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Trattati e regole consuetudinarie

Possono stipulare dei trattati basati sulle regole consuetudinarie che regolano la disciplina di essi. I loro funzionari e rappresentanti possono vantare prerogative di protezione ed immunità all'estero.

Entra in gioco la questione del riconoscimento, non essendo obbligatorio il riconoscimento di un Movimento può essere difficile la relazione con uno Stato che, appunto, non riconosce il movimento (caso isolato: Contro cassazione, Arafat e Salah 1985); tuttavia nemmeno le relazioni con altri Stati sono obbligatorie.

Non possono disporre del territorio oggetto di contesa né stringere accordi che riguardano le risorse naturali dello Stato occupato (es. Marocco-Stato che occupa in contrasto al Sahara occidentale).

L'A.G. delle NU:

Nel 1960 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ritenuto necessario chiarire i principi in materia di autodeterminazione e indipendenza dei popoli coloniali, gli Stati venivano chiamati a superare questo tipo di dominio.

"All peoples have the right to self-determination; by virtue of that right they freely determine their political status and freely pursue their economic, social and cultural development."

"Immediate steps shall be taken, in Trust and Non-Self-Governing Territories or all other territories which have not yet attained independence, to transfer all powers to the peoples of those territories, without any conditions or reservations, in accordance with their freely expressed will and desire, without any distinction as to race, creed or color, in order to enable them to

"enjoy complete independence and freedom."

"Any attempt aimed at the partial or total disruption of the national unity and the territorial integrity of a country is incompatible with the purposes and principles of the Charter of the United Nations."

Dichiara che tutti i popoli hanno diritto all'autodeterminazione, determinare in modo libero il loro status politico e stabilire le caratteristiche dello sviluppo economico e sociale che si vogliono intraprendere. Non si può imporre un modello di governo ma si riconosce la maggiore libertà possibile al destino del proprio popolo.

Sono stabiliti anche i limiti del principio. È riconosciuta l'autodeterminazione ma non sono supportati i tentativi di mettere in discussione il principio di integrità territoriale degli Stati e dunque non è consentita la modifica dei confini già stabiliti.

La risoluzione inizialmente, così come ogni altra dichiarazione dell'assemblea generale non

è vincolante, ma viene appoggiatavolontariamente dagli stati, tuttavia in virtù di questo principio ledichiarazioni successive assumono forza vincolante (solo due casi sonovincolanti questo e quello sul bilancio delle NU).

L'autodeterminazione può essere intesa da due punti di vista: quellointerno e quello esterno.

Interna: adeguata rappresentanza negli organi di governo per cui l'esistenza diuno stato non è messa in discussione

Esterna: caso di un popolo oppresso che mette in discussione l'esistenza stessadello stato

Il principio di autodeterminazione a livello internazionale è inteso solonella sua dimensione esterna.

L'autodeterminazione in senso esterno, non contiene la soluzioneNon contiene in se lo scopo finale finale, non garantisce automaticamente l'indipendenza, lascia al popolola scelta del destino che vuole intraprendere (può anche significareannessione ad un altro stato).

Il metodo per la

La scelta definitiva è solitamente organizzare un referendum (ad esempio il popolo Sahraui non riesce a mettersi d'accordo su come organizzare il referendum, e dunque non riescono a formare un governo indipendente).

Ciò significa che non può esistere l'obbligo a seguire un determinato modello governativo, anche se sicuramente esiste una preferenza da parte della comunità internazionale verso la democrazia.

Obbligo di democrazia?

Si applica a:

  • Domini coloniali: implica il diritto alla secessione dalla madrepatria per accedere all'indipendenza. Il principio stesso nasce dalla lotta al colonialismo.
  • Domini stranieri o occupati con la forza.
  • Domini razzisti: vale anche nella sua dimensione interna in quanto mira alla parità di rappresentanza.

Domini coloniali Lezioni Primo Parziale Pagina 18

Domini stranieri: Es. Sahara occidentale, che viene occupato dal Marocco dopo che la Spagna ritira il suo dominio coloniale.

Domini razzisti

livello di governo. In quanto si tratta di una violazione importante dei diritti. Es. Namibia/Sudafrica: il Sudafrica invase più volte la Namibia, quindi dimensione interna ed esterna. Gruppi etnici: (Québec) nella sua dimensione esterna. Non si applica a: Non può essere usata da gruppi etnici per raggiungere indipendenza nei confronti del proprio governo. Viene chiarito dalla Corte Suprema Canadese nel caso del Québec, che rivendicava il diritto di autodeterminarsi ma gli viene impedito in quanto non rientra nelle tre categorie di Movimento di Liberazione. Tuttavia è evidente il problema dal punto di vista interno e il governo concede loro rappresentanza più autonoma a livello governativo. Alle minoranze anche se sottoposte a discriminazioni intolleranti. In prassi non ha trovato applicazione (in mancanza di discriminazione razziale). Attenzione: Il principio non si applica in modo retroattivo, quindi non si applica a.portata retroattiva solo situazioni nate precedentemente della formazione della norma (es.rispetto ai domini coloniali prima della WWI).Unica eccezione sono i popoli coloniali, per tutti gli altri casi precedentinon si può applicare il principio di autodeterminazione.Oggi norma consuetudinaria di Il principio di autodeterminazione ha assunto forma cogente.carattere cogente: effetto su Nessun trattato consuetudinario può prescindere dal principio. Propriotrattati (invalidità, in virtù di questa forza le risoluzioni dell'assemblea generale in materiainterpretazione). di autodeterminazione hanno forza vincolante.Se oggetto risoluzioni A.G. acquisiscono carattere vincolante.Il caso della Namibia In seguito alla seconda guerra mondiale la Namibia viene affidata dallaSocietà delle Nazioni al Sudafrica al fine di avviare un processo diMandato SdN e affidata al Sud sviluppo fino alla sua realizzazione come Stato.Africa Tuttavia, il Sudafrica nonrispettò gli obiettivi affidategli ma al tentativi di annessione da parte contrario cerca di annetterlo al proprio dominio ed instaura un governo del Sud Africa di natura razziale. Ris.276 (1970) del CdS: Nel 1970 il Consiglio di Sicurezza dichiara una risoluzione che condanna - Dichiarava illecita la continua presenza del SA in Namibia il Sudafrica per non aver rispettato gli obblighi assegnati, di - Riteneva tutti gli atti adottati dal conseguenza dichiarando illecita la sua presenza (così come tutti gli atti SA invalidi relativi al controllo) in Namibia ed invitando gli altri Stati ad agire di - Invita gli stati membri ad agire di conseguenza. Questione in CIG: Le conseguenze per il Sudafrica furono dibattute dalla Corte Internazionale di Giustizia. Domanda posta alla CIG dal CdS: "What are the legal consequences for states of continued presence of South Africa con Ris.284/70 Lezioni Primo Parziale Pagina 19" "What are the legal consequences for states of continued presence?"

presence of South Africacon Ris.284/70 in Namibia, notwithstanding security council resolution 276 (1970)?"

Punti dibattuti:

  • Relazione tra SA e Namibia e annessione.
  • Scopo ultimo del mandato.
  • Regime di apartheid come funzionale per il SA allo sviluppo e al benessere della Namibia.

Parere CIG

Il parere della Corte Internazionale di Giustizia condanna il Sudafrica:

Un governo basato sulla segregazione raziale non può essere mezzo di realizzazione per l'autodeterminazione dei popoli (questa era la giustificazione del SA). Inoltre dichiara la violazione non solo della Carta delle NU, ma anche un diritto fondamentale del popolo della Namibia.

"A denial of fundamental human rights" e "flagrant violation of the purposes and principles of the Charter"

Dunque il Sudafrica è dichiarato responsabile e viene imposto l'obbligo di porre fine all'occupazione (viene definita occupazione, quindi sorge una particolare

Stati membri dell'Africa: - Obbligo di riconoscere come illecita e invalida la continua presenza del Sudafrica in Namibia. - Non riconoscimento degli atti di governo emanati dal Sudafrica in Namibia. - Non assistenza al Sudafrica in Namibia. - Divieto di prestare assistenza al Sudafrica relativamente a tale occupazione. - Obbligo di astenersi da qualsiasi accordo che il Sudafrica intendeva concludere o aveva concluso per conto della Namibia (es. sulle risorse naturali). I tre divieti sono tipici della violazione della libera espressione dei popoli, li ritroviamo, ad esempio, anche nel caso palestinese.gli indipendentista sotto il controllo del Fronte Polisario. La situazione del Sahara Occidentale è stata oggetto di controversie e dibattiti a livello internazionale. La Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che il popolo del Sahara Occidentale ha il diritto all'autodeterminazione e che il Marocco non ha alcun titolo di sovranità su di esso. Tuttavia, nonostante le risoluzioni dell'ONU che chiedono un referendum per l'autodeterminazione del popolo sahrawi, la questione rimane irrisolta.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
107 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eff.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Danisi Carmelo.