fisica in condizioni di sofferenza è manifestamente incompatibile con i principi della Carta delle NU e con i principi fondamentali della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Studi specialistici dicono di sì. Emblematico il parere di una Corte interna americana a proposito della tortura.
Norme pattizie: La Dichiarazione universale e l'azione delle NU sono state anche il trampolino per lo sviluppo, oltre che di norme consuetudinarie, anche di norme pattizie:
Tipi di diritti umani:
- Diritti di 1° Generazione: Diritti civili e politici. Comportano soprattutto obblighi di astensione da parte degli stati.
- Diritti di 2° Generazione: Diritti economici e sociali (lavoro, salute, istruzione...). Comportano obblighi di agire, o di "fare il possibile", da parte degli stati.
- Diritti di 3° Generazione: Diritti di solidarietà di carattere collettivo (autodeterminazione, sviluppo, ambiente sano...).
- TaleA. Grande importanza tra le norme pattizie di carattere generale e portata universale hanno i Patti delle Nazioni Unite, che riprendono e precisano i diritti di 1° generazione, e consacrano quelli di 2° generazione, avviandoli verso la direzione consuetudinaria.
- TaleB. A livello universale vi sono poi molti altri strumenti convenzionali che riguardano settori specifici della protezione dei diritti umani (Convenzione sulla prevenzione e repressione del genocidio, Convenzioni sui diritti della donna e del fanciullo, Convenzione contro la tortura...). Molte di queste convenzioni hanno generato Comitati di esperti ai quali gli Stati devono presentare periodici rapporti sullo stato di adempimento degli obblighi.
- TaleC. Un ruolo importante, anche di apristrada alle convenzioni universali, hanno svolto convenzioni di portata generale adottate a livello regionale.
Ad esempio la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, integrata da 13 protocolli. Essa fu adottata, nel 1950, tra gli stati dell'Europa occidentale e per 40 anni fu la quasi simbolica espressione della contrapposizione con gli stati sottoposti a regimi totalitari. La Convenzione ha avuto un triplice merito:
- Pochi anni dopo la Dichiarazione universale, ha ripreso, modificandoli e approfondendoli, i diritti derivanti dagli obblighi internazionali per gli stati contraenti in questa previsti, obblighi che sono stati poi trasposti negli ordinamenti interni.
- Ha aperto la strada alla formazione dei Patti delle Nazioni Unite.
- Ha introdotto l'istituzione della Corte europea dei diritti dell'uomo come meccanismo di controllo della messa in opera dei diritti da parte degli stati contraenti.
Simili hanno avuto la Convenzione americana dei diritti dell'uomo del 1969, e la Carta africana dei diritti.