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RISERVA
Consente di far aderire ai trattati Stati che non accettano un articolo o più articoli, facendo esprimere loro una riserva su tali articoli. Vengono indicate dagli artt. a della Convenzione di trattati multilaterali Vienna del 1969. Ha senso solo nei con lo scopo di facilitare una più larga adesione. In quelli bilaterali lo stato che non voglia assumere certi impegni, non ha che da escluderli.
La regola adesso è che il trattato può contenere delle disposizioni specifiche in materie di riserve (divieto di riserve, ammissione solo su determinati articoli, ecc.), se tace la regole è che si possono mettere ma comunque una riserva non può essere contraria allo ed all’oggetto del concordata.
Nel diritto internazionale classico la possibilità di apporre riserve è tassativamente negoziazione nella fase delle.
Oggi, una riserva può essere formulata all’atto della ratifica, purché “sia compatibile.
con l'oggetto e lo scopo del trattato "Una riserva può essere contestata da un'altra parte contraente e se tale contestazione non viene manifestata entro 12 mesi, la riserva si intende accettata. Contestazione della riserva, manifesti apertamente contestazione qualunque stato la di una riserva, ha una sorta di potere di veto, costringendo così lo stato che ha posto la riserva a due soluzioni: Toglie può aderire la riserva al trattato. Non toglie non può aderire la riserva al trattato. Una volta nel diritto consuetudinario le riserve potevano essere indicate solo nel trattato, mentre l'evoluzione del diritto consuetudinario attuale ha portato un favore Riserva interpretativa: intendono una accettazione di una o più clausole del trattato se non in un determinato significato. Significati diversi non potranno essergli opposti. Riserva tardiva: normalmente non ammessa, la Francia che voleva una riserva tardiva poiché non era stata concessa."è uscita dal trattato e vi è rientrata con la riservaConvenzione di Vienna: le riserve sono viste con favore in quanto favoriscono l’adesione deglistati. Di fatto ora le riserve ci sono anche sullo scopo e sull’oggetto del trattato; gli altri staticontestano tali riserve ma le cose “finiscono lì”
Convenzione dei diritti del fanciullo (molti paesi hanno aderito con riserve anche su scopo eoggetto) L’interpretazione dei trattati: il caso Young
Convenzione di Vienna del 1969 sul diritto dei trattati. In essa sono contenute una serie di disposizioni chedisciplinano la materia dei trattati: interpretazione, nullità, estinzione ecc..
Si tratta di disposizione che per la maggior parte sono divenute norme di diritto internazioneconsuetudinario in forza dell’approvazione unanime della Convenzione da parte degli Stati, il che manifestail grande consenso all’interno della comunità internazionale. A ciò si aggiunga
Il fatto che la Convenzione è stata applicata dalle Corti anche prima della sua entrata in vigore, avvenuta nel 1980, in controversie in cui le parti non l'avevano ancora nemmeno ratificata! È quindi chiaro il convincimento degli Stati che il contenuto di tale convenzione possa essere considerato come diritto internazionale generalmente riconosciuto. Ciò giustifica l'applicazione degli artt. 31, 32 e 33 di tale convenzione ad un caso che si sviluppa nel 1953.
Nel 1930 vennero emesse delle obbligazioni dette "young" per finanziare i debiti della Germania in seguito alla prima guerra mondiale. La Germania sospese i pagamenti, così dopo la seconda guerra mondiale, nel 1953 durante la Conferenza internazionale di Londra venne deciso che la Germania dovesse onorare ancora i suoi debiti. Vennero emesse nuove obbligazioni e in particolare si inserì una clausola di garanzia secondo la quale se ci fosse stata una variazione del tasso di cambio.
superiore al 5% si sarebbe utilizzata come moneta quella meno deprezzata. Tra il 1961 e il 1969 assistiamo ad una forte rivalutazione del marco tedesco, così molti detentori di obbligazioni in monete diverse dal marco tedesco chiesero di poter applicare la clausola. Il governo tedesco si opponeva ritenendo che nell'accordo del '53 si parlava di cioè Abwertungsvalutazione. deprezzamento. Il testo francese e inglese invece parlavano di cioè Quindi a depreciation seconda se si fosse utilizzata la versione tedesca o inglese/francese sarebbe stato possibile o meno usufruire della clausola. Era una questione di interpretazione del testo, che venne rimessa ad un tribunale di arbitri. Art. 31 Convenzione di Vienna: il trattato deve essere interpretato secondo tenendo conto del buona fede, del contesto, dell'oggetto e dello scopo del trattato. I termini da analizzare sono e che portano a delle conseguenze diverse. Abwertung depreciation, Il contesto prende in considerazione iPossibili preamboli e allegati al trattato, ma anche possibili accordi ulteriori o la prassi generalizzata in seguito alla sua emanazione.
Il Tribunale da una prima analisi ritiene che il termine Abwertung deve essere inteso nel suo significato tecnico di svalutazione, e non come sostengono i richiedenti che parlano di un significato formale e nel caso generale del termine ricomprendendo così sia un rialzo che un abbassamento del tasso di cambio.
Di specie non vi è stato alcun deprezzamento o svalutazione del marco ma un aumento di valore che non era contemplato come requisito per l'applicazione della clausola.
L'oggetto dell'accordo era il regolamento dei debiti esterni della Germania e lo scopo era quello di trovare un compromesso tra gli obblighi della Germania e la sua capacità economica.
Art. 32: si possono utilizzare mezzi complementari nell'interpretazione del trattato come i lavori preparatori o le
circostanze nelle quali il trattato è stato concluso, risulta dall'applicazione dell'art. 31 o se il testo risulta ancora poco chiaro o manifestamente assurdo. Da un attento esame dei verbali della Conferenza di Londra il Tribunale può riconfermare la tesi risultate della prima analisi.
Art. 33: nel caso di trattati autenticati in più lingue si adotterà il significato che risulta dall'analisi dell'oggetto e dello scopo del trattato. Anche da questo esame viene riconfermata la tesi del Tribunale e i ricorsi vengono respinti.
Cause di nullità dei trattati internazionali Sentenza arbitrale del 1989 tra Guinea Bissau e Senegal ogni trattato è nullo. Bisogna prima di esporre il caso chiarire che a norma della momento in cui esso contrasta con norme di ius cogens: convenzione di Vienna, nel norme per le quali non è permessa alcuna deroga e che può essere modificata solo da una nuova norme di diritto internazionale generale.
avente lo stesso carattere.1960 accordo di-caso nel la Francia e il Portogallo avevano concluso undelimitazione della frontiera marittima tra il Senegal e la Guineaallora da essi dipendenti. Succedettero agli stati stipulanti questitribunale arbitraleultimi (la Guinea Bissau e il Senegal) e adirono ilper capire se detto accordo dovesse considerarsi valido eapplicabile ai loro rapporti. cause di nullità -la Guinea Bissau faceva valere una serie di• violazione di norme di ius cogens in quantoderivanti dal principio di autodeterminazione deisovranità degli stati sulle risorsepopoli: 1)naturali perché l’accordo costituiva unaalienazione di parte del territorio dello stato dellariduzione dello2)Guinea Bissau, ius tractatusprocesso didello stato colonizzatore quando illiberazione nazionale all’interno del territorio èstato avviato, per cui il Portogallo non potevastipulare più alcun accordo,dato che il processo diliberazione dentro ilSenegal era stato avviamento prima del 1960• la Francia aveva violato inoltre ai danni del Senegal il diritto all'autodeterminazione dei popoli come aveva fatto del resto con la stessa Guinea, per cui doveva rifiutare di accettare il contenuto dell'accordo.-la corte • il principio della sovranità inalienabile sulle risorse naturali può essere applicato solo quando le stesse si trovano nel territorio dello stato, cosa che non era possibile stabilire dato che prima di detto accordo non vi era una delimitazione di confini• La dottrina attuale si è occupata dello studio delle norme di ius cogens dalle quali viene fuori che esse sono norme che non possono essere derogate da accordi (come il diritto all'autodeterminazione dei popoli), ma la norma invocata dalla Guinea Bissau di restrizione dello ius tractatus non ha il rapporto di corollario con il principio di ius cogens dalla stessa richiamato dunque non può considerarsi norma inderogabile.
almeno in forza delle prove da essa fornite che attengono ad un semplice processo logico-deduttivo:
- Ogni stato nato a seguito del processo di liberazione può scegliere se accettare o meno i trattati conclusi dallo stato colonizzatore e il Senegal lo ha accettato e applicato, dunque la Guinea Bissau non può invocare la nullità sulla base della violazione dalla detta presentata.
- La Guinea Bissau non ha inoltre dimostrato che al momento dell'accordo nel paese fosse in atto un movimento di liberazione nazionale, che può essere considerato avviato solo nel 1963 e non prima.
Il ricorso è dunque rigettato.
Estinzione dei trattati internazionali: il caso dell'Ungheria contro la Repubblica Slovacca
Convenzione di Vienna: per ammettere l'estinzione di un trattato internazionale è necessario che l'oggetto del trattato risulti impossibile.
Impossibilità di eseguire la prestazione non dovuta dalla violazione di un obbligo ad opera
di entrambi i paesi5. Mancanza di accordo sulle modalità di finanziamento del progetto6. Problemi tecnici insormontabili7. Mancanza di volontà politica da entrambe le parti per portare avanti il progetto La Repubblica Slovacca, d'altra parte, sosteneva che il trattato doveva essere mantenuto e che l'Ungheria non aveva il diritto di interrompere i lavori. La Slovacchia affermava che il progetto era ancora fattibile e che l'Ungheria doveva rispettare gli obblighi previsti dal trattato. Dopo una serie di negoziati e discussioni, le due parti hanno deciso di risolvere la controversia attraverso un arbitrato internazionale. L'arbitrato ha stabilito che l'Ungheria aveva il diritto di interrompere i lavori, ma che doveva pagare una compensazione alla Slovacchia per i danni subiti. Questa controversia tra Ungheria e Repubblica Slovacca è un esempio di come i principi del diritto internazionale vengano applicati per risolvere le dispute tra gli Stati.