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La protezione dei diritti umani

74. Aspetti generali dell'azione dell'organizzazione

Altro fine dell'ONU è quello di promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (art 1). La competenza nella materia spetta all'assemblea generale e al consiglio economico e sociale. Entrambi hanno creato una serie di organi sussidiari, quale la commissione dei diritti umani. La competenza si esaurisce nell'emanazione di atti di tipo normativo ma non vincolanti quali raccomandazioni, dichiarazioni di principio, progetti di convenzione multilaterali. Vi sono organi che svolgono funzioni di tipo operativo come l'UNHCR (alto commissariato per i rifugiati, 1950). Anche la promozione della democrazia è considerata come un aspetto della tutela dei diritti umani.

75. L'azione nei confronti di singoli paesi

Nessun limite sussiste per quanto riguarda l'azione dell'ONU nei confronti dei singoli paesi.

E’ovvio che l’azione dei paesi è maggiormente attirata dai gross violations che un determinato paese compie, intese come pratiche disumane (apartheid, tortura etc). Una risoluzione del 1970 del consiglio economico e sociale autorizza la sottocommissione per la prevenzione delle discriminazioni a procedere ad un esame delle comunicazioni che pervengono al segretario ONU, al fine di rilevare gross violations. La sottocommissione riferisce alla un comitato d’inchiesta ad hoc, commissione dei diritti umani, che può procedere con la nomina die a sua volta fare al consiglio economico e sociale. La procedura può fermarsi alla commissione o al consiglio, o può sfociare in risoluzioni dell’assemblea. Questa procedura è stata utilizzata per denunciare le violazioni in sud africa, nei territori arabi occupati da Israele, in Cambogia, in congo, in sierra leone. L’assemblea può anche procedere a prescindere dalle iniziative della.commissione internazionale per i diritti umani. Queste risoluzioni hanno lo scopo di promuovere e proteggere i diritti umani a livello globale e di sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni importanti legate ai diritti umani. Inoltre, l'alto commissariato per i diritti umani svolge un ruolo fondamentale nel monitorare e segnalare le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Attraverso il suo lavoro di monitoraggio, l'alto commissariato può intervenire per prevenire e porre fine alle violazioni dei diritti umani e per garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni. I comitati istituiti dalle convenzioni internazionali, come il comitato sull'eliminazione della discriminazione razziale e il comitato per la discriminazione della donna, svolgono un ruolo importante nel monitorare l'attuazione delle convenzioni da parte degli stati membri. Questi comitati ricevono rapporti dagli stati e presentano rapporti all'assemblea generale, con proposte e raccomandazioni per migliorare la situazione dei diritti umani nei singoli paesi. In conclusione, la commissione internazionale per i diritti umani, l'alto commissariato per i diritti umani e i comitati istituiti dalle convenzioni internazionali svolgono un ruolo cruciale nel promuovere e proteggere i diritti umani a livello globale.diritti umani e il comitato dei diritti dell'uomo.I patti sui diritti civili e politici e sui diritti economici e sociali del 1966, pur essendo autonomi, sono strettamente collegati al sistema ONU, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi internazionali di garanzia della loro osservanza. I suoi patti sono stati ratificati da un grande numero di paesi (l'Italia nel 1978 con alcune riserve). I diritti che gli stati sono obbligati a riconoscere, senza distinzione di razza, sesso e religione, sono assai estesi (anche diritto al lavoro, ad un'equa retribuzione, alle assicurazioni). I meccanismi internazionali di controllo si sono molto affievoliti. Un comitato per i diritti dell'uomo, che può

diritti civili e politici ha dato vita adprendere in esame reclami presentati contro uno stato, se lo stato accusato ha accettato la competenza del comitato. La competenza del comitato consiste anche nel ricevere rapporti daglistati circa l'applicazione dei patti.Il patto sui diritti economici, sociali, culturali prevede che gli stati inviino rapporti sulle misureprese per assicurarne il rispetto ma non istituisce organi ad hoc. I rapporti sono inviati al consiglioeconomico e sociale e il consiglio può a sua volta trasmetterli alla commissione dei diritti umaniperché formuli raccomandazioni. Il consiglio ha creato il comitati dei diritti economici, sociali,culturali per assisterlo.

LA DECOLONIZZAZIONE E L'AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI

Art 73 dedicato ai territori non autonomi può considerarsi abrogato.L'articolo da un lato obbligava le potenze coloniali a trasmettere rapporti al segretariodall'altro precisava che tale rapporto aveva

solo uno scopo informativo. Legenerale,dispute circa la possibilità di discussione dei rapporti dall’assemblea, in quanto inviatopuramente a titolo informativo, hanno portato alla creazione di un comitato per l’esame deidati.La prassi delle NU ha dato vita ad una norma che impegna gli stati a non impedirel’indipendenza di un territorio coloniale. Si può rilevare l’affermazione per consuetudine delpotere dell’assemblea di occuparsi delle misure da prendere nei singoli territori nonautonomi per assicurane l’indipendenza.La competenza dell’assemblea in materia coloniale incontra però dei limiti. Innanzitutto il limite derivante dal principio di autodeterminazione dei popoli, che impone all’assembleadi decidere circa la sorte di un territorio non autonomo in base alle aspirazione dellapopolazione locale. Secondo il parere della corte espresso sul sahara occidentalel’assemblea può in circostanze eccezionali

Decidere senza consultare la popolazione il principio dell'integrità territoriale, che impone di tenere conto dei legami locali. Vi è poi storici geografici tra un territorio da decolonizzare ed uno stato contiguo. Questa è una regola che è in grado di derogare al principio di autodeterminazione quando la popolazione locale non è in gran parte indigena ma importata dalla madrepatria (ex. Isole di malvinas sottoposte a dominazione inglese).

La prassi depone nel senso che l'assemblea possa pretendere che gli stati concordino tra loro una soluzione orientata verso la decolonizzazione.

Ex. Irian occidentale = sottoposto a dominazione inglese, l'assemblea decise che fosse amministrato dalle NU (UNTEA) fino al suo riferimento all'indonesia in conformità al principio di integrità territoriale. L'UNTEA va inquadrata nelle norme sulla decolonizzazione e non nell'ambito di operazioni di peacekeeping.

79.

L'autodeterminazione dei popoli Il principio di autodeterminazione dei popoli è divenuto ormai un principio generale del diritto consuetudinario. La maggior parte dei paesi tende a considerare l'autodeterminazione come sinonimo di democrazia, nel senso di legittimazione democratica dei governi. Il principio di autodeterminazione si impone solo agli stati sottoposti a dominazione straniera (autodeterminazione esterna) e quindi ai territori coloniali o a quelli occupati con la forza (es. Israele). Il principio impone al governo di un territorio non suo di consentirne l'indipendenza, l'eventuale associazione o integrazione con un altro stato, la scelta insomma del suo status internazionale. L'assemblea può intervenire affinché tali risultati siano raggiunti, con decisioni vincolanti. Questo è il significato che il principio di autodeterminazione è venuto ad assumere, ma è difficile dire quale significato si intendesse.

attribuirgli in origine. Probabilmente era intesanon come obbligo di un governante occupante di lasciare che il territorio decidesse circa il proprio destino, ma semplicemente come obbligo gravante sugli stati di non interferire nelle libere scelte operate nell'ambito di stati stranieri.

La difficoltà si ha quando si tratta di territori occupati, ma con l'appoggio del governo locale. Sia che si tratti di governi fantoccio, che di governi instauratesi prima dell'invasione e l'abbia legittimata con una richiesta di aiuto. E' da ritenersi che il principio di far cessare l'occupazione autodeterminazione si applichi ad entrambi i casi, imponendo di non interferire nella libera scelta del popolo straniero.

Afghanistan = occupazione sovietica 1980- 1989, con una risoluzione viene condannata, affermando il diritti del popolo afgano di decidere circa la propria forma di governo e di scegliere il proprio sistema economico, politico e sociale senza interventi esterni.

Cambogia = occupazione da parte del Vietnam

  1. 1979-1990.Iraq = governo provvisorio nel 2004 controllato dalle forze occupanti. In base al principio diautodeterminazione con una risoluzione si chiede con una risoluzione al governo provvisoriodi porre al più presto fine all’occupazione.
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  3. 80. le amministrazioni fiduciarie
  4. Istituto fu introdotto in continuità con l’istituto dei mandati in vigore all’epoca della SdN.possedimenti africani e le isole del pacifico tolti all’impero tedesco-Sotto mandato furono posti : idopo WW1; i territori medio orientali appartenenti all’impero ottomano. Come potenze mandatarievennero scelti diversi paesi : Inghilterra (iraq, Palestina); Francia (siria, libano); Belgio (ruanda);Australia (nuova guinea); etc. L’attribuzione a titolo di mandato e non come ingrandimentoterritoriale comportava l’obbligo di governare nell’interesse delle popolazioni locali.l’indipendenza. Pertanto il consiglio

  5. Tutti i territori amministrati
fiduciariamente hanno raggiunto l'amministrazione fiduciaria non ha più lavoro. 81. la questione della Namibia raggiunto l'indipendenza, affidato al sud africa a titolo di mandato dopo WW1. il sud Nel 1990 ha africa si rifiutava di concedere l'indipendenza. tesi era che dopo l'estinzione della SdN, l'amministrazione del territorio era del tutto libera da- La Tesi era contrastata dall'assemblea e dalla corte, che sostenevano in uncontrolli internazionali. parere del 1950 che fosse naturale che dopo l'estinzione della SdN un ente internazionale con parere forni'struttura e funzioni simili assumesse il controllo sulla potenza mandataria. Il all'assemblea gli argomenti per emanare tutta una serie di risoluzioni intese a premere sul sud africa 57affinché la namibia non restasse estranea al processo di decolonizzazione. Si diede vita ad un organo di governo del territorio, il consiglio delle NU per la namibia, che confiscò tuttele risorse del p
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A.A. 2012-2013
133 pagine
10 download
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Davì Angelo.